mercoledì, gennaio 13, 2010

Berlusconi dimettiti scrive un anonimo dalla Svizzera

Berlusconi dimettiti!



 Le banconote girano più di ogni altra cosa nell’intero mondo!
Scriverci sopra due parole non é illegale.
Se Berlusconi usa i suo metodi da schifo per oscurare ciò che gli sta scomodo, noi dobbiamo tentare di combatterlo con un modo che sfugga al suo controllo: i messaggi scritti  sulle banconote.

Scrivere sulle banconote non costituisce azione illegale.
Ci siamo informati presso la banca Centrale Europea: non è illegale nemmeno in Italia.
Anche se, per la verità, in Italia esiste una legge del secolo scorso che comminava sanzioni a chi deturpava le banconote, sulla faccia del Re, ma questo solo perchè sui biglietti era raffigurato il Re.
Oggi questa legge è abbandonata ed inapplicabile
Quindi scrivere sulle banconote é una cosa legale, i soldi hanno ancora il loro valore!

(Le banconote sono ancora valide, a meno che lo "scrivere" non serva per tentare una contraffazione. Art. 453 e 454 del Codice Penale.)
Pensate quante banconote date via ogni giorno, 4,5 ?

Moltiplicate questo per 7 (giorni della settimana) e arriverete attorno alle 30 banconote!!!
E questo vale per ogni singola persona!!!
Se lo facessimo solo in 10000 arriveremmo a 300 000 banconote a settimana!
In un mese avremmo 1.200.000 banconote con la scritta
"BERLUSCONI DIMETTITI" .
Se questa iniziativa si diffonde sulla rete,
(e qui conto sulla solidarietà di ogni internauta),
potremmo davvero... riscattarci civilmente davanti all'opinione pubblica internazionale.
È un metodo efficace per spargere la voce del nostro dissenso.

L'unico problema potrebbe venire da un eccessivo danneggiamento, quindi scrivete a matita o penna (non con pennarello rischiando di coprire  il numero di serie o la filigrana.
Scriviamo solamente 

"BERLUSCONI DIMETTITI!!!".
Meglio se in stampatello.
Niente minacce ne ingiurie o volgari offese: non servono a niente!
Anzi, contribuirebbero solo ad una caduta di stile!
 Solo "Berlusconi dimettiti".
A noi, in fondo, interessa re-impadronirci della nostra dignità di liberi cittadini.
Se ci atterremo a questa semplice regola è probabile che solleveremo un gran bel polverone a nostro favore e  potremo dimostrare a questo infimo personaggio, ma sopratutto al mondo intero, che gli italiani non se ne stanno come gonzi, con le mani in mano, a subire le arroganti buffonate del loro "miglior presidente del Consiglio che l'Italia abbia mai avuto".


Con scritta
“Berlusconi dimettiti”.






Una singolare iniziativa che però potrebbe sortire un qualche effetto non tanto in Italia ma nell’area dell’euro – dove manca il Regno Unito – ; ma qui, in realtà, di già conoscono molto meglio degli italiani di che pasta sia fatto il nostro Premier.
Un esempio ?
Eccolo:




Tentar non nuoce, comunque vada, anche se dubito che i c.d. ricchi lo faranno mentre i c.d. poveri, che non hanno nemmeno gli occhi per piangere, gli  euro in materia cartacea se li tengono in tasca saldamente come se fossero delle reliquie benedette.
Ma in ogni caso un problema però potrebbe sorgere nell’eventualità che colui che dovrebbe per una qualsiasi ragione acquisire le banconote si rifiutasse di accettarle a causa della scritta.
E, con l’esperienza che ho potuto maturare nel tempo, posso tranquillamente affermare che questa mia riserva non è una mera ipotesi scolastica ma un evento spesse volte accaduto.
Per la verità, sino alla fine dell’anno 1981, il rifiuto di accettare monete aventi corso legale nello Stato era considerato come reato in quanto come tale era previsto e punito dall’art. 693 C.P.
Ma dopo tale data questa fattispecie venne declassata al livello di una sanzione amministrativa.
Per vostra intelligenza vi riporto qui di seguito le norme di legge vigenti in materia.
Art. 693  C. P. - Rifiuto di monete aventi corso legale  
Chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa (1) fino a lire sessantamila. 
(1) Sanzione così modificata dall'art. 33, L. 24 novembre 1981, n. 689. 
L'art. 51, comma 1 del Decreto Legislativo  213/98, ha disposto che "a partire dal 1 gennaio 1999" - e fino al 31 dicembre 2001 (cd. periodo transitorio) - "ogni sanzione pecuniaria penale o amministrativa espressa in lire nelle vigenti disposizioni normative si intende espressa anche in euro secondo il tasso di conversione".

A decorrere dal 1 gennaio 2002 - art. 52 comma 2 dello stesso Decreto - invece, con la messa in circolazione definitiva della nuova moneta, ogni sanzione penale o amministrativa espressa in lire nelle vigenti disposizioni normative é tradotta in euro secondo il tasso di conversione; laddove l'operazione di conversione qui prevista producesse un risultato espresso anche con decimali, la cifra é arrotondata eliminando i decimali.
Pertanto le £ 60.000 di allora equivalgono oggi, eliminati come per legge i decimali pari a 98 centesimi, a 30 Euro !


1 commento:

Salviamoci ha detto...

http://www.facebook.com/event.php?eid=218157656120&ref=nf

come vedi dal link soprastante l´iniziativa é partita da me e dal mio ex gruppo... vorrei che mettessi il link come fonte.... grazie