mercoledì, agosto 22, 2007

I plagiati - II^ parte


L'ESEMPIO DELLO STRUZZO
e la sua conseguenza sull'uomo:
lo
STRUZZONISMO
PARTE SECONDA
Prima di addentrarmi nell'oggetto principale di questo argomento
desidero qui ricordare, a titolo d'informazione per i molti che non
hanno avuto modo di apprenderlo e per rinfrescare le labili memorie
di chi in passato ne ha viste, come me, di cotte e di crude, qualche notizia.
La circostanza che l'Italia, dopo il ventennio fascista ed una guerra disastrosa finita per noi in maniera ignominiosa, per volontà del suo
popolo divenne una Repubblica democratica andò di traverso a
qualcuno che incominciò subito a tramare nell'ombra per ribaltare il verdetto popolare conseguente al Referendum istituzionale.
Anche di recente, sia pure per altre vicende sfociate in inchieste
giudiziarie, si è parlato molto dei nostri “Servizi Segreti” e, scambiandoci tra amici dei pareri in proposito, qualcuno ha ricordato alcune riflessioni fatte in generale su di loro da noto ed importante magistrato, il dr. Giovanni Tamburrino, divenuto un esperto in materia per motivi professionali.
“Le deviazioni dei servizi segreti non sono un fenomeno accidentale ma
nascono contemporaneamente alle polizie segrete. La potenza di una polizia fa
sì che,da strumento in mano al Principe per perseguire gli scopi di sicurezza del regime, essa si trasformi in potere separato che persegue i propri scopi di sicurezza o, quanto meno, interpreta a suo modo la sicurezza necessaria al regime”.

Questo
preambolo si è reso necessario in quanto, a seguito di una inchiesta condotta nel 1967 dal settimanale L'Espresso, venne diffusa la notizia secondo
la quale nel 1964 stava per essere attuato materialmente il c.d.
“PIANO SOLO”
atto ad impedire il primo esperimento di un governo di centro-sinistra ritenuto all'epoca come necessario per l'attuazione di profonde riforme nel nostro Paese.
Il Piano venne denominato “SOLO” perchè, secondo il suo ideatore, doveva essere attuato solamente da militari di un'arma, prevedeva l'arresto e la deportazione di uomini di sinistra e di sindacalisti.
Il Piano non scattò perchè non fu necessario attuarlo in quanto, al primo
“ rumore di sciabole”, il tentativo di un primo “compromesso storico” venne accantonato.
La sciabola che dirigeva e comandava era quella del gen. Giovanni Di Lorenzo, già capo del SIFAR, il Servizio Segreto delle Forze Armate, dal 1955 al 1962.
Chi ricorda o conosce quanto avvenne nella notte tra il 7 ed 8 dicembre 1970 ?
Un vero e proprio tentativo di golpe passato alla storia come il
“GOLPE BORGHESE” ,
dal nome del suo sponsor, il principe Junio Valerio Borghese
ex comandante della X Mas, coadiuvato in ciò da un generale a riposo dell'Aeronautica, Giuseppe Casero e dal maggiore della Polizia Salvatore Pecorella.
Lo scopo del golpe, una vera e propria insurrezione armata, è di elementare intuizione; la presa del comando militare e politico.
Ma a seguito di una telefonata fatta al Borghese da un generale, il cui nome
non è mai venuto alla luce neanche nel corso dell'inchiesta giudiziaria, fece sì
che il piano si bloccasse dopo che alcuni gruppi di militanti dell'estrema
destra si erano già radunati nel quartiere Montesacro, nella sede di
Avanguardia nazionale, presso l'Università, una colonna di Forestali alle porte di Roma ed alcuni neofascisti nell'armeria del Ministero dell'Interno.
Ma oggi abbiamo altri mezzi più sofisticati per andare al potere senza colpo ferire, primo fra tutti quelli della comunicazione di massa.
GUTTA CAVAT LAPIDEM
affermavano con cognizione di causa i latini e, questo detto, è oggi la base
di ogni tipo di propaganda, specie quella politica.
Il padrone dei media da un lato rimbambisce le teste con programmi ad alto grado di stupidità e volgarità mentre dall'altro insinua giorno dopo giorno il suo volere e potere.
Fatti un nemico e se non lo hai ancora createlo e sparagli contro in continuazione, gli hanno consigliato; ecco fatto:
i comunisti.
Capire poi i punti deboli degli italiani su cui insistere è facile anche per chi è
al di fuori di ogni mischia politica; ecco fatto:
le tasse e le imposte
le quali oggettivamente parlando sono tante e salate.
Eccoci plagiati da cima a fondo e caricati al punto giusto per assecondare
un golpe moderno.
Ma ecco, finalmente, il punto di partenza.
Il reato di plagio così com'era previsto e punito dal codice penale,
il codice Rocco entrato in vigore nel corso del ventennio nero.
Art. 603 (Plagio)
“ Chiunque sottopone una persona al proprio potere , in modo da ridurlo i totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni”.
La Corte Costituzionale con sentenza del 9 aprile 1981, n. 96 ha dichiarato incostituzionale l'intero articolo.
Ritengo che l'affrontare l'esame delle motivazioni poste a base di questa pronuncia siano interessanti anche per coloro che non sono addentro nel
campo giuridico; dopo tanti anni ci aiutano ancora a comprendere alcune faccende dei nostri giorni.
Posso sin d'ora anticipare che l'espulsione di questo articolo dal nostro ordinamento giuridico non è avvenuto perchè non esistevano in concreto casi simili ma per un suo difetto sostanziale:
la formulazione alquanto vaga o meglio ancora per quella eccessiva genericità nella descrizione dell'azione costitutiva del reato contrastante con il principio della tassatività fattispecie così come conclamato dal primo capoverso
dell'art. 25 delle Carta costituzionale.
Un invito al legislatore per colmare una vacatio legis per questo tipo di reato
che si andava presentando per il futuro ?
Da allora, dopo circa vent'anni qualcosa si è mosso attraverso la presentazione di tre proposte di legge da parte di tre parlamentari appartenenti alla
coalizione di centrodestra ma poi, come vedremo, il tutto si è fermato:
perchè ?
E qui che casca l'asino.
La paura di causare problemi giudiziari a qualcuno che ne ha di già troppi?
Non posso dire sin sopra i capelli perchè per lui vanno e vengono a seconda della moda del giorno.
Probabilmente si, ma a più di uno, ivi comprese alcune istituzioni religiose.
SEGUE

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