IL BUCO NERO
più profondo
della
FOSSA delle MARIANNE
che aveva portato l’Italia sin sull’orlo di un precipizio e, quindi, ad un solo passo dall’essere cacciata fuori
dall'Europa per il suo enorme e disastroso disavanzo.
PRIMA PUNTATA
Gli autori di una siffatta fallimentare situazione sono ancor oggi facilmente individuabili perché, con la faccia che si ritrovano, tale e quale il “buco nero” per eccellenza nel detto in volgare, si ripropongono per reiterare la loro impresa che a suo tempo gli italiani e l’Europa tutta troncarono in maniera assai decisa.
La memoria, purtroppo, fa spesso difetto a chi riesce a bersi tutto d’un fiato qualunque cosa gli si racconti senza distinguere i sogni dalla nuda e cruda realtà della vita.
Questi due singolari personaggi
più profondo
della
FOSSA delle MARIANNE
che aveva portato l’Italia sin sull’orlo di un precipizio e, quindi, ad un solo passo dall’essere cacciata fuori
dall'Europa per il suo enorme e disastroso disavanzo.
PRIMA PUNTATA
Gli autori di una siffatta fallimentare situazione sono ancor oggi facilmente individuabili perché, con la faccia che si ritrovano, tale e quale il “buco nero” per eccellenza nel detto in volgare, si ripropongono per reiterare la loro impresa che a suo tempo gli italiani e l’Europa tutta troncarono in maniera assai decisa.
La memoria, purtroppo, fa spesso difetto a chi riesce a bersi tutto d’un fiato qualunque cosa gli si racconti senza distinguere i sogni dalla nuda e cruda realtà della vita.
Questi due singolari personaggi
ne hanno date a bere tante di menzogne che per citarle tutte occorrerebbe, come sta facendo ed ha già fatto Marco Travaglio, scrivere molti libri; nel mio piccolo, perché non lo faccio per mestiere ma per passione, da semplice italiano come ce ne sono milioni e milioni nel nostro Paese, ne cito solamente due tra le migliaia di balle sparate quotidianamente dal duo in parola:
La prima, l’ imprenditore ex piduista, nelle vesti di pseudo politico, si autonomina “salvatore della Patria”; ma in realtà, essendo questo suo progetto molto più grande di lui, nonostante i soprattacchi in ogni scarpa calzata, dovette ridimensionarlo, non appena divenuto premier, limitandosi a difendere solamente i suoi stessi interessi.
Infatti, cosa poteva fare di meglio e di diverso un imprenditore, con tanto di peli sullo stomaco, una volta sparito dalla circolazione, anzi espatriato in contumacia, il suo santo patrono ?
Aveva promesso l’araba fenice per ogni italiano i quali, incautamente, gli diedero credito; ma il risultato fu un impietoso ed imponente aumento della povertà in Italia, specialmente nel Sud, col sovrapprezzo dell’ emarginazione dal mondo del lavoro di giovani e delle donne in particolare.
Tralascio il resto per arrivare subito al punto in discussione.
Vi chiederete ma cosa capiva Berlusconi di economia politica se aveva dichiarato che i guai all’Italia erano derivati per la circostanza che l’Europa, a fronte di un inetto Prodi, aveva stabilita la parità di un euro a lire 1.936,27 e non, come era a noi più conveniente, a 1.500 lire.
La suddetta teoria, posta a base reale della giustificazione dell’improvviso aumento dei prezzi in Italia il giorno stesso dell’entrata in vigore dell’euro quale moneta di corso legale, è stato un falso di dimensioni planetarie, ad uso e consumo degli allocchi ;
in realtà le parità, per ogni nazione che aveva aderito all’area dell’euro, erano già state programmate da tempo e stabilite nella misura pari al valore medio del cambio che ogni moneta nazionale aveva avuto con l’ECU negli ultimi dieci anni.
E poi, come si potevano mutare le parità che avevano dominato il mercato dei cambi tra moneta e moneta di ogni nazione ?
Vabbè direte, ma che cavolo ne sapeva il cavaliere; però lui aveva fior di consulenti che riuscivano a baipassare molte leggi aventi carattere fiscale ed economico.
Ma lui aveva scelto, per fare piacere ad altri suoi cari amici padani, che l’Europa non volevano nemmeno vederla su una cartina geografica, tal Tremonti che prima o poi riceverà, quale novello Samuelson (all’ Università Statale di Milano avevamo da studiare al primo anno di corso un suo magnifico testo di economia politica ma non so se il Berlusconi, 110 su 110 seppur con laurea in Commerciale, l’abbia mai letto almeno una volta )
il premio
NOBEL
per la
“FINANZA CREATIVA”
La prima, l’ imprenditore ex piduista, nelle vesti di pseudo politico, si autonomina “salvatore della Patria”; ma in realtà, essendo questo suo progetto molto più grande di lui, nonostante i soprattacchi in ogni scarpa calzata, dovette ridimensionarlo, non appena divenuto premier, limitandosi a difendere solamente i suoi stessi interessi.
Infatti, cosa poteva fare di meglio e di diverso un imprenditore, con tanto di peli sullo stomaco, una volta sparito dalla circolazione, anzi espatriato in contumacia, il suo santo patrono ?
Aveva promesso l’araba fenice per ogni italiano i quali, incautamente, gli diedero credito; ma il risultato fu un impietoso ed imponente aumento della povertà in Italia, specialmente nel Sud, col sovrapprezzo dell’ emarginazione dal mondo del lavoro di giovani e delle donne in particolare.
Tralascio il resto per arrivare subito al punto in discussione.
Vi chiederete ma cosa capiva Berlusconi di economia politica se aveva dichiarato che i guai all’Italia erano derivati per la circostanza che l’Europa, a fronte di un inetto Prodi, aveva stabilita la parità di un euro a lire 1.936,27 e non, come era a noi più conveniente, a 1.500 lire.
La suddetta teoria, posta a base reale della giustificazione dell’improvviso aumento dei prezzi in Italia il giorno stesso dell’entrata in vigore dell’euro quale moneta di corso legale, è stato un falso di dimensioni planetarie, ad uso e consumo degli allocchi ;
in realtà le parità, per ogni nazione che aveva aderito all’area dell’euro, erano già state programmate da tempo e stabilite nella misura pari al valore medio del cambio che ogni moneta nazionale aveva avuto con l’ECU negli ultimi dieci anni.
E poi, come si potevano mutare le parità che avevano dominato il mercato dei cambi tra moneta e moneta di ogni nazione ?
Vabbè direte, ma che cavolo ne sapeva il cavaliere; però lui aveva fior di consulenti che riuscivano a baipassare molte leggi aventi carattere fiscale ed economico.
Ma lui aveva scelto, per fare piacere ad altri suoi cari amici padani, che l’Europa non volevano nemmeno vederla su una cartina geografica, tal Tremonti che prima o poi riceverà, quale novello Samuelson (all’ Università Statale di Milano avevamo da studiare al primo anno di corso un suo magnifico testo di economia politica ma non so se il Berlusconi, 110 su 110 seppur con laurea in Commerciale, l’abbia mai letto almeno una volta )
il premio
NOBEL
per la
“FINANZA CREATIVA”
Purtroppo !!!
e che per primo ha sfruttato l'entrata dell'euro per spillare altri soldi agli italiani
E’ di ieri la sua terza investitura a ministro della Economia nel denegato caso che andasse al potere la destra mimetizzata sotto due parole che per loro sono solamente uno specchietto per le allodole:
POPOLO e LIBERTA’
due simboli emblematici che scritte o pronunciate da questo duo scadono di significato tanto da divenire vuote, insulse e blasfeme.
Si, una bestemmia.
La seconda balla la rimando alla prossima.
segue
POPOLO e LIBERTA’
due simboli emblematici che scritte o pronunciate da questo duo scadono di significato tanto da divenire vuote, insulse e blasfeme.
Si, una bestemmia.
La seconda balla la rimando alla prossima.
segue
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