VITE PARALLELE
I grandi trasformisti italiani
LEOPOLDO FREGOLI Artista dello spettacolo - nato a Roma nel 1867 – morto a Viareggio nel 1936 -
Era in quel periodo il più grande e famoso trasformista per la sua abilità nell’eseguire fulminee trasformazioni della propria persona dando così vita, con indiscussa comicità, a personaggi assai diversi l’uno dall’altro.
Giornalista, imprenditore – eletto al Senato della Repubblica in Campania nelle ultime elezioni politiche del 9 aprile 2006 come candidato dell’Italia dei Valori (IdV).
Ha fatto parte di questo gruppo sino al 24 settembre 2006 per passare dal giorno successivo a quello misto come appartenente alla componente degli Italiani nel mondo (Inm).
Dalla coalizione del centrosinistra è passato a quella del centro destra perché con i voti dei senatori appartenenti a quest’ultima coalizione è stato nominato Presidente della 4^ Commissione permanente (Difesa).
Esaù ebbe a vendersi la primogenitura per un piatto di lenticchie (Diogene docet) ma questo senatore è stato preso in carico da quelli che erano i suoi avversari politici per una poltroncina di potere.
Ma non è una sorpresa, visti i suoi trascorsi politici.
Iscritto al PSI, essendo direttore de L’Avanti, passa nel 1994 a Forza Italia.
Nel 2000 fonda l’associazione Italiani nel mondo e nel 2004 si candida per le elezioni regionali campane nelle lista Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi che si accorda con l’Italia dei Valori per le politiche del 2006.
Abbandona nello stesso anno la direzione de L’Avanti per passare a quella dell’editoriale del partito di Di Pietro.
Eletto nella circoscrizione di Napoli 2 viene eletto presidente della Commissione Difesa del Senato battendo, con i voti del centrodestra la senatrice – ex partigiana – Lidia Menapace, candidata dell’Unione.
Ma nella testa del novello Fregoli frullano altre idee, alquanto confuse, come per esempio quella della costituzione di una grande coalizione che, tuttavia, ad oggi non ha raccolto altri proseliti.
Come si vede nella sua vita il senatore de quo ha cambiato molte casacche ma, a differenza del grande Fregoli, ha mantenuto sempre la stessa faccia e la stessa notevole stazza.
e qui fa bella mostra di sè
Ha fatto parte di questo gruppo sino al 24 settembre 2006 per passare dal giorno successivo a quello misto come appartenente alla componente degli Italiani nel mondo (Inm).
Dalla coalizione del centrosinistra è passato a quella del centro destra perché con i voti dei senatori appartenenti a quest’ultima coalizione è stato nominato Presidente della 4^ Commissione permanente (Difesa).
Esaù ebbe a vendersi la primogenitura per un piatto di lenticchie (Diogene docet) ma questo senatore è stato preso in carico da quelli che erano i suoi avversari politici per una poltroncina di potere.
Ma non è una sorpresa, visti i suoi trascorsi politici.
Iscritto al PSI, essendo direttore de L’Avanti, passa nel 1994 a Forza Italia.
Nel 2000 fonda l’associazione Italiani nel mondo e nel 2004 si candida per le elezioni regionali campane nelle lista Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi che si accorda con l’Italia dei Valori per le politiche del 2006.
Abbandona nello stesso anno la direzione de L’Avanti per passare a quella dell’editoriale del partito di Di Pietro.
Eletto nella circoscrizione di Napoli 2 viene eletto presidente della Commissione Difesa del Senato battendo, con i voti del centrodestra la senatrice – ex partigiana – Lidia Menapace, candidata dell’Unione.
Ma nella testa del novello Fregoli frullano altre idee, alquanto confuse, come per esempio quella della costituzione di una grande coalizione che, tuttavia, ad oggi non ha raccolto altri proseliti.
Come si vede nella sua vita il senatore de quo ha cambiato molte casacche ma, a differenza del grande Fregoli, ha mantenuto sempre la stessa faccia e la stessa notevole stazza.
e qui fa bella mostra di sè
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