domenica, ottobre 11, 2009

Sissignore, la sua volontà è un ordine !

Cassazione:

giro di vite contro la pratica della raccomandazione.

E' concussione.

Giro di vite contro la pratica della raccomandazione.

Chi infatti fa valere la sua autorevolezza facendo pressioni per fare assumere "persone gradite" può finire sotto processo.

L'avvertimento arriva dalla Cassazione (sentenza 38617/2009) secondo cui se la raccomandazione viene fatta con una modalità intimidatoria e tale da determinare nel soggetto passivo uno stato di soggezione, si può configurare il reato di concussione.

Gli ermellini hanno così annullato una sentenza di assoluzione resa nei confronti del presidente di un consiglio comunale che

''aveva esercitato ripetute pressioni sui responsabili di un ipermercato di prossima apertura perche' procedessero all'assunzione di 250 persone nominativamente segnalate, prospettando implicitamente, in caso contrario, la frapposizione di ostacoli all'avvio operativo della struttura commerciale''.

Dopo la condanna in primo grado il presidente del Consiglio comunale veniva assolto in appello perchè, si sosteneva, il politico

"nell'esercitare pressioni sui vertici della societa' commerciale per tentare di imporre l'assunzione di propri raccomandati si avvalse della sua autorevolezza politica e non della carica pubblica rivestita alla quale era estraneo qualsiasi potere idoneo ad essere strumentalizzato per creare ostacoli all'avvio dell'ipermercato".

Il caso finiva in Cassazione e la Corte ha accolto il ricorso della procura affermando che l'assoluzione accordata al politico in appello è derivata da una

''conclusione meramente assertiva che non fa buon governo della legge penale''.

Altre informazioni su questa sentenza .

I giudici della Corte nella sentenza fanno notare che "non puo' essere sottovalutata la circostanza, regolarmente contestata, che l'imputato si avvalse certamente nell'imporre l'assunzione di propri protetti ai responsabili della societa' commerciale, del ruolo ricoperto in seno al Comune che era l'Ente competente a interloquire con la societa' e ad autorizzare l'apertura dell'ipermercato".

I Supremi giudici ribadiscono dunque che ''per la configurabilita' del reato di concussione e' necessario che il comportamento abusivo abbia idoneita' intimidatoria tale da determinare nel soggetto passivo uno stato di soggezione''.

Da qui la disposizione di un nuovo giudizio presso la Corte d'Appello di Napoli.

( Autore: avv. Roberto Cataldi)

A mio parere la suesposta sentenza appare non solo giusta ma opportuna in quanto chiarisce una volta per tutte quanto sia illecito il comportamento, in questa materia, di politici, amministratori, della cosa pubblica, allorchè si tenta di imporre il proprio volere facendosi forti del loro potere.

Un conto, all’atto pratico, è il richiedere l’assunzione di un tizio per seri oggettivi motivi ed un altro rifilare una lista di ben 250 persone!

Siamo in Campania ma non mi è dato di sapere in quale località.

Un avvertimento a tutti coloro che rivestendo la qualifica di “pubblico ufficiale od incaricato di un pubblico servizio”politici e non, che della raccomandazione ne fanno un vero e proprio mercato, specialmente in periodi pre-elettorali..

Forse non è il caso di fare un ulteriore puntualizzazione ma, almeno stavolta, ritengo che il troppo non storpia.

Ipotesi scolastica:

Se un presidente di un qualcosa di importante mi dice ridendo, tra una barzelletta e l’altra, senti carissimo mi devi fare un favore, prenditi cura di questa persona che ti raccomando, ben difficilmente potrei, vista la carica che ricopre e perché a mia volta forse ho usufruito di qualche suo favore, dire di no, venendomi a trovare in una situazione di piena sudditanza non solo psicologica.

E cosa dovrei fare ?

Dire:

“Sissignore, la sua volontà è un ordine”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie