GIUNTI NEL BUIO PERENNE
La democrazia, quella vera goduta da tutti i cittadini in maniera paritaria,
ammesso che ci sia stata anche nel nostro recente passato, è svanita nel nulla sì come la nebbiolina mattutina al primo raggio di sole.
Da noi, sulla nostra Italia, il sole non sorge più, da molti lustri.
Ci addormentiamo la sera ed il nostro risveglio fisico dell’indomani ci immette in un giorno ancor più buio del precedente.
E così via.
In realtà non ci svegliamo mai da un malefico sonno che ci conduce sempre più velocemente verso il nulla, verso una morte civile impartitaci da chi crede di essere un dio.
Ne ho visto di tutti i colori nel corso della mia vita ed assieme a me, tanti compagni hanno combattuto politicamente perché a tutti venissero concessi gli stessi diritti, soprattutto a coloro che entravano in fabbrica all’alba per uscire all’imbrunire piegati in due per la stanchezza.
Lotte politiche basate sulle norme della nostra Costituzione disattese da chi aveva in mano il bastone del comando; ma allora chi comandava non erano i politici ma chi aveva in mano l’economia del Paese, i grandi imprenditori entrati poi anche loro nel nostro Parlamento, coltivando per bene i loro interessi e non quelli dei cittadini cui gettavano solo alcune briciole del loro sontuoso pasto.
Una parità non perfetta ma equilibrata si riuscì ad ottenere.
E si visse tutti in un periodo aureo, oggi ridotto solamente ad un ricordo di quello che fu.
Non mi riferisco solamente al versante economico ma anche a quello
etico- morale.
L’oggi è sotto l’occhio di tutti, ma non a coloro che di questo attuale caos ne traggono individualmente frutti di ogni tipo.
Mentre si va in galera per il furto di una mela i grandi “peccatori” vengono salvati da leggi ad hoc; Cirio, Parmalat, i furbetti ed i furboni, in quanto amici degli amici, l’hanno fatta franca a danno di chi, credendo in buona fede in loro, hanno visto sfumare tutti i loro risparmi faticosamente accumulati durante tanti anni di faticoso e snervante lavoro.
Ma, per non farla troppo lunga, arriviamo ad oggi.
Siamo divenuti per merito di chi ci comanda lo zimbello di tutto il mondo, anche del terzo e quarto mondo e qui per le promesse di aiuti non mantenute.
Penso tra me e me, ma come si può applaudire un tizio che ci ha così ridotti ?
Chi lo critica viene zittito attraverso un ventaglio di maniere.
Le ultime, le richieste di risarcimento danni ad alcuni quotidiani che invece avrebbero tutto il diritto di richiedere in via riconvenzionale all’attore delle cause i propri danni.
SI VIS PAX PARA BELLUM
ammonivano i nostri padri.
SE VUOI LA PACE PREPARA LA GUERRA
Ma si trattava di guerre vere e proprie, assalti da parte dei barbari, onde non rimanere accerchiati o assediati per anni entro le mura di cinta cittadine.
Quel detto si è nel tempo tramutato in
LA MIGLIORE DIFESA E’ L’ATTACCO
Ma è da stabilire chi è il barbaro: il popolo italiano o chi lo comanda ?????
Nel dubbio mi sembra proprio il caso di svegliarci tutti assieme per riconquistare quanto in questi anni perduto ma non con la guerra bensì con il solo sistema democratico, quello delle elezioni e con una efficace opposizione.
In una vera democrazia, così come in altre nazioni, potrà vincere la destra o la sinistra ma oggi non c’è solamente questa contrapposizione politica, essendo presente, in maniera ingombrante, un certo personaggio entrato in politica per evitare la galera (sono state parole sue oggi dimenticate da chi le ha pronunciate e da milioni di italiani) ed un movimento secessionista.
Facciamoci subito un esame di coscienza e scegliamo se vivere o morire vivacchiando nel buio più profondo.
Oggi o mai più.
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