sabato, ottobre 25, 2008

La protesta del mondo della scuola


NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO
E’ LO SLOGAN DEGLI STUDENTI

MA
IL GOVERNO E' SORDO SU TUTTO
CON A CAPO UN BERLUSCONI
CHE TENDE, CON ENORMI SFORZI MENTALI, A FAR APPARIRE LE MANIFESTAZIONI DI TUTTO IL MONDO DELLA SCUOLA
COME UN REATO DI LESA MAESTA’.
Evidentemente il “bollito di bambino”, piatto base della dieta cinese, gli sta ancora sullo stomaco e dalla Cina straparla – balbettando - e stravede;
per esempio i
FACINOROSI
infiltrati nei cortei sorretti dalla sinistra.
Di sinistra, ma al maschile, è solo il suo sragionare altrimenti non direbbe certe cose che sono solamente il frutto della sua fantasia.
Si vede che non sa che pesci pigliare perché manca di lucidità mentale; è quello che capita in chi si crede al di sopra di tutto e di tutti ed in quanto tale infallibile.
Lui comanda, punto e basta.
Il resto è il nulla perché non conta proprio nulla secondo la sua megalomane visione del mondo.
Un piano preordinato, la Gelmini dichiara di voler aprire il dialogo con le organizzazioni studentesche; ma quali e poi proprio tutte ?
Inizia il discorso:
PREMESSO CHE IL DECRETO NON SI TOCCA….
la esatta copia del dialogo che Berlusconi intendeva, si fa per dire, iniziare con l’opposizione, o meglio con il segretario del PD Veltroni , poi con D'Alema ed infine con nessun altro.
Più che dialoghi i suoi si prefigurano come imperativi categorici che non ammettono deroghe di qualsiasi sorta.
Questa è la caratteristica dei regimi totalitari, altro che balle, e
credo che sia oramai giunto il momento che alcuni personaggi politici lo capiscano una volta per tutte.

Prendiamo per esempio la storia delle decretazioni d'urgenza.

Come se non bastasse di già l’atteggiamento provocatorio del Premier e dei suoi ministri, il governo, di soppiatto - con il tacito lasciar fare dei Presidenti delle Camere - sta svuotando la funzione legislativa del Parlamento atteso che in breve tempo, ricorrendo a piè sospinto alla “decretazione d’urgenza”, ha reso quasi nulla l’attività dei suoi due rami , riducendola alla sola attività di approvazione, spesso col voto di fiducia, di norme già belle e confezionate dall’esecutivo.
Se ne contano, sino ad oggi, di questi casi almeno una ventina e molti altri sono sul punto di arrivare anche su questioni importanti senza che vi sia quell’urgenza voluta dalla nostra Costituzione.
Il tutto nonostante un severo richiamo “all’ordine” del Presidente della Repubblica accolto con tracotanza farisaica dal Presidente del Consiglio: bene, bravo ma io faccio quello che voglio !
L’art. 76 della Costituzione afferma che:
L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al governo se non con determinazione di principio e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”.
Ad oggi, precisa in un suo pregevole articolo Roberto Zaccaria, sono stati convertiti in legge dal Parlamento circa una ventina di decreti senza che vi siano state le preventive “leggi di delega” !
Ma questa “sotterranea erosione della funzione legislativa del Parlamento" come si potrebbe definire altrimenti se non come un sovvertimento delle regole costituzionali ?
Ecco come il centrodestra, o per meglio dire Berlusconi quale parte per il tutto, sta facendo i propri comodi senza passare sotto il vaglio dell’opposizione parlamentare.
Questo significa in parole povere mettersi la democrazia sotto i tacchi di quegli stivali adusi un tempo a marciare al passo dell’oca !

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