Noi sosteniamo Antonio Tabucchi
21 novembre 2009
aderisce all'appello pubblicato il 19 novembre da Le Monde
Nous soutenons Antonio Tabucchi
e lanciato dall'editore francese Gallimard per Antonio Tabucchi.
« PÉTITION EN FAVEUR DE L'ÉCRIVAIN ANTONIO TABUCCHI »
« L'écrivain Antonio Tabucchi se voit réclamer la somme de 1,3 million d'euros de dommages et intérêts pour diffamation à l'encontre de Renato Schifani, président du Sénat et avocat sicilien.
Celui-ci est le principal soutien du président du conseil, Silvio Berlusconi.
En mai 2008, dans le quotidien de gauche L'Unita, M. Tabucchi avait écrit que M. Schifani avait, par le passé, fait l'objet d'une enquête sur ses liens supposés avec des mafieux.
Il reprenait des informations déjà parues et précisait que le président du Sénat avait été "absous".
L'épisode illustre la violence des liens entre le pouvoir et la presse ».
La pubblicazione, prevista per lunedì scorso, è stata ritardata a causa delle numerosissime firme che giungevano da vari paesi a sostegno di uno degli scrittori italiani più noti e stimati nel mondo.
Fra le firme più prestigiose, che superano il centinaio, oltre ai francesi Claude Lanzmann, Costagravas, Philippe Solers, Édouard Glissant e Jorge Semprun, Tabucchi ha avuto il sostegno dei premi Nobel José Saramago e Orhan Pamuk, di Philip Roth, Norman Manea, Fernando Savater, Martin Amis, Enrique Villa-Matas, Antonio Lobo Antunes e Theo Anghelopoulos. Ha inviato la sua firma anche l'ex presidente della Repubblica portoghese Mário Soarse. Fra gli italiani, Camilleri, Magris, Consolo, Benni, Inge Feltrinelli, Salvatore Settis.
Appello
Le democrazie vive hanno bisogno di individui liberi.
Di individui coraggiosi, indipendenti, indisciplinati, che osino, che provochino,
che disturbino.
È così per quegli scrittori per cui la libertà di penna è indissociabile dall’idea stessa di democrazia.
Da Voltaire e Victor Hugo a Camus e Sartre, passando per Zola e Mauriac, la Francia e le sue libertà sanno quanto tali libertà debbono al libero esercizio del diritto di osservare e del dovere di dare l’allarme di fronte all’opacità, le menzogne e le imposture di ogni tipo di potere.
E l’Europa democratica, da quando è in costruzione, non ha mai cessato di irrobustire la libertà degli scrittori contro ogni abuso di potere e le ragioni di Stato.
Ma ora accade che in Italia questa libertà sia messa in pericolo dall’attacco smisurato di cui è oggetto Antonio Tabucchi.
Il presidente del Senato italiano, Riccardo Schifani, pretende da lui in tribunale l’esorbitante somma di 1 milione e 300 mila Euro per un articolo pubblicato su “l’Unità”, giornale che, si noti, non è stato querelato.
Il “reato” di Antonio Tabucchi è aver interpellato il senatore Schifani, personaggio di spicco del potere berlusconiano, sul suo passato, sui suoi rapporti di affari e sulle sue dubbie frequentazioni – questioni sulle quali costui è riluttante a dare spiegazioni.
Porre domande sul percorso, la carriera e la biografia degli alti responsabili delle nostre istituzioni appartiene al necessario dovere di interrogare e alle legittime curiosità della vita democratica.
Per la precisa scelta del bersaglio (uno scrittore che non ha mai rinunciato a esercitare la propria libertà) e per la somma richiesta (una cifra astronomica per un articolo di giornale), l’obiettivo evidente è l’intimidazione di una coscienza critica e, attraverso tale intimidazione, far tacere tutti gli altri.
Dalle recenti incriminazioni contro la stampa dell’opposizione, fino a questo processo intentato a uno scrittore europeo, non possiamo restare indifferenti e passivi di fronte all’offensiva dell’attuale potere italiano contro la libertà di opinione, di critica e di interrogazione.
Per questo testimoniamo la nostra solidarietà a Antonio Tabucchi e vi chiediamo di unirvi a noi firmando massicciamente questo appello.
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