lunedì, marzo 09, 2009

La Saga ceppalonica verso il finale - 9

MASTELLEIDE

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 A Napoli per competenza territoriale

Ultima tappa prima del processo

 

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli chiude con 24 "avvisi" l´inchiesta che decapitò l´Udeur e assestò la spallata definitiva al governo Prodi.

Rischiano di finire davanti al giudice l´ex ministro della Giustizia Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo, Presidente del consiglio regionale.

Ma l´elenco comprende anche gli ex assessori regionali Andrea Abbamonte e Luigi Nocera, il magistrato del Tar Ugo De Maio, l´ex segretario generale del Tar Vincenzo Lucariello, il consuocero di Mastella, Carlo Camilleri, e i consiglieri regionali Nicola Ferraro e Fernando Errico.
Il procuratore capo Giandomenico Lepore, al quale erano stati trasmessi gli atti per competenza territoriale dal giudice di Santa Maria Capua Vetere, ha firmato gli "avvisi di conclusione delle indagini" insieme al pm Francesco Curcio.

Questo significa che la Procura è orientata a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti dei 24 indagati, i quali hanno adesso venti giorni a disposizione per replicare depositando memorie, chiedendo interrogatori o sollecitando ulteriori accertamenti.

 Rispetto al quadro delineato nel gennaio 2008 dai magistrati sammaritani, non è più contestata l´ipotesi di associazione per delinquere.

Nei confronti di Mastella sono però ipotizzati sette capi d´imputazione per reati come concussione e abuso d´ufficio.

L´ex ministro della Giustizia, che dopo l´arresto della moglie rassegnò il mandato aprendo la crisi nel governo Prodi, deve rispondere fra l´altro di un episodio di concussione, in concorso con Camilleri e i due ex assessori regionali Abbamonte e Nocera, ritenuto commesso ai danni del governatore Antonio Bassolino alla fine del 2006.

Secondo l´accusa, il presidente della Regione (nei cui confronti era stato aperto per questo stesso episodio un fascicolo per abuso d´ufficio poi archiviato) sarebbe stato «costretto» a nominare come commissario dell´Asi di Benevento una persona «gradita» a Mastella attraverso una «pressione politica e amministrativa» sulla Regione.

Attività, è la ricostruzione della Procura, articolata sia attraverso l´assenza dei due assessori dalle riunioni della giunta regionale, così da «far ritenere imminente il venir meno della maggioranza politica», sia attraverso «una campagna di stampa nella quale Mastella strumentalmente attaccava il governatore in relazione alla gestione dei rifiuti».
Tentata concussione invece il reato ipotizzato nei confronti di Sandra Lonardo (che per questo episodio finì agli arresti domiciliari) e contestato anche a Mastella, Abbamonte, Ferraro, Errico e al consulente giuridico della Lonardo, Felice Casucci, per le presunte pressioni esercitate sul manager dell´azienda ospedaliera Sant´Anna e Sebastiano di Caserta, Luigi Annunziata, allo scopo di ottenere la nomina di tre primari.

Obiettivo che non si concretizzò, rilevano i magistrati, «a causa della fermezza opposta da Annunziata».

Di concussione Mastella deve rispondere poi per un´altra nomina, quella di un assessore al Comune di Cerreto Sannita.

Un´ipotesi di tentato abuso d´ufficio è contestata all´ex ministro in concorso con il giudice amministrativo De Maio e l´ex segretario del Tar Lucariello per un presunto interessamento, poi non andato a buon fine, relativo all´esito di un ricorso.

A Camilleri sono contestate anche le accuse di falso con riferimento a un concorso bandito dall´autorità di bacino del Sele e di turbativa d´asta per due appalti.

Tutti gli indagati hanno sin qui sempre respinto le accuse.

La conclusione delle indagini era nell´aria dopo la scadenza dell´ultima proroga chiesta sei mesi or sono dagli inquirenti napoletani, che hanno istruito il procedimento aperto dai pm di Santa Maria Capua Vetere Alessandro Cimmino e Maurizio Giordano.

Uno stralcio di questa indagine ha poi originato un´altra inchiesta esplosiva, quella sugli appalti e il Global Service sulla manutenzione delle strade di Napoli, che tiene da oltre due mesi in carcere l´imprenditore Alfredo Romeo – oggi scarcerato - e coinvolge quattro ex assessori della giunta comunale di Napoli.
«Chi è stato ministro della Giustizia - commenta Mastella - ha il dovere, nonostante la grande amarezza di questo ulteriore momento, di accettare le varie fasi del processo alle quali guardo con serenità e fiducia.

Come mi è capitato in questi anni, anzi negli ultimi tre da quando ho assunto la mia funzione istituzionale di Guardasigilli, devo rilevare come nelle sedi giudiziarie di Catanzaro, Roma e Torino, alla fine sia sempre emersa la mia assoluta onestà.

 Sono certo che, anche questa volta, verrà confermata la correttezza del mio operato».

Chi vivrà vedrà.

Comunque sia una bella cricca; i fatti contestati sono realmente accaduti e, quand’anche venissero ritenuti da parte dei giudicanti come eventi non penalmente perseguibili, rimarrebbe in ogni caso un quadro di come in certe Regioni politici e dipendenti pubblici abbiano gestito la “cosa pubblica” in loro favore e contro gli interessi della collettività locale.

Purtroppo questo scenario non è solo prerogativa di pochi uomini o di qualche Ente locale ma, partendo dall’alto, a livello centrale, scende a cascata in maniera dirompente su tutto il territorio nazionale.

E la maggioranza degli italiani, almeno sino ad oggi, silente sta a guardare, come se nulla fosse; eppure, allorchè un qualcosa viene dato illecitamente a qualcuno ne deriva un danno a chi avrebbe dovuto averlo per diritto.

Mi pare sia proprio il caso che ci si risvegli da questa specie di “nefasto incantesimo”. 

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