Ricette non ripetibili
Una donna entra in farmacia:
- Per favore, vorrei dell'arsenico.
Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede informazioni prima di accontentarla.
- E a che le serve, signora?
- Per ammazzare mio marito.
- Ah! capisco ... pero' in questo caso purtroppo non posso darglielo!
La donna senza dire una parola estrae dalla borsetta una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista.
-Le chiedo scusa, signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!
Buona no ? Sino a che, però, si tratti non di un evento reale ma una semplice barzelletta più o meno carina.
Ma qualcosa di simile sta accadendo oggi in Italia a tutti noi; sia a coloro che ebbero a passare uno squarcio della loro vita sotto il regime fascista che a chi quel tempo nefasto l’hanno evitato perché nati in epoca successiva.
Molti dei primi, una schiera che giorno dopo giorno va assottigliandosi per legge naturale, si ritrovano, per merito di uno e di pochi suoi scagnozzi, oggi come allora, in un nuovo regime fuori da ogni logica in un mondo dove, sia pure con una certa fatica, aveva preso piede, dopo una sanguinosa guerra mondiale, un regime democratico, prima del tutto sconosciuto in Italia.
Regime democratico nato dalla lotta contro il fascismo ed i suoi simboli.
L’abbiamo regalato questo nuovo regime ad un uomo che, per concezione sua personale, ne è lontano anni luce; non può concepirlo né, conseguentemente, sopportarlo.
In nome di cosa poi non è dato ancor oggi sapere.
Cambiando regole una dopo l’altra con velocità supersonica, costui non comanda in nostro nome ma in suo nome.
Una dopo l’altra è riuscito a mutare furbescamente alcune regole, sotto il naso di tutti, anche di quelli che avevano percepito sin dall’inizio il pericolo che questo soggetto costituiva per il nostro ancor debole regime democratico.
Raccatta adepti illusi e ben pagati, con i nostri soldi, ed elimina tutti coloro che tentano di opporsi lungo il suo cammino.
Sta delegittimando funzioni e cariche a lui contrarie ed un mondo beota l’applaude.
Il fascismo era stata per noi una crudele ricetta e, guardandoci oggi attorno, sia alle spalle che davanti nel nostro futuro, non possiamo più non percepire che siamo di già con un piede in una fossa.
Occorrerebbe un sussulto di orgoglio urgente prima che con qualche nuova malefica regola ci venga di botto tolto l’unico mezzo che abbiamo ancora per ridimensionale l’uomo:
il voto.
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