IL PAPA RE
Parte III^
IL PORTOGALLO
Prima di addentrarci sul tema in questione, occorre fare una premessa circa le condizioni storiche – politiche di questa nazione antecedentemente alla stipula, nel 1940, del Concordato con la Santa Sede.
Lo Stato del Portogallo venne sin dalle sue origini, nell’XI° secolo, creato come “Stato cristiano” in contrapposizione agli stati mussulmani sino ad allora presenti sul suo territorio.
Quella cattolica era, quindi, la religione dominante ed una consistente popolazione ebraica venne costretta a convertirsi o, in caso di diniego, espulsa dal Paese.
Manco a dirlo, quindi, come la Chiesa sia stata per molti secoli l’albero motore di ogni attività politica, commerciale, agraria ed industriale.
Si affaccia all’orizzonte, agli inizi del ‘900, tal ANTONIO de OLIVEIRA SALAZAR il quale, dopo gli studi presso il Seminario di Viseu, passa all’Università di Coimbra per lo studio del diritto per poi divenire, nello stesso ateneo, insegnante di economia.
Schierato contro l’anticlericalismo, scrive su giornali cattolici e si candida, sostenuto dall’Azione Cattolica, nelle elezioni del 1921, risultando eletto ma dopo pochi giorni si dimette dalla carica di deputato.
In quell’epoca il Portogallo, ancora a regime repubblicano, viveva in una completa instabilità politica spesso sfociata in atti violenti contro cose e persone, tanto che ben due capi di governo vennero assassinati.
Dal 1910 al 1926 si susseguono ben 45 governi, quasi tutti assoggettati alla gerarchie militari; da qui all’instaurazione di una dittatura il passo fu veramente breve.
Nel 1926, un colpo di mano del generale Antonio Oscar CARMONA mise fine al regime repubblicano per instaurare una dittatura che si protrarrà sino al 1951.
In questi anni cresce la statura politica di Salazar che entra nel governo nel 1928 quale ministro delle finanze, riuscendo a riportare il pareggio dei conti di bilancio dello Stato ed in alcuni anni anche in attivo; proprio per merito di questa impresa, perché di impresa si trattava effettivamente dato il deficit esistente al momento del suo incarico, il Padoa Schioppa portoghese viene nominato primo ministro nel 1932.
Viene da lui introdotta una nuova Costituzione che gli concede in tutti i campi pieni poteri, come voleva fare Berlusconi in Italia: nasce così il fascismo portoghese che, a somiglianza di quello italiano, viene fondato su principi corporativi.
Con il sostegno della Chiesa e di tutto il mondo agrario, industriale e dei banchieri, sopprime la libertà di stampa nonché le organizzazioni sindacali.
Il suo partito è l’Unione Nazionale, un partito unico equivalente all’italico Partito Nazionale Fascista e la sua azione repressiva viene messa in atto dalla polizia segreta denominata PIDE, acronimo di Policia Internacional e de Defesa do Estado .
In questo scenario viene stipulato il 04 maggio 1940
IL CONCORDATO TRA SANTA SEDE e REGIME SALAZARIANO
Pontefice Pio XII^ - papa Pacelli
Parte III^
IL PORTOGALLO
Prima di addentrarci sul tema in questione, occorre fare una premessa circa le condizioni storiche – politiche di questa nazione antecedentemente alla stipula, nel 1940, del Concordato con la Santa Sede.
Lo Stato del Portogallo venne sin dalle sue origini, nell’XI° secolo, creato come “Stato cristiano” in contrapposizione agli stati mussulmani sino ad allora presenti sul suo territorio.
Quella cattolica era, quindi, la religione dominante ed una consistente popolazione ebraica venne costretta a convertirsi o, in caso di diniego, espulsa dal Paese.
Manco a dirlo, quindi, come la Chiesa sia stata per molti secoli l’albero motore di ogni attività politica, commerciale, agraria ed industriale.
Si affaccia all’orizzonte, agli inizi del ‘900, tal ANTONIO de OLIVEIRA SALAZAR il quale, dopo gli studi presso il Seminario di Viseu, passa all’Università di Coimbra per lo studio del diritto per poi divenire, nello stesso ateneo, insegnante di economia.
Schierato contro l’anticlericalismo, scrive su giornali cattolici e si candida, sostenuto dall’Azione Cattolica, nelle elezioni del 1921, risultando eletto ma dopo pochi giorni si dimette dalla carica di deputato.
In quell’epoca il Portogallo, ancora a regime repubblicano, viveva in una completa instabilità politica spesso sfociata in atti violenti contro cose e persone, tanto che ben due capi di governo vennero assassinati.
Dal 1910 al 1926 si susseguono ben 45 governi, quasi tutti assoggettati alla gerarchie militari; da qui all’instaurazione di una dittatura il passo fu veramente breve.
Nel 1926, un colpo di mano del generale Antonio Oscar CARMONA mise fine al regime repubblicano per instaurare una dittatura che si protrarrà sino al 1951.
In questi anni cresce la statura politica di Salazar che entra nel governo nel 1928 quale ministro delle finanze, riuscendo a riportare il pareggio dei conti di bilancio dello Stato ed in alcuni anni anche in attivo; proprio per merito di questa impresa, perché di impresa si trattava effettivamente dato il deficit esistente al momento del suo incarico, il Padoa Schioppa portoghese viene nominato primo ministro nel 1932.
Viene da lui introdotta una nuova Costituzione che gli concede in tutti i campi pieni poteri, come voleva fare Berlusconi in Italia: nasce così il fascismo portoghese che, a somiglianza di quello italiano, viene fondato su principi corporativi.
Con il sostegno della Chiesa e di tutto il mondo agrario, industriale e dei banchieri, sopprime la libertà di stampa nonché le organizzazioni sindacali.
Il suo partito è l’Unione Nazionale, un partito unico equivalente all’italico Partito Nazionale Fascista e la sua azione repressiva viene messa in atto dalla polizia segreta denominata PIDE, acronimo di Policia Internacional e de Defesa do Estado .
In questo scenario viene stipulato il 04 maggio 1940
IL CONCORDATO TRA SANTA SEDE e REGIME SALAZARIANO
Pontefice Pio XII^ - papa Pacelli
Date le premesse, quella cattolica non poteva che essere l’unica religione riconosciuta nel Paese con tutti i privilegi annessi e connessi, mentre alle altre religioni (protestante, mussulmana, ortodossa e giudea), prive di ogni diritto, venne loro destinato un ruolo del tutto marginale per non dire quasi nullo.
In particolare:
- riconoscimento come “personalità giuridica” della Chiesa Cattolica e delle sue associazioni, corporazioni, istituti religiosi;
- libero esercizio, della sua attività, nella sfera di sua competenza, senza alcuna sorta di impedimento, ivi compresa quella di pubblicare e far circolare liberamente i propri documenti – bolle e qualsiasi istruzione - in tutto il territorio dello Stato;
- pieni diritti di proprietà sugli immobili ecclesiastici non solo relativamente ai luoghi di culto;
- gli ecclesiastici vengono paragonati, agli effetti della loro protezione, alle autorità pubbliche;
- la possibilità di poter erigere e mantenere da parte delle associazioni ed organizzazioni della Chiesa scuole private parallele a quelle dello Stato;
- gli effetti civili ai matrimoni effettuati secondo il diritto canonico con conseguente trascrizione agli atti dello stato civile;
- il vincolo dell’indissolubilità del matrimonio religioso con dispensa di quello rato e non consumato deciso, per esclusiva competenza, solamente dai tribunali ecclesiastici;
- ai contraenti il matrimonio canonico viene imposto il “grave dovere” di non servirsi della “facoltà civile” di chiedere il divorzio (inserito il 15 febbraio 1975);
- i preti possono esercitare professioni civili remunerate con l’obbligo di pagare le tasse .
In particolare:
- riconoscimento come “personalità giuridica” della Chiesa Cattolica e delle sue associazioni, corporazioni, istituti religiosi;
- libero esercizio, della sua attività, nella sfera di sua competenza, senza alcuna sorta di impedimento, ivi compresa quella di pubblicare e far circolare liberamente i propri documenti – bolle e qualsiasi istruzione - in tutto il territorio dello Stato;
- pieni diritti di proprietà sugli immobili ecclesiastici non solo relativamente ai luoghi di culto;
- gli ecclesiastici vengono paragonati, agli effetti della loro protezione, alle autorità pubbliche;
- la possibilità di poter erigere e mantenere da parte delle associazioni ed organizzazioni della Chiesa scuole private parallele a quelle dello Stato;
- gli effetti civili ai matrimoni effettuati secondo il diritto canonico con conseguente trascrizione agli atti dello stato civile;
- il vincolo dell’indissolubilità del matrimonio religioso con dispensa di quello rato e non consumato deciso, per esclusiva competenza, solamente dai tribunali ecclesiastici;
- ai contraenti il matrimonio canonico viene imposto il “grave dovere” di non servirsi della “facoltà civile” di chiedere il divorzio (inserito il 15 febbraio 1975);
- i preti possono esercitare professioni civili remunerate con l’obbligo di pagare le tasse .
L’unico obbligo previsto a carico della Santa Sede è quello “richiesta di gradimento” allo Stato portoghese sui nominativi di arcivescovi o vescovi residenziali da nominare .
Più stato confessionale di così ritengo non possano essercene altri al di fuori delle nazioni governate da dittatori.
Il 25 aprile – data storica anche per noi italiani - del 1974 scoppia la c.d. “Rivoluzione dei Garofani” che determinò la caduta della dittatura Salazar e la restituzione ai portoghesi della libertà e dei diritti civili.
La nuova Costituzione del 1976 separa nettamente i ruoli e gli ambiti di intervento dello Stato da una parte e delle confessioni religiose dall’altra sebbene quella cattolica mantenga sempre la sua preminenza rispetto alle altre anche perché oltre il 90 % dei portoghesi è seguace di questa fede.
Comunque, viene:
- definita inviolabile la libertà di coscienza, di religione e di culto;
- conclamata la neutralità religiosa dello Stato nel campo dell’educazione, la non confessionalità dell’insegnamento pubblico così come la libertà dell’insegnamento di ogni religione;
- definito che Stato e Chiesa sono due istituzioni nettamente separate;
- dato come decaduto il diritto di veto sulle nomine di arcivescovi e vescovi.
Nonostante le antiche radici cattoliche e la stragrande maggioranza cattolica della popolazione il Governo portoghese, senza clamori si sorta, ha riconosciuto le “coppie di fatto”, assimilandole nella sua legislazione a quelle sposate o con matrimonio canonico o civile.
Più stato confessionale di così ritengo non possano essercene altri al di fuori delle nazioni governate da dittatori.
Il 25 aprile – data storica anche per noi italiani - del 1974 scoppia la c.d. “Rivoluzione dei Garofani” che determinò la caduta della dittatura Salazar e la restituzione ai portoghesi della libertà e dei diritti civili.
La nuova Costituzione del 1976 separa nettamente i ruoli e gli ambiti di intervento dello Stato da una parte e delle confessioni religiose dall’altra sebbene quella cattolica mantenga sempre la sua preminenza rispetto alle altre anche perché oltre il 90 % dei portoghesi è seguace di questa fede.
Comunque, viene:
- definita inviolabile la libertà di coscienza, di religione e di culto;
- conclamata la neutralità religiosa dello Stato nel campo dell’educazione, la non confessionalità dell’insegnamento pubblico così come la libertà dell’insegnamento di ogni religione;
- definito che Stato e Chiesa sono due istituzioni nettamente separate;
- dato come decaduto il diritto di veto sulle nomine di arcivescovi e vescovi.
Nonostante le antiche radici cattoliche e la stragrande maggioranza cattolica della popolazione il Governo portoghese, senza clamori si sorta, ha riconosciuto le “coppie di fatto”, assimilandole nella sua legislazione a quelle sposate o con matrimonio canonico o civile.
Oggi, in Europa, una tale parità è stata introdotta, come meglio vedremo in prosieguo, negli ordinamenti giuridici dei seguenti paesi:
CROAZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA – con qualche eccezione di nozze tra persone dello stesso sesso – ISLANDA, LUSSEMBURGO , NORVEGIA, PORTOGALLO, REGNO UNITO, REPUBBLICA CECA, SLOVENIA, SVEZIA, SVIZZERA ed UNGHERIA.
In sole tre nazioni è prevista la perfetta parità tra le coppie di fatto eterosessuali e non:BELGIO, OLANDA e SPAGNA.
Ed in questi 18 Paesi non vi sono stati sconvolgimenti dell’istituto della famiglia “naturale”.
CROAZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA – con qualche eccezione di nozze tra persone dello stesso sesso – ISLANDA, LUSSEMBURGO , NORVEGIA, PORTOGALLO, REGNO UNITO, REPUBBLICA CECA, SLOVENIA, SVEZIA, SVIZZERA ed UNGHERIA.
In sole tre nazioni è prevista la perfetta parità tra le coppie di fatto eterosessuali e non:BELGIO, OLANDA e SPAGNA.
Ed in questi 18 Paesi non vi sono stati sconvolgimenti dell’istituto della famiglia “naturale”.
Segue parte IV^
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