domenica, febbraio 01, 2009

Giuseppe Gatì

Chissà perché il Padreterno chiama a sé i migliori, lasciando al genere umano solamente i peggiori.

E’ morto Giuseppe Gatì,


il giovane,soprannominato
“Il GRILLO di PALERMO”,
che contestò,“ridimensionandolo”, Sgarbi.
1 Febbraio 2009

Vi ricordate il ragazzo che non molto tempo fa ad Agrigento, si recò alla presentazione del nuovo libro di Sgarbi apostrofandolo duramente e definendolo “pregiudicato” perchè condannato in via definitiva per truffa allo Stato?
Era Giuseppe Gatì, siciliano e fortemente convinto della necessità di cambiare questa terra di Sicilia e questa politica delle collusioni.
Era Giuseppe Gatì, perchè ieri, in un banale incidente sul lavoro, ennesima “morte bianca”, che gli è occorso all’interno del caseificio di proprietà del padre, è morto folgorato da una scarica elettrica, probabilmente a causa di un filo scoperto di cui non se ne era accorto.
Ma Giuseppe Gatì pensiamo, rimarrà nel ricordo di quanti, siciliani onesti e laboriosi, rifiutano la politica spettacolo e collusa della casta siciliana, e di quanti combattono il sistema siciliano feudale fatto di tangenti, assistenzialismo, truffe e servilismo.
Sarà ricordato, ne siamo certi, soprattutto da quei giovani che come lui combattono contro un sistema deviato per riacquistare dignità ed onore.
A ricordare Giuseppe Gatì, l’associazione vittime della mafia a cui operava. ”
”E’ con immenso dolore che vogliamo unirci alla tragedia della famiglia di uno dei più valorosi ragazzi conosciuti nel nostro cammino: Giuseppe Gatì.
Avevamo offerto a lui il nostro sostegno quando, preoccupato per le reazioni che le sue grida “Viva Caselli, viva il pool antimafia” davanti al Sindaco di Salemi avevano suscitato, si era rivolto a noi.E’ morto questa mattina, a poco più di vent’anni.Il dolore per la sua morte è qualcosa di difficilmente spiegabile in parole perchè Giuseppe era diventato parte del nostro mondo e delle nostre battaglie e per questo si era conquistato la nostra stima ed il nostro affetto.
Ci ha seguito ovunque e sostenuto sempre, spesso incontrando difficoltà ed ostacoli davanti ai quali non si è mai fermato.
Ha condotto le sue battaglie investendo risorse ed energie fino al limite delle proprie possibilità, dimostrando un valore ed una tenacia difficili da trovare.Per questo ci eravamo affezionati a lui ed avevamo deciso di sorreggerlo e difenderlo dagli attacchi, fisici e verbali, che aveva ricevuto.Sappiamo che il dolore della sua famiglia e dei suoi affetti più cari è inconsolabile ed insanabile ma vorremmo invitarli a lasciare che la fierezza per aver cresciuto un ragazzo con i sani valori che ha dimostrato avere prevalga sul dolore.Di Giuseppe noi ricorderemo il coraggio, la fierezza e la forza delle sue idee”.


Che dire di più.
Esempi di ragazzi come Giuseppe in Sicilia ve ne sono molti ma, da soli, sia pure con il supporto di associazioni, amici e persone che preferiscono rimanere nell’anonimato, è come se combattessero contro delle ombre coperte non solo dall’omertà e l’incuria di coloro che “contano” ma, soprattutto, dalle stesse nostre istituzioni che sulla carta si dichiarano democratiche ma che poi, nella realtà, attraverso loro rappresentati anche di spicco, colludono con la mafia per proprio tornaconto personale.
Probabilmente vi chiederete cosa abbia a che fare Barbapedana, cantastorie che si esibiva ai "temp de Carl Cudega.." - forse esagero un po' ma a fine '800 si - nelle vecchie osterie milanesi, con eventi siciliani .

Sono nato a Cremona, vissuto a Milano, Roma e poi in Sicilia a Noto (SR) dove mi sono formato culturalmente presso il locale glorioso Ginnasio-Liceo classico, Antonio Di Rudinì, recependo qui la cultura classica antica che ogni prezioza pietra color dell'oro emana verso coloro che cercano di capirla ed acquisirla. Agevolato in ciò dalla circostanza che il mio sangue è al 100% siciliano da molte generazioni.

Tradotto in poche parole: il vero senso della vita umana l'ho acqustato lì mentre a Milano il senso pratico delle cose ed il piacere della lotta a favore dei più deboli: .

Il vero senso della nostra vita terrena.

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