In piena Letizia
L'INCHIESTA DEL «SOLE 24 ORE»
Ecco il «tesoretto immobiliare» di Noemi
L'ira di Berlusconi: inchieste vergognose.
Il patrimonio della diciottenne di Portici: sedici vani
ma nessuno è di lusso.
Alla famiglia varie società
In tempo di crisi uno dei settori in cui conviene investire è certamente quello del mattone.
Strategia messa in pratica da tempo dalla famiglia Letizia, travolta dall'onda di popolarità dopo il famoso «birthday party» in quel di Casoria, per i diciotto anni della bella Noemi, a cui partecipò anche il premier Silvio Berlusconi.
L'INDAGINE DEL «SOLE 24 ORE»
È il «Sole 24 Ore» ad indagare oggi con dovizia di particolari nelle copiose proprietà immobiliari della famiglia Letizia; inchiesta preceduta anche da un articolo dell'Espresso sul medesimo argomento
«La neodiciottenne Noemi - esordisce il quotidiano confindustriale - può già guardare al futuro con una certa tranquillità: possiede infatti un'abitazione a Portici, in via Libertà, già dal giugno del 2003, mentre nei confini di Napoli risultano un'altra abitazione in via dell'Ortigara, in suo possesso dal dicembre 2005, un'altra ancora in via Capodichino, trasferitale dal 1995 e un negozio in Corso Secondigliano con annesso vano, nella sua disponibilità dal maggio 2002».
IMMOBILI INTESTATI ALLA 18ENNE
Tra le abitazioni in possesso della famiglia Letizia non figura nessun immobile particolarmente di pregio o di lusso: particolare questo, che non ha smorzato affatto l'abitudine dei genitori, Benedetto (detto Elio) Letizia e Anna Palumbo, di intestare, legittimamente, le proprietà alla figlia quand'era minorenne riservandosi il diritto di abitazione, accumulando un buon numero di vani, tutti radunati dunque nelle mani della giovane Noemi.
«Sedici, per l'esattezza. - precisa il quotidiano - I cinque di Portici (abitazione A2, di tipo civile) con diritto di abitazione riservato ai genitori; altri cinque in via Cupa Capodichino (abitazione A3, di tipo «economico») donati nel 1995 dal padre a Noemi e al fratello (poi scomparso in un incidente) e ugualmente gravati dall'obbligo di garantire al donante e alla madre la facoltà di abitarvi; altri quattro vani (ancora categoria A3) in via dell'Ortigara,acquistati nel febbraio 2006, sempre garantendo proprietà a Noemi e dimora ai suoi genitori; e infine i due vani del negozio e del vano di tipo «ultrapopolare» (un «basso», verosimilmente) appartenuti ai nonni fino al 2002, in corso Secondigliano.
Gli archivi segnalano anche una proprietà (A3, di tipo economico) per Benedetto Letizia a Scalea, in provincia di Cosenza, sulla costa tirrenica della Calabria.
Proprio su questo immobile è stata cancellata nel 2005 una ipoteca a favore della società di riscossione GestLine per circa 41 mila euro. La proprietà di questo immobile viene ancora attribuita dal Catasto anche al fratello Juri: anche per questa casa si può quindi immaginare lo stesso atteggiamento prudente di suddividere diritto di proprietà e diritto di abitazione.
Un accorgimento utilizzato spesso da chi ha attività in proprio e vuole preservare le proprietà da eventuali rovesci».
Gli affari della famiglia Letizia non si sono però limitati alla compravendita di appartamenti: il «Sole 24 ore» indaga anche nelle società in cui figurano i nomi dei coniugi.
«La famiglia Letizia - prosegue l'articolo - di attività imprenditoriali in proprio ne ha già avviate diverse in passato, alcune ancora attive, altre cessate da tempo.
Nella prima categoria compare l'impresa individuale Anna Palumbo, un'edicola ancora in vita, benché pochi mesi fa affittata a terzi: l'atto notarile, redatto lo scorso 13 marzo, prevede l'affitto dell'attività fino al 12 marzo del prossimo anno, con un canone fissato in 400 euro al mese».
Ma la madre di Noemi, in veste di socio accomandatario, figura secondo il quotidiano di Confindustria in altre due società avviate agli inizi degli anni Novanta, e poi cessate.
«Si tratta della Juri Sas e della Letizia Sas di Anna Palumbo.
La prima è un negozio di alimentari cancellato dal registro delle imprese il 3 dicembre del 1999.
L'attività è durata dieci anni e ha visto Anna Palumbo in veste di accomandatario e il marito Benedetto come accomandante.
La Letizia Sas, operante nella vendita di articoli di abbigliamento e maglieria, è stata invece liquidata nel 2006, dopo essere stata iscritta dieci anni prima.
Anche in questo caso i coniugi Letizia ricoprono le stesse posizioni: Anna Palumbo accomandatario, Benedetto Letizia accomandante insieme a Maria Ruotolo, classe 67, residente sempre a Napoli.
Bisogna spostarsi nella Euro Parfum di Letizia Dario & C Sas per vedere una composizione dei soci-amministratori un po' diversa.
La Euro Parfum è una tabaccheria profumeria, sempre con sede a Napoli.
In questo caso Benedetto Letizia compare insieme al parente Dario Letizia che ha la responsabilità di socio accomandatario, e Monica Letizia, accomandante».
Antonella Salese
19 maggio 2009
Corriere della Sera
Pensierino del mattino
Certo non è molto per uno che guadagna oggi la fantastica somma di 12mila euro all’anno.
Però con qualche aiutino esterno tutto è oggi possibile.
Anche di vivere in piena letizia.
Che segreti vanno cercando questi giornalisti di tutto il mondo se i fatti sono di una evidenza solare !
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