martedì, febbraio 10, 2009

La nostra corte dei miracoli

LE NOSTRE MISERRIME MISERIE

Abbiamo una  Carta Costituzionale di stampo sovietico!

Un tizio se ne accorge a distanza di 61 anni dalla sua entrata in vigore !

Prima no, come mai ?

E dire che ad ogni ora del giorno e della notte  fa capire che lui è laureato in Giurisprudenza mentre Veltroni no, solo in cinematografia !

La sua laurea in legge vale, dal modo di parlare e di agire, zero ma 110 lode e pubblicazioni nell’arte dell’illusionismo.

A cambiarla ha tentato una volta assieme al senatur padano e questo è stato l’esito che ha voluto  il popolo italiano:  


26 giugno 2006

Ne vuole adesso una solo per lui ?

Ipse dixit:

“ Che i valori costituzionali abbiano guardato alla carta dell’Unione Sovietica è una realtà storica. I Costituenti sapete bene chi erano. E si veniva da un ventennio durante il quale non c’era democrazia…..Si puo’ cambiare con l’accordo di tutti, o quasi…”

    Il parere di uno del PDL

Uno dei cavalieri serventi del cavaliere, nel corso della trasmissione "Pomeriggio" condotta ieri  (con replica alle 4 del mattino di oggi )su Skynews24 da Maria Latella, alla domanda della conduttrice se condividesse o meno la definizione sovietica appioppata dal premier, ha, testualmente, con tanto di sorrisino da ebete, così risposto:

“Basta leggere l’art. 1 : l’Italia  è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.”

FINE della TRASMISSIONE

Osservo

Quando i comici sono sul palcoscenico possono fare di tutto pur di far ridere il pubblico ma quelli stessi comici, quanto meno quelli di un certo carisma, scendono e, vestendo i panni di uomini “veri” – alludo alla loro preparazione culturale, alla serietà di costumi e di valori morali-  cambiano tono ed atteggiamento tanto da assurgere nella vita “civile, per la fama  e per il rispetto di tutti per il nome che portano, ad esempio per tutta la collettività.

Purtroppo i comici di oggi continuano ad esser tali anche quando diventano politici di mestiere e, per aver seguito, aggregano al loro giro ogni risma di persone raccattate qua e là secondo un unico criterio: quello della convenienza personale e non nell’interesse del popolo sul cui nome, dicono, si fonderebbe la base del loro potere.

I suoi nuovi costituenti noi li conosciamo bene,  specialmente quel manipolo di manigoldi, pregiudicati, indagati, voltagabbana  e miracolati dall’unto per antonomasia, che dovrebbero imporre alla gente per bene i valori del dio denaro, dell’intrallazzo, della collusione con le mafie sia a livello nazionale che locale, salvati da leggi ad hoc da loro stessi votate in tutta fretta e da seggi alla Camera  e/o al Senato.

Li conosciamo tutti, anche i molti che  li votano,  senza si e senza ma, perché vedono in costoro, già al potere, chi potrebbe concedere quel tanto che li autorizzi a ripercorrere  anch’essi le stesse strade, oramai divenute di facile percorrenza, delle frodi fiscali, degli arricchimenti avvenuti anche in violazione di ogni norma giuridica, anzi con l’aiuto di qualcuna di esse.

Fatta questa debita premessa del tutto personale, passiamo al resto.

Tralascio la pessima forma della prima frase del  signor “ipse”che, ad una corretta analisi grammaticale,logica e politica,  non regge per niente; anche se abbiamo avuto una bella lezione di anatomia in quanto non sapevamo che i valori abbiano gli occhi per poter vedere, e, quindi, guardare in casa d’altri.

Balle ad effetto che però rispecchiano la sindrome che ossessiona l’ometto:

 i comunisti, l’Unione Sovietica, anche se poi va a baciare mani e piedi ad un tizio che è stato capo del KGB ma non per amicizia, come afferma spesso, ma per suoi interessi personali, nella specie quello di avere una millantata amicizia con personaggi di rilievo mondiale perché lui, da solo, non lo considera proprio nessuno a livello internazionale, anzi…

Bush sino ad ieri, oggi Gheddafi;  si accettano scommesse su chi sarà il prossimo influente capo di Stato che tenterà di circuire con tanto di cadeaux ed inviti in villa.

Ora, se il nostro avesse ragione, la Carta Costituzionale, peraltro nel frattempo cambiata in più parti nei punti dove doveva essere aggiornata ai nuovi eventi della nostra vita civile,  non conterrebbe nel suo art. 7 attraverso  il quale sono stati recepiti i Patti Lateranensi stipulati l’11 febbraio 1929 (modificati poi, il 18 febbraio 1985).

Recepiti per volere di Togliatti e contro il parere di un grande docente, giurista e partigiano che rispondeva al nome di Pietro Calamandrei che non era certamente né un sovietico, né un comunista ma solamente uno strenuo difensore della laicità dello Stato.

Infatti è un controsenso che il primo comma del surrichiamato art 7 proclami che

“Lo Stato e la Chiesa cattolica (allora religione di Stato) sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”,

 e poi subire ininterrottamente e pesantemente pressioni su alcuni problemi di esclusivo interesse laico come dovrebbero essere, per esempio le consultazioni elettorali.

Calamandrei avvertì, invano, che lo Stato, recependo nella Legge primaria il Concordato, sarebbe stata assoggettata per sempre ad un sovrano dai poteri assoluti, al

PAPA RE.

Profetico Piero Calamandrei, non vi pare ?

Nel 1955 venne a Milano a spiegare agli studenti la nostra Costituzione; io, matricola universitaria in Giurisprudenza alla Statale, andai assieme ad altri colleghi tra i quali Ambrosoli, Onida, Ricci, Muscariello, Visconti, e tanti altri.

Sentendo parlare Calamandrei mi vennero i brividi per l’emozione che riuscì ad infonderci e mi stupii molto nel vedere commosso anche Giorgio Ambrosoli, lui monarchico fedele prima e dopo; ma lui era un grande uomo onesto ed imparziale, doti queste che gli costarono la vita   per mano omicida prezzolata da persona mafiosa.

Avevo un precedente però; al primo giorno di scuola, siamo nel lontano  1949 ed ero iscritto alla prima ginnasiale il Preside portò a noi tutti il testo della Costituzione e ci disse di tenerla da conto, di leggerla e di leggerla sempre per non dimenticare quei valori in essa contenuti che per l’affermazione dei quali miglia e migliaia di combattenti  avevano sacrificato la loro vita anche per noi giovani.

La conservo ancora gelosamente.

Altro che sovietica, detta da uno che se la vuole riscrivere a suo uso e consumo, è un gravissimo oltraggio anche a quei combattenti cui si riferiva il mio primo Preside.
Le parole del servo sono spesso migliori di quelle del padrone ma non in questo caso; cosa voleva dire con la sua frase.

Erano di stampo sovietico le parole

repubblica democratica”

ovvero la definizione su cui essa si fondava

“sul lavoro”.

Peccato che la trasmissione finì su questa frase in commentabile perché altrimenti si dovrebbero dire cose alquanto pesanti.

Penso che davano a lui fastidio entrambe.

La democrazia, oggi più teocrazia che mai,  per la prima ed il lavoro per la seconda, perché divenuta una parola vuota perché chi  l’aveva lo sta perdendo, per chi l’aveva precario non avrà  più nemmeno quello e chi non l’aveva continuerà a non averlo vita natural durante.

Ma a loro interessa ben poco sebbene, a ben vedere,  anche  chi costringe le persone a morire di fame commette un

OMICIDIO

La vita di costoro non vale nulla; ma sarà proprio vero che questo è il volere di Dio perché l’uomo non può farci nulla!

E tutto perché il nostro Presidente della Repubblica si è rifiutato di firmare un Decreto Legge perché ritenuto incostituzionale.

Ma vi pare che Napolitano, così come alcuni precedenti nostri Capi di Stato, abbia preso quella decisione a cuor leggero e senza alcun approfondimento, sia sul piano giuridico che morale ?

Era un suo sacrosanto diritto-potere che gli conferisce, tra tutti gli altri elencati,  l’art.87 della Costituzione nella parte in cui così recita:

“…..Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo….”

Ed è proprio questa prerogativa del Capo dello Stato che non riesce a digerire il fragile stomaco del cavaliere; e questo punto indigesto riesce a farlo andare fuori di senno, inconveniente questo, come lo sbadiglio, facilmente trasmissibile a chi gli sta vicino, specialmente a coloro che lo debbono fare per questioni di “cassetta” ed a chi ha manifesta difficoltà a prendere le cose con intelligenza e dal verso giusto.

 

  

 

 

1 commento:

cog ha detto...

Domenica 08.02. 2009. Berlusconi: Costituzione? ''E' filo sovietica, bisogna cambiarla''
Giovedì 12 .02.009. Berlusconi: "Attacco alla Costituzione? Non è vero, non c'è niente di più falso"

Ovvero: ennesima stucchevole smentita del Cavaliere, l’unico premier al mondo che passa più tempo a smentirsi che a proporre qualcosa di intelligente, non solo per se stesso e la(e) sua(e) famiglia(e), ma anche per il cittadino italiano comune.

Buon lavoro e cordiali saluti.

www.historiablogori.splinder.com