sabato, gennaio 16, 2010

Storie di tutti i giorni, oramai

DAL BULLISMO
AL RAZZISMO


IL PASSO E’ STATO BREVE
!!!
Cambiando l’ordine dei fattori, infatti, il prodotto non cambia.
NO, MA QUALE RAZZISMO !
TUONANO I SOLONI

E’ SOLO UN PASSATEMPO, OGGI DI MODA,
PROPRIO DI QUELLE PERSONE UN PO’ SCIOCCHINE.

La curva occupata da tifosi juventini attaccano, per l’ennesima volta, cori razzisti contro Mario Balotelli che, almeno stavolta, non c’era  né sul campo di gioco né in altri spazi dello stadio olimpico di Torino.
I soliti soloni, volendo furbacchiare per ottenere consensi, si pongono un interrogativo:
“Come mai solo a lui e non ad altri calciatori di colore pur presenti in campo?”
Pur comprendendo che si sono bevuti l’intelligenza, ammesso e non concesso che l’avessero mai avuta nel loro patrimonio umano e culturale, tento di far capire a loro che Balotelli, pur con il colore della pelle diverso dal nostro, è un cittadino italiano a tutti gli effetti.
Il voler distinguere tra cittadinanza e nazionalità, come qualcuno ha avuto il coraggio di far osservare – cittadino si ma non di nazionalità italiana – è un modo come un altro per rendere nota al mondo intero la propria imbecillità.
Passiamo adesso a quest’altro caso.
Leggo e riporto:


Basket under 14, sputi su arbitro di colore.
«Negro, tornatene a casa»

ROVIGO (15 gennaio) –
Neppure il basket dei ragazzini si salva dal bubbone razzista.
Spunti e grida vergognose all'indirizzo di un arbitro marocchino - 
come «Negro, tornatene a casa» -
sono piovuti dalle gradinate di una palestra di Adria (Rovigo) dove
 si sfidavano due squadre di pallacanestro Under 14.
Vittima dell'aggressione razzista il direttore di gara 
Fahd El Hammouni, 23 anni, originario del Marocco
e da tempo residente a Lendinara, in Polesine.
 La partita, giocata lunedì scorso nella palestra delle 
scuole medie Manzoni  di Adria, vedeva di fronte 
la formazione di casa e il Padova Sud. 
Come racconta l'amareggiato arbitro, la situazione è degenerata 
verso la fine della partita.
Ad accendere gli animi sarebbe stato il comportamento dell'allenatore 
della formazione polesana,
Guido Vianello, che ha costretto il direttore di gara a sanzionarlo
 con due falli tecnici e poi
con una espulsione, dopo proteste, offese e una invasione di campo.
A questo punto si sono accese le tribune, con il pubblico che ha iniziato

 a rivolgere all'arbitro marocchino sputi e insulti, 
compreso l'invito - ha confermato El Hammouni
 - «negro, tornatene a casa».
Per la cronaca, la partita è stata vinta dal Padova Sud per 74-70.
La società di basket di Adria ha avuto 80 euro di multa per le offese 
e 20 euro per gli sputi.
All'allenatore di casa, Vianello, la Federazione basket ha invece inflitto 
due giornate di squalifica.
Ma al pubblico dell'Adria Basket quanto successo nel match con

 il Padova Sud non dev'essere bastato.
Solo due giorni dopo, sempre ad Adria, in occasione 
di un'altra partita di recupero del
Campionato Under 14 contro la formazione polesana del Badia
 (poi vincitrice per tre punti),
è stato chiesto addirittura l'intervento dei carabinieri per sedare 
le intemperanze del pubblico.
Questa volta l'arbitro straniero da insultare non c'era.
 A sollecitare la presenza delle forze dell'ordine è stato 
l'italianissimo arbitro Tamiello, di Pontecchio Polesine.
«Sono episodi da condannare - ha commentato il delegato 
provinciale Fib,  Sergio Rossi .
Innanzitutto perché fanno parlare di razzismo in un momento
 delicato dal punto di vista politico,
 e poi perché riguardano il movimento giovanile
, che non dovrebbe vedere e vivere
assolutamente cose di questo tipo».
«Oggi pomeriggio sarò a Padova negli uffici competenti, 
disciplinare e gare,  per capire bene ciò che è successo»,
 ha aggiunto Rossi.
                                                                                                                               
Un piccolo buffetto e poi:

PAROLE,PAROLE,PAROLE
E poi tutto tornò come prima.
Punto ed a capo.
Domani si ricomincia col paravento di certa
stampa che del razzismo imperante oggi in Italia se ne frega.
E’ tutta cronaca come ogni altro avvenimento.

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