mercoledì, settembre 17, 2008

Eppur si muove...nel segno di Libero Grassi - 2

La riprova che qualcosa in Sicilia si muove per combattere il fenomeno mafioso
con l’aiuto delle istituzioni locali
mentre il governo tace
dal

Niente imposte e tasse per 5 anni a chi denuncia il racket
Il presidente Antimafia Lillo Speziale:
"Agevolazioni per le vittime che hanno il coraggio di denunciare gli estortori"
di
Giuseppe La Lota
«Esenzione per cinque anni dalle imposte Irap, Ici e dal versamento dei contributi previdenziali».
Prevede iniziative forti il disegno di legge che la Commissione regionale Antimafia ha approvato all’unanimità.
Si vuole premiare i coraggiosi, coloro che hanno l’audacia di alzare la testa, di guardare gli estortori in faccia e puntare il dito contro di loro durante i processi. Come sta succedendo in questi giorni a Palermo, dove molti commercianti hanno trovato la forza di sillabare i nomi e i cognomi dei picciotti del pizzo dentro le aule dei Tribunali.

Di questo s’è parlato a Vittoria, nella sala degli Specchi, nel corso della visita di Lillo Speziale, presidente della Commissione regionale Antimafia.
Il parlamentare ha annunciato la presentazione di un disegno di legge bipartisan che introduce agevolazioni «pesanti» e allettanti per tutti gli imprenditori che denunciano il pizzo.
La bozza di legge, già esitata all’unanimità dai componenti della Commissione, prevede «l’esenzione per cinque anni dalle imposte Irap, Ici e dal versamento dei contributi previdenziali». Per la cronaca, va detto che la primogenitura dell’iniziativa è del padrone di casa.
Il sindaco Giuseppe Nicosia nel marzo scorso organizzò un convegno «Antipizzo», alla presenza di Leoluca Orlando, che alcuni snobbarono e altri boicottarono.

Nicosia lanciò l’idea di sgravare dalle imposte comunali a commercianti ed imprenditori vittoriesi pronti a segnalare alle Forze dell’Ordine e alla magistratura i nomi dei criminali.

La notizia fece il giro dell’Italia e adesso è stata enfatizzata dai media nazionali, fra tutti l’Unità.
Il presidente Speziale nei giorni scorsi ha manifestato al sindaco vittoriese la disponibilità dell’incontro istituzionale, che ieri s’è concretizzato con l’esposizione di una serie di iniziative a sostegno delle vittime del racket.

«Sono agevolazioni- ha ribadito il presidente Speziale- a favore degli imprenditori che denunciano richieste estorsive o richieste provenienti dalla criminalità organizzata tendenti a modificare il normale svolgimento dell’attività economica, cui sia seguita una richiesta di rinvio a giudizio.
Tutto ciò è previsto nella bozza di legge antiracket della Commissione regionale antimafia siciliana».

La bozza del disegno di legge, inoltre, mira all’istituzione di un fondo da parte dell’assessorato regionale ai Beni culturali da destinare alle scuole siciliane (10 mila euro a istituto) per l’istituzione di laboratori della legalità; l’introduzione di un «conto unico per gli appalti» e cioè dell’obbligo per le stazioni appaltanti di aprire un numero di conto corrente unico sul quale gli enti appaltanti facciano confluire tutti gli oneri relativi all’appalto: del conto deve avvalersi l’aggiudicatario per tutte le operazioni relative all’appalto.
Il mancato rispetto dell’obbligo provocherebbe la rescissione unilaterale per inadempimento contrattuale.

Idee concrete.

Bisognerà vedere, adesso, come calarle nella realtà del territorio.

Speziale ha detto di voler istituire e agevolare le «zone franche, dove l’illegalità è maggiormente diffusa».
Un comune per ogni provincia dovrebbe essere «zona franca».

In tal caso Vittoria sarebbe sicuramente la prima «zona franca» del comprensorio ibleo.

All’incontro hanno partecipato i parlamentari regionali Giuseppe Digiacomo, Roberto Ammatuna e Orazio Ragusa.
I preti Giuseppe Calì e Beniamino Sacco, il presidente del Tribunale di Ragusa Michele Duchi (che della mafia a Vittoria potrebbe scrivere un libro da Cirasa ai Gallo, a Carbonaro-Dominante), il sindaco di Comiso Giuseppe Alfano
( proprio colui che ha tolto l’intestazione del locale aeroporto a Pio La Torre reintenstandolo a quel generale dell’Aeronautica Vincenzo Magliocco morto nel 1936 in Africa dove si era macchiato di alcuni crimini nei confronti della locale popolazione civile- ndr),
quello di Niscemi Giovanni Di Martino e le associazioni sindacali di categoria.
Sono stati invitati anche i consiglieri comunali, e Giuseppe Cannella ha consegnato a Speziale una lettera simbolica, «mittente» Pio La Torre. In appendice, anche un siparietto fra l’ex sindaco Francesco Aiello e l’attuale Giuseppe Nicosia.
Aiello voleva entrare in sala degli Specchi insieme ad altri componenti della sua «Azione democratica».
Non gli è stato consentito: o da solo, come tutti gli altri consiglieri comunali, oppure Speziale l’avrebbe visto a quattrocchi dopo l’incontro ufficiale.
Come in effetti è stato, intorno alle 14, nella sala Quarto Stato, perché le regole sono uguali per tutti.

Questo è quanto avviene nella provincia regionale di Ragusa.
Mentre nel casertano avviene che.....aih,aih che dolor,
vengono premiati dall’attuale maggioranza chi si “connette” direttamente od indirettamente con i clan camorristici del casalese.
Lo vedremo in prosieguo cosa accade da quelle parti.
SEGUE

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