L'emergenza che non fa audience
(Ma fa vittime).
Gli risponde, a Porto Empedocle, un’altra frana disastrosa.
Questa è la vera emergenza.
Nazionale e siciliana, o calabrese.
Ma non fa «audience», non fa passare alla Storia.
Perché ogni risposta del premier è distorta, sbagliata, qui come all’Aquila?
Perché è soltanto «edilizia», mentre dev’essere globale e portare alla messa in sicurezza di questa povera Italia sismica, sfasciata da una edilizia dissennata.
Difatti, nel «miracolato» Abruzzo, la gente non ha scelta:
o la diaspora negli alberghi, o il gelo delle tendopoli.
Più scomode dei criticati containers usati altrove prima delle case prefabbricate. Friuli, Umbria e Marche riuscirono però a non disperdere le comunità locali.
E in Abruzzo?
«Dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte». L’arcivescovo di Messina ha chiesto al governo ben più della sola risposta «edilizia».
La tragedia subito sfiorata a Porto Empedocle gli dà ragione.
A lui e al presidente Napolitano.
Berlusconi, notatelo, non parla mai di messa in sicurezza.
La prospetta Guido Bertolaso: per 25 miliardi di euro.
Pochi, temo.
Dopo l’alluvione di fango di Sarno, Franco Barberi, parlò di 40.
Il Ministero non ha fondi per la tragedia che avanza.
Guai però chi tocca il Ponte sullo Stretto:
costerà, minimo, 6,3 miliardi di cui 2,5 pubblici.
E gli altri 3,8?
Fondi privati (da ripagare con le tariffe) e Fondi europei.
«Una partita ancora tutta da giocare» («Sole 24 Ore).
Non importa: prima pietra il 23 dicembre.
Mentre in Sicilia e in Calabria frane, scosse, colate di fango distruggono e uccidono.
Vittorio Emiliani
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Come poter definire il volteggiare da “avvoltoio” del Premier sulla pelle altrui ?
A tutto vantaggio della sua persona.
Il Ponte incrementerebbe la sua popolarità presso una società, la più grande d’Italia
che anche in piena crisi fa affari d’oro in tutta Italia e non solo in Sicilia.
Qualche pentito incomincia a sussurrare qualcosa……
Chi sopravviverà a questa crisi ne vedrà delle belle.
Ride bene chi ride per ultimo e non sarà certo il Premier a ridere ancora sulle teste degli italiani.
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