Berlusconi: ci mando la polizia!
Così parlò il dittatore "prevalente" !!!
Una DIAZ bis di trista memoria ?
Assemblee e proteste in tutta Italia
Il corteo del 10 ottobre
Gli studenti di scuola e università protestano democraticamente contro la riforma della Gelmini.
E Berlusconi minaccia rappresaglie fisiche:
«Dico chiaro un avviso ai naviganti: non permetteremo l'occupazione delle scuole e dell'università.
Oggi convocherò il ministro dell'Interno Maroni per studiare con lui gli interventi delle forze dell'ordine».
È questa la politica preferita del governo di destra, come del resto fa già con l’opposizione, che come detto da Berlusconi o dice come vuole lui o non ci deve essere. Il premier ha tutta una sua teoria sulla protesta corale che investe indistintamente tutte le scuole e le facoltà della penisola:
“dietro alle manifestazioni sulla scuola c’è l'estrema sinistra e, come a Milano, anche i centri sociali».
«Non ritireremo il decreto legge che è sacrosanto - proclama Berlusconi -
I leader della sinistra dicono solo menzogne».
Berlusconi ha poi cercato di respingere punto su punto le accuse al decreto legge scuola:
«Non verrà mandato via alcun insegnante – ma poi è costretto ad ammettere –
ci sarà solo il blocco del turn over».
E ancora non può smentire neanche che ci sarà una riduzione del tempo pieno:
«Le famiglie potranno scegliere liberamente».
Clamorosa è poi la retromarcia sul maestro unico:
«Non ci sarà il maestro unico nelle elementari, ma il maestro prevalente».
Per non parlare della chiusura degli istituiti nei piccoli comuni, tanto sbandierata dalla Gelmini fino alla settimana scorsa.
Il premier la smentisce e ora dice:
«Non chiudono le scuole più piccole: ci sarà un solo preside e un solo segretario per più scuole con pochi alunni».
Berlusconi, infine, affronta il discorso del voto in condotta, dove già la Gelmini aveva dovuto fare un altro dietrofront:
«Non si boccerà con il 7 in condotta.
Verrà bocciato chi ha 5 in condotta, ma solo con il via libera del Consiglio d'istituto e di classe».
Il segretario del PD, Walter Veltroni afferma:
«C'è un movimento di protesta molto ampio, che riguarda famiglie, studenti, insegnanti.
Se fossi nel governo farei un gesto politico: ritirerei quel decreto Gelmini che è alla base di tutta questa sofferenza e ritirerei le misure finanziarie prese».
Secondo il leader del Partito democratico,
«vanno rimodulati i costi, ma anche specificando che ogni lira tagliata di sprechi all'interno del sistema scolastico deve rimanere nella scuola.
Il sistema scolastico italiano fa acqua da tutte le parti e l'unico che non faceva acqua era la scuola elementare».
Quindi, chiede Veltroni,
«il governo ritiri il dl e apra un tavolo con tutti i soggetti interessati. Se così sarà, noi siamo disposti a dare il nostro contributo».
La conclusione della conferenza stampa, in cui il premier ha dato queste interpretazioni è in linea con la sua visione del mondo.
Rivolgendosi direttamente ai giornalisti presenti in sala, Berlusconi ha minacciato anche i quotidiani:
«Mandate i saluti ai vostri direttori e ditegli che saremmo molto indignati e preoccupati se la conferenza stampa di oggi sulla scuola non avesse seguito».
Il presidente del Consiglio bacchetta tutta la stampa italiana:
«Si sta facendo una cattiva informazione».
E poi conclude in grande stile:
«Avete quattro anni e mezzo per farci il callo, non intendo retrocedere di un centimetro».
Sempre le stesse frasi fatte con il contorno di slogan di sfida chwe mal si addicono in bocca ad un Premier; ma lui non è un premier ma solamente il padrone di uno Stato., per dirla alla Staino il
"dittatore prevalente"
No a questo no a quello, in pratica quella della Gelmini è una riforma camuffata perchè in realtà altro non è che un prelievo forzoso di risorse destinate alla scuola, ben 8 miliardi, voluto da Tremonti per poter essere destinati, secondo i suoi progetti, altrove.
Tolto di qui tolto di là cosa rimane di novità del decreti legge ?
Un bel nulla.
Parlando della mia giovanile permanenza nei mesi estivi in Svizzera per l’apprendimento del francese e tedesco mi sono dimenticato di sottolineare una usanza elevetica.
Gli studenti per poter nel domani arrivare a posizioni di un certo rilievo debbono conoscere almeno delle quattro lingue ufficiali (francese, tedesco, italiano e romando); certamente le imparano a scuola – regole grammaticali ed anche , la sintassi per il tedesco -; ma per scriverlo e parlarlo come se fosse la loro madrelingua si spostano ogni estate i tedeschi nei Cantoni francesi ed i francesi in quelli tedeschi.
Non è una mania ma una necessità anche perché solo così vengono superati quei pesanti pregiudizi che creano un solco tra le due etnie.
Ma questo i ministri Maroni e Gelmini non lo sanno.
In definitiva Tremonti ha necessità di racimolare molti miliardi per far quadrare i conti e 8 miliardi dove può trovarli se non, con una miope lungimiranza, nel capitolo scuola pubblica che, secondo lui e gli altri ministri, premier compreso, non serve a nulla perchè coloro che dovranno andare avanti nella scala sociale si iscrivono in quelle private, peraltro sovvenzionata con soldi pubblici !
Anche le Università vengono depredate dei fondi importanti non solo per la ricerca, però poi vengono foraggiati altri istituti, spacciati per centri di Studi d’alta rilevanza, come per esempio, cui ho già accennato in un altro post, quella di Lucca.
Solo che giocare con gli studenti al gatto e al topo alla lunga può costare caro al Governo.
Gli studenti non sono pompati da nessuno, non ne hanno bisogno, perché sanno ragionare, nella stragrande maggioranza da soli, con la propria testa.
E questo a Berlusconi non va giù !
Beh a Napoli sono stati precettati i camorristi dall’allora opposizione per la questione dei rifiuti.
A questo punto credo siano meglio i primi rispetto ai secondi.
O sbaglio ?
Ma che Premier che abbiamo !
Condanna oggi che è al governo quello che lui ed i suoi hanno fatto ieri allorché erano all’opposizione.
Bravo.
Iuppiter imposuit nobis binas peras….
Inizia così una famosa favola di Fedro la cui morale può sintetizzarsi nel senso che noi vediamo i difetti degli altri ma non i nostri; i primi sono nella bisaccia che portiamo davanti, sul petto, mentre i secondi sono conservati in quella bisaccia che portiamo di dietro sulle nostre spalle.
Il Berlusconi ed i berluskones hanno solo la bisaccia sul retro., proprio sopra la loro facciata posteriore.
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