La destra ha inventato le ronde per «coprire il fallimento» delle sue politiche in materia di immigrazione e sicurezza, ma il Pd non accetterà di tornare al tempo delle camicie nere.
Dario Franceschini, pronunciando alla Camera la dichiarazione di voto per il suo partito sul ddl sicurezza, polemizza con la maggioranza:
«A chi è a casa chiedo: qualcuno ha visto questo poliziotto di quartiere?».
Le promesse sono state disattese e «tentate di coprire tutto con l'inutile e pericolosa demagogia delle ronde, gruppi di privati cittadini che renderanno le strade meno sicure con i colori delle loro camice...».
Franceschini ricorda che «c'è già stato nella storia italiana in un altro momento storico si è pensato di affidare la sicurezza a persone con camicie di uno stesso colore: noi lì non vogliamo tornare».
Dario Franceschini – Camera dei Deputati il 14 maggio 2009
Eccole belle e pronte agli ordini del cavalier Berlusconi, come nel tempo che fu erano agli ordini di un altro cavaliere.
La Storia si ripete; e spesso il ciclo storico si conclude alla stessa maniera.
Non ci saranno nuove sanzioni che però ce le siamo create noi con le nostre stesse teste.
Ricordare fa bene per meglio comprendere in che mani ci siamo gettati.
CONTROMANO
di
CURZIO MALTESE
ECONOMIA
SEDICI ANNI DI SACRIFICI
BUTTATI VIA
Nel 2002 Silvio Berlusconi, da grande imprenditore, aveva spiegato a quei testoni del management Fiat come uscire dalla crisi dell’auto in due mosse.
Punto primo:
buttare alle ortiche lo sfigato marchio FIAT e la produzione di utilitarie.
Punto secondo:
come seconda mossa, mantenere soltanto la sigla FERRARI e concentrarsi sul polo di lusso.
Sergio Marchionne doveva aver preso appunti, perché ha fatto esattamente il contrario.
Per fortuna sua, di centinaia di migliaia di lavoratori e del Paese.
Oggi la FIAT è il marchio più forte
Proprio perché specializzato nelle piccole auto e fa shopping fra USA ed Europa.
Nel frattempo, il mercato delle grosse cilindrate è franato.
Per finire, la Ferrari non vince un Gran Premio neppure a piangere in cinese.
BINGO.
La storia non serve a conservare la leggenda del Berlusconi menagramo, ma per confermare quanto la stampa internazionale ci ripete da anni, e cioè che Berlusconi è inadatto a gestire l’economia di una grande nazione.
Il peggior presidente del Consiglio dal ’45, ha scritto il
FINANCIAL TIMES,
per questo inserito dal premier nel gruppo dei giornali servi della sinistra italiana, accanto ad
ECONOMIST, WALL STREET JOURNAL, EL PAIS, LE MOND, TIMES.
Ed è meraviglioso che la sinistra italiana dia ordini al meglio della stampa mondiale, quando fatica tanto a convincere perfino
L’UNITA’.
In 15 anni di potere il numero di cantonate, profezie alla rovescia, trovatine offerte da Berlusconi in materia economica è stratosferico.
Si capisce che per fare tanti soldi abbia dovuto ricorrere alla protezione di Craxi e Andreotti e poi in proprio.
Del resto, è bastato che in casa gli arrivasse un imprenditore vero, Rupert Murdoch, per vedere la differenza.
In cinque anni SKY ha superato per fatturato Mediaset, nonostante l’ombrello governativo sulle aziende e la legge
AD AZIENDAM
detta
RIFORMA GASPARRI.
La settimana scorsa (l’articolo de quo è del 5 giugno u.s.) è arrivata la notizia che il rapporto tra debito pubblico e PIL sarà l’anno prossimo del 120 per cento, lo stesso del ‘92.
SEDICI ANNI BUTTATI AL VENTO.
Anche la
EVASIONE FISCALE
prima causa del debito pubblico è la stessa del ’92, doppia rispetto alla media europea.
Mentre in Irlanda è stata ridotta del 90 per cento.
Grazie al cielo, Berlusconi in questi anni non ha avuto pieni poteri, non l’hanno lasciato lavorare, non del tutto.
Marchionne e Montezemolo se ne sono fregati dei suoi consigli e così abbiamo ancora un’industria dell’auto.
Da parte mia aggiungo che, nonostante quanto sopra esposto, ci sono persone con le fette di salame sugli occhi o completamente fuori di raziocinio che continuano a votarlo, anche se, oggi come oggi, è costretto a calare le braghe nei confronti di un suo prezioso alleato leghista che, conoscendolo bene, ebbe a definirlo tempo addietro come
MAFIOSO.
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