giovedì, novembre 19, 2009

Cosentino ed altro sono i nodi che soffocano il PDL

Berlusconi:

mai pensato al voto anticipato

Elezioni anticipate?

«Non ci ho mai pensato»,

dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che esorcizza così il fantasma che ha percorso lo scenario politico dopo le parole del presidente del Senato, Renato Schifani, con diverse valutazioni tra e negli schieramenti.

Berlusconi affida a una nota il suo pensiero:

«Non ho mai pensato niente di simile: il mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori è di governare per i cinque anni della legislatura, ed è questo l'impegno che stiamo già portando avanti con determinazione e che intendiamo concludere.

La maggioranza che sostiene il governo è solida, anche al di là di una

dialettica interna, che comunque ne accentua le capacità ideative.

Grazie a questo sostegno e alla fiducia che ci manifesta ogni giorno oltre il 60 per cento degli italiani, completeremo le riforme di cui l'Italia ha bisogno».

Il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, dice:

«Non le vedo, semmai c'è il rischio che le schermaglie interne stanchino gli

elettori».

Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Roma, Gianni Alemanno:

«No, nessun complotto.

E da parte di Fini non c'è nessuna volontà di far mancare la propria solidarietà».

Dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, viene un invito classico:

«Calma e gesso: le elezioni sono l'ultima ratio quando non c'è più la possibilità di governare».

Un'opinione che porta avanti anche il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola: «Non vedo aria di nuove elezioni.

Abbiamo una maggioranza vasta e non ci sono maggioranze alternative.

Dobbiamo far prevalere le ragioni dell'intesa senza i distinguo quotidiani».

Ricalca, invece, le affermazioni di Schifani, il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone:

«La maggioranza deve dimostrare compattezza e lealtà rispetto al premier

scelto dagli elettori.

Se disgraziatamente dovessero venir meno queste condizioni, lo scenario opportunamente descritto del presidente del Senato sarebbe nelle cose».

Dall'opposizione leader Udc, Pier Ferdinando Casini, definisce le parole di Schifani «inopportune e improprie.

Minacciare elezioni anticipate è come brandire una pistola scarica, mi meraviglio della disinvoltura del presidente del Senato».

Per Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori Pd:

«La maggioranza attraversa una crisi profonda.

Il Pd non ha alcun timore delle elezioni anticipate, anche perchè gli ultimi sondaggi evidenziano una crescita di fiducia nel nostro partito». Diverso il giudizio dell'Idv che, con il capogruppo a Montecitorio, Massimo Donadi, attacca:

«Meglio andare al voto, piuttosto che assistere a questo indecente spettacolo.

Le continue baruffe nel governo paralizzano l'Italia e Berlusconi ha a cuore solo le sue vicende giudiziarie.

In questo modo non si può più andare avanti».

Da l’Unità.it

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Ieri il Governo è stato battuto per ben 6 volte; non importa su cosa ma questo è un sintomo del malessere che serpeggia nell’attuale maggioranza.

La seconda carica dello Stato viene chiamata a rapporto a Palazzo Grazioli e per la seconda volta corre e poi avverte che se all’interno della maggioranza prosegue la manfrina si andrà ad elezioni anticipate.

Poi a Berlusconi giungono all’orecchio gli esiti di alcuni sondaggi e sbugiarda la seconda carica dello Stato come si usa fare, sia pure con parole gentili, con i propri dipendenti !

Nodi da sciogliere al loro interno ce ne sono parecchi e non tutti si possono smuovere con un colpo di spada sulla testa di molti.

Non ultimo il caso Cosentino che appare del tutto irrisolvibile se non con le sue

Dimissioni, volontarie od imposte che siano.

Può essere che solo Berlusconi non sapesse che bel tipo fosse ?

Ed è certo che si chiami Cosentino e non Valentino, quello vestito di nuovo !

E questa non è un’ombra bensì un ,macigno sulla credibilità del capo del PDL.

Staremo a vedere.

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