La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl.
Noi - afferma la Russa al ‘Corriere della sera’ - andremo avanti come deciso,
con il legittimo impedimento che è un’urgenza perché i cittadini hanno diritto
di vedere governare chi hanno votato, e senza fretta sul processo breve, per il quale potrebbero anche arrivare modifiche come l’abolizione della norma transitoria.
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Ho pensato di dare un suggerimento al ministro di cui sopra in maniera che possa disporre di conseguenza per evitare malignità o anche il minimo dubbio sulla circostanza che esiste un valido motivo per il quale il premier non può partecipare alle udienze.
Non ci sarebbero motivi di incostituzionalità ed altre frecciatine ironiche.
Gli darebbe la mano la stessa Corte di Cassazione con la seguente sentenza.
L’invalidità grave non è un legittimo impedimento dell’imputato
MERCOLEDI' 20 GENNAIO 2010
Stretta della Cassazione sul legittimo impedimento.
Infatti una malattia anche grave dell’imputato non giustifica la sospensione del processo che va invece disposta soltanto come estrema ratio e cioè in presenza di un disagio così grave da non permettergli di capire quanto avviene in aula.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con una sentenza di oggi ha respinto il ricorso di un imputato invalido al 100% perché colpito da ictus.
Secondo i giudici, infatti, nonostante l’evidente invalidità era perfettamente in grado di stare in aula.
In particolare, ha motivato la sesta sezione penale, la sospensione del processo per incapacità dell'imputato per escludere la cosciente partecipazione al processo non è sufficiente una patologia, anche grave, perché in tal modo risulterebbe sempre impossibile procedere al giudizio nei confronti dei soggetti infermi, ma è necessario che l'imputato risulti in condizioni tali da non comprendere quanto avviene e da non potersi difendere.
La capacità dell'imputato di stare in giudizio è valutata discrezionalmente dai giudice che procede, il quale tiene conto degli accertamenti peritali e dei comportamenti posti in essere dall'imputato dei quali deve dare conto adeguatamente nelle ragioni che giustificano la decisione adottata.
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Beh, si, su un qual cosa dovrebbero tutti concordare e cioè che Berlusconi ha quell’impedimento riconosciuto come valido dalla Corte:
l’incapacità totale di intendere e di volere.
Si ritroverebbe seduta stante in Italia una concordia nazionale.
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