del cavalier nostrano
VERGOGNA !
Vada subito a chiedere scusa a Maddalena
Per la verità Marco Travaglio ha riportato questo ennesima “sceneggiata” del cavaliere intitolandola diversamente, precisamente.
“Come ti truffo il malato”.
L’episodio è storicamente avvenuto durante il corteo milanese “pro sicurezza” ideato dalla Moratti.
A costo di andare fuori tema colgo vorrei l’occasione ribadire che mi viene alquanto difficile comprendere come la sindachessa continui a non farsi chiamare con il suo cognome da nubile, peraltro molto rispettabile qual è quello dei Brichetto, in quanto la sua scelta, pur essendo del tutto legittima, risulta in netta contrapposizione alla volontà di tutte le altre signore, deputatesse, sindachesse, consigliere regionali, provinciali e comunali e signore comuni.
Detto questo, ritorniamo al corteo, ideato, programmato ed effettuato in nome di una ventilata “pro sicurezza” nonostante che, da una quindicina d’anni ad oggi, l’amministrazione comunale milanese sia stata “governata” – tanto per dire, da giunte di destra con allegato qualche partito centrista, in concomitanza di eguale governanza a livello nazionale, quest’ultima, fortunatamente, per un tempo inferiore.
La domanda è sin troppo ovvia; ma nessuno se ne è mai accorto prima ?
Poteva mancare il Berluska ? No di certo ed ecco la scenetta raccontata da Marco Travaglio così come descritta da La Libertà (di Piacenza ?).
MA
Clamoroso autogol !
Ma l’indomito cavaliere è rimasto comunque soddisfatto per aver potuto urlare da un palco il suo solito messaggio pubblicitario:
IL GOVERNO DEVE DIMETTERSI
A questo punto dovrebbe, oltre alle scuse a Maddalena per averla turlupinata, specificare, in tutta onestà, quale governo dovrebbe dimettersi:
quello del suo Formigoni o della sua Brichetto - Moratti
AH, ! AH, AH...! – sta emergendo la goduria tipica della sindrome di Tafazzi !
Subito dopo però riflette e colto improvvisamente da una crisi di pentimento esclamò: ma cosa ho detto ?
Non ci crede nessuno, l’unico rimorso che lo sta struggendo è solo quello di non essere riuscito a turlupinare e fregare per altri cinque anni il popolo italiano
Al Sciur berluska dicatum
Se il compianto Giorgio Gaber fosse ancora in vita avrebbe in suo omaggio riscritto le parole della propria celebre canzone “ LA LIBERTA’ ”.
Tenterò io a farlo, almeno per qualche rigo.
La libertà non è star sopra un palco,
da dove dire delle cretinate
la libertà non è uno spazio libero
la libertà è dir la verità.
Ciuska !
L’ E’ propri vera
che
“Quand la fuffa la munta a scragn o la spüssa o la fà dann”
P.S.: a dire il vero il termine "fuffa" l'ho messo io perchè nel detto originale ce n'è un altro che però potrebbe essere ritenuto offensivo; ma intelligenza vuole che detto termine, visto il resto della frase , sia facilmente comprensibile.
1 commento:
Ma sai che mi convinco che il nostro eroe maskarato è davvero unto dal Signore? Che faccia davvero i miracoli? Ora provo a chiedergli di trasformare il mio contratto da precaria, chissà che ora che non è più al governo ci riesca!
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