domenica, dicembre 06, 2009

Meditazioni sulla natura dell'uomo

SOFOCLE

Drammaturgo greco

496 A.C. – 406 A.C.

scrisse oltre cento tragedie ma solamente poche sono giunte sino a noi.

Le più famose ?

Almeno per me, forse perché ho avuto la possibilità di assistere alla loro messa in scena presso il Teatro greco di Siracusa,

sono:

Antigone, Edipo re, Edipo a Colono.

Dotato di un pessimismo, che andava oltre ogni limite, per alcuni suoi pensieri.

Oggi, in questa nostra epoca post atomica, sono tornati di moda, d’attualità, a causa dell’imperante povertà che, partendo da Paesi ultrasottosviluppati, sta impadronendosi anche del mondo c.d. civile.

Potenze mondiali in affanno, figuriamoci poi il nostro stato che è divenuto allarmante in punto a stabilità economica.

Accennavo all’attualità di certe parole espresse ben 400 e rotti anni prima della nascita di Cristo; vi citerò due soli pensieri, uno di Sofocle che nello

EDIPO A COLONO

Fa dire al coro:

“la sorte migliore per l’uomo è il non nascere “

E l’altro, che non gli era da meno, di

Eschilo,

che insieme a Sofocle ed Euripide, forma il sommo trio dei tragediografi greci,

per lui:

LA MORTE E’ UN DESTINO MIGLIORE E PIU’ MITE DELLA TIRANNIA.

Pensateci su un attimo e chiedetevi cosa sia cambiato da allora ad oggi.

Il tiranno moderno è eguale al tiranno di allora.

Cambia solamente le vesti ed il modo di proporsi.

Ma milioni di persone morivano in passato per fame, sete, malattie e lo stesso accade oggi.

I grandi della terra promettono di fare e di dare, tenendo però le mani strettamente

Avvinghiate, l’un con l’altra, dietro la schiena.

Ogni tanto qualcuno riesce a risollevare i popoli dalla miseria ma subito dopo ce n’è pronto un altro a ristabilire lo status quo ante.

Il genere umano sopporta perché l’uomo, per sua stessa natura, nasce schiavo a causa di alcuni concetti che gli vengono inculcati sia con minacce di punizioni fisiche che con prospettazioni di condanne perenni alla sofferenza spirituale.

Ma tutto ciò a chi giova ?

Rifletteteci su e capirete.

Nessun commento: