mercoledì, settembre 16, 2009

Oggi come ieri il dr. Feltri



IL TEMPO PASSATO DIVIENE PRESENTE

Tre anni orsono scrivevo e pubblicavo il seguente

post

sabato, luglio 01, 2006


SU LIBERO, LIBERO
di
INSULTARE


Il Direttore perde il pelo ma non il vizio.

Chi sciopera perché il contratto nazionale è scaduto da due anni e non si intravedono segnali di ripresa delle trattative viene definito

“BAMBA”,

termine milanese che sta a significare un’ampia gamma di epiteti che vanno dallo stupido al rimbambito, i senatori a vita hanno introdotto in Italia la

“DITTATURA dei “PANNOLONI”,

prodotti tipici usati dagli incontinenti, condizione fisica questa legata soprattutto agli anziani e via di seguito.
Il direttore Feltri parrebbe avere una particolare predisposizione ad elargire a destra ed a manca, a ben riflettere più a manca che a destra, epiteti che per alcuni lettori sono spiritosaggini o dei termini goliardici mentre per altri configurano dei veri e propri insulti.
A tal proposito mi piace qui riportare un breve passo di un articolo a firma di Luigi Cancrini, neo deputato DS, pubblicato su L’Unità qualche giorno dopo il voto di fiducia dato al nuovo governo Prodi al Senato, in risposta ad una lettera di un lettore che lamentava il modo in cui il dr. Feltri aveva definito il voto pro fiducia di tutti i senatori a vita presenti in aula.
Riferendosi anche al seguente passo scritto dal direttore Feltri su Libero sotto il titolo

“Perché la sinistra non ha vinto……”

io e Brunetta non siamo rimbecilliti del tutto anche se questo dato mentale potrebbe aprirci un giorno le porte del Quirinale.

Anzi no, impossibile, anche da imbecilli non riusciremmo mai ad essere comunisti, o ex o post”, il Cancrini commenta:

“Goliardia ? O senso di astio e di invidia.

Incapacità di vedere , senza arrabbiarsi, il pensiero degli altri caratteristica di chi, non avendone uno proprio, invidia coloro che il pensiero lo hanno”.
Ritornando a noi, poveri mortali rimbecilliti dalla calura, mi pongo la domanda se quello del Feltri sia proprio un diritto di cronaca.

Era indispensabile insultare il neo eletto Presidente della Repubblica o……; mi meraviglia come nei suoi confronti nessuna Procura abbia ritenuto di aprire un procedimento penale atto a valutare se la suddetta frase integri il reato di vilipendio al Capo dello Stato in quanto, in buona sostanza, l’epiteto di “imbecille” era diretto proprio a lui.
Mi chiederete il motivo per cui sono venuto su questo argomento a scoppio ritardato ?

Ve lo dico subito perché il sig. Vittorio Feltri è stato quest’anno condannato ad un anno e sei mesi di reclusione dal giudice monocratico di Bologna per aver diffamato il senatore Gerardo Chiaromonte, deceduto nel 2003, per aver indicato in un articolo del 1990 su Qn (Quotidiano nazionale di cui Feltri era all’epoca direttore) che il nome di quest’ultimo era inserito nel dossier Mitrokhin come uno dei collaboratori occulti dell’Unione Sovietica.
Non poteva mancare certamente la solidarietà di Berlusconi che si è dichiarato sbalordito per una così pesante condanna per “un reato di opinione” !
Evidentemente l’ex Premier ha del diritto una idea molto pallida anche se debbo convenire sulla eccessiva pesantezza della condanna inflitta.

Aggiungo oggi

Il curriculum giudiziario di Feltri

tratto dal sito

LEGNO STORTO

MONZA (Milano) . Il direttore Vittorio Feltri e il giornalista del "Giornale" Giancarlo Perna sono stati condannati dal

Tribunale di Monza per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del giudice Antonino Caponnetto.

Il procedimento si riferiva a un articolo, comparso sul quotidiano il 20 marzo del 1994, in cui tra l' altro venivano messi in discussione i rapporti tra Caponnetto e Falcone.

Corriere, 24 marzo 1996

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Diffamazione a Di Pietro, Vittorio Feltri condannato MONZA.

Quaranta milioni di risarcimento ad Antonio Di Pietro.

E' quanto dovranno versare all'ex magistrato Gianluigi Nuzzi e Vittorio Feltri, direttore de "Il Giornale", condannati ieri dal Tribunale per diffamazione.

L'articolo che aveva indotto Di Pietro a sporgere querela perche' "accusato" di avere divulgato i documenti degli interrogatori legati all'inchiesta di Tangentopoli risale al 30 gennaio '96.

Nel pezzo, firmato da Nuzzi, si affermava che "negli anni d'oro di Mani pulite timonata da Antonio Di Pietro tutto era diverso: i verbali finivano direttamente in edicola e, soprattutto, sull'Espresso".

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Condannato Feltri denunciato da Pacini

Venerdì 25 settembre 1998

MILANO - Pier Francesco Pacini Battaglia ha vinto la sua prima causa da

quando è finito al centro di una serie di inchieste da parte di varie

procure italiane.

L'ex banchiere e uno dei suoi legali, l'avvocato

Giuseppe Lucibello, erano parti offese in un processo per diffamazione

davanti al tribunale di Monza, per un articolo pubblicato il 22 dicembre

1995 dal 'Giornale': condannati a una multa l' autore dell' articolo

Andrea Pasqualetto e il direttore del quotidiano, Vittorio Feltri.

I due giornalisti inoltre dovranno versare una provvisionale di 15 milioni

ciascuno per Lucibello e Pacini.

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Il 14 febbraio 2006

Feltri è condannato dal giudice monocratico di Bologna, Letizio Magliaro, ad un anno e sei mesi di

carcere per diffamazione nei confronti del senatore Ds Gerardo Chiaromonte (scomparso nel 1993). La condanna si

riferisce ad un articolo comparso sul Quotidiano Nazionale alla fine degli anni '90, secondo il quale il nome del senatore

compariva nel dossier Mitrokhin.

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Il 7 agosto 2007

Feltri è condannato assieme a Francobaldo Chiocci e alla società Europea di Edizioni spa dalla Corte di Cassazione a versare un risarcimento di 45 mila euro in favore di Rosario Bentivegna, uno degli autori dell'attacco di via Rasella, per il reato di diffamazione.

Il quotidiano Il Giornale aveva pubblicato alcuni articoli, tra i quali un editoriale di Feltri, nei quali Bentivegna era stato paragonato a Erich Priebke.

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Queste sono solo le condanne ricevute da Feltri personalmente.

Poi ci sono quelle inflitte al Giornale, e scontate dall'editore, per la diffamazione a Di Pietro.

E' interessante ricordare come dopo la condanna comminata a Feltri per aver diffamato il senatore Chiaromonte, Berlusconi intervenne dicendo che

"Resto sconcertato di fronte alla notizia che un giornalista

del calibro e con la storia professionale di Vittorio Feltri venga

condannato, per di più ad una pena assolutamente straordinaria, un anno

e mezzo di reclusione, per un reato di opinione.

Una pena che in Italia non viene comminata per reati ben più gravi.

A questo punto è definitivamente urgente la depenalizzazione dei reati a mezzo stampa che la Camera ha già approvato a larga maggioranza".

Che fine ha fatto quel pdl Cavaliere?

Perché non lo ripropone oggi?

Rispondo:

calma e pazienza; ne ha fatti approvare di peggiori e figuriamoci se non porterà sino alla fine dell’iter parlamentare anche questo pro suoi gazzettieri.

Però dopo che i giudici si saranno pronunciati sul merito delle querele presentate nei confronti di quei temerari che hanno il vizietto di scrivere sacrosante verità contro di lui.

OGGI HA CAMBIATO CANALE

da LIBERO al GIORNALE

con l’aggiunta di minacce:

.......e se tu continui io ho un bel dossier contro di te.

Avvertimento di stampo mafioso che non dovrebbe rientrate nel bagaglio culturale di un giornalista.

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