giovedì, febbraio 12, 2009

Eluana

ELUANA,

 MARTIRE DELL’INSOFFERENZA IDEOLOGICA OLTRANSISTA, CI GUARDA DAL CIELO ANNICHILITA.

Eluana non soffre più; 

ma il suo caso non sembra chiuso perché  coloro che non potranno più farsi scudo di lei e della sua situazione personale per tornaconti personali continuano a strepitare  indegnamente,  nasconde ndo alla pubblica opinione quelle che erano le sue reali condizioni di vita vegetativa di un corpo piagato in  più parti.

Mentendo, come da prassi oramai consolidata, onde prevaricare la volontà di milioni di italiani su un problema, come vedremo, da vari anni senza che  da parte dell’attuale governo si sia mai inteso di affrontare e risolvere come si conviene ad uno stato di diritto laico ed indipendente da pressioni esterne.

Anche il Palazzo Apostolico in questa fase terminale della vicenda non si è tirato indietro; ma è certamente comprensibile, vista la sua funzione spirituale, che debba dire la  sua su questa tematica molto “sensibile”.

Quello che, invece, non possono essere accettate sono le parole usate per esprimere, quello che doveva essere un rammarico, il proprio sdegno.

La pretesa di voler imporre, alla stregua di un atto di imperio, il proprio pensiero, non ha fondamento alcuno in uno Stato laico, quindi non confessionale, tanto più che quella cattolica apostolica romana non è oramai dal 18 febbraio 1984, la religione di Stato.

In una nazione oramai composta da varie etnie  e religioni non potrebbe essere altrimenti.

C’è il credente, l’ateo, il mussulmano, il greco-ortodosso, l’ebreo, il buddista e via di seguito sino ad arrivare a coloro che pendono di qua e di là senza mai prendere una delle tante vie che gli si spalancano davanti al suo cammino terreno; ognuno ha la libertà di scelta e altrettanto liberamente deve assumere in una materia come questa una determinazione che non può essere certamente coatta, imposta con la “vis morale” di  future punizioni ultraterrene ovvero con parole dette fuori da quel minimo di decenza che dovrebbe albergare in capo a tutti coloro che ricoprono cariche cardinalizie: qualcuno, purtroppo, è andato fuori dalle righe.

Ma la storia sulla lieta morte parte da lontano ed è lunga trafila di casi rimasti inascoltati, almeno in Italia.

Il caso Welby non poteva passare inosservato sia a molti italiani che a me per un casuale incontro avuto con un giovane tetraplegico da anni ricoverato, pur senza speranze, in un istituto  milanese specializzato per le riabilitazioni dei motulesi..

Siamo nel 2006 e, dopo averci riflettuto molto, incominciai a scrivere quello che intendo ora  proporvi.

Vi renderete conto come dopo tre anni, nonostante l’importanza di questa problematica, sia rimasto tutto come prima se non peggio.

Tanto che un padre è dovuto ricorrere ad un atto di “giurisdizione volontaria” per ottenere una risoluzione del caso di sua figlia Eluana dopo un lungo iter burocratico previsto dalla legge.

martedì, 26 settembre  2006

Sull'eutanasia 

prima parte


Polemiche, e polveroni tali che un cittadino, pur culturalmente agguerrito, fa una certa fatica a comprendere, alla fin fine, su che cosa i nostri politici si stiano accapigliando.

Tanto più ciò accadde allorché vengono affrontati temi, come quello in questione, che investono più campi e precisamente quelli della religione, dell’etica, della morale, della politica ed anche quello giuridico.

Questa tematica, sopita almeno in Italia da molto tempo, è improvvisamente ritornata in maniera impetuosa alla ribalta a seguito dell’accorato appello inviato al nostro Presidente della Repubblica da Piergiorgio Welby, co-presidente della associazione Luca Coscioni, colpito anch’esso come quest’ultimo da distrofia muscolare, la terrificante malattia  che, in mancanza in Italia di valide terapie di contrasto, riduce lentamente, tra immani sofferenze fisiche e psichiche, un essere umano nella condizione di malato terminale, ad una larva umana  senza più alcuna speranza di sopravvivenza.

Il Presidente Napolitano non ha potuto a sua volta fare altro che invitare chi di dovere a riesaminare, cerca ndo un dialogo tra i contrapposti schieramenti, i delicati aspetti di questo insoluto problema; ma, apriti cielo ! Un coro dei pro ed i contro l’eutanasia che ha infiammato il mondo politico, soprattutto del centrodestra dal quale schieramento sono subito partiti pareri negativi supportati per lo più da considerazioni di natura religiosa o di principio ai quali si sono appigliati anche alcuni esponenti di partiti del centrosinistra, per la precisione della Margherita e dell’ Udeur.

Partiamo dai pareri del centrodestra, alcuni dei quali espressi da personaggi che forse avrebbero fatto meglio a tacere.

Televideo RAI 1 pag.116 del 25 09 06 :

EUTANASIA, CDL: Siamo per la difesa della vita.

DI VIRGILIO (FI)
E’ ora di finirla con  il diffondere questa assurda cultura della morte. Dobbiamo tutti gridare con forza tre NO: no all’eutanasia, no all’accanimento terapeutico, 

no all’abbandono terapeutico.

Nota personale: contraddizione in termini i due ultimi NO ?
Difendono la vita, che farisei ! Però applaudono a più riprese e si alleano con chi non ha alcuno scrupolo ad uccidere anche donne e bambini sganciando bombe a grappolo in Iraq; qualcuno affermerà che quella è una guerra santa ma, guarda il caso, lo stesso Sommo Pontefice ha appena affermato che non esistono guerre sante poiché ogni guerra è portatrice di odio e di morte.

Ed allora che ci spieghi questo sig. Di Virgilio come mai hanno osteggiato la ricerca sulle “cellule staminali” i cui risultati avrebbero potuto guarire centinaia di migliaia di malati, per esempio il famoso navigatore solitario Fogar che per sottoporsi alle cure del caso aveva programmato un viaggio in Cina mai effettuato per il sopravvenire della morte.

ALEMANNO (AN)

Con tutto il rispetto il Capo dello Stato non dovrebbe lanciare messaggi ed aprire dibattiti che spaccano il Paese. L’eutanasia è respinta dalla CDL e non fa parte del programma dell’Unione.

Nota personale: maniera a dir poco alquanto rozza per zittire il Presidente il quale, a fronte del messaggio ricevuto e divulgato dai media in maniera quasi ossessiva, cosa avrebbe dovuto fare, rispondere “arrangiati, sono affari tuoi !” Va bene che AN, che un tempo come MSI aveva raccolto le firme per la reintroduzione in Italia, anche di tempo  di pace, della pena di morte, in seguito persino eliminata anche dal Codice militare di guerra, si proclami contraria all’eutanasia ma entrare nel Programma dell’Unione cosa c’entra ?

Però da che pulpito viene la  predica !

 BUTTIGLIONE (UDC)


Non è vero che su questo argomento vi sia un vuoto legislativo. Sono depositate ben 5 proposte di legge. 

Nota personale: anche una matricola appena iscritta alla facoltà di Giurisprudenza sa bene come vi sia un’abissale differenza tra una legge ed una proposta di legge; anche da parlamentare dovrebbe conoscere che, statisticamente, di proposte di legge che divengono leggi sono molto poche.

Forse voleva dire che non c’era un vuoto politico sul problema de quo che comunque esisteva ed esiste effettivamente.
Le proposte cui allude il saccente parlamentare sono state presentate non da loro bensì dai radicali, da alcune associazioni, ed una è di iniziativa popolare ma, con grande dispregio della volontà dei proponenti tutto tace, perché ?

 Già, l’allora maggioranza era indaffarata ad approvare leggi ad personam per il loro santo protettore ma per quelle volute da altri nemmeno un cenno, come quelle sull’eutanasia e migliaia di altre ancora.

Pardon, sbaglio, perché in verità hanno anche insabbiato tre proposte di legge, riunite poi in un unico testo, avanzate da tre deputati del centrodestra, i quali intendevano porre rimedio alla vacatio legis in tema di PLAGIO (ex art. 603 C.P.) il cui testo venne dichiarato anticostituzionale dalla Consulta con sentenza 09 aprile 1981 n. 96.

Che fine ha fatto la proposta relativa alla reintroduzione nel nostro ordinamento giuridico del reato di cui sopra che con una diversa modulazione avrebbe dovuto sostituire con il novello art. 613 bis, rubricato come MANIPOLAZIONE MENTALE, la previgente norma ?

 Probabilmente è scomparsa nel nulla perché qualcuno ha intuito che avrebbe potuto recar danno a qualcuno dei loro.

CALDEROLI (Lega)



Il rispetto della vita è principio non negoziabile.

Nota personale: è sin troppo facile ironizzare con questo personaggio; mi limiterò a completare il Calderoli pensiero aggiungendo “salvo sparare cannonate sui barconi degli extracomunitari” o “far esplodere una bomba atomica” in alcuni Paesi del medio-oriente.

Ma con quale dignità sputa sentenze su un problema di sì ampia portata ?
Vi chiederete il perché abbia voluto affrontare in questa sede un problema così importante e spinoso.
E’ da tanto tempo che mi ci aggroviglio sopra, da quando un paraplegico ricoverato senza speranza in un centro di riabilitazione milanese, in presenza della sua fidanzata che in lacrime mi disse di non prendermela perché questa richiesta la rivolgeva a tutti coloro che passavano accanto al suo letto, mi chiese, in modo accorato ma vanamente, di ucciderlo; ed i
n pi
ù dopo aver letto una dichiarazione di Montanelli sulla “dolce morte” che riporterò nella seconda parte di queste mie riflessioni.
Mi chiesi allora perché quel giovane viso reso vecchio da inenarrabili sofferenze fisiche e morali era spesso oggetto dei miei pensieri, ed ancor più mi richiedo oggi come possa un essere umano invocare in certe condizioni la morte per mano altrui, un suicidio per interposta persona.
Perché molti nostri politici non si pongono il problema sotto il punto di vista del “sofferente”, lasciando una volta tanto da parte pregiudizi e quant’altro per circoscrivere il tutto solamente al caso concreto ?
In
certe circostanze anche la morte proveniente da una mano pietosa può essere
un dono di Dio.
Ma su questo argomento ci ritorneremo.


Fine prima parte

 

 

 

 

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