mercoledì, maggio 30, 2007

La RAI-TV




TANTO PER RIDERE
ma Arlecchino le cantava a tutti scherzando e ridendo
Ci sono tanti modi per far scappare i propri elettori ed il centrosinistra li ha usati quasi tutti, leggi vergogna ad personam ancora vigenti, mercato del lavoro ancora nello status quo ante ed altre cosette tra le quali anche quella evidenziata nella vignetta di Maramotti pubblicata ieri su L'Unità



Come sempre Maramotti colpisce nel segno e fa autocritica.
Vedremo mai sul Il Giornale di famiglia una battuta simile alla rovescia ?
E poi la chiamano Casa della Libertà, di fare solo quello che vuole il capo.

lunedì, maggio 28, 2007

Aih la politica


L’ACCIDIA
E’ uno dei sette peccati capitali cui nessuno sfugge, chi più chi meno.
Viene rappresentata con immagini diverse




delle quali queste tre sono efficacemente significative.
All’accidia vengono attribuiti vari significati riconducibili però, a ben vedere, allo stesso massimo comune denominatore.
Solo sull’etimologia di questa parola sono tutti d’accordo nel precisare la sua derivazione dalla parola greca
ACHEDIA
composta dall’ alfa negativa – senza - e kedia – cura.
Da qui vengono le ulteriori definizioni attribuitele col tempo a seconda del campo in cui si introduceva:
- fastidio del fare del bene, in campo sociale;
- abbandono, mancanza di rispetto delle regole religiose, in campo spirituale.
Vi chiederete il perché di questo mio interessamento nei riguardi dell’accidia.
Passando dal campo spirituale a quello pratico della vita di tutti i giorni si deve convenire che in questa nostra epoca è proprio l’accidia che la fa da padrona ed è per questo che a Lodi si è tenuto dal 08 al 20 maggio un convegno per discutere sulla ricerca dei modi per ovviare alla indifferenza morale, e combattere, usando le parole del sindaco promotore di questa iniziativa,
“ l’inoperosità davanti alle sfide più coinvolgenti…dare scacco matto all’accidia è dunque scrutare il volto presente nella nostra quotidianità e contrapporvi, soprattutto tra le generazioni più giovani, nuove e forti modalità di impegno, di approfondimento, di coinvolgimento civile, sociale e culturale”.
Affermavano i latini
quisque faber fortunae suae
ma che poi l’impegno in prima persona produce beneficio per tutti.
In un periodo in cui si va diffondendo in maniera dilagante il qualunquismo a causa dei comportamenti di alcuni personaggi politici e non, ma comunque invischiati in essa per interessi personalissimi o di lobby a loro vicine, che hanno incominciato all’unisono a sparare ad alzo zero contro la “politica” questo convegno è apparso appropriato ed opportuno.
La politica è la linfa della democrazia, non bisogna mai dimenticarlo.
Sono solo alcune regole della politica da cambiare, riportandole ad un maggior contenuto democratico.
Una per tutte: che il nostro Parlamento non sia più il rifugio di pregiudicati ed indagati, occorre rivedere subito le regole delle immunità parlamentari perché se tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge non riesco a capire come mai, per atti, documenti o frasi che nulla hanno a che vedere col mandato parlamentare la Commissione che decide sulle richieste dei vari Procuratori della Repubblica dia sempre risposte negative.
Poi a fronte dei ricorsi alla Corte Costituzionale dei vari Pubblici Ministeri che decide sul conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, la Consulta dà il via libero ai procedimenti penali.
La Corte Costituzionale è inondata da ricorsi per questo atteggiamento da parte dei Commissari parlamentari.
C’è poi il caso di un parlamentare, condannato in via definitiva all’interdizione perpetua dai pubblici uffici che ha ancora il seggio in Parlamento con tanto di relativo stipendio; sono soldi nostri, tanto paga Pantalone, vero avv. Previti ?



venerdì, maggio 25, 2007

Il futuro governo di centrodestra

CHI VIVRA’ VEDRA’

E’ giudizio unanime di tutti i leaders del centrodestra che l’attuale governo cadrà clamorosamente a seguito dell’esito elettorale delle elezioni comunali del comune di
Rota Imagna
nota cittadina della bergamasca all’ombra, senza allusione alcuna, del Resegone.
Ecco in prima assoluta mondiale la foto dei componenti della futura neo compagine governativa di centrodestra.


Il motto: uno per tutti e tutti per uno.
Con buona pace di Fini e Casini.
Ma la Michela Vittoria Brambilla,


nota anche come Miky coscialunga, dove la metterà ?
Nell’acquario di Arcore assieme all’altro delfino FINI ?

lunedì, maggio 21, 2007

Le illusioni ottiche... ma non solo


LO STESSO CALICE RIPRODOTTO IN DUE DIVERSI COLORI
SE FISSATO ATTENTAMENTE PER QUALCHE SECONDO IN PIU' COSA CI FA INTRAVEDERE ?


SEMPRE LO STESSO CALICE E GLI STESSI DUE PROFILI UMANI CHE PERO’ CAMBIANO DI COLORE.
BASTA DARE UN SOLO COLPO DI PENNELLO AD UN OGGETTO, TANTO DA FARLO DIVENTARE DA BIANCO CHE ERA DI COLORE NERO; MA NON SOLO. L’AIUTO DI UNO SFONDO FA SI CHE CAMBINO DI COLORE ANCHE I PROFILI.
NON TUTTI PERO’, SFORTUNATAMENTE PER LORO, RIESCONO AD INTRAVEDERE PRONTAMENTE NELLE DUE FIGURE OLTRE AL CALICE, CHE E’ IL PUNTO CENTRALE DEL TEST PSICOLOGICO, ANCHE I DUE PROFILI UMANI.

MORALE

BASTA POCO PER SCAMBIARE LUCCIOLE PER LANTERNE O VICEVERSA.

A fronte di un problema personale non tutti si comportano alla stessa maniera; c’è chi ci ragiona su con la propria testa per risolverlo ed altri che, invece, nell’incapacità di farlo, credono giusto dare credito a chi promette l’elisir di lunga vita.

RICORDATEVI QUESTO MESSAGGIO PERCHE' SERVIRA' A MEGLIO COMPRENDERE COME SIA FACILE CADERE NEI VARI TRANELLI CHE ALCUNE PERSONE PREPARANO PER NOI TUTTI ALLORCHE' ESTERNANO I LORO PENSIERI

domenica, maggio 20, 2007

Pubblicità biforcuta


Può la stessa vignetta, che pubblicizza gli effetti salutari della birra, raffigurare contemporaneamente non il viso di una sola donna ma di due ?
Si, ed eccovene la riprova; non c’è nulla di magico ma solo l’applicazione di un principio caro ai prestigiatori: riuscire a far vedere alla gente, distraendola ad arte con mosse abili, quello che si vuole far vedere.
Il famoso coniglio estratto dal cilindro vuoto.

PUBBLICITA’ non INGANNEVOLE
ma
…………….

PRIMA DI BERE SEI BIRRE


DOPO AVER BEVUTO SEI BIRRE

Ruotate la testa, la vostra e non quella della vecchietta, e constaterete di quali miracoli sia capace di fare la birra

CHI BEVE BIRRA TORNA INDIETRO DI CENT’ANNI

TENETE BENE A MENTE ANCHE QUESTO POST PERCHE' SERVIRA' A MEGLIO COMPRENDERE COME SIA FACILE CADERE NEI VARI TRANELLI CHE ALCUNE PERSONE PREPARANO PER NOI TUTTI ALLORCHE' ESTERNANO I LORO PENSIERI


sabato, maggio 19, 2007

Pubblicità biforcuta


Può una stessa immagine servire due tipi di pubblicità ?
Si, ed eccovene la riprova!

PUBBLICITA’ più che INGANNEVOLE
FALSA

PER UN SORRISO
ACCATTIVANTE

USA
C O L G A T E



PUBBLICITA’ REALE

SE COSI’ NON VUOI RIMANERE
USA
COLGATE
TUTTE LE SERE








venerdì, maggio 18, 2007

Elezioni e sistemi elettorali



LE ELEZIONI
E
I VARI SISTEMI ELETTORALI

Parte II^

Il sistema maggioritario
e
proporzionale

In linea generale può dirsi come in una nazione dove è radicato profondamente il bipartitismo politico il sistema elettorale maggioritario sia quello che più degli altri può assicurare una valida e duratura governabiltà: chi vince le elezioni assume la guida del Paese e chi le perde va alla opposizione.
In questo caso problemi non ce ne sono in quanto la distribuzione dei seggi è a netto favore del partito che ottiene più voti.


In Italia, invece, dove a cicli continui sorgono nuove piccole formazioni politiche, è solamente il sistema proporzionale che può dare rappresentanze parlamentari di vario genere; ma la nostra storia ci ricorda che pur avendosi in Parlamento una vasta gamma di eletti di varie forze politiche, e quindi un livello di democrazia molto ampio, tale composizione rende alquanto difficoltoso l’iter delle leggi approvande nonché una scarsa forza al governo di turno, soggetto spesso a “ricatti politici” anche da forze politiche minoritarie.
Ad ovviare questo effetto si tende a ricorre di norma, quale palliativo, alle c.d.
clausole di sbarramento
che prevedono, su scala nazionale, un minimo di percentuale di voti da raccogliere perché un partito possa concorrere all’aggiudicazione dei seggi.
In questo caso si determina un sistema del tutto ibrido in quanto all’interno del sistema proporzionale viene introdotto un quid del maggioritario, tanto più allorchè lo sbarramento dovesse prevedere una percentuale di almeno il 3%.
A maggior ragione ciò avviene con la previsione di percentuali maggiori; quanti partiti, infatti, non entrerebbero in Parlamento ?
Ad evitare dispersioni o addirittura perdita di suffragi i partiti con modesta rappresentanza nel Paese sono costretti ad apparentarsi tra loro in modo da poter così sperare nel superamento del quorum fissato come soglia per concorrere all’assegnazione dei seggi.
Ma, oltre all’apparentamento – vedasi ad esempio la lista de L’Unione alle ultime politiche che vedeva per le elezione della Camera dei Deputati sotto lo stesso simbolo DS e DL Margherita – viene prevista alle liste collegate, qualora raggiungano una certa percentuali di voti, un premio di maggioranza cioè l’assegnazione di un maggior numero di seggi di quelli che spetterebbero in base alla sola determinazione proporzionale.
Il sistema proporzionale prevede anche che i voti “avanzati” a ciascun partito dopo l’assegnazione dei seggi nelle varie Circoscrizioni elettorali – i c.d. resti - vengano fatti confluire per ciascuna lista nel Collegio unico nazionale perché si provveda all’assegnazione dei seggi rimanenti non assegnati.
Ad esempio: nelle ultime elezioni politiche del 2006 l’UDEUR, non ha superato su scala nazionale lo sbarramento del 2% ma ha ottenuto alla Camera dei Deputati ben 14 seggi per due motivi; sia perchè:
- con il suo 1,4 % è risultata la formazione politica più vicina alla percentuale prevista dal minimo previsto;
- con il c.d. “diritto di tribuna” – per essere l’Udeur di Mastella presente entro la coalizione dell’Unione.
Quello del diritto di tribuna è un'altra stupefacente trovata legislativa che odora lontano un miglio di incostituzionalità, creata appositamente al
fine di favorire quei piccoli partiti dell’estremismo di destra raccattati dall’ex premier in prossimità delle elezioni politiche, anche se poi è andata anche a vantaggio dell’Udeur.
Perché anticostituzionale; l’art. 48 della nostra Carta Costituzionale afferma che “il voto è personale ed eguale….”;
ne discende da ciò che ogni voto deve avere lo stesso peso politico, principio che non pare rispettato da una norma, come questa introdotta nell’ultima legge elettorale, che prevede uno sbarramento nella misura 4% per un partito che si presenta da solo mentre, se collegato ad una coalizione che avesse ottenuto su scala nazionale il 10% dei suffragi, lo sbarramento in parola era ridimensionato al 2 %.
Viene sintomatico affermare come alcuni deputati UDEUR siano stati eletti con il “soccorso” dei voti ottenuti da altri partiti
Al Senato, invece, ottiene 3 seggi per aver superato lo sbarramento del 3 % in Basilicata, Campania (2 seggi) e Calabria (1 seggio).
Si parla adesso di una nuova legge elettorale mentre è iniziata la raccolta delle firme per un referendum popolare abrogativo del porcellum; ma la bozza Chiti non ha raggiunto un numero sufficiente di consensi tra i vari partiti per cui ancora tutto in discussione nella ricerca della massima con divisibilità, come si conviene a leggi di questa importanza per la vita di un Paese e come non venne fatto dal precedente governo per il porcellum (legge 21 dicembre 2005 n. 270) che venne approvato a maggioranza, all’interno della coalizione del centrodestra.
Un vero e proprio insulto a quella più volte decantata democrazia che poi, all’atto pratico, si è sempre dimostrata una vera e propria millanteria .


















mercoledì, maggio 09, 2007

Tu scendi dalle stelle

Il neo piazzista
Il papà di Pierino, detto el sciur piero : Scusami, ma a te chi l’ha detto ?
el sciur Ambreus, el purter del 25: se dis in gir, lo sanno tutti !
la notizia:
Berlusconi scende in piazza
guarda un po’ qui!


Ma cosa c’entra questa foto, si è una piazza ma forse non intendeva questa, ma non era per caso piazza affari ?
Ma no, è proprio la piazza piazza punto e basta
Eccola qui la foto giusta


Accidenti alla fretta, meglio allora, per non sbagliare, un filmato girato


da Emilio Fede dopo aver smesso di attirare la gente a suon di tamburo



Tu scendi dalle stelle o mio divin signore
Canta da solista uno che di cose sante se ne intende
Il rev. Baget bozzo ma anche lui rimane di stucco nel vedere il suo pupillo prediletto che, appena messo piede a terra,


assume subito una forma ubiqua: miracolo, miracolo urla, balbettando per l’emozione, il prelato
vedendo discendere sulla terra il suo pelato



Baget bozzo rimane quindi ammutolito, stucchito (termine da me inventato - a risparmio di spazio - per evitare il solito “rimasto di stucco”), quasi stecchito, ma
il Piero esclama subito: però dietro al berluska c’è un’ombra !
Replica el purter : ma quai ombria, lè ammò lù, lè istèsse.
Lui ci mette la faccia e l’ombra la parola
E’ stato sempre così e non cambierà mai più.
Il lupo alle volte vuole far credere di aver perso il pelo ma il vizietto non lo perderà mai; eccotelo saltar fuori spesso e volentieri allorché non ha niente di serio da dire: allora dà fiato ai suoi sproloqui !
Come quelli di ieri su sarkò che, a suo dire, l’avrebbe imitato.
Meno male che non lo ha fatto altrimenti in una francia legalitaria ed immune dal virus berlusconico sarebbe già dietro le sbarre.




Il re di coppe

ROBERTO MANCINI

IL RE DI COPPE


martedì, maggio 08, 2007

Meocci, la RAI e noi poveracci

UN PERSONAGGIO PER TUTTE LE STAGIONI
Alfredo Meocci


Il nuovo Direttore Generale della RAI deve essere Meocci, ebbe ad ordinare il re delle Antenne; ed i suoi fedeli e servizievoli scudieri eseguirono alla lettera l’ultimatum del loro sovrano nonostante questo candidato unico inamovibile fosse ineleggibile.
Ma ci si chiese, come mai ancora il Meocci, proprio lui e non un altro pur appartenente alla cordata berlusconiana ?
Per fregare Cattaneo, altro pupillo reale caduto presto in disgrazia.
Gente che va, gente che viene nonostante che il Meocci Alfredo fosse stato in precedenza, nel periodo andante dal 1998 al 2005, un componente della Authority per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) sotto la cui sorveglianza è appunto la RAI.
Non è uno sfizio, quello del re sì però, o una rappresaglia della sinistra ma una precisa norma della legge 481 del 14 novembre 1995 approvata ancor prima di questa pagliacciata voluta ed imposta da Sua Antenna reale, la quale, all’art. 2 punto 9, così recita:
“ Per almeno quattro anni dalla cessazione dell’incarico i componenti delle Autorità non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con le imprese operanti nel settore di competenza; la violazione di tale divieto è punita, salvo che il fatto costituisca reato, con una sanzione pecuniaria pari, nel minimo, alla maggiore somma tra 50 milioni di lire e l’importo del corrispettivo percepito e, nel massimo, alla maggiore somma tra 500 milioni di lire e l’importo del corrispettivo percepito. All’imprenditore che abbia violato tale divieto si applica la sanzione amministrativa pecuniaria pari allo 0,5 per cento del fatturato e, comunque, non inferiore a 300 milioni di lire e non superiore a 200 miliardi di lire, e, nei casi più gravi o quando il comportamento illecito sia stato reiterato, la revoca dell’atto concessivo o autorizzativo. I valori di tali sanzioni sono rivalutati secondo il tasso di variazione annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rilevato dall’ISTAT”.
Che il centrodestra, ben fornito da una fitta schiera di esimi avvocati, compresi i molti di casa
reale, sconoscesse questa norma appare lecito dubitarne; ma cosa ci si poteva aspettare da quella sorta di governance in cui un parlamentare, difensore di fiducia in un processo che vedeva imputato il premier, scrive di tutta fretta una legge fatta approvare di corsa dal Parlamento dai fidi deputati, rimandata indietro senza firma dall’allora Capo dello Stato perché puzzava d’incostituzionalità, con pervicacia rimandata alla firma dopo aver cambiato qua e là qualche virgola, per salvarlo ? Ed incostituzionale lo era, almeno in parte, proprio quel punto che, per puro caso, risolveva il problema reale; non vale che poi il premier sia stato assolto sebbene che un altro suo amicone è stato condannato con sentenza definitiva per aver corrotto, non certo per un proprio interesse, qualche giudice, così per sport, visto che frequentava un circolo romano di canottieri.
Allora, ritornando al nostro Meocci, nonostante quella norma lo “sconsigliasse”, questo signore, ex DC poi ex CCD poi qual irrequieto emissari confluito nel calderone dell’Udc, viene eletto Direttore Generale della RAI con i voti di questi consiglieri facenti parte del
Consiglio di amministrazione:
Giuliano Urbani (FI), Marco Staderini
(UDC), Gennaro Malgieri (AN), Angelo Maria Petroni (di area AN) e Giovanna Bianchi Clerici (Lega)
Mentre contrari sono stati i consiglieri espressione del centrosinistra.
Questa nomina non poteva che suscitare gli alleluia di alcuni ministri e deputati di non provate capacità intellettive perché, a fronte di una nomina illegale, ecco che spudoratezza:
1. Landolfi, AN, ministro delle comunicazioni: “Ti senti al settimo piano o al settimo cielo?” Scambio di battute puerili e promessa del Meocci al ministro che avrebbe lavorato “nell’esclusivo interesse dell’azienda”. Senza tuttavia precisare di quale azienda si trattasse.
2. Buttiglione, UDC – ministro per i Beni Culturali - “Meocci, soluzione di alto profilo”. Guardando la sua foto non parrebbe che occhi e naso siano sulla fronte, il profilo, in quanto a lineamenti sembrerebbe, almeno all’apparenza, del tutto normale.
3. Follini, - leader dell’UDC, nel 2005 non si turava ancora il naso – “Meocci porterà qualità di equilibrio e saggezza” da acrobata.
4. Martusciello - vice ministro Beni Culturali- “La nomina di Meocci è motivo di grande soddisfazione”.
5. Mastella – allora, come adesso, un po’ di qua e un po’ di là, in attesa che gli passi sotto il naso la balena bianca: “A Meocci auguri di buon lavoro”. Il futuro ministro della Giustizia beh, lasciamo andare.
Tra i commenti contrari le cronache ebbero a riportare quelli della Melandri – “La nuova azienda ha addosso le impronte digitali del premier” – e come darle torto, di Gentiloni e Giulietti i quali prevedevano, da buoni profeti, come sarebbe andata a finire.
A farla corta, l’Authority, accertata e dichiarata l’incompatibilità del Meocci , multa la RAI per 14,3milioni di euro ed il Meocci a 363 mila euro.
La decisione invece di calare a danno dei contribuenti sarebbe stato giusti accollarla a quei cinque personaggi di cui sopra per palese incapacità di esistere moralmente.
Ma proprio nessuno conosceva quella norma impeditivi più volte sollevata come eccezione dai consiglieri del centrosinistra nel corso della riunione che vide eletto il Meocci ?
Certo che lo sapevano ma….il volere reale garantiva loro, a quel tempo, ogni impunità


Il TAR del Lazio conferma la decisione dell’Authority ed il Consiglio di Stato, in ultima istanza, rigettò il ricorso RAI.
Ma, in fondo, di che vi lamentate afferma il Meocci; è una partita di giro in quanto la multa è stata pagata dalla RAI alla Tesoreria di Stato e siccome la RAI è statale, allora dov’è il danno procurato ?
Bel tipo.
Intanto, alla fine di questo discorso, c’è la notizia della richiesta di rinvio a giudizio dei 5 consiglieri dell’ave Meocci da parte del PM dr. Adelchi D’Ippolito per abuso d’ufficio continuato ed aggravato – a causa della multa di notevole entità che andrà a gravare su tutto noi.
Il GUP Giorgio Maria Rossi a decidere in merito alla richiesta del PM.
Chissà se il ministro Mastella provvederà, secondo sua usanza, ad inviare anche a Roma, come ha fatto in più occasioni per quella di Potenza, gli ispettori a ravanare in Procura capitolina – il viaggio è alquanto breve - oppure si vergogna per quello che ha detto nel 2005 ?


lunedì, maggio 07, 2007

I sistemi elettorali - parte I^

LE ELEZIONI
e
I VARI SISTEMI ELETTORALI
Parte I^


PREMESSA

E’ un tema d’attualità in quanto da mesi se ne discute nelle sedi parlamentari, ma anche tra noi elettori, poichè la legge “porcellum”, redatta dal ministro Calderoni ed approvata nella precedente legislatura dalla sola compagine di centrodestra, messa alla prova dell’ultima competizione elettorale dello scorso anno, si è rivelata da un lato un boomerang nei confronti di chi la volle, andando a creare, a conti fatti, delle anomalie allora non considerate in quanto la ex maggioranza governativa riteneva di poterle superare positivamente e con un certo margine rispetto alla coalizione di centrosinistra e dall'altro una assai risicata maggioranza al Senato da parte di chi l'elezioni le ha vinte.
Però così non avvenne e quella legge si rivelò inadatta a costituire una compagine governativa stabile per tutto l’arco del mandato quinquennale.
Se ne discute in giro, spesso a vanvera, anche perché la delicatezza della materia consiglierebbe a tutti noi di avere in mano un qualcosa di chiaro su cui discutere per poi, al momento opportuno, poter valutare quel sistema più confacente in rapporto alla situazione politica esistente oggi in Italia, spaccata su quasi tutte le scelte a metà.
La discussione e la scelta tra i vari sistemi di una legge elettorale dovrebbero essere univoche in quanto in ballo non ci sono interessi elettorali di parte bensì, unicamente, almeno così dovrebbe essere, quelli di tutti gli italiani, da qualunque parte pendano politicamente.
Vedrò di chiarire la situazione, andando anche a ritroso nel tempo per fare un’ampia panoramica della storia delle varie leggi emanate in questa delicata materia.
Aggiungo, inoltre, che probabilmente sarebbe anche il caso di avere una sola legge generale che, con le opportune modifiche, valesse tutte le elezioni, anche per le comunali, provinciali e regionali e queste ultime eguali per tutte, anche per quelle cinque regioni a Statuto speciale.
La sensazione, conversando con molti concittadini – il bello di vivere in un paese divenuto città mantenendo tutti quei rapporti interpersonali e di reciproca solidarietà propri di quella che fu la civiltà agricola di un tempo passato poi convertitasi per necessità in quella industriale, senza tuttavia acquisirne i difetti – è quella che quasi all’unisono tutti vorrebbero rientrare in possesso del diritto di poter scegliere con il voto di preferenza il candidato che più aggrada nonché l’introduzione dell’elezione diretta del premier, con l’eventuale doppio turno nel caso non superasse il 50 % in prima istanza, ed un premio di maggioranza per il vincitore. Si eviterebbe così che un solo deputato o senatore possa far cadere un governo !
In tal modo non ci sarebbe neanche bisogno di ricorrere a sbarramenti di sorta.
Per il Senato federale, che darebbe più fiato alle autonomie regionali, bisognerebbe mettere mano ad una modifica della Costituzione attraverso la particolare procedura di approvazione prevista dalla stessa Carta.
Ma, a questo punto, a mio modo di vedere, bisognerebbe contemporaneamente porre fine agli Statuti Speciali, quanto meno a quelli della Sardegna e Sicilia, non essendovi più le motivazioni che spinsero i costituenti a concederle; quelli delle 3 Regioni ove è previsto il bilinguismo – Friuli – Venezia Giulia,Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta potrebbero rimanere tali sia pure con più limitate competenze riguardo ad alcune materie che nelle altre 15 regioni sono di esclusiva competenza dello Stato.

I SISTEMI ELETTORALI

Sono l’insieme delle norme sostanziali e procedurali che determina il modo di votare da parte degli elettori nelle competizioni elettorali e, ad urne chiuse, una volta espletate tutte le operazioni conseguenti – spoglio delle schede, trasmissione dei verbali alle competenti Autorità giudiziarie (Corti d’Appello) ed amministrative (Prefetture), attribuzione dei seggi e nomina degli eletti.
In buona sostanza la volontà dell’elettore esplicitata attraverso la scheda è tradotta in seggi di questo o quel partito, di questa o quella coalizione a seconda del sistema di voto vigente.

Ogni sistema elettorale ha, quindi, delle finalità:
- il configurare, secondo la volontà degli elettori, delle Assemblee;
- la possibilità, da parte degli eletti, di costituire la base per la formazione di un Governo secondo procedure stabilite dalla nostra Costituzione.

Stiamo constatando giorno dopo giorno, a causa di alcuni eclatanti episodi accaduti in Senato posti in essere da senatori dell’opposizione, come l’ultima legge elettorale non abbia garantito alla maggioranza di avere come rappresentanza quel margine numerico di senatori tale da garantire un margine di stabilità.
Avverso il “porcellum” si stanno raccogliendo le firme per un Referendum popolare abrogativo che dovrà, una volta presentato presso la Corte di Cassazione, avere anche un giudizio preventivo sulla sua rispondenza ai dettami costituzionali da parte della Consulta, la garanzia di una maggioranza cioè, per meglio dire, una certa stabilità.
I sistemi elettorali più adottabili nei vari Paesi “democratici” possono essere quattro:

1- uninominali;
2- plurinominali;
3- maggioritari;
4- proporzionali.
Li esamineremo nella seconda parte.

sabato, maggio 05, 2007

L'acchiappa insulti a pagamento



L’antica arte
di arrangiarsi



ovvero
La necessità aguzza l’ingegno

In Italia
farebbe affari d’oro,
altro che lavar vetri !

venerdì, maggio 04, 2007

Berlusconi e le tasse




LE FISSAZIONI BERLUSCONIANE
LE TASSE

Potrei anche riuscire a comprendere le sue quotidiane esternazioni sui temi economici se risultasse iscritto nelle liste dei poveri in canna, come la stragrande maggioranza degli italiani, ma dall’uomo più ricco d’Italia NON POSSUMUS capirlo, salvo che non parli per se stesso !
Ed allora, se così non fosse e parlasse come spinto da un suo improbabile sentimento di altruismo, come ben afferma il premio Nobel 1970 per l’economia, il prof. Paul Samuelson, statunitense, è POPULISMO.
Ma in molti, sentendolo parlare così, si chiedono se riesca anche lui ad arrivare a fine mese senza tirare la cinghia dei pantaloni; ma forse lui indossa le bretelle, e che bretelle !
da Il Giornale – di famiglia - del 24 aprile 2007 –
Uno dei temi affrontati il giorno precedente da Berlusconi nel corso della trasmissione radiofonia Radio anch’io.
"Col tesoretto meno tasse"

"Io impiegherei il tesoretto, che ammonta a 10 miliardi di euro, per ridurre le tasse, e restituire i soldi ai loro legittimi proprietari che sanno certamente impiegarlo meglio di quanto sappia fare questo governo", ha aggiunto Berlusconi a proposito dell'impiego che dovrà fare il governo dell'extragettito fiscale.

Il Cavaliere afferma d’essersi laureato presso L’Università degli Studi di Milano con 110 e lode con una tesi in diritto industriale;
avendo, come età, giusto un anno meno di me, in questo ateneo dovrebbe essersi presumibilmente iscritto al corso di laurea in giurisprudenza successivo al mio: in buona sostanza nel corso dell’anno accademico 1955/1956.
A quei tempi e per lunghi anni, il piano di studi del primo prevedeva l’esame di Economia Politica, per il quale erano stati adottati due libri di cui il primo scritto dal nostro docente Prof. Vinci ed il secondo, uno dei migliori testi in circolazione in tema di economia, scritto proprio da Paul Samuelson.
Una delle tesi sostenute dall’insigne economista, in tema di politica fiscale, era proprio quella riportata, sia pure in maniera alquanto succinta e con qualche aggiuntino appositamente adattato a misura del nostro momento politico, nella vignetta- manifesto di cui sopra.
Certamente le affermazioni del Samuelson facevano parte di una tesi avente un contesto più ampio; si affermava che, essendo le imposte pagate in maniera proporzionale rispetto al reddito, la eventuale diminuzione doveva riguardare solamente le aliquote dei redditi più bassi, rientranti al di sotto della c.d. fascia di povertà per consentire anche ai meno abbienti di poter spendere qualcosa di più senza doversi indebitare sino al collo e, anche con questi acquisti in più si andava ad incrementare la produzione delle imprese e, quindi, la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
Berlusconi, con la sua affermazione, fa confusione, forse volutamente, tra tasse ed imposte che, pur prevedendo entrambe esborsi da parte dei cittadini, sono due imposizioni fiscali completamente diverse; ma anche il vignettista, volendo seguire il concetto berlusconiano, è caduto nell’errore.
Per imposta si intende quel balzello dovuto allo Stato calcolato su base un imponibile di un cittadino, per esempio, tra i tanti, quella sul reddito complessivo di una persona fisica o giuridica, ed ha quale caratteristica che l’Ente percepiente non dà direttamente al contribuente una contropartita immediata, occorrendo ogni singolo balzello a costituire il fondo necessario per gestire la spesa pubblica.
Per tassa si intende quell’imposizione tributaria applicata non solo dallo Stato ma anche da qualsiasi Ente Pubblico a coloro che pretendono l’erogazione di un servizio pubblico immediato e diretto: tassa scolastica, tassa di circolazione dei veicoli, tassa su una serie di atti amministrativi richiesti, i diritti di autore, tassa sul passaporto, canone RAI, ecc.
E’ da credere, visti gli esempi illuminanti fornitici in passato dall’ex premier, quali siano le imposte, non tasse, di cui lui ne vorrebbe l’eliminazione od un decremento d’importo: dopo aver affermato presso la scuola della Guardia di Finanza che non era reato evadere il fisco quando le aliquote delle fasce maggiori erano sproporzionale rispetto a quelle applicate nel resto del mondo, incominciò ad abbassare la “sua” di aliquota, molto più alta di quelle del povero impiegato o pensionato vantando lui, rispetto a loro, un enorme reddito patrimoniale. Ci mancava altro ! Fortunatamente, non per lui, è ancora vigente un dettato costituzionale che cos' recita:

art. 53

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Poi con i vari condoni, meglio definirli autocondoni, di tutte le specie e qualità fu possibile, per lui ed i suoi amiconi, far rientrare ingenti capitali dall’estero, con la scusa di poterli reinvestire in Italia ma che sparirono immediatamente, pagando come prezzo una imposta percentualmente inferiore al tasso previsto per i BOT che, allora, erano l’unico rifugio anti-inflazione dei piccoli risparmiatori.
Stavolta l’allievo Berlusconi non ha superato il maestro Samuelson, anzi con la finanza creativa del suo bi-ministro Tremonti ha condotto l’Italia allo sfascio – toh, gira e rigira parlando di questo riccone ti imbatti sempre di riffa o di raffa con qualcosa che ha a che fare col fascio – però chi si è arricchito con quelle trovate indecenti ?
Il solito gruppone dei furbi, furboni, furbetti e furbini capeggiati dal più ricco di tutti; ecco perché quest’uomo batte sempre su questo chiodo fisso che, per chi non casca nel tranello e riesce a ragionare ancora col proprio cervello, si dimostra, a conti fatti la classica cortina fumogena atta a celare a noi poveracci i suoi tornaconti personali, ancor oggi inevitabili a causa di una legge barzelletta sul conflitto di interessi scritta e presentata da un suo ministro e
votata poi, senza alcun ritegno, da tutto il centro destra.




Indubbiamente per quegli italiani che tirano a campare per arrivare a fine mese le tasse sono sinceramente molte e le aliquote delle imposte superiori a quelle di altre nazioni europee; tuttavia il deficit che ci ha lasciato in eredità il precedente governo non consente oggi che lievi correzioni per i redditi più bassi, sia da pensione che da lavoro dipendente, i cui percettori sono gli unici che non hanno potuto scaricare su altri soggetti il rincaro dei prezzi; alludo ai liberi professionisti, ai commercianti ed a coloro che lavorano in proprio molti dei quali, dopo aver aumentato i prezzi, attraverso vari sotterfugi, sono riusciti anche ad evadere il fisco.
La stessa Unione Europea, nei confronti della quale abbiamo assunto precisi obblighi da rispettare in tema di bilancio statale non può per ora permetterci altre soluzioni se non quella di restringere la spesa pubblica e di arrivare sotto il 3 % del rapporto tra PIL e debito pubblico.
Raggiunto questo traguardo allora sì che bisognerà metter mano alla diminuzione della pressione fiscale.
Ma la Guardia di Finanza sta svolgendo vaste operazioni per stanare coloro che hanno evaso per anni il fisco, 3 milioni di euro qua, 6 di là e così via e giornalmente ne vengono scovati tanti di evasori totali o parziali, ma prima perché no ?
Pensateci su bene e traetene le conclusioni.
Il “tesoretto” accumulato in questo primo anno andrà speso in maniera equilibrata ma occorre tenere in debito conto che le classi meno abbienti non riescono ad arrivare a fine mese.
Le imprese hanno in gran parte già beneficiato con la legge finanziaria di quest’anno del cuneo fiscale ma le statistiche parlano del calo dell’occupazione in seno alle industrie e pretendono, tramite Confindustria, altri aiuti: sarà necessario, per non perdere credibilità, che chi di dovere spenda parsimoniosamente in aiuti per le imprese ma solamente a favore di quelle che i posti di lavoro a tempo indeterminato li crea davvero.
Infine, una curiosità relativa alla conta dei soldi di cui al “tesoretto”, o meglio una confidenza; certo per un comune mortale occorreva per contare banconota per banconota e centesimo per centesimo 10 miliardi di euro occorreva una vita me per lui sono bastati tre o quattro giorni in tutto, pur frammezzando la fatica con gite, assieme a buona compagnia, alla villa del cactus.
Ma ecco la spiegazione.
Ossessionato dal pensiero che Paperon dei Paperoni sognasse lungo il corso della notte dollari a bizzeffe e che di giorno passasse il tempo a contare i suoi averi, nel corso di una delle sue ultime visite in USA, approfittando dell’occasione dell’intervento al cuoio capelluto per por fine alla sua alopecia androgenetica presso il grande Texas Medical Center di Houston, prese una decisione che gli avrebbe permesso di guadagnare moltissimo tempo che poi avrebbe dedicato per lavorare per costruire una nuova Italia.
Questo Centro cura 5 milioni di pazienti all’anno tra i quali molti sceicchi, politici europei, rockstar; Berlusconi, quale vecchia ugola d’oro nostrana e pseudo politico – l’ha detto lui di non essere un politico - rappresentava le ultime due categorie e fu ben accolto; quale migliore circostanza per passare, nell’anonimato consentito dalla moltitudine di pazienti ,un giorno in più per sottoporsi ad un secondo trapianto, stavolta non più sul cuoio capelluto, ma dentro il cervello di una macchinetta conta banconote con una serie di chips elettronici inesauribili ?
Detto fatto, ecco in prima mondiale lo strumento misterioso e le sue memorie








ingranditi per renderli visibili all’occhio umano.
Solo che il tempo che è andato risparmiando per ricostruire a suo volere l’Italia è stato vano poiché invece di dare incarico ad una delle sue Imprese di costruzioni note per aver creato dal nulla Milano 2 , Milano 3 e tante altre meraviglie, per un fatale errore di quasi omonimia, si è rivolto alla sua maggiore impresa di demolizioni:
la
“ Tremonti – Bossi – Fini”
con compartecipazione attiva di Casini






martedì, maggio 01, 2007

Il Primo maggio



della

ITALIA CONTADINA
orgogliosa del proprio lavoro, reclama quei diritti da sempre negati da coloro che la sfruttavano.
Braccianti comunque felici della loro fatica
anche se a 50 anni d’età camminavano ricurvi,
con la schiena piegata in avanti,
gravata dal peso di anni di anomala postura
durante la cura dei campi.

ITALIA CONTADINA
falciata da mani omicide, all’apparenza mafiose,
a Portella delle Ginestre il
PRIMO MAGGIO
1947
la prima strage di Stato
dell’Italia Repubblicana


così tramandata ai posteri dal famoso pittore siciliano
RENATO GUTTUSO


PRIMO MAGGIO
2007

l’ ITALIA della GLOBALIZZAZIONE

la strage continua da anni ed anni sino a raggiungere nel 2006, secondo i dati rilevati dall’INAIL, il numero di 1.280 morti ed oggi si continua al ritmo di 100 morti al mese.
Sembra un bollettino di guerra ma è un dato di fatto perché, secondo la statistica sugli






Continuando di questo passo questa ricorrenza, che della Festa ha oramai ben poco, potrebbe essere onorata più coerentemente alla situazione attuale il 2 novembre di ogni anno.
Non credo che i nostri padri costituenti, allorchè scrissero nel 1947 l’art. 1dei Principi Fondamentali della nostra Carta Costituzionale, che
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro..”
intendessero questo lavoro, soprattutto quello in nero, calcolato oggi ammontante a circa 1.500.000 unità !

Il fenomeno del bullismo - IV^ ed ultima parte

IL FENOMENO del BULLISMO

CONSIDERAZIONI FINALI
Proposte e provvedimenti

IV^ ed ultima parte

CONSIDERAZIONI PERSONALI

I rimedi da attuare per frenare questo fenomeno tipico dell’adolescenza, avente natura fisiopsichica, non possono che essere correlati all’esame dell’esatto quadro dell’attuale stato degenerativo dei comportamenti giovanili nonché delle sue cause motivanti.
Il compito successivo, relativo ai rimedi, sarà quello della ricerca di validi e duraturi strumenti atti a riequilibrare il livello emotivo di ogni adolescente sino a riportarlo ad un grado di normalità oggettivamente accettabile dall’intera società; senza dubbio il risultato da conseguirsi dovrà essere il proporsi da parte del soggetto sotto “tutela” in maniera del tutto diversa in senso positivo, rispetto al primitivo negativo atteggiamento, nei confronti di tutti, persone ed istituzioni.
L’esempio più fulgente del massimo equilibrio tra la sfera psichica e quella materiale del corpo è quello fornitoci in vita da San Francesco d’Assisi il quale, assommando in se il picco più elevato di empatia e quello più basso, per non dire assolutamente nullo, di alessitemia, possedeva il dono di comprendere e farsi comprendere anche dagli animali, verso i quali nutriva quell’ amore che gli discendeva dalla sua natura di santità nonché dal possesso di una soprannaturale fede nella bontà di ogni essere esistente sulla terra.


Certamente lui nacque già santificato dal volere divino ma noi potremmo almeno assumerlo quale modello per tentare di imitarlo, in quanto a rapporti interpersonali, sia pure in misura infinitesimale; basterebbe, e come, per riuscire a comportarci in maniera civile nei riguardi di tutto ciò che ci circonda.
E’ mia impressione che se si dovesse chiedere ai bulli chi sia Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, non saprebbero rispondere se non molto genericamente:
“ mah, un santo, forse” e niente di più !
Ho spesso riflettuto nel corso degli anni, soprattutto sul posto di lavoro e specialmente nei momenti in cui avevo da discutere, per incarico professionale, con centinaia e centinaia di persone dai vari comportamenti e reazioni emotive, alcune delle quali non propriamente normali, come fosse assai strano che sin dalla prima infanzia ogni individuo venisse curato nel fisico ma quasi mai, salvo esplosioni anomale di casi eclatanti, in ciò che è la sua intima essenza: l’anima.
E’ come il curare in varie forme l’aspetto dell’involucro e mai il contenuto quando sarebbe invece necessario curare anche quello che portiamo in noi che, alla fin fine, determina la potenzialità positiva o negativa di una delle più micidiali armi che possiede ogni essere umano: il pensiero.
Eppure è il proprio il modo di pensare, non certo la stazza fisica, che determina in ogni uomo ed in qualsiasi momento della vita, l’atto finale del processo decisionale.
Prima della definitiva assunzione di un candidato a ricoprire un ruolo di una certa rilevanza qualsiasi società di un certo prestigio suole farlo sottoporre, oltre che a minuziose visite mediche, anche ad una serie di test attitudinali, programmati da esperti, che mettono a nudo le varie capacità della persona; dalla memoria al modo di rapportarsi con altre persone, i riflessi conseguenti alla percezione di certi stimoli esterni come per esempio quelli di alcuni rumori ripetuti artificiosamente a ritmi irregolari, la capacità di concentrazione nonché quella di risolvere in breve tempo dei problemi non solo matematici, la logica in base alla quale si è fatta, per la risoluzione di un certo problema, la scelta di un metodo rispetto all’altro, pur essendo entrambi proposti come esatti dal test, sequenze matematiche che, partendo da 4 numeri già indicati, occorre completare con altri 6 numeri aventi un nesso con quelli già noti, e posso assicurare che per coloro che non conoscono la regola matematica è davvero dura riuscire a finirle in tempi brevi, puntualmente cronometrati, solamente sulla base di ragionamenti logici.
Un esame di ben quattro ore, senza pause tra un test e l’altro, condito da molte chiacchierate su precise domande.
Dal risultato dipende il destino di una persona: se uno possiede anche un briciolo, pur latente e mai manifestatosi, di un qualcosa che non va viene eliminato.
Il mondo del lavoro oggi è già di per se chiuso anche ai migliori studenti figuriamoci ai “bulli” che in quanto a meriti scolastici non solo lasciano molto a desiderare ma addirittura, per la loro devianza comportamentale, si servono della scuola per mettere in atto ed in mostra i loro istinti peggiori.
Ma si sono mai chiesti verso quale meta potrebbe portarli il loro bulleggiare ?
Un passatempo che potrebbe avere pesanti riflessi del tutto negativi nel prosieguo della loro vita.
Questa mania del bullismo è divenuta una vera e propria piaga sociale che andrà guarita lentamente con attenzione e massima cura; le reprimende sono necessarie ma non si deve generalizzarle in quanto ogni giovane ha sia a monte che nell’attuale momento della sua vita delle problematiche diverse che vanno ricercate attraverso un paziente lavoro; è la causa scatenante del loro comportamento che va conosciuta ed estirpata poi dal loro animo.
Mi sono dilungato un po’ per fare comprendere come quello del bullismo sia un problema alquanto lungo e difficile da risolvere ma una nazione civile non può tirarsi indietro, nonostante tutto.
La vita di ogni giorno non fa altro che selezionare inesorabilmente chi deve andare avanti rispetto ad altri tuttavia uno Stato civile e democratico deve garantire ad ogni cittadino, sin dalla nascita, un punto di partenza egualitario e fornire poi ad ognuno le identiche opportunità per costruirsi
la vita futura; se vi sono impedimenti di natura fisica e/o psichica avrà il dovere di intervenire attraverso appropriate strutture per tentare di emendare alcune forme di comportamenti incivili che poi vanno ad infrangersi nei confronti dell’intera collettività.
Sono a conoscenza di strutture private che ricevono fior di contributi statali, regionali e comunali ma sono solamente poche quelle che lavorano seriamente e con risultati positivi; la maggior parte di esse si limita a svolgere un lavoro molto generico che per nulla incide sull’eventuale reinserimento di un ragazzo nella vita civile; per esempio il seguire in maniera continuata il comportamento del giovane nei posti di lavoro destinati esclusivamente al recupero totale di queste persone.

SONDAGGI SULLO STATO ATTUALE DEL PROBLEMA

A riprova che qualcosa si muoveva già da tempo ma, purtroppo, per singole ma meritorie iniziative private e non con monitoraggi a largo raggio in maniera permanente:

Telefono Azzurro - Eurispes
Anno 2002 – Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia ed Adolescenza.
sondaggio su 3.800 adolescenti dall’età andante dai 12 a 18 anni

- il 33,5% ha dichiarato che nella propria scuola si verificavano continui atti di prepotenza da parte di compagni;
- il 46,6 % del campione ha dichiarato d’aver picchiato o minacciato un altro studente;
- il 53,4% ha riferito di non aver mai “trasceso” nei confronti dei compagni e le femmine di questa percentuale sono il doppio dei maschi.
Questi dati si sono grosso modo ripetuti nel successivo sondaggio effettuato nel 2004, riuscendo però a determinare alcuni punti fondamentali relativi al fenomeno monitorato e cioè, in particolare, come la partecipazione attiva al fenomeno del bullismo interessasse sia ai maschi che alle femmine, anche se messo in atto in maniera diversificata:
- i maschi attraverso atti di prepotenza rivolti in maniera diretta (aggressioni fisiche e verbali) sia verso altri maschi che contro le femmine;
- le femmine utilizzando, invece, forme di prevaricazione più sottili, difficili da scoprire da parte degli insegnanti, in quanto indirette e rivolte solamente verso ragazze.
Inoltre che:
- la maggior parte degli episodi di bullismo, su scala nazionale, trovavano spazio maggiormente nelle scuole e, sino ad allora, interessavano specificamente le primarie;
- il progredire dell’excursus scolastico di questi studenti aveva agevolato la tracimazione del bullismo anche negli istituti superiori, a riprova che questa fenomenologia, sino ad allora non o male contrastata, faceva oramai parte integrante del bagaglio comportamentale di questi soggetti;
- l’emulazione e la tendenza all’aggregazione da parte di molti soggetti aventi le stesse devianze comportamentali aveva consentito che entrassero nel giro anche coloro che erano rimasti ancora restii, pur approvandone le gesta, a far parte di uno dei molteplici “branchi”;
- queste anomale associazioni affette da virus psichici hanno fatto sì che i casi di bullismo proliferassero come numero a vista d’occhio, assumendo via via anche forme sempre più pericolose ed osè.
Conosciamo però solamente quei casi già accertati ma è da ritenere che nella clandestinità ve ne siano ancora molti che non riescono ad emergere sia per omertà che per paura di guai maggiori.


HABBO.it - sito per adolescenti

Il sondaggio lanciato da questo sito ha ben poco di scientifico perché vi hanno partecipato 1.011 adolescenti ( 69% maschi – 31% femmine di anni 11 sino a 18) di propria iniziativa senza una preventiva campionatura di soggetti rappresentante tutta l’Italia.
Ma, ciononostante, alcuni dati raccolti ci forniscono un quadro sul quale si possa meditare e trarre delle conclusioni pur essendo i numeri di per se alquanto elequenti.
I quesiti posti ed risultati sono stati riportati dall’ agenzia ANSA.
- il 38% ha dichiarato di aver paura del bullismo;
- il 16 % di essere già stato vittima di questo fenomeno;
- il 55 % indica l’accadimento dei fatti all’interno della scuola;
- il 30% sulla strada;
- il 6 % in discoteca;
- il 4% tramite internet (minacce ?),
- il 5% in altri luoghi frequentati da giovani;
sulle cause
- il 49% il voler prevalere sugli altri;
- il 28% la mancanza di educazione;
- il 15% la solitudine;
- l’8% la mancanza di obiettivi per il futuro;
comportamento da tenere nell’eventualità di assistere ad episodi simili
- il 39% ne parlerebbe con i propri genitori;
- il 29% con gli amici;
- il 25 con le Autorità competenti;
- il 7 % non ne parlerebbe con nessuno ( 70 omertosi – bella cifra !).


Da questi dati risulta a tutto tondo come sia di già individuabile nella istituzione scolastica il teatro privilegiato sul cui palcoscenico alcuni studenti, soli o con altri comprimari, svolgono la loro attività “punitiva”.
C’è da chiedersi il motivo per cui il Ministero competente del quinquennio berlusconiano abbia fatto orecchie da mercante senza assumere, al riguardo, adeguate contromisure a contrasto del fenomeno sempre più dilagante e dalle modalità esecutive sempre più sofisticate, almeno per degli studentelli, come può essere considerato l’uso del cellulare con tanto di fotocamera abilitata a mettere insieme tanti fotogrammi sino a formarne una sequenza tipo filmato.
Sono riusciti in pochi anni a riportare la scuola al livello della prima metà del XVIII° secolo allorché era legata alla precettistica privata.
Onorevoli e ministri, cultori di vecchie e deprecabili ideologie di regimi totalitari, erano talmente impegnati ad introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado la “cultura di destra” che non si sono accorti di nulla ovvero, a fronte di questi dati resi pubblici, hanno tralasciato di prenderli in considerazione; tutti dovremmo chiedere spiegazioni in proposito.

Siamo agli inizi, ripeto, ed il Ministero dell’Istruzione ha quest’anno, come prima misura, creato una specie di Pronto Soccorso, istituendo il

numero verde antibullismo
con 10 postazioni di ascolto
800.66.96.96

attraverso il quale possono essere segnalati casi concreti od anche solamente paventati per ricevere immediati consigli, a fronte di situazioni critiche, sul da farsi da parte di esperti di psicologia anche giuridica.
Una rilevazione statistica dell’uso di questo numero verde ha evidenziato come dal 05 febbraio al 27 marzo del corrente anno siano pervenute n. 4.437 richieste di consigli o per segnalare casi interessanti altre persone; un bel ritmo, 120 al giorno, che si pensa possa aumentare una volta superato il primo periodo di attività.
Chi ha di già chiamato in questo breve lasso di tempo ?
Genitori o familiari dello studente bersagliato, insegnanti nonché, in prima persona, le stesse vittime del bullismo.
Ma vorrei ripetermi su un punto importante sul quale mi sono già espresso in modo particolare sulla II^ parte di questa serie: gli insegnanti, non tanto per spogliarsi dai loro doveri educativi che riguardano la formazione culturale complessiva dell’allievo, hanno evidenziato la totale assenza ed indifferenza dei genitori a fronte della educazione dei propri figli, quell’educazione civica e morale che deve essere inculcata giorno dopo giorno, anche con il loro esempio comportamentale, sin dalla tenera età.
Ed io non posso che essere d’accordo con loro, avendo da anni percepito in prima persona questa tendenza all’omissione di intervento continuativo da parte di coloro che dovrebbero avere, quale scopo primario della vita, il far crescere i propri figli al meglio possibile non solamente da un punto di vista fisico ma anche psichico.
In ogni caso le molte telefonate di soccorso fatte da genitori fanno intendere come il legame famiglia-scuola sia proprio un binomio necessario nell’interesse di tutte le componenti scolastiche e degli stessi genitori in una forma di compartecipazione nell’educazione complessiva delle giovani generazioni.
Il primo a trarne beneficio sarà lo stesso STATO che in tal modo potrà disporre nel futuro di cittadini completi sotto ogni forma culturale.
La scuola, un tempo arroccata nelle sue varie forme istitutive, ebbe a subire dei profondi mutamenti a partire dal 1969 sino al 1974 allorchè, partendo dalla creazione della Scuola Media Unificata, si arrivò, attraverso i c.d. Decreti Delegati, alla compartecipazione dei genitori e studenti anche nell’amministrazione dei vari livelli di scuola.
Venne istituito anche il Distretto Scolastico che avrebbe dovuto collegare da un lato tutte le componenti scolastiche, genitori e studenti compresi, e dall’altro il mondo imprenditoriale e del lavoro della zona ai fini di una programmazione congiunta rivolta al futuro dei giovani.
Ma, una volta scemato l’iniziale entusiasmo, la partecipazione dei genitori nel governo della scuola incominciò a decrescere perché non venne compreso come, invece, occorresse insistere, in piena coesione di tutte le forze, per ottenere attraverso una rinnovata spinta rinnovatrice la completa realizzazione di un progetto già elaborato da leggi dello Stato da tutti auspicato e voluto fortemente.
Quella dei genitori e degli studenti, le componenti più numerose, erano le voci più forti che avrebbero potuto dare aiuto anche alla scuola a livello locale che, invece, si richiuse ben presto nuovamente in se stessa, finendo così a ricadere nell’aureo isolamento goduto in passato.
Ma adesso siamo nel 2007; qualcosa si muove, ripeto e la statistica delle telefonate giunte a questo numero verde ci dice che:
-
il 69%, pari a n. 3.061 telefonate, riguardano denunce di episodi di violenza o prepotenza mentre il rimanente 31% sono state richieste di informazioni ;
- il 35% delle denunce attengono ad episodi avvenuti nelle scuole secondarie di secondo grado, il 25% dalle primarie ed il 19% dai licei. Anche la scuola dell’infanzia non è immune dal bullismo in quanto il 5% delle denunce è relativo a questo grado di scuola
.
E’ di vitale importanza che questo apparato di difesa sia permanente e non, come tante cose inventate al momento finisca come un fuoco di paglia.
Tanto per incominciare sono stati istituiti a livello regionale “Osservatori” su questa incalzante fenomenologia, finanziati con un milione ed ottocentomila euro; hanno sede presso gli uffici scolastici regionali cui è stato delegato anche il compito di coordinamento tra forze sociali, politiche, amministrazioni locali, associazionismo, scuola, Università, ASL, Prefetture, Tribunali per i minorenni, Forza Pubblica.

A fronte di una domanda di sostegno o d’aiuto oggi questi Osservatori potranno fornire a chi cerca un aiuto, a seconda delle competenze, una immediata e concreta risposta.
Si fa affidamento anche sull’impegno delle famiglie e soprattutto su quello della scuola, di tutti i suoi operatori; il personale docente ed ausiliario faranno certamente ciò che a loro compete ma occorrerebbe anche che il governo mettesse la parola fine a quello stato di disagio che serpeggia tra i 250.000 operatori scolastici precari, i quali, pur avendo superato, alcuni da vecchia data, regolari concorsi ministeriali si trovano ancora ogni anno in una situazione di incertezza circa l’assegnazione di una cattedra e della sede di lavoro.
Ad entrambe queste componenti educative vorrei suggerire di stare molto attente e di denunciare sin dal loro nascere gli episodi di bullismo che venissero a loro conoscenza.
Potrebbero, infatti, in alcuni casi evidenziarsi a loro carico, ma anche del personale dirigente della scuola, responsabilità civili ed in un prossimo futuro anche penali qualora il legislatore, preoccupato dal continuo crescere di questo fenomeno, intendesse introdurre il reato di “bullismo”; ma, in tal caso, dovrebbe individuare e delineare in maniera rigida e precisa quale, tra le molte e variegate forme, sia la condotta meritevole di essere perseguita penalmente senza così lasciare spazio alle interpretazioni dei giudici.
L’oggettività della norme penale è un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico; tante norme incluse nel codice Rocco, come per esempio quella relativa al reato di plagio, sono state dichiarate anticostituzionali dalla Consulta proprio per la genericità della definizione dell’azione esecutiva integrante il reato.
Ma in sede civile a dover risarcire il danno causato da “colpa altrui” anche a seguito di un unico ed isolato evento dannoso, possono essere chiamate a rispondere più persone con ruoli ben identificati per culpa in vigilando; tanto per garantire al danneggiato il poter pretendere da altri il risarcimento del danno patito, fisico o morale che sia, nel caso in cui l’autore materiale dell’evento dannoso sia economicamente incapiente.
A tanto tende lo
Art. 2048 C.C. ( Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte). "Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati (314 e seguenti, 301, 390 e seguenti) o delle persone soggette alla tutela (343 e seguenti, 414 e seguenti), che abitano con essi. La stessa disposizione si applica all'affiliante.I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti (2130 e seguenti) nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non avere potuto impedire il fatto".
In realtà la prova liberatoria di cui a questo ed altri articoli inseriti sotto la rubrica degli “Atti illeciti” è impossibile da fornire perchè, secondo una giurisprudenza costante, la circostanza che l’evento si sia verificato starebbe a significare che il “non aver potuto” ovvero “l’aver fatto tutto il possibile” per evitare il fatto dannoso non è stato messo in atto; si tratterebbe, quindi, di una vera e propria responsabilità oggettiva introdotta in forma mascherata nel nostro ordinamento.

Il Ministero dell’Istruzione dopo il cosa ha già fatto, cosa farà in pratica ancora ?
Si intende portare l’obbligo scolastico sino al compimento del 16° anno d’età, riprendere l’insegnamento della educazione civica, abbandonata in tutta fretta da tempo, il cui corso serviva, tra le altre cose, a far conoscere la nostra Costituzione che oggi è divenuta un mistero per quasi l’80 % degli studenti, allargare il tempo pieno, ampliare l’orizzonte culturale dei giovani affinchè, essendo oramai il nostro Paese multietnico, possano ricevere in maniera adeguata una vera e propria educazione sull’accoglienza delle varie etnie, corsi di musica, ecc…
Molte Prefetture si sono già attrezzate per poter dare risposte ed aiuti ma anche i ragazzi stessi si stanno muovendo.


È l’invito da loro rivolto verso tutti gli studenti mentre in alcuni Istituti, come per esempio il Liceo “Nicola Spedalieri” di Catania, dopo i fatti collegati all’incontro di calcio Catania – Palermo, hanno richiesto ai propri docenti di poter avere una scuola in grado di
“trasmettere valori che riscaldino il cuore”

Credo che queste voci non possano, in un Paese civile, rimanere inascoltate: guai se chi ha il potere di intervenire le lasciasse cadere nel dimenticatoio.
Sappia chi di dovere che ci si aspetta risultati importanti.

F I N E