giovedì, dicembre 31, 2009

Due leader italiani a confronto

I PARAGONI SONO ODIOSI
PERO’
SPESSO SONO NECESSARI
PER NON FARCI SEMPRE FREGARE

Anche se sono in molti a non condividere questo articolo scritto da




CURZIO MALTESE

LA RIVINCITA CINESE DI ROMANO PRODI

C’è qualcosa di allegro e allo stesso tempo di tragico nell’ultima sfida, stavolta a distanza,
 Fra Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
Il dramma sta tutto dalla parte di Berlusconi.
La sua dannazione del potere, questo girare per l’Italia e la vecchia Europa, sputtanando le istituzioni democratiche, nell’urgenza disperata di sfuggire agli ennesimi processi incombenti, sventolando teorie di complotti a stranieri  che non sanno se ridere o chiamare l’ambulanza.
Sempre più cupo, sempre più vicino a far esplodere di rabbia il doppiopetto, i lifting e i capelli trapiantati.
Circondato da servi sempre più servi, da escort della politica, da escort e basta.
L’allegria sta dalla parte del Professore, la cui parabola ormai si scorge lontano da queste miserie, nel nuovo mondo, in Cina dove ha firmato un contratto da opinionista tv.
Per due volte Prodi aveva sconfitto Berlusconi, nonostante le televisioni e tutto il resto.
Per due volte  è stato mandato a casa non dal rivale o dagli italiani, che in definitiva non sono poi tanto fessi, ma dagli alleati .
Da coloro che erano andati da lui col cappello in mano per chiedergli di prendere la guida.
Dagli stessi che poi hanno rovinosamente perso senza di lui.
In entrambe le occasioni, i traditori gli hanno fatto un favore.
La prima volta il Professore è stato eletto alla guida dell’Europa, nella fase più importante e felice della UE.
Ora gli permettono di arricchire il già incredibile curriculum con un’esperienza
unica e prestigiosa al mondo del futuro.
A questo si aggiunga il piacere di non ricevere più le chiamate dei cortigiani e di non partecipare allo squallore finale dell’epoca berlusconiana.
“E’ la terza vittoria di Prodi”
ha scritto acutamente Michele Serra.
Fra i due, certo, Prodi è il più invidiabile, almeno dalle persone intelligenti.
A occhio nudo, anche soltanto guardando le immagini, si coglie facilmente chi dei due rivali
ha l’aria più serena  e soddisfatta.  
Chi fra Berlusconi ed il Professore è attaccato con disperazione al potere, oltre il quale vede solo il baratro, e chi considera la vita pubblica come una felice avventura.
Ma la vera terza vittoria di Prodi ci sarà quando il rivale sarà finito, si spera presto.
Quando il Paese saprà che cosa davvero sono stati questi anni, quali ragioni concrete ed inconfessabili hanno sostenuto la bolla politica del berlusconismo.
Allora, si, proveremo una botta d’invidia per il Professore, che sarà a Pechino  a illustrare i massimi sistemi della globalizzazione, mentre noi saremo qui a raccogliere i cocci.
18 dicembre 2009

Di mio aggiungerei solamente, uno su tutti per farla breve, la scandalosa montatura del
“caso Mitrokhin”
con il quale il forzista Guzzanti , certamente istigato da qualcuno, voleva dimostrare come il Professore fosse stato in passato una spia del KBP.



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