giovedì, novembre 12, 2009

Giustizia è sfatta


Processi, Bersani chiama l’opposizione alla protesta

di

Simone Collini

.

«Noi abbiamo già depositato in Parlamento le nostre proposte.

Sono governo e maggioranza che prendono tempo».

Pier Luigi Bersani è a Montecitorio quando Paolo Bonaiuti annuncia che in giornata il disegno di legge sulla giustizia comincerà ad essere discusso al Senato.

Al segretario del Pd quel «so che ci hanno lavorato stanotte» del sottosegretario alla presidenza del Consiglio sa di bluff.

«Non accettiamo che ci si dica che noi non avanziamo proposte e non siamo pronti al confronto », dice quando col passare delle ore si fa chiaro che il testo del centrodestra per il cosiddetto «processo breve» non arriverò entro sera

BERSANI CHIAMA L’OPPOSIZIONE

Così da un lato Bersani concorda con la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro che oggi il gruppo presenti a Palazzo Madama una mozione sui temi della giustizia pronta per essere depositata.

Dall’altro, avverte i vertici del partito che su questo fronte il Pd dovrà essere pronto dar battaglia cercando il più ampio coinvolgimento:

«Se le norme del governo presuppongono la cancellazione di processi in corso il Pd si opporrà in tutte le forme possibili, chiamando a comuni iniziative tutte le opposizioni».

Un Bersani barricadiero piuttosto distante da quello visto nella campagna congressuale?

Il fatto è che per il segretario Pd siamo a un passaggio delicato:

«Dobbiamo evitare l’ennesimo insulto e l’ennesima lesione nei confronti delle pari condizioni dei cittadini di fronte alla legge».

Perché ormai una cosa è certa, come fa notare anche il leader dell’Udc Casini:

«Si può rimproverare tutto al Pdl salvo che non dicano con chiarezza che queste leggi servono per Berlusconi, se no non ci sarebbe ragione che venissero fatte in questi momenti.

Ma non si può, per ammazzare un processo, ammazzarne centomila.

Esiste la maggioranza dei cittadini italiani che viene vessata dai ritardi della giustizia.

Non accettiamo che lo Stato sia forte con i deboli e debole con i forti».

Parole assai simili a quelle di Antonio Di Pietro:

«Non si può, per il beneficio di uno, distruggere il sistema della giustizia e la certezza del diritto nel nostro paese».

Il disegno di legge annunciato dalla maggioranza è per il leader dell’Idv «incostituzionale e immorale».

LE PROPOSTE DEL PD

Ma il Pd sta attento a non prestare il fianco al centrodestra e mette anche sul piatto le proposte per velocizzare la durata dei processi.

«Se si vogliono accorciare i processi, si lavori sulle strutture, sull’organizzazione e soprattutto sulle regole di procedura, non si metta un limite di sei anni»,

dice Anna Finocchiaro contestando

«il principio».

«Si dice: siccome i processi sono troppo lunghi, accorciamo il tempo in cui si prescrivono i reati.

Ma così ci troveremo di fronte ad una montagna di processi

che si concluderanno con una prescrizione».

Processi più brevi possono esserci con

«cinque cose che possono essere realizzate immediatamente»:

- riorganizzare e informatizzare gli uffici giudiziari,

- investimenti economici che consentano udienze anche dopo le 14,

- tempi certi per l’inizio dei processi,

- eliminazione di quelle garanzie formali che fanno soltanto perdere tempo. Provvedimenti, sottolinea Finocchiaro, che sarebbero

«a beneficio di tutti gli italiani».

12 novembre 2009

*****

Tengo a precisare che nessuno, ripeto nessuno, vuole che i processi durino qui in Italia un’eternità.

Un tal problema non è di oggi e nemmeno dell’altro ieri,

risalendo a parecchi anni fa.

Se il centrodestra che negli ultimi anni è stato al potere per molto tempo come mai non ci ha pensato prima a risolvere questo nodo che legava da tempo la Giustizia nel nostro Paese ?

La proposta del PD più sopra riportata potrebbe incidere decisamente su questa falla tipica italiana; ma i soldi non ci sono e quindi che la Giustizia vada in malora, vero sig. Premier ?

Mors tua (rivolta alla giustizia) vita mea!

La fretta di oggi, arraffando una frase da qua ed un'altra da là per preparare un testo che puzza di anticostituzionalità lontano non il classico miglio bensì di mille miglia, pare anche agli occhi di uno spettare neutrale e disinteressato come un autentico vulnus alla GIUSTIZIA stessa.

Sorrisetti ironici di amici stranieri che vivono in Italia per lavoro e frasi del genere:

“Voglio vedere se riuscite a farvi infinocchiare ancora una volta da alcuni personaggi, compresi i due avvocati berlusconiani, che pur dandosi da fare, non riescono mai a cavare un ragno dal buco, specialisti come sono nel redigere solamente norme contrarie alla vostra Costituzione”.

Accennano a qualche articolo della nostra Carta Costituzionale a sostegno del loro DDL che poi, a ben vedere, viola alla grande il suo art. 3, uno dei 12

“Principi Fondamentali”:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge sensa distinzione di……condizioni personali e sociali”.
Il diversificare, come vengono diversificati nell’odierno DDL, gli incensurati dai pregiudicati, nello svolgimento di un processo non può trovare
spazio nel corso dell’iter processuale se non solamente alla fine, nella sentenza allorchè esistono condizioni previste dalla legge per l’applicazione di una o più aggravanti della pena.

A parte il fatto poi che di reati con pene detentive previste come massimo sotto i dieci anni ve ne sono molti che determinano quell’allarme sociale cui il legislatore non può non tenerne conto.

Reati gravi quali:

Estorsione, Rapina senza aggravanti, vari reati di Truffa, Omicidio colposo, ecc….

L’articolo che precede questa mia nota parla dei processi Parmalat, Cirio, Thyssen e Eternit, processi importanti con una serie di parti civili che hanno perso i propri risparmi o dei familiari.

Per esempio l’Aggiotaggio che può essere definito come un atto di pirateria economica in quanto da un lato c’è chi se ne avvantaggia e dall’altro chi ci perde soldi investiti per altre azioni-

Ma potremmo continuare per tanto tempo nell’elencazione di tutte quello che si vuol cancellare con la “prescrizione dei procedimenti penali” e tutto per mandarne a monte due, solo due, almeno per il momento.

Il fatto poi che riguardi anche quelli ancora in corso è di una inaudita volgarità giuridica.

Di questo parere sono in molti costituzionalisti tra i quali vedo con piacere anche il nome di un presidente emerito della Corte Costituzionale, Baldassarre, che di sinistra certamente non è.

Ma Berlusconi un tempo aveva espresso il desiderio di legiferare tanto da poter nei secoli avvenire essere paragonato a Giustiniano, reso famoso per il suo

CORPUS YURIS.

Ma il piccolo ometto che tante ne ha fatte passerà alla storia come il

Premier italiano che distrusse ogni norma propria del vivere giusto e civile per via delle macchie di natura penale.

Se è innocente non fugga ma lo dimostri nelle sedi a ciò deputate, non da Vespa.

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