giovedì, ottobre 22, 2009

Bravo cavaliere !


L’Antefatto

Nell’indiscriminato taglio dei fondi operato con l’ultima finanziaria il nostro Governo ha ritenuto bene, tra le altre decisioni senza né capo né coda, di disporre la chiusura di due nostri Consolati operanti in Germania:

quello di Saarbrücken e quello di Norimberga.

Totale del risparmio

225mila euro !

Il tutto così, senza dare né preavvertimenti né spiegazioni-

La prima reazione è avvenuto da padre Luciano Segafreddo, direttore del giornale “Il Messaggero”.

Ma dall’Italia mai una risposta e così prende carta e penna il direttore del settimanale

Il Corriere d’Italia.

Incidenter tantum aggiungo io che quando si trattò di racimolare voti senatoriali per far cadere il Governo Prodi il nostro Premier non lesinò tempo e denaro del suo partito, in parte anche nostro, per circuire con profferte allettanti l’eletto senatore all’estero per l’Oceania, Nino Randazzo in quota all’allora maggioranza di centro-sinistra.

Per quest’ultima vicenda, dopo l’annullamento del Lodo Alfano, verrà riaperto il procedimento penale a carico del Premier fatto mettere in un cassetto da una legge pro domo dell’imputato.

Edito e distribuito in Germania

Perché lo fate, signori del governo?

del direttore

Mauro Montanari

Se c’è a questo mondo un giornale rispettoso dei motivi di tutti, questo è il Messaggero di S. Antonio.

Se c’è un direttore mite e nel contempo autorevole; modesto, sì, ma che vanta un prestigio che non tutti hanno, questo è il direttore del Messaggero, padre Luciano Segafreddo.

Ora, quando padre Luciano esce con un corsivo, come quello che abbiamo letto nell’ultimo numero del suo giornale,

“L’Italia non dimentichi l’altra Italia”,

così chiaro, ma anche così appassionato, vuol dire che la misura è colma anche tra i miti.

Citiamo:

“Tagli a fondi e consolati e nessun progetto governativo per il rilancio.

La sensazione è che, da parte delle istituzioni italiane ci sia un crescente disinteresse per i connazionali all’estero”.

Ancora:

Manca un indirizzo chiaro che esprima quanto il parlamento ed il governo italiano intendono attuare per riattivare i rapporti con i loro enti e le loro istituzioni operanti nel mondo”.

L’avessimo detto noi, che siamo notoriamente scapestrati, sarebbe state parole tra le altre.

Dette da padre Luciano, queste parole fanno un certo effetto.

Perché descrivono una verità tanto vera quanto disarmante.

Non c’è un progetto.

Si va a tentoni.

Si taglia tanto per tagliare, perfino quando non c’è convenienza a farlo, né nell’immediato, né nel lungo periodo.

A Saarbrücken, il Ministerpräsident in una lettera al ministro Frattini offre locali per il consolato a spese del Land.

Neppure una risposta, che avrebbe marcato, perlomeno, la buona educazione istituzionale.

Norimberga è uno snodo centrale per i traffici in Europa.

A conti fatti da esperti, chiudendo i due consolati i risparmi sarebbero rispettivamente di 60.000 e 165.000 euro all’anno, visto che il personale comunque rimarrebbe, anche se dislocato altrove.

Quelli sarebbero risparmi?

Ma non prendiamoci per i fondelli, signori del governo.

Allora la domanda è: perché lo fate?

Volete fare un dispetto alle comunità italiane in Europa?

Volete farci capire che non contiamo nulla?

Che per voi siamo zero?

I tagli si concentrano poi anche sulla diffusione della lingua e della cultura.

Ma perché, signori del governo, il Paese esporta molto di più?

Un Paese come il nostro, che vive di turismo e che può essere considerato il grande museo dell’arte mondiale, può veramente fare a meno della diffusione della lingua e della cultura?

Crediamo di no!

Quello che sta succedendo non si spiega solo con i tagli alla spesa pubblica, senz’altro necessari in certi capitoli.

Ma qui si va molto oltre, al di là della ragionevolezza.

C’è qualcosa di autolesionista nella politica del governo.

Sembrerebbe quasi una malattia.

Anche i molti che all’estero, in particolare in Germania, hanno sostenuto questa maggioranza, cominciano a farsi delle domande.

Certo, gran parte della politica per gli italiani all’estero è fatta dall’Amministrazione, non dal personale proprio della politica.

Tuttavia, un qualche foglio da firmare sul tavolo del sottosegretario Mantica arriverà pure di tanto in tanto.

Ma allora perché lo firma?

Perché nessuno si fa vivo per spiegare cosa succede?

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