I trucchi al Cavaliere li fa un comunista
di
Vittorio Malagutti
Il settore acconciature di Cologno va a una piccola srl.
In mano a un filosovietico già in affari con Berlusconi
Gli studi Mediaset a Cologno Monzese
Diabolici questi comunisti.
Saranno pure dei rottami, gente fuori dai giochi, ai margini, ma loro, vere talpe della storia, proprio non ne vogliono sapere di mollare la presa.
Prendete Ruggero Parisio, 62 anni.
Un compagno, almeno stando al curriculum.
Uno che ai tempi del Pci seguiva il verbo del filosovietico Armando Cossutta.
Un uomo d'affari rosso che più rosso non si può, con buoni agganci al di là del Muro, quando il Muro, quello di Berlino, era lì bello solido in calce e mattoni.
Poi, crollato quello, Parisio si è messo a dare una mano a Fidel, ultimo baluardo della rivoluzione insieme al collega coreano (del Nord) Kim Jong-Il.
Bene, un tipo così, un duro e puro, deve buona parte della sua carriera alle aziende di Silvio Berlusconi, il politico-imprenditore che ha fatto dell'anticomunismo una sorta di litania politica buona per tutte le occasioni.
Parisio è un infiltrato, direte voi.
Macché, è una presenza fissa.
Un affezionato partner d'affari di Berlusconi da oltre un ventennio.
A tal punto che, nelle settimane scorse, quando i vertici di Mediaset hanno deciso di dare una sforbiciata ai costi trasferendo all'esterno le attività di trucco, acconciatura e sartoria per gli studi tv di Cologno Monzese e Roma, hanno pensato proprio a lui, al compagno Parisio.
E allora ecco che spunta la Pragma services, una srl con soli 11.500 euro di capitale sociale.
Proprio questa società, che alla fine del 2008 (ultimo dato disponibile) contava una decina di dipendenti, dovrebbe farsi carico dei 56 lavoratori (quasi tutte donne) destinati a lasciare il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi.
I diretti interessati proprio non ci stanno.
La prospettiva di passare dal libro paga di un impero mediatico a quello di una minuscola azienda non li rassicura per niente.
Da qui manifestazioni di protesta, picchetti e l'apertura di una trattativa sindacale dall'esito incerto. Parisio, da parte sua, ha scelto il basso profilo.
"L'espresso" ha tentato di raggiungerlo telefonicamente.
Senza successo.
Ma per lui parla la sua storia d'imprenditore e i documenti delle sue aziende.
Oltre alla Pragma services, controllata insieme ai suoi figli Davide e Giada, l'attivissimo Parisio gestisce una galassia di cooperative in buona parte riconducibili alla Movifin, che svolge di fatto le funzioni di holding.
Il cuore del gruppo però è la Movicoop, sede a Pioltello, nell'hinterland milanese, cresciuta grazie soprattutto allo storico rapporto con Fininvest.
Fin dal 1984, ai tempi del decollo delle tv berlusconiane, è la Movicoop a fornire manodopera alle società del futuro presidente del Consiglio.
Parisio all’epoca è un militante comunista e a tra i promotori delle cooperative troviamo dirigenti della Cgil come Loredano Azzalin.
Il rapporto d'affari non si interrompe neppure quando Berlusconi si mette in politica.
Anzi.
Dalle attività di trasporto, trasloco, deposito merci si passa alla predisposizione e gestione di luci e scenografie.
La cooperativa cresce di conseguenza fino a toccare i 200 lavoratori soci.
Un legame così stretto con un campione dell'anticomunismo come Berlusconi è tanto singolare che nel 1996 la storia di Movicoop finisce al centro di un'interrogazione parlamentare e poi su qualche giornale.
Nel 1998 ne parla anche "La Padania", quando i leghisti davano del mafioso al capo di Forza Italia. Poi più nulla.
Parisio però continua a fare affari.
Alla grande.
Nascono nuove sigle societarie come la Movigroup che conta tra i suoi clienti, oltre alle berlusconiane Mediaset e Mondadori, anche Sky e Pirelli.
Poi c'è Blast! (col punto esclamativo) specializzata nell'organizzazione di eventi, spettacoli, convention, nata nel 2006 e già in liquidazione.
E adesso tocca a Pragma services ripartire a gran velocità con parrucchiere e truccatrici espulse da Mediaset.
Del resto, come spiega Parisio nella relazione al bilancio 2008 di Movicoop
"il mercato è molto ampio, anzi in espansione (...) sempre di più le grandi aziende terziarizzano i servizi e le attività ritenute non strategiche".
E allora avanti tutta con il compagno Berlusconi.
(14 gennaio 2010)
Impallinate a ripetizione ma………questi sono fatti che prima non sono mai venuti alla luce del giorno.
CREDERE OBBEDIRE E TACERE
È il nuovo imput berlusconiano ma non tutto può essere, almeno sino ad oggi, oscurato.
Altro che odio, è un servizio questo pro italiani, dell’Italia intera.
PERCHE’ SI SAPPIA CON CHI SI HA A CHE FARE.
Goccia dopo goccia si riuscirà a scavare sin nel profondo della coscienza di chi sbava per questo personaggio ?
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