Pd, pasticciaccio primarie
Diciamo subito che alle primarie del Pd hanno partecipato in tanti.
(bello sforzo - ndr)
Del resto era un avvenimento caricato di grande importanza per quel popolo della sinistra che vorrebbe riconoscersi in un partito responsabile ed incisivo più che nelle campagne di gossip di qualche giornale.
Questo il compito che spetta al nuovo segretario Bersani.
Ma non si può non rilevare che queste primarie, un po’ sgangherate, non rappresentano una garanzia democratica.
Un partito dovrebbe scegliere il proprio segretario tra i propri iscritti, non certo tra ipotetici elettori.
Infatti un nostro redattore ha votato per tre volte senza averne diritto.
Chissà in quanti altri casi sarà accaduta la stessa cosa.
(ci hanno pensato su tutta lo notte - ndr)
In un confronto interno teso non è stata esclusa la possibilità per qualcuno dei concorrenti di barare, di far votare i propri adepti più volte fino a condizionare il risultato finale.
Così, quella contrabbandata alta prova di democrazia, potrebbe rivelarsi un piccolo grande imbroglio.
Qualcuno può escludere che cento, mille o diecimila persone abbiano votato più volte?
No certamente, come noi siamo in grado di dimostrare.
Come manifestazione propagandistica queste primarie possono andare bene. Come strumento democratico, no.
Lasciano aperta la strada a imbrogli e furbizie.
(da che pulpito viene la predica - ndr)
Dai gazebo non arriva alcuna lezione di democrazia, ma solo la conferma di un metodo sbagliato che il Pd farebbe bene ad abbandonare al più presto se vuole riconquistare veramente la perduta credibilità.
(consigli procedurali non richiesti; ma perchè lo dicono ? Per paura ? - ndr)
Giuseppe Sanzotta
26/10/200
*****
Agli ordini di Sua Maestà, autonominatosi re ed imperatore di una specie di partito-pastrocchio mentre cercava di elevare la sua bassezza fisica, ma non solo, alzando entrambi i piedi da un predellino di un auto per rispondere alla nascita del
PARTITO DEMOCRATICO.
Ricordo che il suo
IL GIORNALE
di
FAMIGLIA
allora diretto da tale Mario Giordano, giovane di belle speranze fatto fuori di recente da Sua Maestà per rimpiazzarlo con altro che, quanto meno nel mondo giornalistico, rappresenta il non plus ultra nel vomitare ogni specie di insulti nei confronti di tutti gli oppositori del reame esistenti in cielo, terra e mare, in mancanza di altri elementi, ebbe a pubblicare il seguente articolo:
“La truffa".
"Un immigrato rumeno residente in Italia Cristian Constantin Zaharia, 31 anni, cameriere in un bar di Roma, ha votato cinque volte.
Quattro dei suoi cinque voti (per Veltroni) non sono quindi validi.
Cristian non ha fatto appostamenti, raggiri, trucchi, false dichiarazioni.
Ha mostrato semplicemente il suo documento di identità con la residenza italiana, via del Fontanile Arenato" e ha votato in cinque seggi sparsi per la Capitale”.
Ma non solo.
Il Giornale riporta anche il caso di Micaela, una ragazza di 17 anni che ieri, sempre secondo il quotidiano milanese, ha votato 3 volte in altrettanti seggi di Milano.
Ma che interesse avevano a votare più volte questi carneade?
Il dubbio che allora venne spontaneo in molti che qualcuno li avesse sobillati a procedere in tale comportamento per poter, narrandolo su Il Giornale, ridicolizzare l’evento, denigrandolo.
Oggi la storia si ripete ed in più nell’editoriale Sanzotta traspare una certa supponenza nello sputare principi che dovrebbero coesistere sempre in ogni manifestazione democratica.
Che se le tengano a mente sempre e solamente per loro perché se un cameriere rumeno ed una ragazza dall’etnia non precisata ebbero a votare nel complesso otto volte invece di due si potrebbe pensare ad una manovra suggerita con rimborso di quanto pagato a titolo di rimborso per il voto, potrebbero averlo fatto ingenuamente.
Ma qui è un cronista del il Tempo che ha votato tre volte.
E la finalità stavolta non può sfuggire anche ad un imbecille:
poter scrivere l’ editoriale più sopra riportato.
Con tanto di falsa sottoscrizione di essere elettore del PD con promessa di voto.
Alla faccia dell’invocata democrazia !
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