Non è uno dei soliti artifizi fotografici ben riusciti che, spesso, ci vengono propinati per documentare, a comando di qualcuno, eventi mai accaduti; il monumento raffigurato in questa immagine è invece proprio così ed stato eretto in Australia, nella città di Melbourne.
A mio parere potrebbe però trovare una degna ospitalità anche in molte altre città di tutto il mondo e, soprattutto, in Italia, nella nostra italietta che, ridotta per un lungo periodo di tempo a rango di una schiava padana, è divenuta l’emblema di vari conflitti, anche di interessi, e contraddizioni in termini nella vita politica, religiosa, economica e sociale: in sintesi, un classico esempio di come ogni cosa non dovrebbe andare.
Molti si chiederanno il perché di questa mia precisazione; certamente un tale interrogativo non se lo porranno quelle persone che seguono con attenzione e valutano oggettivamente i fatti che hanno caratterizzato e che caratterizzano ancor oggi la nostra vita quotidiana a differenza di coloro per i quali, alla nota domanda militaresca di com’è il rancio rispondono sempre “ottimo comandante”.
Costoro percorrono il corso della loro vita con il naso all’insù senza poter, con tale postura voluta o congenita che sia, accorgersi di quanto accade loro attorno: ma tant’è in quanto per questi individui tutto va bene, anche le sonore fregature che li vedono vittime e che sono portate a negare anche l’evidenza di molte cose pur di non criticare il loro “idolo”.
La postura, affermano alcuni noti psicologi, altro non è che la posizione che il corpo assume sia da fermo che in movimento regolata, alle volte anche imposta a nostra insaputa, dal proprio sistema nervoso centrale il quale, attraverso alcuni meccanismi alimentati da specifici "programmi", origina spesso alcuni squilibri posturali spasmodici che nel tempo divengono per noi delle pose normali senza che ce ne accorgiamo; tali programmi vengono creati da stimoli fisici quali eventi traumatici ma, soprattutto, da stimoli emotivi, quali spaventi, gioie o dolori.
La gioia per le varie vittorie elettorali del tanto vagheggiato personaggio autodefinitosi come “uomo della Provvidenza”, per esempio, ha certamente influenzato il tono muscolare di costoro, aumentandolo, senza però che sia diminuito alla fine di questo stimolo gioioso, essendo durato per tanti anni, anche non consecutivamente.
La conclusione è che, “perdurando questo tipo di stimolo per un certo tempo lo stato di contrattura mentale si stabilizza, determinando un cambiamento definitivo dei programmi di controllo del sistema nervoso centrale”.
In buona sostanza, lungo il corso di questi anni milioni e milioni di italiani hanno assunto questa posizione del naso all’insù senza così accorgersi minimamente dei guasti causati dal nostro omettino, anche a danno di loro stessi.
Ma, ritornando al tema del nostro discorso, non si può non rilevare come l’Italia, in questi ultimi anni, abbia raggiunto, anche per la pedissequa emulazione di un altro Paese ritenuto come guida indiscutibile, un vero e proprio primato in tema di contraddizioni per l’avvenuto capovolgimento di quei valori che, quali principi inderogabili, abbiamo ereditato dai nostri avi e che nei tempi passati ebbero a costituire quell’italico patrimonio culturale e morale invidiatoci da tutto il mondo.
Di questi tempi è andata sviluppandosi, infatti, sia nella vita pubblica che, in parte, in quella di molti “privati”, la moda di intendere in una maniera addirittura contraria rispetto al passato alcuni di questi principi ed in particolare il ruolo del male e del bene, del bello e del brutto, della verità e del mendacio, ecc…; un vero e proprio capovolgimento dei valori etici e morali.
Non stupisce più di tanto che sino ad ieri qualche personaggio, ma ve ne sono alcuni che perseverano ancor oggi nel loro atteggiamento quasi provocatorio, si sia dato molto da fare per farci intendere che:
· la guerra è santa, con buona pace di quei poveri innocenti che ci rimettono la vita, e non uno strumento di morte;
· la democrazia si può anche esportare, imponendola con la forza ai Paesi definiti “canaglia” anche se, contemporaneamente, sia necessario diminuirla nel proprio Paese;
· il ricorso, secondo il principio machiavellico de “ il fine giustifica i mezzi”, alle torture, alla soppressione materiale di individui diviene lecito qualora lo scopo finale sia quello di adeguare la vita di altri a quella del carnefice di turno;
· il debole va emarginato perché il forte non vuole che si facciano paragoni con lui;
· i giudici sono i cattivi mentre i buoni sono quei poveri malandrini che i primi perseguono;
· il deficit dei conti pubblici è stato creato dal premier precedente in uno con l’ex ministro bitrombato delle Finanze;
· i poveri sono da tartassare mentre da privilegiare sono i ricchi, anche se poi eludono il fisco;
· se in una casa un tubo dell’acqua corrente si rompe allagando tutti i locali non si ripara il guasto ma si corre, per ovviare all’emergenza, a comprare moltissimi secchi;
· i missili e le bombe sono divenute “intelligenti” anche se chi le lancia è un deficiente.
Si potrebbe continuare all’infinito ma credo sia proprio il caso di finirla qui.
Meglio che questa statua rimanga in Australia e che non trovi imitazioni qui da noi in quanto di persone che camminano con il naso in su o con la testa in giù, gli estremi si toccano, ne abbiamo anche troppe, a bizzeffe.
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