venerdì, novembre 30, 2007

Novembre - un mese triste ma importante -


NOVEMBRE
2007


Parte prima

Di solito quello di novembre è un mese dell’anno che può definirsi di transizione in quanto precede il passaggio dall’autunno all’inverno, annunciato dall’’ingiallimento delle foglie di ogni albero, segno premonitore della loro oramai prossima caduta per lasciare i loro rami del tutto spogli di ogni naturale ornamento.
L’inizio delle nebbie, almeno in val Padana, delle prime brinate; un mese triste, dedicato ai nostri defunti, accompagnato dalla la natura che va spegnendosi anch’essa giorno per giorno con l’accorciarsi delle giornate luminose: insomma un mese che fa di tutto per renderci sempre più tristi, chiusi in noi stessi ed impotenti a fronte dell’assopimento generale che pervade ogni cosa.
Ma quest’anno novembre s’è voluto prendere la rivincita, riempiendo il suo calendario giornaliero di fatti anche eclatanti in molti campi, tanto da farci dimenticare le sue funeree caratteristiche, anche se c’è sempre un qualcosa che muore, anche un partito aziendale.
Volendo approntare un resoconto su quanto si è verificato provo un certo imbarazzo poiché la mia mente è divenuta come una specie di imbuto attraverso il quale ogni fatto scende lentamente dal becco d’uscita così creando una specie di ingorgo che contribuisce sempre di più ad aggrovigliare ogni pensiero.
Avevo provato ad attenermi alla cronologia degli avvenimenti ma mentre scrivevo una cosa me ne venivano alla luce altri ed allora ho pensato di metterle giù a casaccio.
1. il “comizio del predellino”;
2- i nomi “fasulli” che hanno votato “telepateticamente” per la caduta di Prodi;
3- il commento di Fini;
4- la tragedia di Giovanardi;
5- voi non avete capito niente, io non ho mai detto che Forza Italia sarebbe sparita;
6- Ultras = eversione ?
7- i Savoia, il ceppo maschile, chiede i danni alla Repubblica Italiana ed io li chiederò a loro;
8- caso RAI – MEDIASET, avvinghiate in un unico “programma”, ecco le reti unificate !
E tanto d’altro ancora a testimonianza del degrado civile morale della comunità; ieri un sussulto
con la eccezionale
“LECTURA DANTIS”
di
BENIGNI
del
5^ Canto dell’Inferno dedicato a Paolo e Francesca:
che differenza di passione da quando l’abbiamo letto al Liceo !
E dire che Benigni l’avevano “cacciato” dalla RAI-TV assieme a tanti altri perché
non apprezzato convenientemente da “Romolo e Remolo”, un analfabeta di ritorno in quanto ad arte.
Per oggi prendiamo in esame, sia pure sinteticamente, solamente le prime due; il resto da domani in poi con un commento finale generale su tutto.

1 - Ad ottobre nasce il
PARTITO DEMOCRATICO
ed ecco pronta la risposta avversa attraverso il
“comizio del predellino”

“ Oggi nasce ufficialmente qui il nuovo grande partito del popolo italiano, un partito aperto che è contro i parrucconi della vecchia politica. Invito tutti ad entrare senza remore ed a venire con noi, questo è quello che la gente vuole: Forza Italia si scioglierà nella nuova formazione che si chiamerà, appunto,
"Partito del popolo italiano delle libertà".
Lui l’ha creato e lui gli dà il nome, anzi no, ci ripensa dopo qualche giorno, altro referendum sulla scelta su come chiamarlo ed indica due loghi.
POPOLO della LIBERTA' ovvero PARTITO della LIBERTA’.
Ma vedrete, alla fine, votazioni o non votazioni, prevarrà il nome che più piace al cavaliere; oramai hanno imparato come “pilotare” gli esiti delle votazioni, specie quelle on line.

2- Votazione on line attraverso il sito
Rivotiamo.it
messo a disposizione da FI.
Ma perché non chiamarlo con il nome vero di
Rivoltiamo.it
atteso che il fine era quello di far cadere il governo Prodi ?
Un vero e proprio atto eversivo, diciamo la verità, l’ultima spiaggia di un megalomane, pessimo profeta di cadute ed implosioni che non è riuscito a farlo cadere nella maniera prevista dalle nostre leggi costituzionali.
E’ d’uopo premettere che esiste un sistema automatico per bloccare i nomi di fantasia dei votanti, non corrispondenti a nomi di persone realmente esistenti.
Se vota Silvio Berlusconi il messaggio viene recepito come buono e, quindi, incamerato; se vota Gambadilegno il voto non viene convalidato salvo che il nome di fantasia non venga poi cambiato dagli operatori in uno reale e, quindi, acquisito come valido con tanto di ringraziamento al votante “buono” rinominato a dovere.
Qualcuno si è divertito a dare uno sguardo al sito ed ha trovato che:
- un falso Fausto Bertinotti, scartato perché di evidenza solare che il Presidente della Camera non avrebbe dato il suo assenso a questo partito nemmeno sotto tortura, viene tuttavia convalidato assegnando al ” burlone” il nome di Nicola Vitale al quale va il sentito ringraziamento per aver votato;
- Licio Gelli e Totò Riina, nonostante l’ indirizzo –mail di quest’ultimo
mafia@cosanostra.pa, vengono inseriti a pieno titolo nell’elenco dei votanti; Riina figura al n. 174.955 della lista dei votanti;
- Il gen. Armando Diaz è il votante n. 83.133;
- Aadassa sasasas al n. 91.700;
- Ignazio Ufiggghiu al n. 91.700
- ………………………..dati pubblicati da You Tube.

segue







mercoledì, novembre 28, 2007

Ma che teste di.....

CORSO
di
EDUCAZIONE STRADALE

I ^ classe elementare

La maestra:
ragazzi, ricordatevi sempre di attraversare la strada sulle strisce pedonali.
Ne va della vostra sicurezza.


Pierino, di rimando:
ma signora maestra, noi lo facciamo sempre ma proprio sotto la scuola è impossibile farlo; si affacci alla finestra e guardi un po’ quello che hanno combinato.
E’ per noi impossibile scavalcare l’ostacolo !


La maestra si affaccia e si rende conto che Pierino ha ragione.











martedì, novembre 27, 2007

Come mai prima no ?

Alla faccia di un qualcuno
che
NON LA COMANDA PIU’
La Finanza di Ferrara scopre 11 evasori
È nel settore edile che la Guardia di Finanza di Ferrara ha concentrato la propria attenzione ed intensificato l’attività di polizia tributaria negli ultimi mesi, facendo emergere 11 imprese che avevano occultato la maggior parte degli introiti ottenuti da lavori di ristrutturazione. L’attività di controllo ha riguardato quei soggetti che avevano usufruito della detrazione di imposta prevista negli ultimi anni a favore di chi intendeva rimettere a nuovo le proprie residenze. Il lavoro delle fiamme gialle ha permesso di recuperare oltre 4,7 milioni di euro di imponibile e di individuare una evasione dell’iva pari a circa 1 milione di euro.
Nel contempo sono proseguiti anche i controlli strumentali presso vari esercizi commerciali della provincia. Solo nell’ultima settimana sono stati controllati 73 commercianti, riscontrando la mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali in 12 casi. Grazie all’intensificazione dell’attività di controllo ed alle novità introdotte dal “decreto Bersani” sono stati sottoposti a chiusura, per reiterate violazioni alla normativa sul rilascio di documenti fiscali, due esercizi commerciali di Ferrara: un ambulante ed una autofficina.

Guardia di Finanza scopre a Bari evasione fiscale per 6,5 milioni di euro
06/11/2007
Evasione fiscale per 6,5 milioni di euro. È quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando Provinciale di Bari al termine di una complessa azione di polizia tributaria nella quale è emerso che un'azienda locale aveva operato nell'ultimo biennio completamente "in nero". Nel corso della verifica fiscale è stata accertata la mancata dichiarazione di circa 6 milioni e mezzo di euro di ricavi e l'omesso versamento di IVA per 300.000 euro. Il responsabile è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria mentre è stata proposta all'Agenzia delle Entrate l'applicazione delle misure cautelari sui beni ed il patrimonio a garanzia del credito erariale.
CERIGNOLA, martedì 20 novembre 2007Guardia di Finanza:
scoperta truffa Inps da 1.5 milioni di euroAmmonta a 1,5 milioni di euro la truffa ai danni dell'Inps scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Cerignola; 382 invece le persone denunciate all'autorità giudiziaria. In particolare, le Fiamme Gialle hanno individuato un'azienda agricola, i cui titolari sono stati denunciati per aver simulato false assunzioni di braccianti agricoli attraverso la fittizia disponibilità di terreni agricoli. Nell'ambito della stessa operazione sono stati scoperti 380 falsi lavoratori dei campi.
Evasore totale da 3 milioni e mezzo.
·
Un altro successo per la Guardia di Finanza che ha scoperto un nuovo grande evasore totale. Aveva scelto il modo più semplice per non pagare le tasse, un imprenditore edile di Genova, scoperto appunto come evasore totale dalle fiamme gialle genovesi della compagnia territoriale: la sua società, da anni, evadeva milioni di euro semplicemente non presentando le dichiarazioni.I militari negli uffici dell’azienda hanno trovato contabilità e altre scritture d’impresa diligentemente conservate e ordinate in bella vista, ma senza la dichiarazione al fisco. Per il periodo 2003- 2007 si tratta di oltre due milioni di euro di imposte non pagate.Secondo i militari della Guardia di finanza, che stanno approfondendo le indagini, l’imprenditore edile, che tra l’altro sarebbe abbastanza conosciuto nel suo ambiente, si sarebbe avvalso della complicità di un commercialista che gli permetteva di non versare nulla al fisco nonostante le vendite che venivano poste in essere dalla stessa attività edilizia. In pratica il commercialista azzerava il peso dell’imposizione fiscale consentendo all’azienda di «fare impresa» in regime di concorrenza sleale. Infatti questo imprenditore, del quale verrà presto rivelato il nome, non pagando il dovuto al fisco riusciva a proporre prezzi molto più bassi della concorrenza su determinati grossi lavori da fare. Per non destare sospetti, visto che prima o poi sarebbe saltato fuori qualcosa se i suoi prezzi fossero rimasti troppo bassi, l’imprenditore manteneva i propri prezzi a livelli di estrema convenienza.Ma gli esperti delle fiamme gialle esercitano i loro controlli in modo molto vasto e, soprattutto, su diversi fronti. Così è venuto fuori che il tizio in questione faceva tutti i documenti nel modo dovuto, ma ometteva di presentare l’atto conclusivo.In altre parole la catena della documentazione era perfettamente regolare fino a un passo dalla sua conclusione, poi si fermava. Adesso l’evasore dovrà rendere conto di tutto.

lunedì, novembre 26, 2007

Il volere o volare ovvero il dicktat

IL VOLERE O VOLARE
DEL CAPO
DA EDITTO AD EDITTO:
ma che democrazia è, forse d’Egitto ?

Un mio caro amico, al quale era pervenuto via e-mail questo scritto da parte di un qualcuno di cui non ricordava esattamente il nome, sicuramente di fantasia, me lo ha girato giorni addietro.
Una lunga serie di domande che, credo, se le siano poste anche milioni di italiani, più dei 10milioni di firme( questo è l’ultimo dato sfornato da qualche narratore…di frottole) raccolte sia presso i gazebo del cavaliere che via internet.
Di queste ultime un giornale non di famiglia nè appartenente al gruppo dei lecchini ha scritto su una nota che, pur essendo abbastanza sintetica, dimostra come anche in quella che era la casa ieri demolita , divenuta oggi la casa (di proprietà) del popolo – la casa comunista per antonomasia), siano stati inviati alcuni voti “strani e sospetti”, come quelli che Il Giornale ha chiamato voti truffaldini in favore del PD.
Ma di questo ne parleremo a parte.
Ecco il testo di quanto inviatomi:

“Piacerebbe sapere se dentro al molto agevole (e condonato) condominio di Forza Italia abiti almeno una persona, un uomo o una donna, un giovane, un anziano, un leader o un funzionario, un militante, un onorevole deputato, un senatore, un capo area, un capoufficio, un direttore marketing, un segretario di Circolo non rosso di capelli o addirittura un semplice adornato, che possegga una sua personale (indivisibile, eccentrica, discutibile, diversa) opinione sulle opinioni del Capo. I desideri del Capo. I capricci del Capo. Se ci sia qualcuno (insomma) che dichiari di NON essere d’accordo (poco, molto, abbastanza) su quello che il Capo ha appena deciso e bontà sua comunicato alle plebi, non esattamente dettagli, ma la chiusura del vecchio partito-condominio per aprirne uno nuovo, con una nuova politica, nuove alleanze, una nuova legge elettorale. Concedendo – per garanzia e gentilezza democratica – un numero illimitato di dibattiti e forse persino una consultazione popolare per decidere insieme (finalmente insieme) niente meno che il nuovo nome del nuovo partito e forse il nuovo colore delle nuove tappezzerie. E piacerebbe sapere come mai questo risibile colpo di scena – dopo molte sconfitte e i clamori della rissa a destra - impegni da 72 ore i maggiori politologi dei maggiori giornali (di carta e di etere) gli analisti, i cronisti, i retroscenisti, senza che neppure uno di loro si alzi dal personale calamaio per dire: “Scusate, mi viene da ridere”.
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Un giorno un Re disse dar palazzo
Io so io e voi n'un sete un Cazzzoo !
(giuseppe g. belli)

sabato, novembre 24, 2007

Il vizietto

IL VIZIETTO
del
COPIA – INCOLLA

Accade spesso che, a risparmio di tempo, una qualsiasi persona che usi il pc si debba cimentare in questa operazione per riportare frasi ed alle volte interi pezzi scritti da altri, riportandoli quindi nel proprio lavoro virgolettandoli e citandone la fonte.
Questo è una specie di “plagio letterario” consentito se si tratta di una breve frase ed alle volte anche autorizzato dall’autore originario se si ha la correttezza di chiedere anticipatamente il benestare nel caso in cui venga inserito nel proprio scritto una parte alquanto corposa dell’opera altri.
In tutti gli altri casi è un plagio vero e proprio, quindi un reato penalmente perseguibile, se si fa intendere al lettore che trattasi di un proprio lavoro.
C’è chi del plagio abusa in continuazione mentre altri ricorrono a questo illegale comportamento una sola volta seppure in una occasione importante, come per esempio quella del discorso di insediamento di un Governatore di una nostra regione ovvero in un documento di enorme importanza quale può essere un Piano per la tutela dell’Ambiente.
Se ciò avviene tra colleghi che male c’è ?
Certo però……. appare strano che lo scippo delle idee avvenga tra colleghi del centrodestra senza che l’ultimo fruitore avverta l’autore genuino.
Siamo nel 2001 ed il forzista Mauro Pili viene eletto Presidente della regione Sardegna.
Ed ecco che nel leggere il suo discorso d’insediamento accenna alle 11 province regionali; brusio in aula, tutti credono, tranne l’opposizione, che si tratti di un refuso; infatti, all’epoca, la Sardegna contava solamente 4 province divenute poi 8 dal 2005.
Ma non era così perché il Pili avevo copiato di sana pianta il discorso che aveva fatto un altro forzista Roberto Formigoni in occasione del suo insediamento in Regione Lombardia!
A distanza di 6 anni un’altra copiatura, ma in altra occasione e di un altro diverso documento, è avvenuta in Sicilia; quella del Piano per la tutela dell’Ambiente, copiato integralmente da quello della Regione Veneto peraltro, nel frattempo, già clamorosamente bocciato dalla Unione Europea per la mancata indicazione delle fonti inquinanti.
Previsione di piste ciclabili lungo fiumi inesistenti in Sicilia, perché scorrono in Veneto, a parte chi ha redatto la copiatura di quel Piano non si è nemmeno peritato di correggere gli errori di scrittura né di cancellare lo stemma della Regione Veneto.
L’opposizione ironizza: perché non copiare dalla Svizzera il Piano dei Porti e quello della Sicurezza da quello della Striscia di Gaza ?
Ah questi forzisti ! Ma come dobbiamo chiamarli adesso dopo la “caduta” della Trimurti ?
Popolani,Populisti, Libertari, Libertini ?
Che dilemma amletico !
Ma forse, per risolvere il dubbio, potremmo chiamarli
“PLAGIANTI”.
Anche perché il loro capo, anche se gli ha cambiato nome ed alcune cosucce, ha inaugurato alla grande questo percorso con il famoso
CONTRATTO CON GLI ITALIANI”
che, secondo Alberto Mancinelli, è stato spacciato come frutto del suo ingegno mentre, in realtà, è stato scopiazzato da il
“CONTRATTO CON L’AMERICA”
approntato dal Partito Repubblicano per le elezioni americane del 1994.
Denominazione a parte, continua il giornalista, esiste una certa somiglianza di proposte quali quelle relative alle “agevolazioni fiscali per le famiglie” divenuto qui da noi “abbattimento della pressione fiscale”, “lotta alla criminalità” mutato in “piano di difesa dei cittadini e la prevenzione del crimine, ecc…
Debbo tuttavia riconoscere che quali “venditori di fumo” negli occhi della gente sono molto bravi.
Un giornalista inglese chiese a Mussolini se era difficile e problematico governare gli italiani;
il vecchio Duce rispose pronto:
Gli italiani non vanno governati ma solo comandati”.
Anche su questo il nuovo Duce, così come acclamato dai fascisti de La Destra di Storace al suo ingresso nella sala dove si celebrava la nascita del nuovo partito, ha copiato alla lettera il suo predecessore.




venerdì, novembre 23, 2007

Sondaggi

IL PECCATO DI LESA MAESTA’

Così come avviene in ogni Paese normale anche in Italia, di tanto in tanto, vengono effettuati anche da parte dei quotidiani a tiratura nazionale, ma alle volte anche locale, dei sondaggi per tastare il “polso” dei propri lettori su varie situazioni che hanno attirato l’attenzione generale.
Sondaggi questi sia lanciati dalle pagine degli stessi giornali e/o riviste che commissionati alle Agenzie specializzate in materia.
Questi ultimi, qualora vengano effettuati su materie attinenti alla politica od a fini elettorali, debbono essere prima anticipate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria con l’indicazione dei tempi e dei criteri sul loro svolgimento; una volta elaborati i dati raccolti gli stessi vengono immediatamente comunicati al Dipartimento in parola che li pubblica poi su un apposito sito
www.sondaggipoliticoelettorali.it
perché possano essere consultati da tutti.
Cecchè se ne dica in giro, gran parte dell’informazione o di riffa, perché di proprietà di una nota famiglia, o di raffa, perché di tendenza destrorsa, è direttamente o per via indiretta sotto il controllo di una persona.
Si era tempo addietro sparsa la voce, i c.d.” rumors” secondo la quale, ciò non bastandogli, il nostro ex premier ha tentato attraverso suoi emissari, lui more solito non compare mai in prima persona, di intrufolarsi anche in altri giornali per avere la più grande unità di informazione mai esistita al mondo se non nei Paesi a regime totalitario.
Un giornale, con una testata di assoluto prestigio nazionale ed internazionale, ha però sempre resistito a tali tentativi di cambio di proprietà; parlo del Corriere della Sera che, assieme alla Gazzetta dello Sport, ha la maggior tiratura su tutto il territorio nazionale.
Nonostante i suoi negati tentativi di impadronirsene il quotidiano di via Solferino è rimasto sempre alla larga dalla sua sfera di influenza anche se alcuni giornalisti non disdegnano, con certe uscite, a simpatizzare fortemente con il nostro uomo.
Avviene adesso che nel periodo andante dal 11 al 14 ottobre 2007 il Corriere lanci attraverso l’ISPO S.r.l. un sondaggio sugli avvenimenti dell’ultimo mese, cioè dell’ottobre 2007.
967 è il numero degli intervistati i quali alla domanda relativa a chi aveva riscosso più consenso tra i protagonisti della politica italiana hanno così espresso in percentuale i loro giudizi positivi, pubblicati poi in data 12 novembre 2007

TABELLA

FINI
50,4 nel loro insieme
35,6 del centrosinistra
74,1 del centrodestra
47,2 indecisi
VELTRONI
50,8 nel loro insieme
81,1 del centrosinistra
37,5 del centrodestra
50,7 indecisi
BERLUSCONI
38,8 nel loro insieme
14,6 del centrosinistra
73,6 del centrodestra
30,5 indecisi
PRODI
31,3 nel loro insieme
68,3 del centrosinistra
9,0 del centrodestra
36,2 indecisi

Ne deriva che:
1- VELTRONI appare in assoluto il politico più positivo sia all’insieme
degli intervistati nonché a quelli del centrosinistra e tenuto in massima considerazione anche dai “nemici”
2- FINI lo segue a ruota, battendo in positività politica Berlusconi sia nell’insieme che tra i simpatizzanti del centrosinistra e di quelli del centrodestra.
Berlusconi e Prodi arrancano dietro di loro.
Morale.
Ho sempre detto e scritto anche su questo mio blog che in un Paese democratico può governare in alternanza sia una coalizione di centrodestra che di centrosinistra ma che oggi ciò sia impensabile per la presenza di una enorme “anomalia” rappresentata proprio da Berlusconi a causa del suo enorme conflitto di interessi.
Il Cavaliere non la perdona a nessuno ed ecco, nella veste di vendicatore


tirare fuori la carta secondo lui vincente per sbarazzarsi dell’incomodo “alleato” macchiatosi, per averlo superato nel sondaggio, del delitto di lesa maestà,

Ma la sua mossa sarà proprio quella vincente ?
I sondaggi sono solamente sondaggi che possono mutare anche da una settimana all’altra.
Però il fallimento di una serie di spallate ha lasciato il segno, soprattutto per lui che sa benissimo come, risanati al meglio i conti pubblici da lui devastati- vedasi OCSE sull’affondamento del PIL dell’Italia negli anni dal 2002 al 2005 passato dal 5% ad uno inferiore al 4% - si potranno porre in essere alcune misure importanti che possono ribaltare i giudizi pessimistici sulla bontà dell’attuale Governo.
Io, come la gran parte degli elettori del centrosinistra, sono scettico sulla volontà del Cavaliere di collaborazione – vedasi clamoroso fallimento della Bicamerale – e, d’altro canto adesso è stato sincero perché subordina il suo assenso ad una nuova legge elettorale solamente se gli si dà garanzia che subito dopo si andrà a nuove elezioni.
Non sarà una polpetta avvelenata, come affermato da Diliberto, ma una enorme perdita di tempo al fine di procrastinare alle calende greche l’approvazione della legge sul conflitto di interessi, della Gentiloni e quella di riforma del mercato del lavoro che dobbiamo ai nostri giovani.

giovedì, novembre 22, 2007

Avvenimenti 1

AVVENIMENTI - 1
La CDL
scioltasi come neve al sole.
Tutti i suoi ex componenti
sono rimasti attoniti ?
No, negli stessi "escrementi"
che li ha ricoperti per tanti lunghi anni.

Al suo posto è nato (?) un nuovo partito
IL POPOLO DELLA LIBERTA’:
ma a cosa vorrebbe alludere?
Forse i voti che il popolo deve dare al suo unico fondatore per consentire ancora di fare quello che più garba a lui, l’Amministratore unico?
Di già abbiamo avuto in Italia un “amministratore unico” che, tra le altre cose non propriamente “pulite” ebbe a fondare durante il suo ventennio anche una rivista dal nome
“IL POPOLO D’ITALIA”

Non sa che con il popolo non si scherza perché a forza di sfruguliarlo spesso si rivolta contro il tirannello di turno, e poi son dolori seri !
Ma il nome pare il nostro ometto non l’abbia ancora deciso, aspetta l’imput da Ferrara, non dalla città rossa, ma dal suo attuale consigliere speciale, comunque un ex rosso.
Comunque non è che cambi molto la struttura base che fa da fondamento a questo nuovo partito:

Accidenti, in qual guaio mi sono messa !

E poi ?
Avanti c’è posto, la panchina è ancora vuota, ma molti hanno paura del “caimano” appostato lì vicino, pronto a divorare chi ha osato compiere anche un minimo gesto di “lesa maestà”:






Intanto c’è un uomo, si fa per dire, un servo oramai prossimo al licenziamento che prega accoratamente un tal Veltroni:

“Che fine farò? Posso tornare indietro nel tempo ?”
Qui finisce l’avventura di Fini e Casini all’interno della CDL;
il primo ributtato nelle fogne secondo la parola
del signore dell’etere:
Fini l’ho tirato fuori dalle fogne e se mi girano ce lo rimando…”
da La Repubblica del 18 novembre 2007
Ai c.d. centristi capitanati da Casini gli auguri di buon viaggio con un invito benaugurale, come si usava nel corso degli studi universitari allorché un amico od un collega si presentava per sostenere un esame:
“ In culo alla balena” !
La balena, quella bianca tanto cara al biancofiore, non muore mai nonostante i giapponesi i quali, con la scusa di poterne studiare le parti interiori, la fanno poi trovare sui tavoli dei loro ristoranti.
Anche la Balena aveva un proprio giornale

E finì come finì, come Fini, male cioè !
Che ne dite, infine, sul connubio RAI- Mediaset ?
Ne riparleremo
ed intanto inneggio anch’io:
W la libertà
ma a quella vera, non come quella promessa dagli imbonitori.
E poi, anch’io voglio richiamare il popolo al proprio dovere, quello genuino, non quello mediatico:

AVANTI POPOLO, ALLA RISCOSSA
BANDIERA……..
Un compagno, ma come ci chiamiamo adesso, beh un caro amico, mi tira per la manica e mi dice che non si usa più…..
PECCATO
Ed allora cosa posso urlare adesso; beh lo so, certo
VIVA PER SEMPRE
Il

segue



martedì, novembre 20, 2007

Pillole satiriche

PILLOLE SATIRICHE

Le catture ………ma non tutto è compiuto

Una moda oramai maniacale da non seguire


Il programma di ieri del centrodestra:
“il picchetto sicurezza”

Oggi, l’un contro l’altro armati.
Domani ?????????? Boh!!!!!!




lunedì, novembre 19, 2007

Al voto al voto

LE FIRME BERLUSCONIANE

SECONDO MARAMOTTI

E questo era il risultato divulgato sabato sera, subito corretto in 3 milioni in via di arrotondamento.
La successiva domenica ai 3 milioni di firme già acquisite (?) se ne sono aggiunte altre, come era nelle previsioni.
Altre 5 milioni !! Comprese quelle via mail.
Chissà quale sarebbe stata la vignetta di Marmotti a fronte di questa “fantastica”, probabilmente “fantasiosa” cifra !
Pare che un certo Ciccio Formaggio abbia voluto anche lui aderire, inviando la sua sottoscrizione per via telematica, forse per risparmiare l’euro da versare al partito vecchio od al nuovo ovvero a Berlusconi in persona ?
Peccato che Ciccio Formaggio sia un personaggio napoletano di pura fantasia cui venne intitolata una canzone portata alle luci della ribalta dal comico Nino Taranto.
Ma come è possibile in un giorno un così eclatante exploit ?
E come è stato possibile effettuarne la precisa conta; forse c’è lo zampino dell’ex ministro dell’Interno Pisanu il quale per la verità, a causa dei viaggi tra il Viminale e palazzo Grazioli e ritorno, per avere i risultati definitivi delle ultime elezioni politiche ci fece penare un bel po’.
Misteri della politica.
Si dice che Berlusconi abbia frequentato, come me, la facoltà di giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, la vecchia Ca’ Granda rimessa a lucido.
Presumo, per la differente età, che seguisse l’anno accademico successivo al mio.
Accadeva spesso per alcune materie “toste” che gli iscritti agli esami, non ancora ben preparati, nel corso del secondo appello richiedessero al docente un post-appello quanto meno di una settimana; per giustificare questo piccolo rinvio facevano vedere come l’elenco degli iscritti fosse alquanto corposo.
Molte volte il post-appello veniva concesso altre volte no e da un bel giorno nessuno lo concesse più in quanto, scorrendo i nomi degli iscritti, vennero trovati più volte inseriti i nomi di Lana Turner, Johnny Spampinato – era il 1958, poco dopo che la15enne figlia dell’attrice aveva ucciso l’amante della madre- e nomi di altri attori.
Non è che anche in questa occasione l’ex allievo della Statale, appresa la lezione, sia ricorso anche lui a questo stratagemma ?
Gatta ci cova.

domenica, novembre 18, 2007

Un colpo di fortuna

L’OCCASIONE della VITA
Ad ognuno di noi può capitare nel corso della vita un’occasione irripetibile:
fare un 6 supermilionario al Super Enalotto, vincere il primo premio alla Lotteria di Capodanno e via di seguito, mentre ad altri capita di vincere ben 1.000 euro al Gratta e Vinci.
Ma anche con me la fortuna è stata generosa perché mi si è presentata un’occasione eccezionale, non attesa, che sebbene non quantificabile in termini monetari è di indiscutibile rilevanza sul piano dell’informazione.
Sono riuscito a fare un’intervista al Cavaliere, sia pure di pochi minuti, in quanto lui era di passaggio da Corsico per recarsi urgentemente a Milano per contare in prima persona le firme della petizione popolare raccolte relative al suo programma preferito
“Elezioni subito”.
Ecco in sintesi il botta e risposta.
- Cavaliere, ho appreso alla radio che sarebbero state raccolte alle ore 12,00 di oggi 18 novembre 2007 ben 5 milioni di firme; mi sembra una cifra esagerata, non crede ?Alle 14 parrebbe che siano addirittura arrivati alla cifra di 6 milioni.
- Io dico di no, ho gente fidata che le ha contate una ad una e la cifra è esatta al millesimo.
- Ma come al millesimo se quella da Lei indicata è una cifra tonda!
- Tonda o non tonda, quisquiglie, pinzillacchere direbbe Totò; cosa vuole che sia qualche milione in più od in meno.
- Se lo dice lei c’è proprio da …….
- Da cosa, mette in dubbio la mia parola ? Sappia una volta per tutte che queste firme verranno sottoposte al controllo della Corte di Cazzazione, e vedrà che questo autorevole esame mi darà ragione.
- Ma Cavaliere una Corte di Cazzazione non esiste, forse voleva dire di Cassazione.
- Ma scusi, mi prende per scemo ? Io avevo previsto tutto allorchè ho fatto assieme ai miei amici la riforma costituzionale, quella che una massa di “coglioni” ha bocciato attraverso il referendum popolare. Ma avendo previsto quello che sarebbe accaduto parte della riforma approvata dai miei l’ho tenuta nascosta ed è ancora in vigore.
- E’ uno strano pasticcio, ma se lo dice Lei. Però mi dica, dove risulta risiedere questa Corte di Cazzazione e chi sono i suoi componenti ?
-Beh, veda, io ho fatto le cose per bene; questa Corte non ha una sede unica e può riunirsi per le decisioni anche con i membri sparpagliati per l’Italia.
Comunque la sua sede principale è ad Arcore, poi a Roma e quindi a Palermo con una filiale all’Ucciardone.
I suoi componenti, oltre al sottoscritto, c’è l’avv. Pecorella a Milano, l’avv. Previti a Roma, Marcello Dell’Utri a Palermo, altri, di cui non posso rivelare il nome, all’Ucciardone.

- Ma come, ha lasciato fuori fior di magistrati illustri quali Metta e Squillante, che avrebbero potuto darle ancora una mano nella verifica dei conteggi.
- Bravo, anche se non li conosco, mi è stato detto da Previti che sono molto in gamba ma oramai è troppo tardi per recuperarli.
- Ma Lei crede effettivamente di poter con queste firme ottenere dal Capo dello Stato lo scioglimento delle Camere visto che il Governo da lei tanto odiato è ancora in carica ?
- Certamente.
- Ma guardi che l’Italia ha una Costituzione repubblicana che non le permette di fare certe cose.
- Ma quale Italia ed Italia; oggi ha cambiato nome sulla base della mia riforma costituzionale: oggi, l’Italia di una volta è divenuta la
Repubblica delle Bananas.
A questo punto mi sono svegliato ed ho percepito che era solo un sogno; anche quello del puzzle lo è ma attenzione: anche i sogni più strampalati possono divenire realtà.
Un esempio ?
Per merito di quest’uomo l’Italia è stata fatta divenire una repubblica sui generis, si proprio una Repubblica delle Banane e ce ne vorrà del tempo per riportarla al livello pre-berlusconiano in tutti i campi.

sabato, novembre 17, 2007

Norman Mailer


NORMAN MAILER

LA GUERRA IN IRAQ
E
La PENA di MORTE



6526 i suicidi tra i soldati americani tornati a casa nel 2005. 3863 i militari Usa morti, finora in Iraq (da un’inchiesta della rete tv Cbs). «Questa è probabilmente la guerra più spregevole che abbiamo mai fatto. La più insensata, specialmente quando pensi alla stupidità di chi ha spinto ad intraprenderla, questi intelligenti neo-con, convinti che fosse uno scherzo da ragazzi».
Norman Mailer, da un’intervista pubblicata dalla rivista Rolling Stone

Berlusconi in una delle sue recenti straparlate ha affermato per strada, ai microfoni di molti cronisti, che aveva già preso contatto con i suoi vecchi colleghi ed amici in quanto era oramai prossimo il suo ritorno al governo del Paese per concordare….lo sa solo lui.
BOOOMMM!
Ma chi gli rimane oramai di questi colleghi ?
Aznar, Blair e Chirac non ci sono più; restano Putin e Bush.
Gli altri suoi omologhi in carica ancor oggi manco lo considerano, anzi lo evitano per non sentire più le sue barzellette.
Putin sta per mollare anche se poi pare che rientri nottetempo da una delle finestre del Cremino ma al suo caro amico non potrà più dare alcun aiuto, ammesso che ne abbia dato in passato, avendo da pensare seriamente ai fatti suoi.
Bush poi è oramai da un punto di vista politico in agonia a causa della perdita della maggioranza al Congresso, passata in mano ai democratici.
Ma quand’anche fosse ancora possibile un ammiccamento tra i due B scommetterei che Bush, non potendo più inviare, per il parere contrario del Congresso, altre truppe in Iraq chiederebbe all’amico italiano di inviare nuovamente le nostre.
Detto fatto, non è pura immaginazione ma è nelle cose; tanto ci direbbe il nostro puzzle non andiamo in guerra, già stravinta da Bush, ma in una missione di pace, alla stregua di un commercio estero che ha come merce la democrazia, tanta democrazia.
La democrazia in Iraq è ancor oggi un miraggio anche se, per la verità, un po’ è stata esportata, togliendola in parte agli americani oramai sorvegliati con ogni mezzo ed in ogni circostanza.
Noi lo siamo già da tempo e la CIA faceva da noi i suoi comodi.
Per una amicizia, ammessa che tale sia stata davvero perchè a me pare una vera e propria sudditanza, il nostro ha per così dire privato l’Italia della sua sovranità.
I numeri della guerra in Iraq pubblicati oggi sulla Striscia Rossa de L'Unità sono eloquenti e ce li fornisce un americano che aveva la testa sulle spalle.
Berlusconi sta raccogliendo firme per andare alle elezioni; a parte le cifre inventate di sana pianta, anche se ne raccogliesse a milioni cosa pretenderebbe ?
La nostra Costituzione prevede delle norme al riguardo che anche lui deve rispettare.
Se ne è capace faccia cadere l’attuale Governo in un’aula parlamentare e poi se ne parla.
L’eversione nei confronti delle istituzioni democratiche si può anche configurare in manovre come quella ora in atto qualora si facesse intendere l’esistenza di un automatismo tra la raccolta di un certo numero di firme e la convocazione dei comizi elettorali mentre il presupposto costituzionale perché ciò avvenga è la caduta del Governo e lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica previa verifica dell’impossibilità di poter formare un diverso esecutivo.

Ritornando a Mailer, vi riporto qui di seguito un suo pensiero che, appena letto, mi colpì profondamente tanto più che noi avevamo avuto per troppo lungo tempo nel nostro codice penale, compreso quello militare, la pena di morte.
“Perché si uccidono le persone che hanno ucciso altre persone ?
Per dimostrare che le persone non si debbono uccidere”.
Il Movimento Sociale Italiano – MSI Fiamma Tricolore- dalle cui ceneri è nata Alleanza Nazionale nonchè la Lega Nord avevano tentato di reintrodurla con una loro raccolta delle firme.
Mi direte che non si vede l’analogia tra la raccolta di oggi di Forza Italia.
Invece un nesso esiste;sempre di morte si tratta, la prima voleva reintrodurre la pena capitale per alcune persone mentre quella di questi giorni è per la morte dell’Italia intera.

venerdì, novembre 16, 2007

Storie di questi giorni

STORIE NOVEMBRINE
Per cause di forza maggiore è dalla fine del mese scorso che sono uscito da casa solamente per fare alcuni complicati esami medici per appurare il perchè i muscoli delle mie gambe avevano deciso improvvisamente di prendersi una vacanza, impedendomi così di camminare.

Con le cure del caso mi sono un po’ ripreso ed anche se i miei tartassati arti inferiori, per non parlare dei superiori, continuano a darmi segnali non proprio confortanti, ho ripreso a fare alcuni giri, lento pede, attorno all’isolato dove abito.
La forzata reclusione mi ha portato a seguire in diretta alcune riprese televisive tra le quali quelle relative al Convegno dei Circoli del Buon Governo – così li ha definiti il gran maestro socio fondatore Marcello Dell’Utri - che è con un piede rivolto verso l’Ucciardone, la nota casa-albergo palermitana dove si viene accolti sempre anche senza preventive prenotazioni.
Un recluso in pectore insomma.
I benvenuti al Convegno non potevano che essere altri due suoi compagni di cordata, il sig. Berlusconi, neo camerata,- ben lustrato con la famosa cera Gray che però non riusciva a coprire del tutto le incipienti rughe da anni sapientemente camuffate - ma con qualche capello in meno, e l’ex parlamentare avv. Cesare Previti definitivamente interdetto dai pubblici uffici per condanna definitiva.
In tali condizioni mi sono “goduto” sino in fondo lo show del puzzle tuttofare:una specie di jolly impazzito.

Il Fregoli di Arcore, anche se non è stato accolto al grido di DUCE DUCE, come da Storace e dalla sua La Destra, ma con semplici battimani- a pagamento ?- ed urletti come si conviene tributare ad un consumato artista della mistificazione e di tante altre cose aventi la stessa desinenza – vedasi al riguardo la voce ammiccamento a senatori impegnati nella “battaglia” parlamentare per l’approvazione o meno della legge finanziaria.
Stavolta non può più dire io non c’entro in quanto si è mosso in prima persona e non attraverso suoi emissari; qualcuno ha avuto finalmente il coraggio di sbattergli in faccia le sue profferte a mezzo di lettera in omaggio al detto “scripta manent”.
Comunque sia, ritorniamo ai Circoli del buon governo; Sua altezza, si fa per dire nonostante i tacchi soprasviluppati, inizia il suo eloquio con i saluti di rito nel ruolo di Gran maestro alla Licio G. e, subito dopo, assume le vesti di Cassandra, esternando le sue oramai stantie previsioni sulle implosioni del governo Prodi, con l’unica variante del cambio della data dell’avvenimento che per lui è divenuto ossessivo.
La finanziaria è passata con tanto di “Class Action” incorporata – era ora !!!!- ma il nostro non si dà per vinto.
“Però l’implosione c’è stata”, riferendosi al discorso di Dini; ma c’è un gran ma, quello d’aver sottaciuto il vaffa…inviatogli da Fini che non ha ancora digerito la tresca avuta dal cav. con Storace.
E’ lui che è scoppiato, la Cassandra dalle false profezie; d’altro canto, per il giuoco degli opposti, non poteva essere altrimenti.
Ma ritorniamo ancora indietro.
La scena è tutta sua ed abbarbicato sul suo uomo d’onore, qual risorto Platone, si lancia in una accorata apologia di Dell’Utri, e questo passi nonostante costui abbia di già sul groppone una condanna definitiva di due anni e passa di reclusione nonchè una condanna in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ma non può passare di certo la successiva apologia del defunto stalliere (?) Mangano, dedito in vita, tra le altre cosucce mafiose, anche ad ammazzare qualcuno per conto dei capobastoni di turno; un bel personaggio condannato alla fine anche all’ergastolo.
Ma quando l’ho assunto io tramite Dell’Utri non aveva ancora avuto alcuna condanna è la giustificazione del puzzle.
Bravo, ma i reati erano stati commessi prima, venne in continente per respirare aria più salubre rispetto a quella del palermitano.
Poi, dopo la pubblicità sul “buon governo”, il suo non c’è dubbio, passa in rassegna una decina, non di più, di giovani allievi buongovernanti allineati sul palco e, nelle vesti di mons. Della-casa, della libertà penserete voi, no ma da novello buon pastore disserta sul comportamento da tenere in pubblico.
Infine ad ognuno fa dei rilievi su come vestivano, riprendendo chi indossava la giacca ad un petto sbottonata, chi una cravatta dai colori molto vistosi ed alla fine ne trova uno vestito perfettamente secondo i canoni fondamentali di Forza Italia ma con tutti e tre bottoni della giacca abbottonati.
Ed ecco il consiglio :
Il terzo bottone in basso non va abbottonato perché cosi puoi fare meglio la pipi”.
C’era tra i fustini anche una ragazza; aih, pensai, adesso le consiglia di tingersi i capelli in rosso barbabietola da zucchero bollita e di mettersi le calze autoreggenti in onore della pescivendola, sempre in vacanza come la famiglia Brambilla, però, con mia sorpresa non le disse nulla, meno male.
Il novello “arbiter elegantiarum, totus cum Brambilla”


però non sa che sia Petronio che il destinatario della più famosa apologia, Socrate, fecero una brutta fine.
Berlusconi scappa poi via in quanto è in corso la sua campagna acquisti dei senatori della coalizione di maggioranza.
Ad ogni no ricevuto cambia la data all’implosione.
A me è venuta l’idea che dopo l’approvazione della finanziaria l’attuale maggioranza si sfalderà con il passaggio di Dini, Mastella e qualche altro cane sciolto al centro per unirsi con UDC e DC. Mentre L’IDV sta a guardar le stelle o si adegua ?
E poi al voto ma con l’attuale legge elettorale ritorneremo al punto di prima in quanto col premio di maggioranza al Senato il puzzle, per poter governare, dovrebbe riconquistare almeno 3 Regioni – Puglia, Lazio e Campania.
Poi mi sto sorbendo l’integralmente le sedute al Senato per l’approvazione della legge finanziaria 2008.
Peggio che allo stadio, altro che curve degli ultras, tenuto conto che i “giocatori” sono dei senatori, non più nostri rappresentanti ma dei partiti, che dovrebbero dare esempi di comportamento cristallini.
Un ostruzionismo senza precedenti con argomenti di lana caprina sull’ordine dei lavori che fanno perdere ore intere con ripetizione negli interventi sempre delle stesse tesi.
Singolare l’uscita di un senatore del centrodestra che inizia il suo discorso affermando che loro sono la maggioranza, almeno al Senato, perché hanno preso più voti del centrosinistra.
E’ vero ma questo pastrocchio è stato determinato proprio dalla loro legge elettorale che, alla fine, ha fatto fare a loro la figura dei pifferi di montagna che andarono per suonare ed invece furono suonati.
Quindi la morte del giovane Gabriele Sandri con la violenta reazione di coloro che si fanno passare da tifosi, ultras, ma in realtà sono frange politicizzate appartenenti, nella massima parte, a movimenti di estrema destra, il cui scopo è l’attacco di una qualsiasi istituzione della Stato democratico.
La Procura di Roma, con enorme sorpresa dei più, ha ipotizzato una serie di reati con l’aggravante del “terrorismo.
I media hanno scritto e parlato di reato di terrorismo e solo dopo qualche giorno lo hanno definito come aggravante, così creando una certa confusione.
Sto preparando la spiegazione, da un punto di vista giuridico,affinché abbiate le idee più chiare in proposito.
Infatti per qualsiasi reato previsto dal codice penale e da leggi speciali, anche diverso da quello espressamente diretto a punire il “terrorismo”, può, purchè commesso allo scopo di conseguire la “eversione dell’ordine democratico e del terrorismo” integrare e rendere possibile l’applicazione dell’aggravante in parola..
A presto.

mercoledì, novembre 14, 2007

Tarocchi e taroccatori

TAROCCHI e TAROCCATORI
I tarocchi, da carte da giuoco, sono divenuti col passar del tempo in tutto il mondo dei pezzi pregiati da collezione per la loro bellezza anche perché molti famosi artisti si sono sbizzarriti nel creare sempre delle nuove figure.

I taroccatori, invece, come si sa, sono qualcosa di diverso, dei contraffattori della realtà.
Allorché la contraffazione è fine a sé stessa può essere anche considerata come “un impulso creativo” ma allorché si taroccano le immagini per fare credere qualcosa di diverso dell’originale per trarne vantaggio personale o per altri allora si sconfina nella frode.
Alle volte la contraffazione non rientra in alcuno dei due casi più sopra prospettati in quanto è frutto di una mania, quella tipica dei falsari che non possono fare a meno, per proprio piacere, delle manipolazioni di qualsiasi cosa.
Quella che vi propongo l’ho tratta dal quotidiano
La Repubblica di oggi.
Lascio a voi ogni commento.



Leggesi:

"La foto di un teppista in azione durante le proteste di domenica è stata taroccata dal Giornale.

Sulla felpa del giovane è stata cancellata la scritta "MILANO" che invece risulta nell'originale pubblicato, tra gli altri, da QN-Il Giorno".

Ma c’era proprio bisogno di cancellare quella scritta?

Che stupido, dimenticavo che a Milano la direttrice d'orchestra è la sir.ra Letizia Brichetto in Moratti, ex delfina di Berlusconi.

Un caso del tutto Speciale

UN GENERALE MOLTO
SPECIALE

In data 02 giugno 2007, sul blog
Le buone notizie”
Mario Lenzi
del “Gruppo L’Espresso”
scriveva:
La destituzione del generale Roberto Speciale dal posto di comandante generale della Guardia di Finanza - che da Berlusconi e da Fini viene definita come un golpe , un attentato alla Costituzione , un atto di arroganza del potere contro un diligente e fedele servitore dello Stato- non può essere considerata una buona notizia, se la si continua a guardare da lontano.
Ma può esserla, se la si guarda da vicino.
Il viceministro Visco è considerato da tempo il nemico numero uno di quanti evadono le tasse, certo il più impopolare tra chiunque goda di redditi, specialmente se elevati.
E’ singolare che sia avversato dal supremo capo del Corpo al quale è affidato proprio il compito di stanare gli evasori.
Ed è singolare che questo capo supremo del Corpo, quando deve decidere gli avvicendamenti previsti per prassi ogni tre anni nei comandi periferici, si guardi bene da toccare quelli di Milano.
E quando Visco gli chiede perché, si preoccupi di avvertire chi di dovere che i comandi di Milano stanno per essere sostituiti e presenti il conflitto come una interferenza di Visco.
II generale Roberto Speciale è a capo delle Fiamme Gialle solo dal 2003.
Ce lo hanno messo Berlusconi e Fini, che lo hanno prelevato, per quel delicato e significativo compito, dalla Fanteria.
Lo ha indicato ai due il suo amico e conterraneo Nicolò Pollari, capo del Sismi - Servizio per la Informazione e la Sicurezza Militare. Quando Pollari è costretto a lasciare il Sismi, per vicende che tutti conoscono, Speciale rimane custode e garante di quella struttura antievasione.
Si distingue sia per le reverenti lettere al viceministro Visco che terminano sempre con un ” Ossequiosamente obbedisco” o un “Subordinatamente la saluto”, sia per le ripetute informazioni a un giornale di proprietà di Berlusconi, informazioni delle quali il giornale si serve per una campagna diffamatoria anti-Visco, che non trova riscontro sul piano giudiziario.
Quella delle spiate è un vezzo forse mutuato dai servizi segreti, ma non depone certo a favore di una adamantina e inflessibile tempra di militare.
Quando Speciale viene destituito, Berlusconi e Fini, che lo hanno nominato, si sentono ( e lo sono) parte in causa.
Protestano con particolare clamore e minacciano, come al solito, la crisi.
C ‘era da stupirsene?

In molti, me compreso, non si sono stupiti anzi……
Dopo il pregresso scandalo delle bomboniere che costò al “generalissimo”un’accusa di peculato da parte della Procura Militare – improvvidamente archiviata- dopo la sua destituzione- un vero golpe, certo ma per i portafogli di chi l’ebbe a nominare e dei suoi amici- vengono alla luce altre storielle, come quella delle “SPIGOLE VOLANTI” con contemporaneo trasporto in montagna, sulle Dolomiti, in elicottero, non propriamente regolare in quanto effettuato in compagnia di persone che nulla avevano a che fare con la GdF.
Oggi saltano fuori altri piccoli episodi che si addicono più al comportamento di un despota di una tribù che ad un militare, Comandante Generale, un
“ NUMBER ONE”
cui, oltre che dare ordini, avrebbe dovuto essere per i suoi e per tutto il popolo italiano un esempio di probità e correttezza nei confronti delle istituzioni repubblicane.
Dubito fortemente che lo sia stato ma il giudizio definitivo non spetta a me darlo.
Mi spetta però aggiungere un qualcosa d’altro che, col passar del tempo si aggiunge al suo curriculum di buon comandante -
Mi riferisco alla risposta fornita dal sottosegretario all’Economia Antonangelo Casula ad un interrogante appartenente al PD.
E’ stato detto che il nostro uomo avrebbe usato:
- 75 volte gli aerei della GdF e in 40 occasioni durante i week-end;
- in data 04 agosto 2006 si servì di un guardacoste della GdF per raggiungere da Napoli le coste di Capri assieme al figlio, nuora e con suoceri.
Certo si tratta di una piccola imbarcazione

non è l’incrociatore Garibaldi con tanto di missili ma il peccatuccio c’è, eccome se c’è!
Se poi aggiungiamo che, sempre a detta del sottosegretario:
- dal 20 al 27 agosto 2005 e dal 23 al 30 agosto 2006, sempre con aerei di servizio, si sarebbe recato alla Scuola Alpina di Predazzo nonostante l’assenza degli allievi in quanto in periodo di vacanza
il quadretto diventa per il generale da un punto di vista morale una vera e propria lapide tombale.
C’è ancora dell’altro da dire, per esempio:
- come nell’epoca post Speciale, divenuta NORMALE, l’incremento delle entrate fiscali per la lotta all’evasione sia divenuto un vero e proprio “tesoretto” ; non c’è giorno, infatti, che la GdF non scovi grandi evasori e società che sfruttano il lavoro nero.
Ma di questo ne parleremo in altro momento;
Infine, a completezza del quadro o lapide che sia, sul viaggio, acclarato da filmati, effettuato in elicottero dal generale in tenuta borghese a Passo Rolle, in occasione dei campionato di sci,assieme a signori e signore estranei al Corpo non c’è alcuna traccia nell’elenco fornito dal Comando Generale su richiesta del ministero.
E poi i fondi riservati alla Corpo……mah; parrebbe di si ma non è possibile avere prove documentate sui prelevamenti perché le quietanze se le faceva lo stesso prelevante in capo od uno del suo fido enturage.
Così almeno ha risposto Casula.


martedì, novembre 13, 2007

Alla memoria


IN ONORE AI CADUTI
di
MASSIRIYA

Diciannove Menhir a rappresentare l’unicità di ognuno dei caduti e l’unicità del dramma che li accomuna.

Come il numero degli uomini morti nell'orrendo attentato del 12 novembre 2003. “Un monumento contiene sempre un ammonimento, il cui valore è di durare nel tempo. Nel nostro caso l'ammonimento è che l'Italia ha bisogno di una grande, determinata, solida unità nazionale”.
Con queste parole il Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli ha posato oggi a Roma, assieme al Ministro della Difesa Arturo Parisi, la prima pietra del monumento ai Caduti di Nassiriya.
Presenti alla cerimonia i vertici militari, le autorità locali e una rappresentanza dei familiari delle 19 vittime italiane della strage del 12 novembre 2003.
“La Foresta d’acciaio” – questo il nome del monumento che ricorda tutti i caduti italiani in Iraq – “testimonierà in maniera duratura per sempre”, ha sottolineato il Vicepremier, “i sentimenti che oggi accomunano tutti noi di fronte alla tragedia di quattro anni fa”.
Ogni caduto sarà ricordato con i nomi incisi (traforati) su una lastra commemorativa in acciaio, grezza, di grosso spessore e dal perimetro irregolare, che verrà posta nelle vicinanze del Monumento.
La lapide metallica ricorderà anche le date e il titolo dell’Opera
“Foresta d'acciaio”
come anelito antiretorico alla vita.
Quest’opera esprime la grande tragicità dell'avvenimento, ma vuole essere anche forza evocativa di quel fatto grave, triste e tormentato.
Il monumento, opera del maestro Giuseppe Spagnulo, sorgerà nell’area verde a ridosso della Basilica di San Paolo a Roma.

da Governo.it

lunedì, novembre 12, 2007

Le canzoni scomode ed indigeste


LE CANZONI INDIGESTE

Siamo nel 1979.
Francesco Guccini scrive per i Nomadi una canzone dal titolo
DIO E’ MORTO
che ebbe a suscitare subito vivaci discussioni tra opposte opinioni
tanto che la RAI la censurò subito e non la trasmise mai.
Radio Vaticana fu di tutt’altro avviso e la trasmise varie volte tanto che venne suonata e cantata daI giovani nelle nostre chiese.
Nel marasma totale di questi giorni mi è ritornata in mente e, nonostante varie ricerche, non sono riuscito a trovare l’album in cui era stata inserita.
Forse è in Sicilia ma tenterò di trovarla nel web per poterla risentire; per ora ho solo le parole che qui sotto vi propongo perché possiate fare alcune riflessioni.
A distanza di quasi trenta anni c’è qualcosa di cambiato nel nostro Paese?
Se ognuno di noi ragionasse con il proprio cervello non credo che la risposta possa essere positiva, anzi, da quel che si vede e si sente, siamo arrivati in ogni campo al limite della decenza e, in quanto a moralità, siamo andati al di là del tollerabile.
La vita di tutti i giorni è divenuta assai difficile, una specie di belva che divora i propri figli che, appostata dietro ad ogni angolo è sempre pronta a sbranarci.
A che vale scoprire farmaci che ti allungano la vita se poi è proprio questa la belva che ti divora, a che vale rappresentarci giornalmente cose che non potremo mai avere, a che vale andare sui satelliti se non per poter spiare a proprio vantaggio il mondo intero.
Intanto ci sono milioni e milioni di persone che muoiono di fame e di sete, si costruiscono armi sempre più micidiali.
Noi ci limitiamo a fabbricare le mine antiuomo, le bombe a grappolo che vendiamo, distribuendole a tutti gli Stati, anche a quelli definiti “canaglia”.
C’è qualcuno che anche oggi uccide Dio ogni giorno.
DIO E’MORTO
Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto, ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...
Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...

Caro Guccini
Di questi tempi Dio muore ogni giorno
ed è per questo che sta nel suo sepolcro.
Non gli dan tempo per risuscitare
perché in ogni ora, giorno, mese ed anno
c’è qualcuno che lo vuole ammazzare.
Ma nonostante tutto questo
Dio permane sempre in ognuno di noi.
Ed è per questo che non si deve disperare.
Domani, chissà, se non ci fosse in giro
un certo anomalo mortale
che crede d’esser lui l’Immortale.

domenica, novembre 11, 2007

Leggi oramai stupide

STRANEZZE BUROCRATICHE
Leggi e regolamenti si accatastano sempre di più, in ogni paese, sui tavoli degli operatori del diritto: fenomeno questo dovuto ai nuovi bisogni che si manifestano nel tempo ma anche perché spesso non vengono abolite le leggi sorpassate da altre più “moderne”ovvero del tutto dimenticate.
Il programma televisivo UKTV Gold ha pubblicato la classifica delle leggi inglesi più strane, sulla base di un sondaggio sottoposto a ben a 4 mila persone.

La legge assurda più votata (27%) è stata
il divieto di sedersi in Parlamento indossando un’armatura”;
a seguire
“il divieto di esalare l’ultimo respiro in Parlamento, pena l’arresto“;
ottimo piazzamento per
il diritto di una donna incinta di urinare nel casco di un poliziotto”.
Se soggiornate nel
Regno Unito fate attenzione a
non attaccare un francobollo con la testa del reale verso il basso,
apparirebbe come un atto di alto tradimento, legge votata dal 7% e che batte forse in originalità tutte le altre è quella secondo la quale
E’ permesso alle donne di lavorare a seno scoperto ma solo se impiegate presso un negozio di pesci tropicali”
(applicabile solo nella zona di Liverpool).
Inoltre, è fatto d’obbligo a tutti gli scozzesi di aprire le porte di casa a coloro che hanno bisognini urgenti.
E’ altresì lecito uccidere uno scozzese nei pressi delle antiche mura di York, ma solamente se questo porta con sè arco e frecce.
In Italia ?
Non ho sondaggi né ho la voglia di fare ricerche di questo tipo.
Ricordo solo che per un certo lasso di tempo, in Italia, tutti i concorsi pubblici riservavano un certo numero di posti ai reduci di guerra.
Arrivati ad un certo punto, fatti i conti risultava che tutti coloro che erano in possesso di questo titolo superavano di gran lunga il limite d’età per concorrere nonostante questa, solamente per loro, fosse stata fissata ad una quota più alta rispetto a tutti gli altri normali concorrenti.
Scrissi una lettera ad un amico di una certa importanza che si adoperò subito per far togliere questa clausola di riserva divenuta inefficace e ridicola.

Il camerata Silvio

IL CAMERATA SILVIO

Non è che non avessimo capito dove sarebbe andato a parare il puzzle brianzolo; solamente coloro i quali si sono fatti rubare il cervello erano inconsapevoli di quanto prima o poi sarebbe accaduto.

E dire che, addizionando una serie di fatti e di mezze parole buttate qua e là per seminare paura, non era proprio difficile arrivare al risultato che ieri è apparso alla luce del sole, sebbene il tutto si svolgesse in una sala rigorosamente riservata ai nostalgici di un regime che distrusse l'Italia.
Che un vento di destra, estrema e non, soffiasse impetuoso era nelle cose, episodi simili al nefasto ventennio fascista attuati oggi, non potevano non richiamare l'attenzione di tutti.
Le ronde, le punizioni a bastonate - Giacomo Matteotti venne massacrato da un "plotone di camicie nere" su ordine superiore, la xenofobia, la razza.
Un forte segnale di diverso tipo l’avevamo avuto quest’anno, nello scorso mese di gennaio, a Roma, allorché il gruppo parlamentare europeo ITS – acronimo di Identità, Tradizione, Sovranità – formato da Azione Sociale della Mussolini, Forza Nuova di Roberto Fiore, cui si aggiunse immediatamente Il Movimento Idea Sociale di Pino Rauti, decise di unificarsi in un unico gruppo anche in Italia così formando, in questa nuova unità, un’area “socialpopolare” di una certa consistenza.
Il padrino che aveva battezzato prima AN, così fornendole una piena legittimazione politica prima giustamente negatole dai partiti del c.d. “arco costituzionale” e dalla stragrande maggioranza degli italiani, poi altri schieramenti della destra estremista
come quello della Mussolini.
Era ovvio che, tolto il tappo, venisse fuori anche il resto.
Per adesso vi riporto integralmente la nota ANSA di ieri sulla partecipazione di Berlusconi all’Assemblea Costituente de “LA DESTRA” e poi ne riparleremo anche per valutare se il suo gesto sia stato o meno un suicidio politico.
Anche se mi aspetto che la sua tromba stonata di nome Bonaiuti ci dica per l’ennesima volta che è tutta una montatura, che abbiamo capito male, che Berlusconi oggi è l’unico vero garante della democrazia in Italia!

Berlusconi legittima 'La Destra', Storace conquista Santanche'
ROMA - Con buona pace di Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi non avrebbe potuto legittimare con più solennità la nascita de 'La Destra' di Francesco Storace. All'assemblea costituente del nuovo partito, il Cavaliere, - travolto da un tripudio d'abbracci e saluti (molti quelli romani) - si schiera senza timidezze.
"Sarò felice quando sarete a pieno titolo nella coalizione di centrodestra - si espone - che non ho mai temuto, neppure per un attimo che il ritorno della destra a destra, potesse minare la compattezza della Cdl. Solo uniti si vince e sono qui anche per ricordarlo".
"Noi non ti tradiremo mai, non proveremo mai a scavalcarti. La Destra per te c'é e ci sarà sempre"
ricambia grato Francesco Storace che oggi incassa un altro prestigioso credit con l'addio di Daniela Santanché ad An e il suo ingresso nella 'Destra' con il ruolo di portavoce.
Gianfranco Fini non viene mai esplicitamente nominato da nessuno ma qui è il convitato di pietra.
Gli spazi enormi del palazzo dei Congressi dell'Eur traboccano di militanti. Assunta Almirante benedice dalla platea.
La fiaccola arde di nuovo nel simbolo e la platea canta:
"Le nostre radici sono il nostro orgoglio".

Storace è raggiante, Berlusconi si commuove:
"Mi avete fatto venire caldo al cuore, il mio batte all'unisono con il vostro e sono orgoglioso di dirvelo".
"Ti vogliamo un mondo di bene"
prosegue Storace nello scambio di amorosi sensi.
Ci sarà tempo per capire come le fedelissime della Santanché che cantano l'inno della Destra ballando su tacchi vertiginosi, possano coabitare con i molti giovani militanti ancora attaccati ai riferimenti D'Antan: saluti romani, richiami al futurismo, citazioni di Evola, Ezra Pound, D'Annunzio.
"Noi siamo nati per sostituire Alleanza nazionale che si vergogna di stare a destra, non per essere un partito alla destra di An"
si infiamma il presidente Teodoro Buontempo.
Partono i fischi rivolti a via della Scrofa, si levano i saluti romani anche se poco dopo Storace correggerà:
"Non siamo nati per andare contro la casa da cui veniamo, ma contro Romano Prodi, che stando a ciò che Berlusconi promette, molto presto cadrà".
L'assemblea va avanti, domani si approveranno programma e statuto, parleranno dal palco Santanché e Storace, che a Berlusconi dice:
"Sei una persona vera, non finta, non costruita".
"Io per te provo stima ed amicizia - risponde il Cavaliere - se abbiamo avuto problemi li abbiamo sempre risolti guardandoci negli occhi con una grandissima lealtà".
Italo Bocchino per Alleanza nazionale invano osserva che "Pinuccio Tatarella di cui oggi Berlusconi tradisce la memoria, se fosse stato in vita gli avrebbe caldamente sconsigliato il grave errore di andare da Storace". Invece il Cavaliere tiene a battesimo la Destra e non dissimula di esserne fiero. Diverse fonti riferiscono che Berlusconi non avrebbe scoraggiato Daniela Santanché dal compiere il passo che oggi fa dire ad Ignazio La Russa: "Il suo addio, per noi è un bene. Ci danneggiava". "Si devono dare una calmata - sibila Storace in risposta - perché senza i voti della Santanché quelli di An i ministri non li fanno piu". Poi, alla Santanché Storace riserva un eccentrico complimento che fa scattare la standing ovation in platea:
"Che grande uomo sei, che uomo di valore, uno che le palle ce le ha e non di velluto. Se hai avuto coraggio? No, il coraggio ci vuole a restare in An...".

A questo punto viene spontaneo pensare come
il prossimo passo - dell'oca - sia per il camerata Berlusconi molto breve : da palazzo Grazioli a Palazzo Venezia.

Oggi un'altra pagliacciata contro i giudici in onore del pregiudicato Dell'Utri fondatore dei Circoli del "buon governo" e beatificazione di quel galantuomo pluripregiudicato di Mangano.

Peccato che si sia dimenticato di innalzare agli altari il famoso cavallo.

segue

giovedì, novembre 08, 2007

L'imbecillità informativa

PREMESSA

Questa lettera è troppo “forte” perché possa passare inosservata e, quindi, ve la propongo senza alcun mio commento perché parla da sola.
Mi sono però posto una domanda la quale contiene
implicitamente anche la risposta:
ma cosa ha nel cervello questo tal Biavardi ?
Ma un merito comunque ce l’ha: dimostrare che l’imbecillità umana esiste anche al “maschile”.
Se questo era il suo scopo, sappia che ha centrato in pieno il bersaglio.
Ho appreso che il mensile “incriminato” di questa rivista è quello relativo al mese di aprile e che questa risposta ha fatto un bel giro di molti blog e data come scritta da una curiosa lettrice rimasta anonima ma, qualcuno, a suo dire, avrebbe scoperto l’identità della mittente.
In ogni caso, vera o no che sia questa scoperta, lo stile della lettera la tradisce in maniera inequivocabile.
Buona lettura












LETTERA DI LUCIANA LITIZZETTO AD ANDREA BIAVARDI, DIRETTORE DEL MENSILE 'FOR MEN '.


Lo confesso.
Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile
'For Men Magazine'.
Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto 'figo da spogliatoio')?
Almeno quattro i titoli memorabili:
'Falle dire basta stanotte!''
Ricco entro Pasqua:
15 idee geniali''
Trucchi: mangi il doppio diventi la metà '
'Smetti di fumare e voli ai Caraibi'.
Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far dire 'BASTA' a una donna siete già tutti bravissimi
da soli poichè di solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti.La vostra difficoltà sta nel farle dire 'ANCORA!', al limite.Ci pensi su, per il prossimo numero.
Riguardo allo slogan 'Ricco entro Pasqua', beh, signor Biavardi, se vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero
alleghi anche due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese.
Alla promessa 'Mangi il doppio e diventi la metà ', invece, tenderei anche a credere.
Bisogna vedere la metà di cosa.Io se mangio il doppio, signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.
Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta
'Smetti di fumare e voli ai Caraibi'.
Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare.In compenso ho sentito un sacco di gente che ha cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza neanche uscire di casa che lei neanche si immagina.
Ma questo è solo l'inizio.
Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il meglio è all'interno!
A pagina 52 c'è un avvincente e istruttivo servizio con tanto di foto redazionali su 'come slacciarle il reggiseno' che tiene
conto dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...).
A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo, che è: 'se lei è spiritosa dacci un taglio con le forbici!'.
Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da poco, in un
momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo
For Men Magazine a Donna Moderna.
A pagina 50 poi, si tocca l'apice grazie ad un servizio che affronta la spinosa questione:
'Se l'iguana domestico ci prova con tua moglie'.
Nell'articolo si sostiene infatti che ci sono diversi casi di molestie sessuali da parte di iguana nei confronti di donne con il ciclo.
Senta signor Biavardi, lei l'ha mai vista una donna col ciclo?
Mi segua signor direttore, non parlo di una donna in sella al motorino.
Parlo della donna in quei giorni lì.
Ecco guardi, io in quei giorni ho la cera del cugino It e l'affabilità di Godzilla, non mi si avvicinerebbe a meno di cento metri un velociraptor, si figuri un iguana.
E infine, l'apoteosi vera e propria: il test 'sei uno stallone o una schiappa?'.
Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in vita mia!
In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come questa:
'Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo, con la sua compagna di stanza?'
Un sacco di volte! Alla casa di riposo 'Domus Mariae'.
O 'Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del mattino?'
Sì certo, da una rappresentante della Folletto.
Mi fermo qui.
Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo pure le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno For Men Magazine
in edicola.
Mica lo so chi sta peggio!!


Un commento di un lettore rimasto anonimo:
“Forse For Men è un giornale satirico.
Se non lo fosse, capisco perché il “Grande Fratello” e Mediaset hanno tanto seguito.
Le mie simpatie alle donne italiane."




mercoledì, novembre 07, 2007

Enzo Biagi

E’ morto Enzo Biagi

Sandra Bonsanti
giornalista e presidentessa di

lo ricorda così.

Il garante della stanza accanto

Addio, Enzo Biagi
“Vedrai” mi diceva sicuro il mio compagno Giovanni che di libertà molto aveva studiato e molto sapeva, “vedrai che un giorno di Berlusconi rimarrà soprattutto il ricordo dell’uomo che tolse la parola a Enzo Biagi”.

Aveva capito che fra tutte le ferite che gli anni del cavaliere avevano dato alla cultura e alla politica del nostro paese, quella inferta al pluralismo dell’informazione colpiva non solo l’essenza stessa della nostra delicata democrazia, ma soprattutto i sentimenti della gente, che aveva ormai identificato in Biagi l’uomo, il giornalista libero e scomodo, che criticava sorridendo, che si opponeva con la forza delle idee e non con le grida della superficialità.
Che usava parole semplici e antichi detti popolani per fare a pezzi le falsità dei nuovi slogan pubblicitari.
A poche ore dalla sua morte, dal suo addormentarsi quasi raccontando a se stesso e agli altri la cronaca di un addio, i media di tutto il mondo si trasmettono la notizia della scomparsa del grande giornalista che Berlusconi, il proprietario della Tv privata, cacciò dalla televisione pubblica. Con una decisione contro la quale i vertici politici del tempo, furono timidi, impacciati, un po' vigliacchi.
Del suo allontanamento Biagi parlava sempre con una punta di ironia che celava però un grande dolore.
Quasi continuasse a meravigliarsi di come poteva essere stata fatta una offesa tanto profonda, a lui, ai suoi telespettatori, alla libera informazione.
E oggi, a poche ora dalla sua morte, è inevitabile cominciare così il flusso dei ricordi.
Che per quanto mi riguarda risalgono alla primavera del 1981, a un bellissimo viaggio in Costarica, Colombia e Messico che facemmo al seguito di Sandro Pertini.
Fu allora che, vedendolo faticare nella salita della piramide Maya sotto un sole spietato mi permisi di comprargli e regalargli un cappellaccio di paglia che però gli stava benissimo e da allora il cappello messicano diventò fra noi uno scherzo col quale ci si salutava ogni volta.
“Lo conservo, sai!”.
Era soprattutto il ricordo di un bel viaggio, con una persona così speciale e stravagante come era l’allora presidente della Repubblica a cui Enzo voleva un gran bene.
Erano, proprio quelli, i giorni della scoperta della P2: mentre eravamo in Messico Pertini fu informato del blitz di Turone e Colombo ad Arezzo e del ritrovamento degli elenchi. Sia Pertini che Biagi presero molto sul serio la scoperta della loggia segreta, uno non volle mai ricevere al Quirinale chi era comparso nelle liste; l’altro, per quella vicenda, lasciò il “Corriere” e venne a “Repubblica”.
Altri tempi.
A tutti ha insegnato qualcosa: nel giornalismo e nei rapporti umani. In uno dei suoi viaggi in Italia venne a trovarmi a Firenze. Allora io dirigevo “Il Tirreno” e lui pensò che potessi avere uno sguardo privilegiato sulla Toscana.
Era strano essere intervistati da Enzo… parlavo del mio giornale, ma sapevo che lui sapeva tante più cose di me, conosceva la storia di quel giornale e la inquadrava nella storia d’Italia.
Le firme dei direttori non erano solo delle firme, ma pagine di una vicenda che lo aveva appassionato per tutta la vita.
Mi adoprò soprattutto perché gli raccontassi le storie della gente semplice: era sempre lì che lui voleva arrivare, alla base della civiltà, e a ciò che col passare degli anni costruisce quella memoria comune che in Toscana è ancora assi forte, e che lo affascinava.
Così, quando nel 2003 si trattò di lasciare il giornale per Libertà e Giustizia, fu per me obbligata la via del suo ufficio in galleria; Enzo era già uno dei garanti di LeG e a lui avrei chiesto un consiglio definitivo.
Mi ascoltò affettuosamente, come sempre e poi mi disse: “Purché tu resti solo e sempre una giornalista, cioè libera”.
Cosa che ho cercato di fare, in questi anni, insieme agli amici e ai soci, ricordandoci sempre, anche nelle piccole decisioni, che il nostro garante era lì, e non dovevamo deluderlo mai.
Spero di esserci riuscita.
E poi, oltre al maestro di giornalismo e di libertà, ci mancherà l’uomo, l’amico che tra le carte e le fotografie del suo ufficio, ci svelava il segreto per far fronte al dolore, quando la morte si porta via le persone care.
“Io giro per casa, da solo la sera e parlo con lei, faccio come se fosse nella stanza accanto, e so che da qualche parte mi sta ascoltando anche se non sento più le sue parole”.
Fiero, orgoglioso, libero, caro Enzo, dicevi che nelle fasi storiche difficili (e pensavi ai tuoi 14 mesi di partigiano) serve soprattutto avere dei maestri, dei punti di riferimento di cui ci si fida e che ti aiutano a trovare la strada. Parlavi di altri, ma credo che tu sapessi d’esserlo ormai tu la nostra guida. Presente e silenziosa: ma c’eri e per questo, anche, si facevano, si dicevano e si pensavano certe cose.
Ciao, caro garante, caro amico e maestro.
Sandra Bonsanti
°°°°°°°°

Ho conosciuto personalmente Enzo Biagi; abitava nei pressi di Corso Italia ed io lavoravo lì vicino.
Durante l’intervallo ci si incontrava spesso, lo salutavo, incrociandolo, e lui mi rispondeva con un sorriso ed un saluto con la mano.
Un giorno ero intento a guardare una vetrina e mi sentii toccare su una spalla; mi voltai, era Enzo Biagi.
Mi disse che oramai si era abituato al mio saluto e per questo mi si era avvicinato; parlammo un po’, dei suoi libri che avevo acquistato e lui, alle mie lodi, si scherniva.
Bastava guardarlo anche da lontano per capire che era un grand’uomo, per prima cosa, ed un grande giornalista e scrittore.
Poi, avendo deciso di smettere di lavorare, non ebbi più occasione di rivederlo ma non mi perdevo le sue apparizioni in TV da dove venne cacciato perché la verità del suo "Il Fatto" bruciava a qualcuno.
La sua non era satira ma osservazioni del tutto centrate su tutto quello che in Italia non andava per il verso giusto.
Venne cacciato “per uso criminoso della TV” assieme ad altri due, Santoro e Luttazzi da una specie di puzzle rifatto come controfigura di un dittatore alla Charlot, un novello Dorian Gray all'italiana.
Oggi costui afferma spudoratamente che stimava Biagi; certo che ci vuole del fegato ad affermare certe cose; ma sappiamo bene che non è vero.
Infatti il vero uomo si vede dalle azioni che compie e non dalle parole che dice.
Dicevano i latini “VERBA VOLANT” perché mutano nel tempo ed in molte occasioni, e poi te le puoi rimangiare in ogni momento, mentre i fatti – i loro SCRIPTA MANENT- rimangono indelebili nella coscienza di ogni uomo e nella storia.
Ma oramai in molti hanno compreso che tutte le “ sue” verità sono solo mediatiche; sono messaggi da decifrare e che, per portarli poi sul piano del reale, occorre, come nel giuoco degli opposti, assumere come verità tutto l’inverso di quello che afferma.
Ma vi ricordate l’ uscita televisiva di Berlusconi in occasione della sua prima campagna elettorale ?
Coprì di contumelie una giornalista de L’Unità che si era permessa di rivolgergli una domanda da lui non gradita; non ricordo se addirittura la fece cacciare fuori dalla sala o meno.
Poi parla di Libertà !
Termine che detto da lui, una volta tradotto nella lingua del “dolce stil novo”, vuole significare, appunto, l’opposto
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