La soddisfazione dei cittadini
per le condizioni di vita nel 2009
Fonte ISTAT
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(44,9% rispetto a 39,4%).
Parallelamente, si regista una diminuzione della quota di famiglie che riferiscono un peggioramento della propria situazione
(dal 54,5% al 50,0%).
In particolare, quelle che la considerano molto peggiorata passano
dal 16,2% al 13,1%.
Peraltro queste tendenze vanno valutate tenendo conto del fatto che tra il 2007 e il 2008 era stato osservato un incremento particolarmente rilevante di quanti percepivano la propria situazione economica in peggioramento
(da 41,0% a 54,5%).
Dunque nel 2009, seppure in diminuzione, la quota di famiglie che forniscono questo stesso tipo di valutazione permane elevata e addirittura superiore di 10 punti percentuali rispetto a quella rilevata nel 2007.
Dal punto di vista territoriale, si può osservare come siano le famiglie residenti nel Centro a riportare una più frequente percezione di stabilità
(il 48,3% afferma che la propria situazione economica è rimasta
più o meno invariata, contro il 43,9% delle famiglie residenti nel Nord).
Al contrario, la quota di famiglie che denunciano un peggioramento significativo della propria condizione è nettamente più
elevata nel Mezzogiorno
(il 16,2% contro il 10,7% delle famiglie del Centro).
Le famiglie che percepiscono il maggiore peggioramento
della propria situazione economica tra il 2008 e il 2009
sono quelle con persona di riferimento lavoratore in proprio (un lavoratore che ha una propria impresa senza dipendenti nel cui ambito svolge anche lavoro manuale): in questo caso, la quota di famiglie che riferiscono un peggioramento passa dal 48,5% del 2008 al 51,1% del 2009.
Anche rispetto al giudizio sulle risorse economiche familiari, nel 2009 si registra una riduzione della frequenza di opinioni negative:
la percentuale di famiglie che affermano di disporre di risorse adeguate
passa dal 48,1% del 2008 al 52,9% del 2009, mentre le famiglie che le ritengono scarse vanno dal 41,3% al 38,8%.
Il 6,7% delle famiglie considera le proprie risorse economiche insufficienti, contro
l’8,1% del 2008, mentre decisamente più contenuta è la quota di famiglie che le definisce ottime:
(appena lo 0,9%).
Nella valutazione di questi dati, bisogna comunque ancora tener conto che tra il 2007 e il 2008 erano considerevolmente aumentate le famiglie
che giudicavano le proprie risorse scarse
(dal 36,3% del 2007 al 41,3%) o insufficienti (5,6% all’8,1%).
Le famiglie residenti nel Nord esprimono giudizi più spesso positivi sulle risorse economiche a loro disposizione:
il 58,0%, infatti, le ritiene adeguate,
mentre nel Mezzogiorno tale quota scende al 44,7%.
Nel 2009, la percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiara molto o abbastanza soddisfatta della propria situazione economica è pari al 46,9%,
una quota inferiore a quella di quanti si dichiarano per niente
o poco soddisfatti (50,6%).
Rispetto al 2008 cresce la quota di chi si dichiara abbastanza soddisfatto
(dal 41,3% al 44,3%),
mentre la percentuale di quanti riferiscono di essere molto soddisfatti resta sostanzialmente invariata (2,6%).
Specularmente, si riduce il peso degli individui insoddisfatti.
L’unica categoria professionale per la quale non si osservano cambiamenti rispetto all’anno precedente è quella dei lavoratori in proprio:
tra questi, nel 2009, la proporzione di individui
soddisfatti (47%) e insoddisfatti (50,7%)
è sostanzialmente identica a quella dell’anno precedente.
Nel Nord la quota di residenti che danno un giudizio positivo sulla propria situazione economica e ne sono soddisfatti è pari al 54,1%,
mentre scende al 47,6% nel Centro e al 36,9% nel Mezzogiorno.
La quota di individui insoddisfatti, invece, è pari al 43,4% nel Nord,
al 49,3% nel Centro e al 60,8% nel Mezzogiorno.
In sintesi, sebbene la quota di famiglie e di persone che giudica negativamente la propria situazione economica sia ancora molto rilevante, tra il 2008 e il 2009 si osservano segnali di miglioramento degli indicatori di percezione.
SEGUE
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