lunedì, aprile 13, 2009

Il Premier spot

LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI
HA
UNA MEMORIA MOLTO CORTA

Anche giornalisti di grido, uno fra tutti, a mo’ d’esempio,
Eugenio Scalfari, nel suo editoriale
“ Ma oltre l’emergenza incombe il futuro”,
di ieri 12 aprile, pubblicato su la Repubblica, pur criticando il Premier tuttofare per una sua lunga serie di esternazioni improvvide in quanto sbagliate, crede nella genuinità del suo dolore dimostrato in più di un frangente in mezzo ai quei poveri nostri connazionali colpiti in tutto e rimasti senza più nulla.
E chi non ha sofferto profondamente, anche se non toccato direttamente od indirettamente da tale luttuoso evento ?
Non credo che ce ne sia stato qualcuno che abbia riso a crepapelle; almeno sul momento, nell’immediatezza dell’accaduto, anche i poveri di spirito hanno percepito l’entità del dramma subito da una popolazione ed avuto o subito un moto spontaneo di commozione che andava al di là della loro forma mentis e della loro conformazione morale.
Ma il dolore genuino e profondo, quello che squassa l’anima, non lo si rammostra ad alcuno; ognuno se lo tiene dentro di sè per quella forma di pudore che ti induce a nascondere i propri sentimenti sia quelli di enorme gioia che quelli, come sono stati in questa occasione, di grande patimento spirituale ed angoscia frammista ad una specie di incubo nel pensare alla sorte dei terremotati nell’immediato futuro.
A L’Aquila, come ho già scritto, l’estate dura solo un mese all’anno e poi è sempre inverno. Commozione e dolore sono due sentimenti completamenti diversi.
Ma né l’una né l’altro lo si spende a reti unificate, dandolo in pasto al pubblico come se fosse uno spot continuato.
Infatti un TG di Rai 1 è stato interamente dedicato al successo delle sue trasmissioni snocciolando i dati degli ascolti che mano a mano saliva il numero dei morti diveniva maggiore la percentuale degli ascolti.
Anni addietro
Enzo Biagi ebbe a dire che se Belusconi avesse avuto le “tette” avrebbe fatto in TV anche l’annunciatrice !
Una lunga serie di puntate di un reality con un solo protagonista che qualcuno ha definito come un vero e proprio “cannibalismo catodico”.
Ricordate cosa rispose a chi gli chiedeva se fosse andato in USA per presenziare alla cerimonia di investitura di Obama ?
Rispose che lui era un protagonista e non un comprimario.
ECCE HOMO

Andando indietro nel tempo, per esempio al 27 marzo 1997
allorchè una corvetta della nostra Marina Militare, la “Sibilla” nel canale di Otranto entrò in collisione con la motovedetta “ Kater I Rades” che trasportava in Italia 130 profughi albanesi, affondandola in un tratto di mare profondo ben 800 metri.
Ne furono tratti in salvo solamente 35 che vennero portati e sistemati a Brindisi.
Il giorno di Pasqua Berlusconi, all’epoca non era presidente del Consiglio, vola in Puglia piangente ed implorante.
Nell’occasione adottò 4 persone di cui 2 bambini.
Poi se ne tornò a casa ed in quel periodo era “culo e camicia” con un partito di cui alcuni politici di spicco predicavano in ogni occasione che la Marina Militare invece di salvare i naufraghi doveva sparare cannonate contro quelle che poi vennero chiamate “carrette del mare”.
Andando a tempi più recenti, per esempio al 27 gennaio 2005,
riconosciuto da tutte le nazioni civili come il
GIORNO DELLA MEMORIA
Berlusconi
si reca, in rappresentanza dell’Italia, ad Auschwitz; proprio lui che diserta in casa nostra tutte le commemorazioni civili ispirate alla Resistenza, compreso il 25 aprile; lui assieme a molti altri che oggi ci governano !
Il nostro uomo si commuove anche lì e a televisioni unificate promette che in estate ritornerà assieme ai figli e che, nel frattempo, prenoterà le stanze in un locale albergo.
Lo stanno ancora aspettando e son passati più di quattro anni dalla promessa, falsa come tante altre.
Anzi, per metter ancor più in buona luce il suo inveterato comunismo, dichiarò pubblicamente che a liberare Auschwitz con i suoi reclusi i furono i marines USA mentre in realtà fu l’Armata Rossa di Stalin, quello che secondo lui si impadronì di tutta l’Europa orientale.
Per uno che voleva andare a trovare il padre dei fratelli Cervi, trucidati dai nazifascisti, non è poi un errore non conoscere cosa venne stabilito nella Conferenza di Yalta del febbraio del 1945, tra Roosevelt, Stalin e Churchill.
I capi delle tre nazioni vincitrici, relativamente all’Europa, si divisero le zone sulle quali spettavano le loro rispettive influenze che, oltre a dividere in due la Germania ed in tre la capitale Berlino, stabilirono che l’intera Europa Orientale, liberata dall’Armata Rossa, rimanesse sotto la guida dell’Unione Sovietica.
Chiusa la parentesi storica ritorniamo al nostro Premier.
Se non è tornato nel campo di sterminio non si è fatto mancare al Congresso di fondazione de la Destra di Storace, dove, al suo ingresso, venne acclamato dai congressisti con un vecchio slogan fascista:
DUCE, DUCE, DUCE

però stavolta non piangeva ma rideva compiaciuto ma, non solo; dopo gli
abbracci e baci di rito si lasciò andare anche con un speriamo di avervi con noi !
Questo è l’uomo; ma ci si può fidare da una persona siffatta ?
L’uomo spot che prevale in lui annega ogni suo eventuale buon sentimento.
Pensiamo al futuro e dimentichiamo il passato.
Parrebbe una frase fatta ma, a ben vedere, non sembra proprio tale.
E’ sta aperta un’inchiesta penale , sollecitata anche dal nostro Presidente della Repubblica, circa la costruzione di strutture edificate di recente

– per esempio l’Ospedale San Salvatore -

franate assieme a quelle aventi una secolare età.
La sabbia assieme al cemento !
Si fa accenno alla presenza negli appalti di una società presente in quasi tutti i maggiori appalti, ivi compreso quello relativo al ventilato Ponte sullo Stretto che, fortunatamente, si afferma, si afferma ma mai si farà !
Almeno si spera che sia così.
Ricordiamoci sempre della vera natura di questo nostro uomo
e non abbocchiamo ai suoi ami che giorno dopo giorno ci mette sotto il naso.
E’ dura, lo capisco benissimo, il resistere a chi si deve far notare ad ogni costo non solo con le lacrime ed il volto atteggiato alla compassione ma anche, con le corna nelle foto ufficiali, con i cucu ai suoi simili, con lo strillare in casa d’altri per richiamare Obama.
Lo stesso Primo Levi si è posto questo problema, riferendosi alla stessa metodologia sia pure per altre problematiche.
«Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni?»

Primo Levi, La tregua, p. 89 dell'edizione Einaudi del 1989

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