venerdì, ottobre 23, 2009

Scherzare col fuoco è prendere la gente per i fondelli

SCHERZARE COL FUOCO PER INTERESSI PRIVATI

e così

L’ITALIA SI RIMANGIA GLI IMPEGNI ASSUNTI SUL CLINA IN OCCASIONE DEL G8 DE

L’AQUILA !

E VI PAREVA CHE NON ANDAVA A FINIRE COSI’

Parla parla, promette, promette, ma il far nulla è il suo ricorrente impegno principale

Scrive

Marco Mongiello

su

l’UNITA’

Il Governo italiano si rimangia di nascosto gli impegni sul clima sbandierati al G8 dell'Aquila.

Quest'estate l'obiettivo di limitare a due gradi centigradi l'innalzamento della temperatura globale era stato annunciato come un primo importante accordo raggiungo al G8, in vista del vertice Onu di Copenaghen sulla riduzione delle emissioni.

Si tratta, aveva ripetuto Berlusconi il 23 settembre, di

«un passo avanti».

Nei negoziati a porte chiuse, però, le richieste italiane vanno in tutt'altra direzione.

In un documento di preparazione della riunione dei ministri dell'Ambiente, che si terrà mercoledì a Lussemburgo, gli emissari di Palazzo Chigi hanno chiesto di smussare gli impegni.

IL DOCUMENTO

In particolare nel testo ottenuto dall'Unità, intitolato

«suggerimento italiano alla bozza di conclusioni del Consiglio sul cambiamento climatico »,

si chiede di cancellare la frase in cui il Consiglio Ambiente

«sottolinea che l'Ue userà anche l'obiettivo dei 2 gradi centigradi

come pietra di paragone»

per valutare se è necessario innalzare il target di riduzione entro il 2020 dal 20% al 30%. Allo stesso modo i diplomatici italiani hanno chiesto di cancellare la parte in cui si afferma che il Consiglio

«sostiene un obiettivo Ue per ridurre le emissioni dell'80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990, in linea con le necessarie riduzioni da parte dei Paesi sviluppati come gruppo».

Ieri ( 16 0ttobre 2009) a Bruxelles il

«Climate Action Network»,

che riunisce 365 associazioni ambientaliste, ha lanciato l'allarme sul rischio che la mancanza di ambizione politica di alcuni leader europei porti al fallimento del negoziato.

La Germania, hanno spiegato, è impegnata nella formazione nel nuovo Governo e non è ancora disponibile a prendere impegni economici, ma il principale imputato è ancora una volta il Governo italiano.

L’ALLARME DEGLI AMBIENTALISTI

«Rimuovere l'impegno a limitare il riscaldamento globale a due gradi centigradi significa rimuovere una pietra angolare della politica europea sul clima»,

ha denunciato un responsabile dell'ufficio europeo di Greenpeace, Joris Den Blanken,

«al momento ci sono altri Paesi che hanno espresso qualche incertezza sugli impegni, ma nessun altro Governo si è spinto a chiedere di cancellare l'obiettivo dei due gradi».

Secondo le Ong la riduzione del 20% non porterà ad un vero cambiamento perché l'Europa ha già abbassato del 10% le proprie emissioni e la crisi sta portando ad un taglio ulteriore.

Ma, spiegano fonti diplomatiche italiane, è proprio la promessa a portare l'obiettivo al 30% in caso di accordo globale ad essere l'oggetto delle obiezioni di Roma.

A decidere la posizione europea, e quindi le possibilità di successo di Copenaghen, saranno gli incontri delle prossime due settimane.

Martedì si riuniranno i ministri Ue delle Finanze, mercoledì quelli dell'Ambiente e il 29-30 i capi di Stato e di Governo.

Se non si riuscirà a limitare il riscaldamento di due gradi, hanno avvertito gli ambientalisti,

«si porterà il mondo verso le conseguenze più pericolose del cambiamento climatico”.

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