venerdì, aprile 10, 2009

Sciacalli,lecchinaggio,terremoti e ponte sullo Stretto

SCIACALLI E LECCAPIEDI

“Due futuri premi Pulitzer, sul Giornale e a Radio24, mi danno gentilmente dello «sciacallo» perché ho ricordato quali danni aggiuntivi ai terremoti avrebbero comportato il “piano casa” e il ponte di Messina (in una delle zone più sismiche d’Europa) se sciaguratamente fossero già stati realizzati.
I servi furbi sono così accecati dalla saliva delle loro lingue da non accorgersi che a liquidare il ponte, all’indomani della sciagura abruzzese, è stato il sottosegretario alle Infrastrutture del loro adorato governo, il leghista Roberto Castelli; e che a rinviare sine die il “piano casa” è stato il ministro forzista Raffaele Fitto, con la soave espressione dorotea della «pausa di riflessione».
Intanto il ministro Claudio Scajola annuncia che nel decreto saranno inserite precise «misure antisismiche»: fino a domenica non ci aveva pensato nessuno.
La parola “terremoto” non compariva mai nella proposta inviata a giugno dal governo alle regioni, nella bozza di un mese fa e men che meno nell’intesa del 31 marzo.
Anzi, lì un cenno c’era, ma per smantellare i divieti
(art.6: «Semplificazioni in materia antisismica»).
Solo due giorni fa, mentre l’Abruzzo crollava, si son ricordati che siamo il paese più a rischio d’Europa e hanno cancellato l’art.6 e, al posto, hanno infilato qualche riga di «misure urgenti in materia antisismica»:
gli ampliamenti delle case non saranno autorizzati
«ove non sia documentalmente provato il rispetto della normativa antisismica».
Ci son voluti 260 ( il numero nel frattempo è purtroppo arrivato a 281) morti, per ripristinare la legalità.
A proposito di sciacalli.
Vergogniamoci per loro, e per i loro servi”.

Marco Travaglio

Vostra Eccellenza,
abbia cura di quelle cose al di sopra delle quali non ci sono giganti, ma mulini a vento”.
Miguel de Cervantes – Don Chisciotte della Mancia (1605)

Marco Travaglio, puntuale come sempre nel rintuzzare, con precise motivazioni le inconsistenti accuse di personaggi politici che con la politica, quella con la P maiuscola, nulla hanno a che fare, anche stavolta col suo articoletto, dà da pensare su molte cose di casa nostra.
La prima osservazione che mi sembra dover doverosamente fare è che da un quindici anni a questa parte una numerosa pletora di personaggi di ogni risma, non presi a casaccio ma dopo ben precise motivazioni, è stata posizionata “manu militari” in Parlamento e nei suoi dintorni in omaggio ad un non certo nuovo movimento, ma mai nelle dimensioni di quelle attuali, che ha dato peso e forma al
LECCHINAGGIO di STATO.

La località corporea da “slinguare” è a scelta libera, dall’Alpi alle Piramidi dal Manzanarre al Reno scriverebbe oggi “quel tal Sandro autor di un romanzetto ove si tratta di promessi….” idioti.
Ma veniamo al sodo
Girare attorno a problemi oggettivi e non cercare di risolverli
è come ignorarli del tutto.
Fregarsene e passarci sopra senza ripensamenti.
Ricordi scolastici oramai molto lontani nel tempo, lontanissimi direi, mi hanno aiutato a ricostruire con l’ausilio di moderne pubblicazioni alcuni dati e studi sui fenomeni naturali che colpiscono il nostro Paese con precisa regolarità.
In questo campo non abbiamo nulla da invidiare dalla svizzera puntualità e precisione.
Mi riferisco, in particolare, al fenomeno dei terremoti e del bradisismo delle nostre zone costiere per effetto del movimento sotterraneo del magma in prossimità dei nostri vulcani attivi.
Cosa ne è venuto fuori ?
Che l' Italia è il Paese europeo a maggior rischio di disastri naturali: alluvioni, frane, bradisismi, terremoti e vulcani in costante eruzione sono da noi di casa, una normalità; sino a che non accade qualcosa di sconvolgente in terra d’Abruzzo.
I loro effetti devastanti presso di noi sono aggravati per l’alta densità di popolazione residente proprio nelle c.d. “zone a rischio”, oltre per altre negligenze criminose ben sottolineate dal nostro Presidente della Repubblica in visita nella zona terremotata.
Tanto per non andare lontano nel tempo passato, partendo dall’inizio del secolo scorso.
In data 28 dicembre 1908, lunedì, alle ore 5,21 del mattino, in piena oscurità, una scossa sismica stimata nel 10° grado della scala Mercalli, accompagnata da uno tsunami, devastò le città di Reggio Calabria e Messina.
Proprio dove dovrebbe erigersi il tanto enfatizzato
PONTE SULLO STRETTO
che poi, a ben vedere, altro non è che una delle cambiali acchiappa-voti firmate in bianco dall’attuale capo del governo durante l’ultima campagna elettorale.
La città di Messina fu praticamente rasa al suolo.
Questo evento sismico è stato uno dei peggiori del secolo, ma tantissimi altri di simili ne sono accaduti, tanti da costituire un elenco talmente lungo da occupare intere pagine; questi sia pure non disastrosi come quello del dicembre 1008.
Copio da un testo specializzato in materia:
“Veneto e Friuli, terremoti disastrosi si ebbero nel 1928, 1936, 1956 e 1974.
Mugello 1918.
Firenze 1894
Garfagnana 1920
Senese 1909 e 1911
Tuscanica 1971
Sansepolcro 1948
Anzio 1919
Galeata 1918
Citerna 1917
Pesaro e Rimini 1916
Senigallia 1930
Ancona 1942, 1972
Fermo 1943
Terni 1917
Umbria 1997
Rieti 1898
Marsica 1904, 1915, 1933
Molise 2002
Gargano 1893, 1948
Vinchiaturo 1913
Irpinia 1930, 1962, 1974
Messina 1908, 1909, 1910, 1912
Stromboli 1941
Etna 1894, 1908, 1911, 1914, 1920, 1935, 1952
Belice 1968
Calabria 1894, 1904, 1908, 1909, 1910, 1912, 1928, 1947
Crollo di dighe, tra imperizie e altro...
1° dicembre 1923 crollo della diga del Gleno
1963 - 9 ottobre, ore 22,39 - VAJONT
Aggiungo io:
se mal non ricordo, non pare che qualcuno abbia oggi parlato dell’esistenza del fenomeno del bradisismo che interessa alcune nostre zone costiere ed in particolare proprio quelle su cui insistono Scilla e Cariddi.
Ma cos’è il
BRADISISMO
E’ così denominato un pregiato vino rosso veneto ma è anche, ed è proprio questa quella che ora ci interessa, la denominazione di un movimento verticale lentissimo e progressivo di ampie aree della crosta terrestre.
È chiamato negativo quando produce un innalzamento del suolo, positivo quando determina un suo abbassamento.
Il primo fa sì che il mare si allontani dalla costa mentre il secondo la invade, sommergendola del tutto.
Questo fenomeno è originato dalle variazioni dell'equilibrio (isostatico) che stabilisce il livello di “galleggiamento” di quanto scorre nel nostro sottosuolo: acqua, gas naturali, magma, ecc….

A far tempo dal 1970, a Pozzuoli, il fenomeno del bradisismo
ha preso, da lento che era, una velocità preoccupante; infatti all’abbassamento del suolo (bradisismo positivo), che avveniva, secondo una media rilevata in ben quattro secoli, al ritmo medio di 13 cm all'anno, si è passati ad un brusco sollevamento (bradisismo negativo) che secondo gli studiosi poteva essere il preludio di un grave terremoto o di un'eruzione vulcanica disastrosa del Vesuvio.
Tipo quella che coprì Pompei, per intenderci.
Ma se la Campania è sempre allerta la Sicilia non dorme sonni tranquilli.
L’Etna è oramai un vulcano le cui eruzioni sono diventate quasi quotidiane
Gli antichi tramandavano ai loro posteri la presenza tra Scilla e Cariddi di mostri che distruggevano uomini ed imbarcazioni che tentavano di avvicinarsi alle loro coste.
I numi tutelari di quelle terre che inizialmente erano unite ma poi, a seguito di una voragine determinata da cause a loro sconosciute - in sostanza da fenomeni bradisismici e da una lunga serie di terrificanti terremoti - quel lembo di terra venne inghiottita dal mare.
Tanto più che in Calabria permane un lento ma continuo movimento
bradisismico negativo mentre in Sicilia quello positivo; un lento rialzarsi da un lato ed un lento inabissamento dall’altro.
Un giuoco tra equilibri di diversa natura derivanti da un unico fenomeno non proprio da nulla che, come pensano i geologi, sconsigliano la costruzione di un qualsiasi manufatto e tanto meno di un ponte.
Per una quarantina d’anni, anche quando l’Autostrada del Sole non era nemmeno nel pensiero dei nostri governanti, ho fatto l’andata ed il ritorno da Milano a Noto in auto ed il momento più bello e riposante era proprio il tragitto fatto sul traghetto.
Per i turisti stranieri poi era l’occasione per scattare foto a volontà non solo ai panorami che si allontanavano e che si avvicinavano ma anche su quanto avveniva in mare.
Le imbarcazioni che scorrevano in cerca dei pescispada con l’omino in vetta al pennone più alto che scrutava e spesso urlava l’avvistamento di una preda !
Altro che ponte !
Ogni corso d’acqua ed ogni mare ha una sua storia ed una sua caratteristica.
Per esempio un conto è girare a Parigi sul metro ed un altro la gita sulle rive della Senna in

bateau mouche.

Ma le merci ?
Facciamole volare!
Il pesce pescato nella notte a Portopalo e dintorni viene portato a Catania Fontanarossa in camioncini e poi alle prime luci dell’alba al mercato all’ingrosso del pesce a Milano.
E perché no altre merci ?
E poi c’è la via del mare; vi sono grandi navi veloci GE-PA che impiegano alle volte, dipende dalle condizioni del mare, anche meno di 15 ore.
Non intasano strade ed autostrade, diminuirebbero incidenti gravi, gli autisti riposerebbero durante la notte e via discorrendo.
Si darebbe lavoro a tanti operatori, col ponte lo toglieremmo a chi lavora sullo Stretto per darlo solo a pochi e ne godrebbero solo poche “famiglie”che, anche se non si vedono, sono di già in agguato come di norma avviene proprio in quello spazio di territorio italiano da sempre abbandonato a sé stesso.
L’arte d’arrangiarsi è lì, purtroppo, anche la legge del più forte che predomina nonostante l’impegno, a costo della loro stessa vita, di pochi uomini che lavorano giorno e notte – altro che fannulloni - perché ciò non avvenga.
Ma a chi interessa veramente questo ponte ?
Ai siciliani ? Non credo. Interessa solo ad alcuni politici siciliani interessati a molte cose tranne che al vero interesse della gente del luogo.
Non parlo poi del disastroso impatto ambientale.
Lasciamoli questi megaponti in USA, costruiti dove tutto è cemento.
Noi abbiamo un patrimonio naturalistico da salvaguardare.
E che fior di patrimonio è questo !
Guardate un po’ cosa ne è venuto fuori dalla sola lettura di un breve, ma puntuale in tutto, articolo di Marco Travaglio!

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