sabato, agosto 04, 2007

L'Idolatra


L'IDOLATRA
ovverossia
una vita da Schifani

alcune frasi tratte dalla sua intervista rilasciata a LIBERO in data 29 luglio 2007
“Ho chiuso uno studio professionale per stare al fianco di Berlusconi.
Gli sto dedicando la mia vita.
Mi sono innamorato perchè ho visto una naturalezza e genuinità che non avevo ma i trovato.
Questo mi ha convinto a rompere gli indugi e a lasciare tutto”.
Chissà perchè queste parole mi hanno richiamato subito alla mente quelle di una delle tante belle e famose canzoni del grande LUCIO BATTISTI


E PENSO A TE
Io lavoro e penso a te

torno a casa e penso a te

le telefono e intanto penso a te.

Come stai? E penso a te

Dove andiamo? E penso a te

Le sorrido abbasso gli occhi e penso a te

Non so con chi adesso sei

non so che cosa fai

ma so di certo a cosa stai pensando

è troppo grande la città

per due che come noi

non sperano però si stan cercando cercando

Scusa è tardi e penso a te

ti accompagno e penso a te

non son stato divertente e penso a te

sono al buio e penso a te

chiudo gli occhi e penso a te

io non dormo e penso a te...

Un noto quotidiano di sinistra richiama l'attenzione della paziente moglie di Berlusconi, la sig.ra Veronica, sull'esistenza di questo idillio che dura da svariati anni : perchè possa meglio regolarsi e mettere le mani avanti !
Pensatela come volete ma sembrerebbe chiaro che ad attrarre l'on. Schifani nell'orbita del pianeta berlusconiano sia stata più la spregiudicatezza politica dell'uomo di Arcore che le sue idee programmatiche.

Il sen. Renato Schifani, oggi capogruppo di Forza Italia, dopo 2 legislature ed un quinto dell'attuale per essere stato eletto lo scorso anno nel Collegio senatoriale siciliano n. 10 (Altofonte – Corleone), appare in video col viso sempre più smunto, affaticato da due sue grandi fatiche per far passare altrettante due sue leggi, quella sul “legittimo sospetto”, atta a tentare di poter deviare in altre Procure i processi, ma la più eclatante fu il c.d. “Lodo Schifani”, dichiarato in un secondo tempo dalla Corte Costituzionale come illegittimo per la palese violazione degli artt. 3 – principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – e 24 – diritto di difesa – della Costituzione.
Infatti questo “lodo” venne approvato dal centrodestra – chissà se Follini che si turò il naso nel dare il suo personale voto – al dichiarato scopo di garantire l'immunità, con immediata sospensione dei procedimenti penali in corso, alle cinque più alte cariche dello Stato: Presidente della Repubblica, Premier – all'epoca Berlusconi – Presidenti del Senato, della Camera dei deputati e della Consulta.
Dei 5 “grandi”, guarda che coincidenza – era solamente Berlusconi ad avere come pendenti a suo carico alcuni procedimenti.
E' proprio vero il detto nostrano secondo il quale
DIO CREA GLI UOMINI
in senso lato, comprendendo anche le donne -
CHE POI TRA DI LORO SI ACCOPPIANO
mentre un detto siciliano afferma con molta concretezza che
NIURU CU NIURU NUN TINGI
IL NERO SUL NERO NON TINGE.

Ma vediamo, per completezza, che tipo di Studio legale aveva l'avv. Schifani; la fonte delle notizie è, in parte, il settimanale L'Espresso – agosto 2002- nonché un'affermazione dell'ex forzista Filippo Mancuso il quale definì Schifani come “un avvocato del Foro di Palermo specializzato in recupero crediti”.
Il legale ebbe a smentire la circostanza ma venne appurato che presso la Camera di Commercio del capoluogo siciliano risultava l'iscrizione nel 1992 di una società, la GMS - oggi inattiva – costituita proprio dai soci accomandanti Schifani e Garofalo insieme a tale Antonio Mengano.
L'avv. Antonino Garofalo venne arrestato nel 1997 e rinviato a giudizio per usura ed estorsione in quanto usava prestare denaro nella zona di Caccamo chiedendo interessi del 240 %; Schifani non risulta mai interessato in faccende poco chiare ma certo la frequentazione di siffatti personaggi e di altri – nella Sicula brokers – quali Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà.
Il primo, Benny D'Agostino, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e, come dallo stesso ammesso nel processo Andreotti, usava frequentare massimi esponenti di Cosa Nostra quali per esempio Michele Greco;
il secondo, Giuseppe Lombardo, è stato amministratore delegato della società dei cugini Salvo, famosi quali esattori di Cosa Nostra;
il terzo, Nino Mandalà, arrestato nel 1998 è stato sotto processo a Palermo per mafia.
L'avv. Schifani non risulta essere mai stato coinvolto in vicende giudiziarie penalmente rilevanti ma il suo nome viene alla ribalta in un processo per bocca del Mandalà che, nel corso di una conversazione telefonica intercettata, affermava che il suddetto legale “era esperto a 54 milioni all'anno nel comune di Villabate, che me lo ha mandato il senatore La Loggia”.
Ci sarebbe ancora dell'altro da aggiungere ma anche da quello che ho riportato appare chiaro come la comparsa di Berlusconi sulla scena politica sia stata per il sen. Schifani una veria e propria “liberazione” anche se...nonostante Dell'Utri.

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