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1 Maggio2009
Fischi e cori contro Berlusconi a Napoli
All'uscita del Teatro San Carlo
dopo concerto diretto da Muti
Fischi e cori contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Napoli, all'uscita del Teatro San Carlo, dopo il concerto della Berliner Philharmoniker diretto dal maestro Riccardo Muti.
Il premier è immediatamente salito nella sua auto blindata senza rilasciare dichiarazioni, evitando ogni incontro con la folla.
Molte le persone che si erano radunate fuori il Massimo partenopeo che gli hanno gridato "buuu".
Altri, invece gli hanno urlato: "Vattene via".
Pochi invece gli applausi.
Si potrebbe dire al nostro “papy” che simili exploit li hanno raggiunti più di un dittatore; tanto per fare un esempio, Hitler ed il suo pa
rtner Mussolini, Bokassa, e sfiorata da Peron e sua moglie Isabelita, Franco e Salazar.
Per la qual cosa consiglierei a
“papy nostro che sta in Palazzo Chigi in attesa del Quirinale”
di diffidare da tali dati che spesso, come poche ora fa a Napoli, possono ritorcersi contro di lui, specie quando non vengono mobilitate dai suoi fedeli sottoposti le “truppe cammellate” a difesa dell’immagine del capo, senza kappa al posto della c iniziale e senza accento sulla o.
E gli è andata ancora bene perché oggi i napoletani non sanno a chi rivolgersi per avere un consiglio su come affrontare e risolvere alcune situazioni locali, sì come avveniva ai tempi del “Professore”.
Mi riferisco ad uno dei sei racconti di Marotta ripresi da Vittorio De Sica nel film
L’ORO DI NAPOLI
“IL PROFESSORE”
nel quale i napoletani andavano a chiedere su come risolvere i piccoli problemi di tutti i giorno da don Esilio Miccio, interpretato da Edoardo De Filippo, che vendeva “saggezza” a poco prezzo ed anche dietro offerte in generi alimentari.
Dal manifesto del film noterete come De Filippo viene immortalato mentre insegna agli abitanti di un vicolo su come accogliere il marchese proprietario del rione con un sonoro “pernacchio” quando passava a bordo della sua macchina.
Il marchese aveva vietato di mettere nel vicolo tavoli, sedie, stendipanni, ecc.. in quanto la loro presenza ostruiva il passaggio del suo nuovo mezzo di locomozione.
Riuscirono a far rimuovere il divieto a suon di pernacchie !
Altrimenti don Miccio avrebbe impartito ai napoletani la stessa lezione col risultato che per il nostro “papy putativo” sarebbe stato accolto anche, a dirla con un detto siciliano molto efficace dal tono onomatopeico
“ a frisca e pirita”!
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