domenica, ottobre 05, 2008

L'Italia di chi digiuna per forza di cose

LE NOTIZIE CHE NON FANNO ORAMAI NOTIZIA

I POVERI HANNO FAME
altro che la
CARTA PER ANZIANI

Ma ha fame anche chi non è anziano;
per esempio il giovane che non trova un posto di lavoro od il precario che un pur traballante occupazione l’aveva ma che l’ha perduta non per sua colpa, l’ammalato che per farsi curare a tempo - liste d'attesa anche di sei mesi negli Istituti specializzati - il Besta di Milano per esempio -, prima di morire insomma, deve pagarsi di tasca propria visite specialistiche e relative medicine dal costo assai elevato ma che, ciò nonostante, le chiamano etiche !!
Costoro, ed altri della stessa famiglia affamata, cosa fanno, non trovandosi in tasca il becco di un quattrino ?
Di tutto, rovistano tra gli scarti dei mercati rionali prima che gli addetti alle pulizie le tolgano di mezzo ed anche nei cassonetti dei rifiuti (il grande genio di un Alemanno voleva punire questo rovistamento con multe elevate !! da pagarsi poi con quali soldi ?).
Ma non solo, rubano anche nei supermercati e, spesso, non la fanno nemmeno franca.
La carta per anziani, una esilarante trovata del Premier, avrebbe dovuto sistemare una volta per tutte questa penosa situazione ma……


da una notizia Reuters

Crescono i furti nei supermercati italiani: il cibo preferito dai taccheggiatori risulta essere il Parmigiano reggiano, che detiene anche il primato in fatto di agropirateria.
E' quanto emerge da uno studio della nostra CIA
(acronimo della Confederazione Italiana Agricoltori)
–cosa credevate che fosse, una succursale dell’omonimo covo di spioni americani che si dedicano anche al sequestro in casa d‘altri di persone con particolare riguardo a stranieri egiziani dal nome Abu Omar ?
Per così poco poi ? –
sulla base, tra gli altri, dei dati contenuti nell'edizione 2007 del
"Barometro mondiale dei furti nel retail"
realizzato dal
Centre for retail research
in collaborazione con
Checkpoint Systems.
Roba seria, cosa credevate !
Dall'indagine -- afferma CIA in una nota -- risulta che dal giugno 2006 al giugno 2007 il valore dei beni rubati nei grandi magazzini italiani è cresciuto del 17,8%, raggiungendo i 3,08 miliardi di euro contro i 2,61 del precedente periodo.
In testa troviamo le regioni del nord (53,3% del totale), con il primato della Lombardia.
Seguono le regioni del centro (28,4%), soprattutto Lazio e Toscana, e il meridione (18,3%), dove la Sicilia supera le altre regioni per valore totale di merce rubata.
In Europa, il nostro paese si piazza al quarto posto per valore di merce sottratta, alle spalle di Regno Unito, Germania e Francia; c'è di che consolarsi !
A livello mondiale, secondo lo studio, nel 2007 gli ammanchi di merce sono aumentati dell'1,5% dopo un positivo trend quadriennale, arrivando a 72.424 miliardi di euro e rappresentando l'1,36% del fatturato dei retailer.
Tra i furti, gli alimentari sono gli articoli prediletti: al Parmigiano Reggiano, di cui viene rubato il 10% del totale di prodotto venduto, seguono carni e salumi (5,5%) e bevande alcoliche (passate dall'1,1 al 2%).
"Tutto ciò è il segno dei tempi che viviamo, delle difficoltà economiche, della crisi dei consumi che ha colpito molte famiglie italiane che difficilmente arrivano alla fatidica 'quarta settimana'",
ha commentato CIA.
Bella scoperta !
UNA CONFEZIONE DI PARMIGIANO SU 10 VIENE RUBATA
E' il Parmigiano Reggiano -- secondo i dati -- l'alimento che fa più gola ai taccheggiatori: in Italia, ogni dieci confezioni vendute ce n'è una che non passa regolarmente per la cassa. L'aumento dei furti di questo alimento è stato nel 2007 dell'11,1%.
Se si prendono in considerazione anche i prodotti non alimentari, il Parmigiano occupa il terzo posto nella classifica dei furti: in vetta troviamo le lamette da barba al 22% -- su cinque confezioni che escono dal negozio una viene rubata-- seguite dalle cartucce d'inchiostro per le stampanti (15%).
Ma il Parmigiano -- ha aggiunto Cia -- è anche il prodotto alimentare a denominazione d'origine doc e igp più imitato al mondo.
Si trovano suoi falsi in Argentina, Brasile e Giappone, oltre che in Germania e nel Regno Unito.
Seguono poi il prosciutto di Parma, quello di San Daniele, il Grana Padano, la mozzarella di bufala e l'Asiago, mentre cresce l'interesse dell'agropirateria anche per il gorgonzola -- si può trovare oggi sotto i nomi di Tinboonzola e di Cambozola.
Ed è Internet, ha detto Cia, a fare da grande vetrina oggi al "taroccato": in molti siti si possono acquistare formaggi come Parmesan, Regianito, Provolone e Asiago prodotti nel Wisconsin (Usa), la robiola del Canada, la mozzarella del Texas, la fontina made in China, e persino i pomodori San Marzano, coltivati però, in California.

Commento personale

Nell’elenco dei prodotti più ricercati dai cleptomani per necessità di sopravvivenza manca il "culatello".
Parrebbe che questo prodotto, dopo essere stato tanto reclamizzato da Berlusconi nel corso dell’asserito flirt con la Presidentessa finlandese Tarja Hulonen – il culatello è migliore della carne di renna –, sia sparito dal circuito delle vendite in Italia per l’enorme importazione fatta sia da parte della Finlandia che da parte della Russia, in persona dello stesso Putin, a suo tempo omaggiato dal Premier - participio passato di un certo verbo e solo di chi l’ha votato - oltre che con la solita catasta di orologi anche con quintali di questo prezioso salume.
Però Parma riuscì ad avere la sede per l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Infatti così si spiega la grande circolazione di prodotti adulterati: vini, formaggi, prodotti alimentari per neonati,ecc… per non parlare dei prodotti scaduti e riciclati.
A Parma, oramai, sanno solo menar le mani; uno dei vigili coinvolto nel recentissimo caso di Emmanuel Bonsu, etichettato come EMANUEL NEGRO, parrebbe sia stato protagonista, se non proprio nel ruolo di artefice, in un qualcosa di simile – forse una rissa se mal non ricordo – non molto tempo addietro.
C’è, infine, un povero, in rappresentanza di tutti i poveri d’Italia, che aspetta – e spera – che Berlusconi gli conceda qualcosa di più che un rotolo di carta igienica.
Un qualcosa che non lo faccia morire d’inedia.

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