ORAMAI HA SUPERATO OGNI LIMITE DI
DECENZA E DI SOPPORTAZIONE
Il grande illusionista continua a mentire e tenta ancora di scaricare ad altri le colpe tutte sue.
A meno che non creda di vivere sulla luna o che si trovi in uno stato di autoipnosi !
Dal premier di nuovo no all'assegno: "E' licenza a licenziare".
Afferma che lui è stato il primo ad accorgersene e prontamente ha disposto le necessarie misure anticrisi, regalando 3 miliardi ad Alitalia ed 1 miliardo, come da promessa in campagna elettorale, ai ricchi con l’abolizione dell’ICI sulla prima casa perché agi altri con redditi inferiori l’aveva eliminata il governo Prodi.
Perché non dice quanto ha risparmiato lui per primo ?
Ma lui, a suo dire, è unico in tutto, anche nel raccontar balle.
Come potremo vedere dalle tabelle della CGIA di Mestre.
7 mar. (Apcom) –
L'unica ricetta per superare la crisi economica è l'ottimismo, mentre danneggiano l'interesse nazionale l'opposizione che critica le misure del governo, i media che dipingono la crisi "più drammatica" di quello che è, e la Rai, "unica tv di Stato che attacca il governo in carica".
Silvio Berlusconi insiste sulla sua linea, e replica duramente a tutte le critiche.
Lo fa nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato un "fondo di 4 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, che si aggiungono al miliardo di euro che avevamo stanziato con la Finanziaria e ai 4 miliardi di euro finanziati in accordo con le Regioni".
MA I SOLDI DOVE SONO ?
e
COL DEBITO PUBBLICO PIU’ ALTO IN EUROPA DOVE VUOLE ARRIVARE ?
Insomma, un intervento da 9 miliardi di euro che fa dire al premier che quelle stanziate dal governo "sono somme assolutamente rilevanti, adeguate alla nostra situazione di bilancio: nessuno ha fatto più di noi in Europa".
Non solo: "Riteniamo che potremmo fare ancora di più, ma tutto dipende dalla profondità della crisi".
La prima risposta è per il Partito Democratico e per l'offensiva sui temi economici lanciata dal neo segretario Dario Franceschini, con la proposta dell'assegno per chi perde il lavoro: "Sarebbe licenza di licenziare", la liquida il premier secondo il quale, adottando la proposta Democratica, "alcuni lavoratori "godrebbero dell'indennità e continuerebbero a lavorare in nero".
E, rivendica Berlusconi, "se c'è un governo che ha visto chiaro la situazione e ha saputo individuare da subito le soluzioni più significative, quello è stato il governo italiano".
Poi sul banco degli imputati finiscono i media, perchè la crisi economica "esiste, non chiudiamo certo gli occhi - ammette Berlusconi - ma è vissuta sui media in modo più drammatico" della sua reale portata.
Anche il crollo della Borsa, per il premier è dovuto ad "una manciata di azioni" che sono passate di mano ai valori bassi: "Chi non ha esigenza di fare cassa immediatamente le tiene nel cassetto e aspetta che passi questa crisi".
Dunque il modo con cui i mezzi di informazione raccontano la crisi è "in distonia completa con il messaggio che ci sforziamo di dare ai nostri concittadini", un messaggio concordato con tutti gli altri capi di Stato e di governo all'ultimo Consiglio Europeo.
Ma "se si continua a dare l'impressione che la situazione sia tragica, questo spaventa le persone e per la paura ci sono persone che cambiano il loro stile di vita,
ed è questo il pericolo più grande".
Da qui l'appello agli "operatori dei media", per chiedere "un minimo di benevolenza verso gli interessi di tutti", perchè "è dannoso, e vorrei dire una parola più dura ma non la dico, per gli interessi di tutti noi che ci siano dei media che raccontano di una crisi che è pesante ma che non è tragica o definitiva".
E nel novero dei media che danno questo messaggio a suo giudizio negativo, Berlusconi 'dedica' un passaggio alla Rai in particolare: "E' l'unica tv di Stato che attacca il governo in carica".
Insomma, il premier non cambia la strategia dell'ottimismo: "Insisto in questa direzione,
e lo faccio in sintonia con tutti i miei colleghi di governo europei".
Rispetto ai quali il premier è convinto di aver fatto molto di più, e a sostegno "dell'economia reale, non delle banche".
Nel biennio ci saranno a disposizione 55,8 miliardi.
CARTA CANTA
direbbe
MARCO TRAVAGLIO
e valga il vero.
Questa indagine si riferisce ai soli primi 9 mesi del 2008.
Il Governo Berlusconi nel frattempo è in altre faccende affaccendato ed ancor oggi parla al futuro.
Faremo, daremo,vedremo.
Ha ragione Epifani quando afferma che questo nostro Governo quando si tratta di tagliare è sollecito mentre frena oltre il lecito quando deve dare.
Incominci a dare alle aziende quello che loro tocca in tema di rimborsi fiscali; non possono perché come hanno detto ministri, viceministri, sottosegretari e via discorrendo non abbiamo più soldi.
MAXCRISI: HANNO CHIUSO QUASI 337 MILA AZIENDE.
COLPITO SOPRATTUTTO IL COMMERCIO.
MOLTO GRAVE LA SITUAZIONE AL SUD.
Nei primi 9 mesi del 2008 hanno chiuso 336.846 imprese in Italia.
Il saldo (dato dalla differenza tra le nuove iscritte e quelle cessate) è pari a – 13.184 aziende.
Nello stesso periodo dell’anno scorso il saldo era pari a + 10.007. Nel 2006, addirittura, era + 46.875.
Nel commercio si stima una perdita, relativa al 2008, di circa 100.000 addetti.
“La crisi si sta abbattendo sul mondo delle imprese ed in particolare in quelle del Sud. Il settore più colpito è il piccolo commercio.”
A denunciarlo è Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre che ha analizzato l’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni registrate presso le Camere di Commercio italiane nel periodo gennaio-settembre 2008. E il risultato, come dicevamo, è preoccupante. “Nei primi 9 mesi di quest’anno hanno chiuso 336.846 aziende. Il saldo, dato dalla differenza tra iscritte e cessate, è stato pari a –13.184.
Nei primi 9 mesi del 2007, quest’ultimo indicatore, era abbondantemente positivo e pari a + 10.007. Nel 2006 il saldo era, addirittura, pari a + 46.875. Un peggioramento della situazione che è il frutto della preoccupante crisi economica che sta colpendo il Paese”.
Ed a pagare il prezzo più alto, a livello territoriale, sono le regioni del Sud. Sul totale delle imprese presenti in Sicilia, in Puglia e in Calabria il saldo negativo è stato rispettivamente di 4.229, di 4.158 e di 1.174.
Nel 2007 in queste regioni il saldo era stato abbondantemente positivo (Sicilia + 1.754, Puglia + 1.217, Calabria + 1.057). Per quanto riguarda i settori tiene l’artigianato (saldo pari a + 2.162 aziende), ma peggiora drammaticamente quando analizziamo il commercio.
A fronte di poco più 95.000 chiusure segnalate nei primi 9 mesi del 2008 (erano 94.500 circa nel 2007) un vigoroso calo si è registrato nelle nuove iscrizioni. Se nel 2006 e nel 2007 le attività commerciali che avevano aperto erano circa 69.500 quest’anno sono scese a poco più di 64.300. Pertanto il saldo è sceso a –30.672 contro il –24.972 del 2007 e il 13.781 del 2006. Da registrare che in tutte le regioni d’Italia nei primi nove mesi di quest’anno il saldo delle imprese commerciali risulta essere negativo.
“E a soffrire – prosegue Bortolussi – sono soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dalla poca propensione ai consumi delle famiglie italiane.
Stimiamo – conclude Bortolussi - in circa 100.000 i posti di lavoro che quest’anno si perderanno nel settore commerciale a livello nazionale.”
| 2008 | 2007 | ||||
| Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) | Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) |
Abruzzo | 7.785 | 7.657 | 128 | 8.219 | 8.268 | -49 |
Basilicata | 2.468 | 2.624 | -156 | 2.530 | 2.588 | -58 |
Calabria | 9.888 | 11.062 | -1.174 | 9.822 | 8.765 | 1.057 |
Campania | 28.492 | 28.695 | -203 | 30.258 | 31.004 | -746 |
Emilia R. | 26.015 | 27.212 | -1.197 | 28.862 | 26.625 | 2.237 |
Friuli V.G. | 5.396 | 8.084 | -2.688 | 5.618 | 6.953 | -1.335 |
Lazio | 33.254 | 27.597 | 5.657 | 34.557 | 26.090 | 8.467 |
Liguria | 8.994 | 9.038 | -44 | 9.515 | 9.297 | 218 |
Lombardia | 53.539 | 56.483 | -2.944 | 56.390 | 61.935 | -5.545 |
Marche | 9.195 | 9.253 | -58 | 9.984 | 9.182 | 802 |
Molise | 1.628 | 1.694 | -66 | 1.643 | 2.072 | -429 |
Piemonte | 26.517 | 25.134 | 1.383 | 27.906 | 26.503 | 1.403 |
Puglia | 20.624 | 24.782 | -4.158 | 21.042 | 19.825 | 1.217 |
Sardegna | 8.346 | 8.797 | -451 | 9.031 | 9.230 | -199 |
Sicilia | 20.956 | 25.185 | -4.229 | 22.847 | 21.093 | 1.754 |
Toscana | 24.319 | 25.178 | -859 | 25.366 | 23.751 | 1.615 |
Trentino A.A. | 4.813 | 4.830 | -17 | 5.241 | 5.131 | 110 |
Umbria | 4.687 | 4.407 | 280 | 4.926 | 4.877 | 49 |
Valle d'Aosta | 728 | 930 | -202 | 808 | 736 | 72 |
Veneto | 26.018 | 28.204 | -2.186 | 27.905 | 28.538 | -633 |
ITALIA | 323.662 | 336.846 | -13.184 | 342.470 | 332.463 | 10.007 |
Dinamica delle imprese del COMMERCIO
nei primi nove mesi del 2008 e 2007
| 2008 | 2007 | ||||
| Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) | Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) |
Abruzzo | 1.601 | 2.214 | -613 | 1.687 | 2.316 | -629 |
Basilicata | 534 | 772 | -238 | 621 | 704 | -83 |
Calabria | 2.316 | 3.693 | -1.377 | 2.508 | 3.025 | -517 |
Campania | 8.169 | 10.439 | -2.270 | 9.810 | 12.528 | -2.718 |
Emilia R. | 4.583 | 6.621 | -2.038 | 4.795 | 6.364 | -1.569 |
Friuli V.G. | 975 | 2.208 | -1.233 | 1.075 | 1.872 | -797 |
Lazio | 6.116 | 8.416 | -2.300 | 6.630 | 7.941 | -1.311 |
Liguria | 1.735 | 2.712 | -977 | 1.767 | 2.648 | -881 |
Lombardia | 8.509 | 13.330 | -4.821 | 8.755 | 15.335 | -6.580 |
Marche | 1.633 | 2.322 | -689 | 1.751 | 2.345 | -594 |
Molise | 324 | 461 | -137 | 344 | 475 | -131 |
Piemonte | 5.355 | 7.196 | -1.841 | 6.049 | 7.573 | -1.524 |
Puglia | 5.177 | 8.066 | -2.889 | 5.203 | 6.436 | -1.233 |
Sardegna | 1.748 | 2.366 | -618 | 1.833 | 2.423 | -590 |
Sicilia | 4.723 | 8.360 | -3.637 | 5.192 | 6.837 | -1.645 |
Toscana | 4.568 | 6.755 | -2.187 | 4.834 | 6.602 | -1.768 |
Trentino A.A. | 713 | 995 | -282 | 760 | 1.028 | -268 |
Umbria | 843 | 1.168 | -325 | 931 | 1.289 | -358 |
Valle d'Aosta | 113 | 200 | -87 | 110 | 121 | -11 |
Veneto | 4.630 | 6.743 | -2.113 | 4.865 | 6.630 | -1.765 |
ITALIA | 64.365 | 95.037 | -30.672 | 69.520 | 94.492 | -24.972 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati
Infocamere-movimprese
Dinamica delle imprese ARTIGIANE nei primi nove mesi
del 2008 e 2007
| 2008 | 2007 | ||||
| Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) | Iscritte (a) | Cessate (b) | Saldo (a-b) |
Abruzzo | 2.435 | 2.439 | -4 | 2.665 | 2.287 | 378 |
Basilicata | 544 | 632 | -88 | 593 | 690 | -97 |
Calabria | 2.555 | 2.760 | -205 | 2.230 | 2.280 | -50 |
Campania | 3.893 | 4.864 | -971 | 4.543 | 4.760 | -217 |
Emilia R. | 10.043 | 10.546 | -503 | 11.391 | 11.110 | 281 |
Friuli V.G. | 1.985 | 2.119 | -134 | 2.061 | 2.341 | -280 |
Lazio | 7.169 | 5.630 | 1.539 | 7.154 | 6.082 | 1.072 |
Liguria | 3.258 | 2.899 | 359 | 3.552 | 3.064 | 488 |
Lombardia | 19.326 | 17.551 | 1.775 | 23.157 | 19.454 | 3.703 |
Marche | 3.061 | 3.001 | 60 | 3.360 | 3.155 | 205 |
Molise | 461 | 413 | 48 | 474 | 504 | -30 |
Piemonte | 10.195 | 9.584 | 611 | 11.097 | 10.077 | 1.020 |
Puglia | 5.199 | 4.960 | 239 | 4.504 | 4.111 | 393 |
Sardegna | 2.605 | 2.620 | -15 | 3.119 | 2.562 | 557 |
Sicilia | 4.463 | 4.513 | -50 | 4.701 | 4.325 | 376 |
Toscana | 9.467 | 8.907 | 560 | 9.619 | 8.835 | 784 |
Trentino A.A. | 1.473 | 1.428 | 45 | 1.483 | 1.748 | -265 |
Umbria | 1.390 | 1.579 | -189 | 1.679 | 1.625 | 54 |
Valle d'Aosta | 309 | 283 | 26 | 367 | 263 | 104 |
Veneto | 8.966 | 9.907 | -941 | 10.166 | 10.132 | 34 |
ITALIA | 98.797 | 96.635 | 2.162 | 107.915 | 99.405 | 8.510 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Infocamere-movimprese
La previsione di Tremonti
La situazione dell'economia, infatti, è quanto mai grave.
Dopo tante dichiarazioni puntate sull'ottimismo a oltranza e sulla necessità che i consumatori spendano per riportare su l'economia nazionale, stamattina
anche il ministro Giulio Tremonti ha dovuto prendere atto di quanto
gli ha detto ieri Bankitalia e l'altro ieri l'Ocse.
"Il 2009 - ha dichiarato Tremonti - sarà un anno ancora più difficile del 2008.
Il che è tutto dire".
Il ministro dell'Economia lo ha detto incontrando al ministero
i rappresentanti delle imprese e delle banche.
Eurostat: nel 4° trimestre del 2008 il Pil cala dell'1,8% in Italia
Il pessimismo del ministro Tremonti ancora una volta trova
conferma nelle rilevazioni economiche degli istituti economici.
Oggi Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea, ha infatti diffuso
le sue rilevazioni sul pil nell'eurozona nel quarto trimestre del 2008,
che è calato dell'1,5% rispetto ai tre mesi precedenti.
Stesso dato anche per l'Ue a 27 stati membri, mentre per l'Italia
la contrazione è dell'1,8%.
Su base annua, invece, rispetto al quarto trimestre 2007,
il pil dell'eurozona e dell'Ue-27 vede una diminuzione dell'1,3%. Contrazione che in Italia è invece ben più consistente: -2,6%.
Per capirci meglio
un nostro punto del nostro PIL vale circa 16miliardi di euro.
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