sabato, dicembre 12, 2009

Il capitan ci manda in guerra





di
Gianni Lannes
Forse l’Italia è l’unico paese al mondo dove non c’è un limite a tutto.
 Infatti, mentre passa anche lo scudo fiscale al falso in bilancio, qualcuno rilancia una vecchia proposta (datata 2002) di assegnare a Silvio il Nobel per la pace.
Il piduista di Arcore dopo aver ridotto la democrazia italiana – grazie ad un’opposizione - sino ad ieri – balbuziente, un involucro vuoto
la spara ancora grossa:
“Con il voto dell’intero Parlamento in Afghanistan e nei vari teatri di azione restiamo per contribuire alla pace e alla lotta al terrorismo internazionale”.
Ne prendiamo atto.
Ma che strano in Guerra non c’è la progenie del presidente Berlusconi, men che meno dei membri del governo e neppure dei parlamentari.
Perché gli onorevoli italiani non mandano i propri figli a combattere?
Potrebbero arruolarsi e andare laggiù nei “teatri di azione”, a dare un a mano.
 La casta avrebbe dovuto spedire gli affezionati pargoli per primi, giusto per dare il buon esempio.
 Non vi pare? Allora, incoraggiamo gli onorevoli.
Se sono per la guerra, la sostengano concretamente.
 In realtà sono quasi sempre i figli del Sud a trovarsi regolarmente in trincea quando c’è da difendere a costo della propria vita il sistema.
 Poveri diavoli, indossano la divisa per tirare a campare e tutelano
 i privilegi dei potenti.
Nel belpaese di sudditi assuefatti dopo il funerale della giustizia,
eccoci a quello delle notizie.
Una delle caratteristiche fondamentali della dittatura è il monopolio dell’informazione.
Ormai se una cosa non appare in tv non esiste.
“Disobbedienti invece che pacifisti”
ordina l’unto del signore al 90 per cento dei media tricolore.
E poi come potente arma di distrazione di massa funziona sempre il calcio
(da qualche stagione a pagamento).
E lì in tanti maschietti a rincitrullirsi nel pallone.
Allora aveva ragione il maestro Enzo Biagi:
“Berlusconi è un politico d’accatto”
 e merita un premio.
 Lo “psico-nano” col complesso delle minorenni può essere spedito in un bel pacco-dono alla Svezia.
Quel paese ha gli anticorpi, noi no.



Un commento, forse inutile, ma……comunque necessario.
I tempi cambiano tanto più  allorquando ci si ritrova in un clima di rigido stampo dittatoriale.
E’ pur vero che una sola voce non fa coro ma potrebbe essere di stimolo a chi, non abituato a lottare, incominci, quanto meno, a far sentire anche la sua parola.
Vecchi ricordi mai abbandonati:
“A proposito del “Vergogna! Vergogna! Vergogna!” tuonato da Berlusconi (in occasione dell’ennesima riunione-farsa battezzata comicamente “Festa della libertà”) indirizzato all’opposizione non era stato lui (e i suoi paggetti), durante il precedente Governo Prodi, ad astenersi dal votare il ri-finanziamento della missione in Afganistan nel becero tentativo di farlo cadere?
Possibile che la memoria sia così labile?”.
Non a caso, in una recente pubblicazione straniera il purtroppo nostro premieretto risulta all’ultimo posto.
Seguirà un post ad hoc.
Direte: ma ad Obama l’hanno assegnato nonostante i 30.000 soldati promessi per l’invio in Afganistan mentre da noi si tratta di soli “spiccioli” !
Ma l’articolo di Lannes vale anche per Obama; mentre da noi lo scimmiottamento continua.



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