Libera, neutrale e per tutti.
Ecco internet secondo il Pd
Ecco internet secondo il Pd
Il progetto di legge è stato presentato al Senato il 20 marzo due senatori democratici, Vincenzo Vita e Luigi Vimercati.
No alla censura e al digital divide, open source nella P.A.
di
ALESSANDRO LONGO
ACCESSO LIBERO
e senza filtri a internet, contro ogni forma di censura.
Diffusione del software open source nella pubblica amministrazione.
Abbattimento delle barriere tecnologiche che creano cittadini di serie A e di serie B e quindi, tra l'altro, banda larga alla totalità della popolazione entro il 2012 e aiuto per entrare nella società dell'informazione a coloro che "versano in condizioni di disabilità, disagio economico e sociale e di diversità culturale".
Contiene questi e altri obiettivi un progetto di legge dalle caratteristiche inedite, per certi versi innovative e di frontiera: l'hanno presentato al Senato il 20 marzo due senatori del Partito Democratico, Vincenzo Vita e Luigi Vimercati (che è stato sotto segretario alle comunicazioni nella precedente legislatura).
Il progetto è dichiarato contro altare alle molte proposte di legge arrivate nei giorni scorsi dal Centro Destra, considerati da numerosi esperti come minacce per la libera espressione su internet.
La vena polemica è esplicita, in questa nuova presa di posizione:
"In un momento di così grave crisi per l'economia nazionale - scrivono i due senatori - solo il governo italiano non investe sull'innovazione del Paese".
"Blocca i fondi per lo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione e sembra impegnato solo nel tentativo di mettere le mani sulla rete di Telecom Italia ed in iniziative legislative di tipo censorio".
In particolare, questo è il primo progetto di legge in Italia (e forse anche nel mondo, come commentano molti addetti ai lavori in queste ore) a battersi a favore della neutralità della rete.
È il principio secondo cui gli operatori non devono discriminare l'accesso internet dell'utente e non devono cioè rallentare o velocizzare alcuni contenuti, siti, applicazioni su internet.
Finora internet si è retta su questo principio, che nel bene o nel male ha permesso l'arrivo di servizi innovativi.
Ora però, da più parti, comincia a essere messo in discussione, in Europa e negli Stati Uniti, e così si spiega questa nuova alzata di scudi a favore della neutralità della rete. È sorta infatti, nei giorni scorsi, anche l'organizzazione NNsquad.it, con i cui principi è il linea questo progetto di legge.
NNsquad.it difende la neutralità della rete ed è nata come sezione italiana del progetto NNSquad.org, varato negli Stati Uniti da alcuni dei maggiori esperti di internet, tra cui il "padre della rete" Vint Cerf.
È insomma una fase in cui opposte lobby organizzano le proprie mosse e vengono alla luce, scontrandosi per modificare o difendere i principi fondanti di internet.
Negli Stati Uniti, la questione è ora sotto l'esame di Fcc (l'Authority tlc Usa) e del Congresso, dopo che alcuni operatori hanno chiesto di poter manipolare il traffico dei propri utenti.
Il 31 marzo il Parlamento europeo voterà invece alcuni emendamenti, al nuovo pacchetto di norme tlc (ora in bozza), che darebbero agli operatori il diritto di filtrare il traffico internet in base ai propri interessi (per esempio, rendendo più veloci i servizi dei propri partner commerciali).
Google, Yahoo!, eBay, Skype si sono scagliati contro questi emendamenti, scrivendo una lettera all'Unione Europea, "affinché continui a mantenere aperta internet".
Anche i loro interessi sarebbero compromessi da un aumento di potere degli operatori su internet.
(27 marzo 2009)
No alla censura e al digital divide, open source nella P.A.
di
ALESSANDRO LONGO
ACCESSO LIBERO
e senza filtri a internet, contro ogni forma di censura.
Diffusione del software open source nella pubblica amministrazione.
Abbattimento delle barriere tecnologiche che creano cittadini di serie A e di serie B e quindi, tra l'altro, banda larga alla totalità della popolazione entro il 2012 e aiuto per entrare nella società dell'informazione a coloro che "versano in condizioni di disabilità, disagio economico e sociale e di diversità culturale".
Contiene questi e altri obiettivi un progetto di legge dalle caratteristiche inedite, per certi versi innovative e di frontiera: l'hanno presentato al Senato il 20 marzo due senatori del Partito Democratico, Vincenzo Vita e Luigi Vimercati (che è stato sotto segretario alle comunicazioni nella precedente legislatura).
Il progetto è dichiarato contro altare alle molte proposte di legge arrivate nei giorni scorsi dal Centro Destra, considerati da numerosi esperti come minacce per la libera espressione su internet.
La vena polemica è esplicita, in questa nuova presa di posizione:
"In un momento di così grave crisi per l'economia nazionale - scrivono i due senatori - solo il governo italiano non investe sull'innovazione del Paese".
"Blocca i fondi per lo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione e sembra impegnato solo nel tentativo di mettere le mani sulla rete di Telecom Italia ed in iniziative legislative di tipo censorio".
In particolare, questo è il primo progetto di legge in Italia (e forse anche nel mondo, come commentano molti addetti ai lavori in queste ore) a battersi a favore della neutralità della rete.
È il principio secondo cui gli operatori non devono discriminare l'accesso internet dell'utente e non devono cioè rallentare o velocizzare alcuni contenuti, siti, applicazioni su internet.
Finora internet si è retta su questo principio, che nel bene o nel male ha permesso l'arrivo di servizi innovativi.
Ora però, da più parti, comincia a essere messo in discussione, in Europa e negli Stati Uniti, e così si spiega questa nuova alzata di scudi a favore della neutralità della rete. È sorta infatti, nei giorni scorsi, anche l'organizzazione NNsquad.it, con i cui principi è il linea questo progetto di legge.
NNsquad.it difende la neutralità della rete ed è nata come sezione italiana del progetto NNSquad.org, varato negli Stati Uniti da alcuni dei maggiori esperti di internet, tra cui il "padre della rete" Vint Cerf.
È insomma una fase in cui opposte lobby organizzano le proprie mosse e vengono alla luce, scontrandosi per modificare o difendere i principi fondanti di internet.
Negli Stati Uniti, la questione è ora sotto l'esame di Fcc (l'Authority tlc Usa) e del Congresso, dopo che alcuni operatori hanno chiesto di poter manipolare il traffico dei propri utenti.
Il 31 marzo il Parlamento europeo voterà invece alcuni emendamenti, al nuovo pacchetto di norme tlc (ora in bozza), che darebbero agli operatori il diritto di filtrare il traffico internet in base ai propri interessi (per esempio, rendendo più veloci i servizi dei propri partner commerciali).
Google, Yahoo!, eBay, Skype si sono scagliati contro questi emendamenti, scrivendo una lettera all'Unione Europea, "affinché continui a mantenere aperta internet".
Anche i loro interessi sarebbero compromessi da un aumento di potere degli operatori su internet.
(27 marzo 2009)
Ma, come al solito, diranno che l'opposizione dice sempre NO e non fa mai proposte costruttive.
La maggioranza, invece, o chi per essa, vuole il completo dominio delle comunicazioni a partire dalle:
- intercettazioni telefoniche - che costeranno anche tanto, a suo dire, ma che hanno reso possibile l'individuazione di molte associazioni criminali, portando alla fine anche al sequestro di rilevanti somme di denaro e di immobili il cui valore complessivo è tre volte superiore al loro costo;
- per finire ai filtri delle comunicazioni tra internauti ed ai contenuti dei blog.
- per finire ai filtri delle comunicazioni tra internauti ed ai contenuti dei blog.
Un'altra violazione del diritto di espressione nonostante che recentemente la Corte di Cassazione abbia ritenuto che i post non siano assimilabili alla carta stampata e, quindi, non protetti dalla legge sulla stampa.
Basta scrivere commentando fatti reali e non trascendere con insulti e tutto sarebbe a posto.
Ma gatta ci cova !
C'è sotto sotto la voglia di essere legittimati alla censura di tutto ciò che non garba ai soliti noti.
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