lunedì, giugno 01, 2009

I nostri segreti di Stato

I misteri di Villa Certosa

di

Marco Bucciantini

Un po’ Versailles e un po’ Colpo Grosso.

La reggia di Berlusconi è protetta dai cacciatori di Sardegna, uno squadrone di carabinieri allenato per le zone impervie dell’Isola. Vigilano sui sessanta ettari di parco, le spiaggette private, i laghi artificiali, l’anfiteatro per la chitarra di Apicella, gli orticelli con le erbe medicinali, insomma, su questa “Italia in miniatura” sulla quale da quattro anni è posto il segreto di Stato e nella quale da un paio di lustri si aggirano le ragazze che il copione sveste un mese dopo l’altro, come un calendario.
Succinte a Capodanno, in topless e tanga d’estate, quando il padrone di casa le imbarca a cinque alla volte nelle macchinine che si usano per girare i campi di golf.

Come nella mitica trasmissione anni ‘80 di Umberto Smaila, tutto sembra più goliardico che hard.

Ma nelle foto che la Procura vuole sequestrare, scattate da Antonello Zappadu, al clima godereccio contribuiscono minorenni e personaggi importanti, ed è meglio non vedere.
Oggi Porto Rotondo è in festa.

Si sposa il nipote dei fondatori del villaggio che divide con Porto Cervo i lussuosi turisti della Costa Smeralda.

Per le nozze di Leonardo Donà dalle Rose sono state chiuse le strade, ristrutturata la piazzetta San Marco, abbellita la piccola chiesa che sembra un pandoro.

Questa è la pubblicità: venite, fotografate, filmate, reclamizzate.

Poi c’è la reggia, sfarzosa e cupa, sfacciata e nascosta.

Venite, divertitevi. E state zitte.

Si nascondono le foto, ma quello che accade è il più nitido scatto sul nostro Paese.

«Le ragazze fanno la fila per farsi ricevere alla villa, d’estate ne arrivano a centinaia.

Quelle invitate direttamente viaggiano negli aerei privati e negli yacht, altre giungono speranzose, come quando si compra il biglietto della lotteria», è la sconsolata cronaca di Gianni, il gelataio di Porto Rotondo che da vent’anni serve il premier e a Villa Certosa gestisce perfino una gelateria privata.

Come gli altri esercenti della Costa Smeralda, è grato al Re.

«Però quello sciamare di ragazzine pronte a tutto mette tristezza: questo è il Paese».
UNO SCATTO IN ITALIA
Quando entrano nella tenuta, le ragazze cambiano vita.

Un investimento: male che vada, s’incassa il braccialetto d’onice a forma di tartaruga (il simbolo della Certosa), il ciondolo a forma di farfalla (il marchio del padrone), e anelli, bracciali, cavigliere, il buono spesa per le boutique del centro.

Quello che succede dentro non è un segreto: alcune foto di Zappadu le ha già pubblicate il settimanale "Oggi": ci sono le ragazze sulle gambe del premier, che le cinge fino a poggiare le mani nella zona inguinale.

In altre si vede Berlusconi esplorare sotto le camicette.

«E ci saluta sempre con le pacche nel sedere», raccontò la cameriera a "E-Polis".
Restiamo sulle foto: sui fatti della Pasqua del 2007 "Oggi" aveva pianificato un servizio in più puntate.

Ne uscì una.

Poi le foto di Zappadu furono vietate, anche allora.

Nella seconda puntata si sarebbe visto Berlusconi assistere beato alle effusioni delle sue ospiti, accoccolate sulle gambe del presidente del consiglio di questo Paese.

«Almeno cinquanta persone hanno visto gli scatti e anche quelli che adesso la Procura vuole sequestrare», dice Zappadu.

Come certi segreti di Stato: si sa, ma non si può dire.

«Un giorno mi chiamano - racconta Pietro, giovane tassista che fa base all’aeroporto di Olbia - e quando mi presento alla villa mi dicono di attendere.

Mi fanno entrare ma quei pochi metri di strada li faccio scortati dai carabinieri.

Scendo per fumare una sigaretta e loro mi braccano.

Non posso nemmeno allungare il collo.

Devo aspettare quattro ore prima che il segretario di Berlusconi accompagni le tre ragazze.

Quando le riporto all’aeroporto, parlano e sognano: mi hanno detto che farò una parte in quella soap di mezzogiorno...forse una televendita...

A me non hanno detto niente, ma ho preso numeri di telefono importanti...».

31 maggio 2009

Da l’Unità.it

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