raccontate da un emerito esperto in materia
ma che tende a scaricare sugli altri i propri difettucci che fanno, come base, la
parte integrante del suo potere mediatico.
La seguente “frottola”- e caspita che fior di frottola è – il vero ed unico inimitabile mago delle frottole, il frottolone per antonomasia insomma, l’ha spiattellata quale tesi difensiva in occasione del procedimento penale pendente ancora a suo carico, seppur stralciata ed accantonta la parte a lui riguardante, avanti il Tribunale di Milano per aver versato una certa sommetta – 600.000 dollari per la precisione - al suo ex legale, l’avv. Mills, quale ricompensa per aver quest’ulimo “annacquato” la proprio testimonianza in altro procedimento penale -sempre a carico dell’attuale premier – relative a certe manovre sui diritti televisivi di alcuni format; in particolare si trattava di films e telefilms acquistati da Mediaset e poi trasmessi sulle proprie reti televisive, pagati a prezzi gonfiati grazie ad un gioco di scatole cinesi fra società svizzere tutte riconducibili a Berlusconi.
Se così non fosse stato, continua il legale britannico, il suo ex cliente avrebbe incontrato seri guai giudiziari per questa faccenda.
Il Mills, poi, non certo per sua iniziativa bensì su imbeccata di qualcuno, tenterà una spettacolare retromarcia ma alla fine, messo alle stratte a fronte di prove inoppugnabili, riconferma il tutto anche agli inquirenti italiani.
Ma il nostro frottolone per antonomasia proclama:
IL VERSAMENTO MILLS E’ DI ATTANASIO”
Attanasio, state tranquilli, non è il “cavallo vanesio” della canzoncina di Renato Rascel tratta dall’omonima rivista musicale del 1952,
Ma veniamo alla “frottola berlusconiana” snocciolata in prima persona in sala stampa di Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:
“Il 10 marzo 2006 è stato chiesto il mio rinvio a giudizio in piena campagna elettorale.
Ho giurato pubblicamente di non sapere nulla di un finanziamento all’avvocato Mills.
Ho svolto indagini difensive: la somma pervenuta a Mills è stata versata dall’armatore Diego Attanasio.
I miei legali hanno chiesto ai giudici di svolgere una rogatoria alle Bahamas, ma la Procura di Milano ha rifiutato di esperire gli accertamenti”.
Falso, anzi nuova frottola, perché risulta che una rogatoria venne fatta e si scoprì la faccenda dei fogli firmati in bianco da Attanasio in favore dell'avv. Mills.
La verità accertata
Il pm Fabio De Pasquale obietta che
«dalle indagini effettuate è risultato che strutture di trust aventi come beneficiario Attanasio o altri clienti di Mills (Marcucci e Briatore) sono state usate, senza il consenso degli aventi diritto, per mascherare la riconducibilità a Mills delle somme di denaro ricevute da Berlusconi».
Per questo, anche
«sulla base di documenti sequestrati nella perquisizione a carico di Mills»,
al PM
«appare ragionevole ritenere che il passaggio dei 2 milioni di dollari alle Bahamas non sia altro che il primo degli innumerevoli travestimenti del denaro ricevuto da Mills a titolo corruttivo».
I soldi a Mills, infatti, arrivano sicuramente dal trust bahamense del suo cliente Attanasio
- che però il giorno del bonifico non poteva disporlo essendo in carcere a Salerno -
che in passato aveva rilasciato a Mills fogli in bianco prefirmati per la gestione dei suoi affari, e che ha smentito Mills (al pari di Marcucci e Briatore) su alcune operazioni che ha scoperto essere state effettuate a sua insaputa.
Come dire che
“il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”
Sarebbe gradito al popolo italiano, compresa quella parte turlupinata e spacciata come quella della libertà, che pervenisse un chiarimento in proposito da parte dell’innumerevole schiera dei portavoce e reggicoda del Premier a cominciare dai soliti noti, purtroppo, che appaiono ad ogni istante del giorno e della notte sempre e dovunque in prima fila in ogni anfratto televisivo a dire la loro.
A cominciare dai vari Cicchitto, Bonaiuti, Gasparri, Capezzone il saltafossi, sino all’ultimo in graduatoria quale pare essere oggi il sig. Bondi, più esperto in poesie d’amore verso il proprio padrone e dei beni di quest’ultimo che in quelli culturali cui è stato preposto, forse per toglierselo dai piedi per un po’.
Ma non avremo mai nemmeno questa piccola consolazione, anzi, pardon, l’abbiamo già avuta una risposta, secca e tagliente, ma sempre risposta è stata:
IL LODO ALFANO
che non è una vera e propria frottola ma, salvo contrarie decisioni della Consulta in tema di costituzionalità o meno di questa vera e propria sfacciata improntitudine, è oggi una legge dello Stato che nessuno al mondo ci invidia.
Neanche la Cina e forse e nemmeno l’attuale Russia perché lì si procede con mezzi più sbrigativi ed efficaci nel caso che qualcheduno si dovesse permettere di raccontare certe storielle su personaggi che contano ovvero di contraddirli apertamente.
Il programma televisivo con maggiore ascolti è lì
CHI LI HA PIU’ VISTI ?
Corrono voci, però, che anche in Italia accada qualcosa di simile.
In un primo tempo furono dettate, anche dall’estero, e quindi compilate liste di proscrizione con nominativi di personaggi da espellere dai programmi della TV pubblica.
Ma prima ancora anche da noi qualche giornalista è sparito d’incanto nel nulla.
Mi riferisco alla scomparsa nel 1980 a Beirut di due nostri giornalisti:
Si era profilato un intreccio tra la scomparsa dei due e la P2 mentre veniva data la colpa all’OLP; però poi tutti tacque.
In Libano sono morti molti giornalisti ma almeno, di loro, sono stati sempre ritrovati i corpi; della fine dei due nostri connazionali non si è più saputo nulla come se fossero passati di colpo dallo stato solido a quello aeriforme.
Una sublimazione vera e propria !
Ma oltre a ciò da noi, con un Governo, a detta del Premier, formato dagli eletti da un popolo che lui ha definito della libertà, in un Paese democratico cioè, si sono verificate altre sparizioni, si proprio sparizioni in tutto e per tutto.
Sono sparite da ogni mezzo di comunicazione, anche pubblica, le
NOTIZIE
TUTTE QUELLE CHE NON SIANO DI EMANAZIONE DIRETTA OD ANCHE INDIRETTA
DEL PADRONE ASSOLUTO.
MOLTE DELLE QUALI, COME BEN DICEVA ENZO BIAGI, INQUINATE.
I FATTI
per dirla sinteticamente.
Victor Hugo scriveva in tempi non sospetti che
“c’è gente che pagherebbe per vendersi”
e qui in Italia gente di questa risma ce n’è tanta, anche in Parlamento e non solo nel mondo dei media.
Ma ne parleremo in seguito, avendola fatta oggi troppo lunga.
A coloro che hanno voluto scrivere un loro commento su qualche mio post provvederò non appena possibile a risponder loro.
Anche a chi, non avendo il coraggio di rappresentare apertamente le proprie opinioni, si nasconde sotto il nulla, l’anonimato.
Quell’anonimato che denota la mancanza di coraggio civile di sostenere apertamente le proprie idee, anche quelle insultanti.
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