COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Art. 4
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Secondo voi; sono questi principi, peraltro immodificabili da chicchessia se non attraverso un colpo di Stato cui mirava la P2, di stampo sovietico ?
L’attuale premier – p minuscola non per la carica in sè bensì a causa di chi attualmente la ricopre – attraverso contorsioni di pensiero a parole afferma di non volerli cancellare questi Principi ma nei fatti ce la mette tutta perché spariscano quanto meno i loro contenuti.
Ieri, il novello Ponzio Pilato – al “Fregoli” della politica italiana mancava nel suo campionario proprio questa figura :
«Io ho detto che deve lavorare di più chi ha la possibilità di farlo.
Auspico che chi è stato licenziato si trovi qualcosa fare, io non starei con le mani in mano...».
Magari andando nelle balere a cantare per chi non è stonato od a vendere porta a porta – buona anche questa - aspirapolveri come ebbe a fare lui da giovine e squattrinato studentello.
Insomma, secondo lui, sono c…i vostri non miei !
E dire che allorchè afferma simili castronate trova sempre un applauso quasi generale a cominciare dai suoi “cocoriti” beffardi ed incompetenti, non tutti ma quasi – se li sceglie col lanternino come Diogene che cercava, senza peraltro trovarlo, l’uomo.
Gran parte del popolo italiano, inebetito, l’ha trovato e se lo tiene stretto anche se poi s’arrangia come può.
Infatti, oramai lo sanno anche i sassi, che è proprio la mancanza del lavoro che incrementa il lavoro nero nonché la manovalanza delle criminalità organizzate.
Ma c’è anche chi tenta di rimanere una persona onesta:
Il capovolgimento dello
Art. 53
“ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Un fiume di evasioni collettive, messe in atto soprattutto da imprese che spariscono da un giorno all’altro per ricomparire in altre zone sotto nomi di comodo, fanno sì che i più deboli economicamente paghino anche per chi, invece, accumula vere e proprie fortune non sempre in maniera lecita.
Questa è l’Italia che volete ?
Tenetevela ! Ma i cicli storici, oggi, mutano alla velocità della luce ed allorà chi vivrà ancora riderà non certo lo
UNICUM
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