mercoledì, dicembre 02, 2009

lettera a Cancrini

Ricollegandomi al mio post di ieri

ecco, come anticipato, la lettera inviata al quotidiano

l’UNITA’

VIOLENZA POLITICA E DI GENERE

DIALOGHI CON LUIGI CANCRINI

Scrive Roberto F.

“Perché quando sono in funzione di ordine pubblico le

Forze dell’Ordine si divertono a mandare avanti soprattutto i più

Esaltati ?

Che bisogno c’è di “assaltare” le donne che stanno manifestando contro la violenza nei riguardi delle donne ?

Per un sacrosanto striscione ?

Ma non facciamo ridere!”.

Risponde Luigi Cancrini

Il maschilismo altro non è che una manifestazione fra le altre di una violenza esercitata nel momento del conflitto, da chi ha il potere di esercitarla nei confronti del più debole.

Esseri umani costretti ad obbedire quelli che danno loro ordini, i poliziotti sono stati utilizzati da sempre contro gli opera invece che contro i datori di lavoro, contro i pacifisti invece che contro i guerrafondai, contro i carcerati invece che contro le guardie, contro gli emigrati clandestini invece che contro i loro sfruttatori.

Il fatto che ha più rilievo politico, tuttavia, è quello che riguarda il modo in cui tutte queste violenze vengono esercitate quando uno Stato è governato dalla destra o quando si è instaurata una dittatura perché, con la destra e con le dittature, quello che viene esaltato è il ruolo repressivo (e maschilista) delle Forze dell’Ordine.

Come ben dimostrato da questo governo e dal bel film di Bellocchio

“VINCERE”

dedicato al rapporto tra Mussolini , le donne, gli operai.

Anche se sono tante le donne che non sono ancora convinte della possibilità di collegare le loro lotte di genere con quelle politiche degli sfruttati”.
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Un invito a tutte le donne di pensarci su un po’.

E’ una perfetta immagine del ruolo che non può essere demandato ad altre poche donne perché dovrebbe essere un patrimonio civile e culturale di tutte, ripeto, tutte le donne.

Per non soccombere sempre, salvo rare eccezioni.

Hanno dei preziosi esempi di vere combattenti quali potrebbero essere

Nilde Jotti, Rita Levi Montalcini, Emma Bonino,

e tante altre che si sono battute e che si battono per tutte le donne.

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