giovedì, aprile 23, 2009

Prima era il fiume che entrava nel mare, oggi.....va all'incontrario


Davvero toccante rileggere ora, dopo la tragedia in Abruzzo, le parole di Saviano nel libro "Gomorra".
Aprite a pagina 236 e leggete:

Io so e ho le prove.
So come è stata costruita mezz'Italia.
E più di mezza.
Conosco le mani, le dita, i progetti.
E la sabbia.
La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli.
Quartieri, parchi, ville.
A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia.
Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma.
Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto.
Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.
Dobbiamo anche noi infilare, come tanti struzzi rimbecilliti,

le nostre teste nella sabbia ?

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