venerdì, luglio 31, 2009

I fuori di testa scrivono insulti

QUANDO IL DIBATTITO POLITICO ECCEDE I LIMITI

DELLA TOLLERANZA, SFOCIANDO IN INSULTI GRATUITI.

Solitamente non uso rispondere a coloro che, invece di intrattenere un dialogo nei limiti della correttezza propria di una sana e civile dialettica, usa toni assai deprecabili con contorno di insulti.

Stavolta però voglio fare un’eccezione in quanto all’anonimo commentatore al mio post di ieri dal titolo

“L’ITALIA NON E’ IN DECLINO”

pubblicato su entrambi i miei blog “Il dovere di comunicare”, dove si trova il commento de quo, e “Riflessioni mattutine” sul quale scrivo da molti anni a questa parte.

Questa eccezione alla regola è determinata solamente dalla circostanza che desidero ringraziarlo per avermi dato la possibilità di colmare una mia lacuna relativa all’elenco dei fans di Berlusconi.

Adesso lo faccio con assoluta franchezza senza remora alcuna; aggiungo ora a quell’elenco anche i tipi come questo commentatore – ce ne sono in abbondanza in Italia – che rievoca col suo dire tempi trapassati italiani finiti, fortunatamente, per tutti meno che per i fuori di testa.

La DESTRA quella esistente nei Paesi democratici è una cosa mentre in Italia, quanto meno in gran parte, è stata tirata, come ebbe a dire lo stesso Berlusconi, fuori dalle fogne.

A ciò cosa poteri aggiungere di meglio ?

Questo è il commento, lo definisco così anche perche a molti altri potrà piacere.

“COSA SCRIVERTI...SEI RIDICOLO LEGGI QUALCHE ALTRO GIORNALE..NON SOLO CONFESERCENTI DI SINISTRA...O CNEL..I FONDI PER IL MEZZOGIORNO?? LEGGI POVERO COMUNISTA MEGLIO CHE TI RASSEGNI CHE PER ALMENO 20 ANNI AVREMO LA DESTRA AL POTERE..E MENO MALE ALTRIMENTI L'ITALIA SPARIREBBE CON VOI SINISTRATI E SINISTROIDI...LEGGI LE ULTIME SULLA PUGLIA SULLA SANITà COSA MI DICI???? ANDATE A CAGARE COMUNISTI E COMPANY SIETE RIDICOLIIII”.

Scritto da : VINCEREMO | 30/07/2009

Ma la maitresse in Puglia è relativamente alla Sanità ed alle escort è un tale che di cognome fa

TARANTINI.

Vi sono anche alcune pecore nere del centrosinistra ed è giusto che la magistratura accerti e punisca duramente tutti.

Mentre l’ultra LODO- to premier fugge a gambe levate e sfugge a tutto.

Tanto per sapere


TANTO PER SAPERE

Cassazione

Insegnante offeso davanti agli alunni?

Ha diritto al risarcimento del danno morale

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 14552/2009) ha stabilito che chi ha offeso il collega davanti agli alunni deve risarcire il danno morale e ciò in quanto gli allievi sono in classe perché “sottoposti all’insegnamento e all’attività educativa” e che quindi le offese vengono fatte in un “ambito protetto e tutelato”. La Corte ha infatti evidenziato che “nel conflitto tra il diritto a svolgere la difesa giudiziale nel modo più largo ed insindacabile ed il diritto della controparte al decoro ed all’onore, l’art. 89 cod. proc. civ. ha attribuito la prevalenza al primo, nel senso che l’offesa all’onore ed al decoro della controparte comporta l’obbligo del risarcimento del danno nella sola ipotesi in cui le espressioni offensive non abbiano alcuna relazione con l’esercizio del diritto di difesa. Siffatto obbligo non sussiste, invece, nel caso in cui le suddette espressioni, pur non trovandosi in un rapporto di necessità con le esigenze della difesa, presentino, tuttavia, una qualche attinenza con l’oggetto della controversia e costituiscano, pertanto, uno strumento per indirizzare la decisione del giudice e vincere la lite”.

Nel caso di specie, la Corte ha inoltre evidenziato che “quanto alle frasi indicate nell’atto di citazione della attrice, ritenutane la natura offensiva, i giudici di appello hanno proceduto ad una nuova liquidazione del danno morale, spiegando i criteri adottati e tenendo conto del fatto che i percettori della offesa erano giovani allievi sottoposti all’insegnamento ed alla attività educativa della prof. (…) e che, quindi, la lesione della reputazione si era concretata in un ambito particolarmente protetto e tutelato”.

giovedì, luglio 30, 2009

Frottole governative

“L’ITALIA NON E’ IN DECLINO”

Questa battuta ho avuto modo di orecchiarla

dalla TV che non guardavo perché mi trovavo in un’altra stanza.

Non ho compreso chi l’avesse pronunciata causa il solito scooter fracassone che passava davanti casa.

Ho subito pensato che riguardasse le nostre due favolose ondine che mietono ori e record mondiali a Roma.

Finalmente, mi son detto ampiamente soddisfatto, due giovani nostre ragazze che assurgono ad una notorietà a livello mondiale tutte acqua e sapone, inquadrate in un tipo di vita piena di sacrifici ed anche di qualche antica delusione sportiva.

Sono il nostro orgoglio nazionale.

Ma stamane, dalla lettura dei quotidiani, leggo e trasecolo !

La frase l’ha pronunciato un “superministro”, si proprio il Tremonti.

Mi sono allora chiesto dove costui viva e pascoli durante il suo cammino quotidiano.

Ma era sulla luna ?

No era proprio qui da noi in carne ed ossa, punto e basta; perché la dignità ed il cervello l’aveva, presumo, lasciato nella sua padania.

Infatti, qui da noi non serve in quanto la fanno da anni da padrone le sonore “minchiate” – sta per bugie grossolane – imposte da sua maestà, l’imbonitore più bravo del mondo che della lussuria ha fatto la sua dote preferita.

L’Italia non è in declino perché è al completo sfascio.

Vediamo un po’.

IL CNEL

Entro dicembre possibile una perdita fino a 820mila posti di lavoro.

Siamo in una fase difficile anche perché c’è profonda incertezza sugli sviluppi di questa crisi; vi sarà una ripresa ?

Cruciali nel determinare le caratteristiche e l'intensità della ripresa - sottolinea il rapporto - saranno gli ultimi mesi del 2009 e i primi del 2010.

Per questo motivo è importante che ci sia piena consapevolezza del fatto che nei prossimi mesi potrebbero rendersi necessari ulteriori interventi per estendere e rendere ancora più flessibili i sostegni al reddito".

Nel campo del precariato vi saranno le maggiori perdite – qui hanno fatto nidificare classi di lavoratori a termine che vantano classi d’età sino a 35 anni -.

In buona sostanza il tasso di disoccupazione medio passerebbe per le donne dall’ 8,5 % del 2008 al 10% mentre per gli uomini passerebbe dal 5,5% al 7,1 %.

LA BANCA D’ITALIA

L'indebitamento netto è peggiorato di 1,2 miliardi di euro con la conseguenza che il deficit rispetto al PIL – Prodotto Interno Lordo - è aumentato rispetto al 2,7% del 2008.

Abbiamo sfondato il tetto dei 50 mila miliardi di euro !

Aumentano le tasse e le entrate aumentano di poco, frutto più dell’attività della Guardia di Finanza che delle leggi volute dal Governo, leggere per i capitalisti e pesanti per i poveracci.

Ci salverà l’ennesimo condono ?

Mah !

CONFESERCENTI

Recessione e supermarket mettono in difficoltà l'Italia delle botteghe.

Nel 2008 la crisi ha cancellato 30mila negozi e nei prossimi 5 anni sono a rischio chiusura 62 mila negozi con la possibile perdita di 150mila posti di lavoro.

E' quanto rileva Confesercenti in un dossier pubblicato su Repubblica.

"E' la prima volta che si assiste a un saldo negativo; di solito tanti ne chiudevano e tanti ne riaprivano" afferma il presidente di Confesercenti, Marco Venturi.

Nei primi tre mesi dell'anno 20mila commercianti hanno già chiuso bottega.

La crisi, sottolinea Confesercenti, colpisce tutto il commercio, ristoranti, bar e negozi.

Negli ultimi due anni c'è stato un calo del 14,1% per le drogherie, dell'11,9% per le mercerie e dell'8,2% per i fruttivendoli.

"Discount e ipermercati sono stati i killer della drogheria sotto casa"

commenta Giuseppe Roma, presidente del Censis.

Potrei continuare quasi all’infinito ma a che pro se poi non cambia nulla ?

Gli avvoltoi sono alquanto rapaci pur avendo il ventre ben rimpinzato.

Ed il nostro capatz promette a destra e a manca ma nelle casse non abbiamo più un euro nemmeno per le spese correnti.

I fondi per il SUD, già mangiati e digeriti.

Ed ha ancora il coraggio di parlare, l’ha fatto ieri, del ponte sullo Stretto.

Che dignità e credibilità può ancora avere.

Ha affermato che ha un consenso popolare del 62,8%; forse è vero perché a tanto ammonterebbe la percentuale degli evasori totali e parziali, delle mignotte, e di coloro che da questo governo hanno avuto, a danno di altri imprenditori, favori come lui li ebbe a suo tempo da Craxi ed altri di quel partito.

Oramai dove va e va si becca fischi a non finire e battute pesanti.

Le TV tacciono in quanto dalla loro complicità ne traggono vantaggio i direttori anche delle TV pubblica.

mercoledì, luglio 29, 2009

L'esame di dialetto per immigrati

LA LEGA CHE SLEGA L’ITALIA

quanto meno lo tenta in ogni occasione.

Tentar non nuoce, anzi, anche se poi la fanno rientrare nei ranghi.

Ma in ognuna di queste occasioni chiedo, senza ottenere risposte convincenti da chicchessia:

ma se i loro ministri hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana e sulla nostra, anche loro, Costituzione, perché si affannano a sconfessare, con molti fatti ed in varie occasioni, il loro giuramento ?

Potrei ritornare indietro nel tempo ma non lo farò perché mi basta risalire al mese di novembre del 2003 allorchè il ministro Carderoli si rese protagonista di una “sparata” analoga a quella di questi giorni in merito all’istituzione di esami di dialetto.

Solo che in quella occasione i destinatari erano diversi da quelli di oggi.

Siamo alla vigilia della presentazione da parte di Fini della proposta di concedere agli immigrati il voto nelle consultazioni elettorali amministrative.

Per tutta risposta la Lega, tramite Calderoli, propone con un suo DDL di sottoporre agli stranieri che chiedono la cittadinanza italiana ad una prova atta a rilevare la loro conoscenza dell’italiano ed anche del dialetto parlato nella Regione di residenza.

Tanto perché una simile concessione comportante tutta una serie di diritti non può ridursi ad un mero atto burocratico.

Secondo il parlamentare lo straniero dovrebbe avere a suo dire, per ottenere la cittadinanza, “piena conoscenza della lingua italiana, dei nostri usi e costumi, della nostra storia, del nostro sistema istituzionale nonché, infine, delle regole basilari della nostra società”.

Che forse nemmeno il proponente conosce.

Continua:
“ avere la cittadinanza italiana dopo dieci anni di residenza legale nel nostro Paese è troppo facile; l’immigrato che intende divenire cittadino italiano deve superare un test che consentirebbe di valutare se l’integrazione nella nostra comunità sia avvenuta o no”.

Certo che come trattano loro gli immigrati ben difficilmente questi ultimi trovano da noi un terreno fertile dove porre le loro radici; potrebbero raccontare solamente i sopprusi subiti e le bastonate ricevute.

Delle due proposte, quella di Fini e quella di Calderoli non se ne fece nulla.

Seconda tappa.

Via i presidi meridionali, le commissioni esaminatrici con membri di commissione provenienti dal sud.

Stavolta il casus belli è l’ennesima bocciatura del figlio di Bossi all’esame di maturità.

Quest’anno pare che sia finalmente passato, anzi, maturato.

Oggi si sfiora il ridicolo, a voler essere clementi.

Approfittando della discussione sulla riforma della scuola, da parte leghista si vuole introdurre una norma secondo la quale i docenti “fuori zona” dovrebbero essere tenuti a sottoporsi ad un test di dialetto.

i docenti che intendono insegnare in una regione diversa da quella della loro nascita debbono conoscere il dialetto.

La presentatrice di questa singolarissima proposta, incostituzionale oltre che stupida, vorrebbe che venissero creati degli albi regionale aperti a tutti, anche agli extra-regionali, e quest’ultimi iscritto solo dopo aver superato questo test.

Ma, a quel che so, i dialetti in una regione sono diversi l’uno dall’atro; per esempio quello meneghino differisce del tutto da quello bergamasco che, quando si sente parlare sembra ostrogoto.

Ricordo che da giovane, quando andavo in Svizzera per imparare il francese ed il tedesco, mi trovavo nel Canton Vaud, dove conobbi un ragazzo bergamasco che faceva il contadino; per capirci dovevano conversare in francese.

In Sicilia, poi, bastano pochi chilometri tra due paesi perché il dialetto cambi, vocaboli diversi, frasi idiomatiche altrettanto e così via.

Tutto sommato un test farei proprio a loro di tutt’altra specie: quello d’intelligenza !

L’ho cercata ma non sono più riuscita a scovarla; mi riferisco ad una vignetta pubblicata subito dopo la sparata di Calderoli:

ESAME DI DIALETTO

L’immigrato davanti a Bossi che gli chiede una frase in dialetto milanese;

il primo risponde subito con decisione:

VADA VIA I’ CIAPP.

Prova superata alla grande !

lunedì, luglio 27, 2009

CIR - Mondadori, una sentenza in arrivo

TOH!

MA GUARDA CHI SI RIVEDE !

Ci eravamo dimenticati per un attimo di lui,

del signor

CONFLITTO DI INTERESSI

facente capo all’attuale premier.

In una Repubblica, da quest’ultimo ridicolizzata in tutto il mondo con i suoi impropri comportamenti , è capitato è potrà capitare anche questo.

Ed in questo caso non c’è alcun “LODO” che tenga.

Un passo indietro, una specie di rimpatriata, per risvegliare molte menti divenute col tempo, complice il silenzio della stampa di regime, più che assopite.

Ritorna in altre sedi giudiziarie il caso relativo alla cessione

CIR – DE BENEDETTI –MONDADORI- FININVEST.

In violazione di un pregresso accordo stipulato tra gli Eredi Mondadori - Formenton e la CIR di De Benedetti , che controllava il Gruppo, alla fine del 1989, i primi cedono le loro azioni della casa editrice a Berlusconi.

De Benedetti fa ricorso ad un collegio arbitrale che nel giugno del 1990, dando ragione al ricorrente, riconsegna la Mondadori all’ing. Carlo De Benedetti.

Avverso tale decisione Berlusconi ed i Formenton ricorrono al Tribunale di Roma il cui giudice istruttore, Vittorio Metta, riconsegna inspiegabilmente la Mondadori a Berlusconi.

Legale di Berlusconi in questa vicenda è l’indimenticabile avv. Cesare Previti, pregiudicato, ora in perenne vacanza con tanto di interdizione perpetua dai pubblici uffici e che per lungo tempo è stato pagato con soldi nostri prima di essere espulso dal Parlamento; ma questa è solamente una parte secondaria e trascurabile dell’inghippo anche se dalla sua parte politica si sosteneva che un pregiudicato in più in quel consesso od uno in meno alla fine dei conti non produceva alcunché di scandaloso, anzi…..

Nel 1995, la Procura della Repubblica di Milano, invece di farsi gli affari suoi, va a mettere il naso su alcune dichiarazioni di una certa Stefania Ariosto, alias teste Omega, e scoprono che un vero e proprio fiume di denaro partiva dalla fonte Mediaset, si immetteva nelle tasche di alcuni suoi legale e da qui convergeva direttamente nelle tasche di un giudice romano, già l’avete capito, proprio quel giudice Metta il quale, a questo punto, assieme alla figlia Sabrina va a lavorare in uno studio legale.

Quale, vi chiederete; pensate un po’ che caso !

L’Albo degli avvocati di Roma pare il tomo di un’enciclopedia, tanto ve ne sono di iscritti, ma dove trovano rifugio i due succitati ?

Presso lo studio legale Previti, che a breve avrebbe ricoperto l’incarico di ministro della Difesa nel governo Berlusconi.

Un ripiego, certo, perché quest’ultimo avrebbe voluto proporlo come ministro della Giustizia ma il Presidente della Repubblica, allora Azelio Ciampi se mal non ricordo, si oppose decisamente a tanta sfacciataggine.

Ritornando alla Mondadori, la CIR dell’ing. De Benedetti non si diede per vinta e intentò una causa civile nei confronti della sola Mediaset per ottenere un imponente risarcimento danni; si parla di ben

468.882.841,02 di euro alla cui somma andranno ad aggiungersi, come per legge, interessi e svalutazione monetaria da calcolarsi a far tempo dal novembre del 1989.

2mila miliardi delle nostre vecchie lirette !

La causa civile, pendente avanti la Corte d’Appello di Milano, è stata rimessa a sentenza e tra un po’ di tempo, trascorso il periodo feriale, se ne conoscerà l’esito che appare scontato sulla base delle sentenze penali, già passate in giudicato, di condanna dell’ex giudice Metta mentre il sig. Berlusconi se l’è cavata con la solita prescrizione del reato a lui ascritto.

La sentenza della Cassazione in sede penale parla chiaramente come la sentenza con la quale la Mondadori fu assegnata a Mediaset sia il frutto della corruttela del giudice Metta.

Una pietra tombale per la holding berlusconiana.

Ma c’è anche un curioso e singolare aspetto di questa vicenda.

Il corrotto era un magistrato e, quindi, un impiegato dello Stato il quale, nelle vesti di datore di lavoro dovrà rispondere civilmente dei danni causati alla CIR.

Toccherebbe, quindi, al sig. Berlusconi tutelare gli interessi dello Stato a causa di un giudice corrotto da una sua società !

Sembrerebbe una barzelletta ma non lo è in quanto altro non è che una grave conseguenza del

CONFLITTO DI INTERESSI

che fa capo al capo.

Riderà tutto il mondo di noi, anche lo stesso Berlusconi che, penso, andrà ad escogitare un qualcosa per non sprofondare definitivamente nella melma.

domenica, luglio 26, 2009

Chi può entrare nella nostra mente ?

I PIRATI DELLA MENTE

Tematica questa importante ed al tempo stesso avvincente che tanto ebbe ad interessarmi nel corso di Medicina Legale presso la Statale di Milano, specialmente dopo aver visitato assieme ad alcuni nostri docenti un Istituto ed un Manicomio criminale, in quel di Reggio Emilia.

Ho poi sempre proseguito su questo sentiero, più dal lato giuridico che medico, anche se entrambe le facciate di questo problematica, alla fine di ogni singolo percorso in sede penale, si ricollegavano entrambe per rappresentare ogni sfaccettatura del problema da risolvere.

Si imparano molte cose ma, in particolare, la capacità di avere subito chiara la personalità del malfattore, che poi è la cosa più importante tra tutte, ed il suo modus operandi nel mettere in atto i suoi comportamenti criminosi.

Ognuno di loro ha il suo modo d’agire, di natura spesso ripetitiva, che a lungo andare va a simboleggiare il proprio biglietto da visita con tanto di firma.

Fatta questa premessa, vengo al motivo che ha avuto il merito di “rianimare” vecchi ricordi.

Enrico Assante,

uno dei più grandi giornalisti in materia musicale,

in data 14 luglio u.s. ha scritto su la Repubblica il seguente pezzo dal titolo che ho riportato e fatto mio all’inizio di questa mia dissertazione:

“Moltissimi film del passato ci avevano insegnato a temere gli ipnotizzatori, quelli che con la forza di uno sguardo e qualche pendolino riuscivano ad impossessarsi della nostra mente e metterci alla loro mercè.

Oggi gli ipnotizzatori non vanno più di moda e se proprio dobbiamo temere che qualcuno prenda possesso della nostra mente dobbiamo aver paura degli hackers.

Si, quelli che entrano nei nostri computer potrebbero, tra qualche tempo, infiltrarsi nel nostro cervello.

Non è impossibile.

Gli scienziati hanno inventato da tempo strumenti che consentono ai segnali trasmessi dal cervello di controllare i computer, senza l’uso delle mani, così come quello di manovrare una sedia a rotelle od una protesi.

E con il proliferare delle tecnologie senza fili, secondo alcuni scienziati, il pericolo del “brain hacking”( penetrazione nel cervello da parte di terzi) si fa più serio.

L’allarme lo hanno lanciato il 01 luglio u.s. gli scienziati del Neurosugical Focus, e

Wired ha prontamente lanciato la notizia.

La parola d’ordine è

NEUROSECURITY

costruire la sicurezza per il nostro cervello del futuro.

E arriveremo magari ad istituire la polizia del cervello, la

“BRAIN POLICE”

(polizia del cervello)

ipotizzata da Frank Zappa in una sua canzone giusto 40 anni fa”.

Non vorrei essere nei panni del ministro Maroni !

sabato, luglio 25, 2009

Individui di dubbia affidabilità


INDOVINA CHI VIENE A CENA ?


Luigi Manzella

Giudice della Corte Costituzionale

In data 06 ottobre p.v. la Consulta dovrà incominciare ad esaminare e, quindi poi a decidere sull’eccezione di “incostituzionalità” avanzata nei confronti del c.d.

“LODO ALFANO”

che garantisce alle quattro più alte cariche dello Stato,

Presidente della Repubblica, Presidenti del Senato e della Camera dei deputati,

Presidente del Consiglio dei ministri,

una totale immunità da un punto di vista penale, sino allo scadere delle loro cariche istituzionali.
Relatore,
quindi anche estensore dell’emanando provvedimento, decreto od ordinanza che sia a seconda dei casi, è stato designato il giudice Franco Gallo, a suo tempo nominato dall’allora Presidente della Repubblica pro tempore Azelio Ciampi.

Ottobre si avvicina ed al giudice Manzella ha la brillante idea di invitare a cena:

- Berlusconi, il più interessato a scansare incombenti problemi giudiziari su di lui;

- Il Guardasigilli Angelino Alfano da cui prese il nome questo controverso provvedimento legislativo;

- Il sottosegretario Gianni Letta, presente sempre nelle occasioni che contano;

- I Presidenti della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato, rispettivamente l’on. Donato Bruno ed il senatore Carlo Vizzini;

- Il giudice della Corte Costituzionale Paolo Maria Napolitano.

Scoppiato il caso, il giudice ospitante, Luigi Manzella, nella speranza di poter troncare tutte le polemiche esplose una dopo l’altra da parte non solo dell’opposizione, ha l’infelicissima idea di dichiarare ai giornalisti, testualmente:
“ a casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio”.

Ognuno, naturalmente, potrà giudicare come meglio crede se questa riunione fosse proprio da fare o meno ma le scuse addotte appaiono ancor più gravi del fatto in sé.

Fu detto che oggetto di quella riunione fosse l’esame di una bozza di una legge di riforma costituzionale della Giustizia scritta dallo stesso Mazzella, riforma attraverso la quale veniva dato corpo alla separazione delle carriere dei giudici attraverso la sostituzione dei PM con gli “avvocati dello Stato” nonché, dulcis in fundo, un totale cambiamento dell’attuale Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e della stessa Corte Costituzionale.

Mi chiedo chi gli avesse dato questo incarico, anche se pare facile individuarne il committente.

Mazzella si difende affermando che lui a casa sua riceve personaggi di destra e di sinistra – è amico di Bertinotti soggiunge anche – ma allora perché non invitarli in quella occasione tanto per eliminare quella che appare non una parvenza ma una vera e propria seduta ad hoc per ribaltare alcuni punti della nostra Costituzione.

Mi chiedo a questo punto se questo giudice possa ancora dare a tutti noi quel necessario grado di imparzialità che la funzione ricoperta necessita.

Che Berlusconi abbia iniziato la sua campagna di acquisizione di consensi anche in quell’alto consesso ?

Il dubbio viene spontaneo qualora si pensi che proprio in questi giorni il ministro Matteoli ha nominato quale capo dell’Aviazione Civile l’avv. Alessio Quaranta figlio del giudice della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta che, sarà certamente una eccezionale coincidenza, ebbe ad emettere una decisione, alquanto contrastata, con la quale il ministro Matteoli è stato benevolmente giudicato dall’accusa di favoreggiamento per aver informato nel 2004 il prefetto di Livorno di un procedimento penale a suo carico presso la Procura di quella città.

Che la decisione della Consulta sia stata molto contrastata sta il fatto che il vicepresidente della Corte, relatore, si è rifiutato di redigere le motivazioni di quel provvedimento poiché, a suo parere, non rientra assolutamente nelle prerogative di un ministro l’avvisare una persona sotto inchiesta.

venerdì, luglio 24, 2009

L'involuzione di una specie di.....


CHI HA GOVERNATO L’ITALIA

L’INVOLUZIONE DELLA SPECIE

Più della metà degli italiani credeva che l’ultimo nostro premier fosse un santo, nato santo perché, come affermava seriamente la buonanima di Baget Bozzo, unto dal Signore ed inviato sulla terra a miracol mostrare.

In effetti pareva che le cose stessero proprio così ma da qualche tempo a questa parte l’attuale nostro premier ha dichiarato di non essere un santo, smentendo tutto e tutti coloro che lo adoravano quale nuovo idolo.

La specie, Marco Martellini non poteva

certo immaginarlo, fa un passo avanti in quanto ad evoluzione.

Come avrebbe il Martellini raffigurato l’ulteriore passo in avanti ?

Azzardo io l’attuale immagine raffigurante l’ulteriore evoluzione dell’ultimo premier nostrano; eccovela:

E’ più facile che un maiale passi attraverso la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli.

Eccovi la spiegazione del perché e del per come !