martedì, giugno 09, 2009

La voce del Sud

CentraNUOVI TEMPI SOMMERGONO IL NOSTRO PASSATO

Era da tempo che volevo scrivere qualcosa di simile ma mi sono trattenuto in quanto sapevo che prima o poi avrei avuto l’occasione propizia per farlo.

Stamattina ho letto l’articolo di Ignazio Panzica che troverete qui di seguito e mi son detto che era proprio questa l’occasione che attendevo da tempo.

Un vento nuovo fa smuovere il nostro profondo  sud;che sia l’indicazione per avviare anche a livello nazionale un diverso cammino da intraprendere ?

Personaggi della società civile, vecchi e nuovi, hanno la capacità di smuovere i cittadini in quanto credono in loro mentre va sempre più affievolendosi, sino a divenire un ricordo, il carisma di personaggi di partito che, pur avendo dato molto a noi tutti, sono oramai divenuti delle vecchie icone da parete dei ricordi.

Borsellino e Crocetta, specialmente quest’ultimo di recente, hanno dato un esempio per il nostro Sud rimasto  per troppo tempo in mano a profittatori di professione, spacciatisi come politici, e collusi.

Anche nel Nord qualcosa di simile è avvenuto, ma siamo ancora agli inizi è c’è ancora tanto da lavorare.

Chi di noi conosceva sino all’altroieri tale

DEBORA SERRACCHIANI

38 anni, avvocato, emersa dal gruppo nel corso dell’Assemblea Nazionale dei Circoli del 

PD ?

Ha sbaragliato il campo, Berlusconi compreso, avendo ottenuto 144.000 voti di preferenza.

Ma anche tanti altri nomi nuovi emergenti in ogni regione.

S’è aperta una nuova strada; gli elettori non 

si fidano più, tranne le dovute eccezioni, dei nostri vecchi parlamentari e non e quindi non resta altro da fare che spalancare le porte alle nuove generazioni emergenti.  

Successo senza precedenti per il Pd a Palermo.

Lumia: “C’è voglia di innovazione

di

Ignazio Panzica

In casa del PD siciliano c’è più che una moderata soddisfazione.

Il crollo elettorale, tanto annunciato, si è appalesato come una piccola frana di un paio di punti, più o meno, spalmati in tutte le province, tranne i buoni risultati di Caltanissetta e soprattutto di Palermo città. Dove il PD ha raggiunto l’impensabile, ed imprevedibile, quota, senza precedenti, del 20.80%.

Ma c’è di più.

 Il Pd siciliano piazza, a sorpresa,

due deputati Borsellino (prima) e Crocetta (secondo).

 Mentre il candidato pubblicamente indicato dall’apparato di partito Italo Tripi - ormai ex segretario della CGIL siciliana – ed appoggiato perciò dall’ex Presidente della Regione, Angelino Capodicasa (come da quello della CGIL regionale), è arrivato appena al quarto posto, con una dote elettorale di soli 60mila voti (secondo le attuali stime).

 Comunque, con un po’ meno di un terzo dei circa 200mila voti di Rita Borsellino, e poco più di un terzo del Sindaco di Gela Crocetta , secondo classificato con circa 150mila voti.

Dell’exploit elettorale del PD a Palermo, dagli analisti del voto, il merito viene dato alla battaglia vinta dal centrosinistra unito contro l’aumento della TARSU, postulato dal Sindaco Cammarata.

Ma anche dalla confluenza di ampi strati della sinistra sul nome di Rita Borsellino.

L’esponente antimafia è stata appoggiata, urbi et orbi, da due esponenti ex DS che su di lei si sono scommessi : il Senatore della Commissione Antimafia Beppe Lumia ed il capogruppo all’ARS Antonello Cracolici. Lumia, nella guerra delle preferenze interne, è stato pure determinante, nel far piazzare nel secondo scranno per Strasburgo il Sindaco di Gela Crocetta.

Va da se, che questi risultati sono letti, da più parti, come la nascita di una nuova aggregazione interna al PD.

Più consona alla “politica di movimento” , in grado di dare più smalto e più riconoscibilità politica ad un PD siciliano, sempre più reso scialbo dalla segreteria del parlamentare nazionale, sempre a Messina ed ex dc, Francantonio Genovese.

 Lo stesso, che critica sempre Cracolici, e alle elezioni politiche nazionali provò a dare una mano a Veltroni, per tenere fuori dalle liste proprio Beppe Lumia.

Ed allora, per capire meglio, cosa stia, o possa accadere, in casa del PD siciliano, siamo partiti dal parlarne proprio con Beppe Lumia.

Senatore, ma che cosa è successo con questi risultati elettorali nel PD siciliano?

Si è semplicemente affermata un’area di innovazione, di gente nuova, proveniente da una lunga militanza nel sociale, e con una forte caratterizzazione antimafia.

Tutto ciò, ha permesso di smentire i presagi della sfortuna, propiziando, invece, una tenuta elettorale del PD siciliano, che in troppi, dentro e fuori il Partito, davano già per malmesso.

Quali le ragioni, e di chi i meriti, di questa vostra, sostanziale, affermazione elettorale ?

E’ frutto di un combinato disposto.

Tra l’ottimo lavoro fatto – peraltro in modo palesemente unitario dentro il partito - dal gruppo consiliare del PD al Comune di Palermo, e delle sue vincenti alleanze in aula, nella battaglia per contrastare l’ingiusto aumento della TARSU di marca Cammarata.

 E l’apertura delle liste alle europee alla società civile, a nuovi , e ripeto, innovativi segmenti sociali : appunto Borsellino e Crocetta.

Peraltro, pure simboli, condivisi di una importante testimonianza antimafia, che in Sicilia, non bisogna mai sottacere.

Tutto ciò ha dato vivacità, un aria nuova, smalto ed una più precisa identità culturale alla proposta politica che il PD ha offerto agli elettori.

Come si potrebbe sintetizzare questa componente d’innovazione immessa con tanto successo nel corpo assonnato del PD siciliano?

Sicuramente, nel binomio “legalità e sviluppo”.

Entrambi i deputati eletti, infatti, rappresentano modi concreti, e diversi dalla atavica normalità siciliana, di saper affrontare tematiche e problemi socio-economici che incombono sulle realtà dei vari territori dell’Isola.

Ma la mancata elezione di Italo Tripi come si può “leggere”, come un fallimento dei suoi sostenitori , o una mossa falsa, dell’apparato del vostro partito ?

Niente di tutta questa lettura dietrologica. Il voto alle europee è per sua natura – con il proporzionale ed il voto di multi preferenza, di solito, più “libero”, nel senso di meno vincolato alle logiche “irriducibili” interne ai partiti - di altre competizioni elettorali.

 Stavolta, basta leggerli tutti i risultati, anche a livello nazionale, per accorgersi che un fenomeno simile è accaduto in , quasi, tutti gli altri partiti.

La gente, che dribblando la voglia di astensionismo si è recata a votare, ha deciso di identificarsi in qualcosa di nuovo e diverso, che potesse rappresentare, ed indicare, un indizio su come far partire il cambiamento nel centrosinistra.

Che i suoi elettori osservano e giudicano severamente, perché gli elettori da noi pretendono, giustamente, un qualcosa di più, e di differente, dagli altri tipi di proposte della politica.

Si pretende che le idee di testimonianza, e le storie concrete dei singoli, candidati e dirigenti, presentati al giudizio dell’opinione pubblica, fuoriescano dall’autoreferenzialità della politica, per come appare organizzata oggi.

Come sono i suoi rapporti con Cracolici ed il gruppo parlamentare all’ARS?

Molto buoni.

Apprezzo, il difficile onere di cui si sono fatti carico, devo dire cavandosela brillantemente, in una regione dove il centrodestra, sino a l’altro ieri, vantava risultati elettorali pari, ed oltre, il 66%.

In particolare ritengo che Cracolici abbia dato ampia prova di essere schierato nella prassi con la voglia di innovazione e di apertura del partito alle realtà della società civile siciliana.

Futuro del PD in Sicilia, come lo vede, e cosa pensa che potrà accadere ?

Mi auguro che questo buon risultato elettorale sia foriero per il PD siciliano, di una grande unità interna, della fine delle polemiche fratricide e gratuite, all’insegna dell’innovazione, del cambiamento, dell’ampliamento dei gruppi dirigenti.

All’insegna di una sempre maggiore capacità di comunicazione alla società siciliana, delle nostre posizioni politiche sui principali temi regionali.

Soprattutto combattendo l’autoreferenzialità che, anche dalle nostre parti, è stata pur presente negli ultimi anni.

 Un partito per crescere e svilupparsi, politicamente ed elettoralmente, non può chiudersi a riccio alle istanze che provengono dalla società civile.

Principi e metodi che se applicati, come è accaduto in queste elezioni europee, sono in grado di produrre buoni frutti per tutti.

 

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